1. Il gradimento televisivo
1. Il gradimento televisivo
La gente della società moderna dedica una non trascurabile quantità di tempo in attività di
intrattenimento, dal teatro al cinema, dalla radio alla Tv.
Se nel passato l‟intrattenimento era relegato ad attività che si svolgevano direttamente
davanti agli occhi degli spettatori, come le battaglie dei gladiatori nell‟antica Roma o le
corse dei cavalli in Britannia, oggi i mass media rappresentano il canale più forte per la
produzione e divulgazione di attività di intrattenimento di ogni genere e tipologia e per
differenti tipi di target. Tuttavia, la Tv in modo particolare, se da un lato opera una
segmentazione del suo pubblico, spezzettandolo in diverse fasce di target, dall‟altro opera
un‟altra funzione, integrativa, che massifica il pubblico, ma contribuisce allo stesso tempo
a creare una grande comunità, virtuale (D‟Alessio, 2003).
Il veloce incremento del potere dei mass media è legato a diverse cause, prima fra tutte
il miglioramento della situazione economica di molte famiglie che oggi investono molto
più denaro rispetto al passato, per assicurarsi il giusto intrattenimento. Si spende molto per
avere nelle proprie case un buon apparecchio televisivo, ma anche per avere programmi e
apparati riproduttori di musica e video sempre più tecnologicamente avanzati, e non solo in
casa propria, ma anche in macchina, in ufficio, ecc.; basti solo pensare a come il telefono
mobile, inizialmente prodotto per ricevere telefonate fuori dalla propria abitazione, sia oggi
diventato un mezzo di intrattenimento a tutti gli effetti, attraverso il quale si può giocare,
ascoltare la musica e perfino guardare la Tv.
Tutto questo è la diretta conseguenza del sempre più veloce ed irrefrenabile avanzare
dei mass media nella nostra vita quotidiana.
Nonostante ciò il concetto stesso di intrattenimento, nell‟accezione del gradimento
televisivo, non è stato ancora chiaramente definito.
La necessità di chiarire il concetto non nasce solo dall‟incremento del potere dei mass
media nel quotidiano, ma anche dalla nascita di nuove forme di intrattenimento mediatico,
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come ad esempio i Reality Show o l‟ Infotainment, forme molto nuove ed in via di
sperimentazione.
Psicologi e neuroscienziati utilizzano il termine “pleasure”, cioè divertimento,
soddisfacimento, o più semplicemente piacere, per descrivere le reazioni positive alle
esperienze in generale.
Nel campo della ricerca sulle comunicazioni di massa spesso viene impiegato il termine
“enjoyment”, cioè godimento o gradimento, nell‟intento di descrivere e spiegare il
fenomeno nei termini di una reazione positiva ai media ed ai suoi contenuti. Tuttavia una
varietà di termini vengono utilizzati in maniera interscambiabile per esprimere lo stesso
concetto: predilezione, intrattenimento, attrazione, preferenza, apprezzamento, gradimento.
È necessaria una più profonda comprensione della selettività del consumatore affinché
si possa costruire una vera e propria psicologia dello spettacolo (Zillmann, Voreder, 2000),
e il gradimento, è in se l‟anima dell‟intrattenimento stesso, così come è stato recentemente
definito (Vorderer, Klimmt e Ritterfield, 2004), all‟interno di un modello complesso volto
a spiegare l‟Enjoyment.
1.2 Un modello complesso per spiegare l’Enjoyment
Originariamente il soddisfacimento dai contenuti televisivi veniva definito più che altro
come una risposta affettivo/emotiva ai contenuti ( Fechner, 1876), oggi, che le ricerche nel
campo delle neuroscienze hanno trovato che sono le valutazioni cognitive a causare le
esperienze emotive, e che dunque i due sistemi, cognitivo ed emotivo, funzionano in
maniera interdipendente (Roseman, 2004), si tende sempre più a spiegare il fenomeno da
un punto di vista più complesso.
Secondo Vorderer, Klimmt e Ritterfield (2004), un buon intrattenimento è il risultato di
una complessità di dimensioni e dinamiche. Il costrutto del gradimento televisivo viene
spiegato dai ricercatori come un complesso costrutto nel quale è possibile rintracciare
indicatori fisiologici, emotivi e cognitivi, anche se poi sono gli indicatori emotivi ad avere
il peso maggiore nel gradimento televisivo (Cupchik, Kemp, 2000). Il modello elaborato
dagli autori è ancora ad un livello speculativo, e serve più che altro come uno strumento al
quale affidarsi nello sviluppo di ipotesi scientifiche da testare in futuro. Anche se il
modello è ancora bisognoso di altre prove empiriche, rimane ad oggi una delle più
complete trattazioni in materia (schema 1)
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Schema 1:
PREREQUISITI
UTENTI
- Capacità di
sospendere
EFFETTI:
l‟incredulità
- Relazioni/
- Eccitazione
interazioni
parasociali
- Catarsi
- Empatia
- Presenza
- Apprendimento
- - Interesse
MOTIVAZIONI
- Evasione dalla
realtà
- Gestione
ENJOYMENT
dell‟umore
- Ambizione,
competizione
MANIFESTAZIONI:
- Serenità
PREREQUISITI DEI
- Ridere
MEDIA
- Euforia
- Tristezza
- Tecnologia
- Melanconia
- Piacere dei
- Design
sensi
- Controllo
- Estetica
- Auto-efficacia
- Paura
- Contenuti
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Seguendo il Modello dell‟Intrattenimento Complesso si comprende come l‟esperienza
dell‟essere intrattenuti, l‟Enjoyment, sia il risultato del rapporto tra indici fisiologici,
cognitivi ed affettivi, come interesse, empatia, predisposizione personale, e motivazioni,
come gestione dell‟umore o bisogno di evasione, degli utenti, e caratteristiche dei media,
cioè livello di avanzamento tecnologico, estetica e contenuti. L‟enjoyment si espleta per
virtù degli effetti che la combinazione di questi fattori sortisce, può trattarsi di effetto
catartico o effetto eccitante, e si manifesta con vari stati umorali rintracciabili nel
comportamento manifesto verbale e non verbale.
Tuttavia pochi spettacoli riescono a riunire tutte queste componenti in un solo
contenuto, ecco perché l‟offerta mediatica è varia, e perché i ricercatori studiano
l‟Enjoyment, cioè per comprendere perché l‟utente sceglie quel programma e sceglie
dunque di sentirsi in un modo rispetto ad un altro.
Secondo alcuni autori (Oliver, 1993; Weaver 1991) la scelta del programma dipende in
gran parte dal tipo di personalità e dal genere sessuale, ma anche dall‟età e dagli interessi
personali.
Di fondamentale importanza sono i “prerequisiti degli utenti”: questi vanno intesi come
tutta una serie di condizioni che devono trovarsi necessariamente nella mente del
telespettatore affinché questo possa apprezzare uno spettacolo. Ognuna di queste
condizioni è legata ad un‟altra, e, in questa sede, verranno descritte le più frequentemente
studiate.
Prima tra queste condizioni appare la capacità di sospensione dell‟incredulità, abilità di
necessaria importanza per l‟apprezzamento di spettacoli di fiction, liberi da questa
condizione sarebbe pressoché impossibile trarre divertimento ad esempio da un film di
fantascienza. Il processo mentale che sta dietro la sospensione dell‟incredulità è proprio la
volontà del telespettatore di credere reali contenuti che sono palesemente immaginari,
questo è l‟unica via per assicurarsi il divertimento e seguire l‟evolversi di una storia e del
suo protagonista, pena una visione scettica del programma, che lascerebbe il telespettatore
privo di entusiasmo e a corto di divertimento.
Un‟altra condizione per assicurarsi il divertimento da uno spettacolo è la capacità di
empatizzare con i personaggi, protagonisti e non.
L‟empatia è un costrutto molto complesso e molto studiato (Zillmann, 1991) che si può
definire brevemente come la capacità di condividere emozioni con qualcun altro. Sembra
che esistano delle differenze individuali nella capacità di sperimentare empatia, ci sono
persone empatiche e persone meno empatiche, ma sono state trovate anche differenze di
genere nella capacità di empatizzare con gli altri. Nel caso dell‟intrattenimento televisivo
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l‟empatia coinciderebbe con la capacità di condividere emozioni con i personaggi
protagonisti della storia, e sarebbe per questa ragione una delle cause della scelta dei
contenuti televisivi. La capacità di empatizzare con certi personaggi anziché altri sarebbe
infatti discriminante per la scelta di alcuni programmi a dispetto di altri.
Allo stesso livello della sospensione dell‟incredulità e dell‟empatia troviamo la capacità
del telespettatore di costruire una vera e propria relazione con il personaggio preferito.
Queste relazioni, chiamate “relazioni parasociali” (Horton, Wohl, 1956), sono
caratterizzate dalla volontà del telespettatore di rimanere sempre in contatto con il
personaggio che preferisce, che poi è quello con il quale meglio empatizza, e con il quale
si identifica. Le relazioni parasociali sono quindi un altro fattore discriminante nella scelta
dei contenuti televisivi; il telespettatore che ama un certo personaggio compirà una scelta
all‟interno dell‟offerta televisiva per assicurarsi di essere sempre in contatto con quel
personaggio.
Tra i prerequisiti degli utenti gli autori trovano anche il concetto di “presenza” (Lee,
2004), cioè la sensazione di esserci, cioè di essere all‟interno dello spettacolo stesso. Il
concetto di presenza trova la sua collocazione nell‟ambito dell‟intrattenimento interattivo,
nel quale la tradizionale passività rispetto al mezzo viene sostituita con la possibilità di
interagire con lo spettacolo e modificarne alcuni aspetti. La sensazione di essere un attore
dello spettacolo di cui si è al contempo spettatori è ciò che succede nella mente dell‟utente
in questi casi, anche se il telespettatore è a conoscenza del contesto di finzione nel quale si
trova, tuttavia egli sente ciò che vede e fa come qualcosa di veramente reale. In questo
caso non è solo un‟esigenza di evasione dalla realtà che spinge l‟individuo a ricercare il
divertimento negli spettacoli mediatici, ma anche e soprattutto la possibilità di controllare
una realtà, anche se per gioco.
Infine, tra i prerequisiti dell‟utente, c‟è anche l‟interesse personale per uno specifico
argomento (Vorderer, Klimmt e Ritterfield, 2004). Se un utente viene esposto a contenuti
che ritiene poco interessanti sarà molto difficile per lui trarre divertimento da questi,
mentre se lo stesso utente ha la possibilità di scegliere i contenuti in base ai suoi interessi
personali è molto probabile per lui prospettarsi il divertimento.
Riassumendo, il gradimento, inteso come l‟aspetto centrale dell‟intrattenimento,
richiede al telespettatore di essere capace di sospendere l‟incredulità, di empatizzare con i
personaggi, di immergersi in relazioni parasociali, di essere presente nella storia e di essere
interessato ai fatti. Affinché vi sia divertimento, almeno una di questa condizioni deve
essere presente. Altre condizioni mentali, che facciano da prerequisiti dagli utenti possono
essere trovate e studiate, ma ad oggi queste sono le più discusse.
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