2
valore aggiunto consistenti nell’offerta di piccole utilità che di norma
vengono trascurate dalle usuali proposte dei canali tradizionali. Di fatto
è ciò che offrono le maggiori compagnie di assicurazione on line come
Royal Insurance
2
, Lloyd 1885
3
, Genertel
4
e Linear
5
, che nella
realizzazione dei loro siti Internet non si sono basate solo sulla solidità
della propria immagine tradizionale, ma hanno compreso le potenzialità
della Rete unendo alle proprie peculiarità il commercio elettronico ed i
servizi on line. E non solo, Ras per esempio, con TwistRas
6
offre un
servizio anche ai suoi utenti tradizionali delle agenzie, permettendo
loro di conoscere lo stato della propria pratica in caso di sinistro
piuttosto che la scadenza delle polizze. Nello stesso senso anche Linear
e Royal Insurance, che consentono non solo di controllare ma anche di
gestire direttamente in Internet le pratiche inerenti eventuali propri
sinistri. La compagnia di assicurazione Meie
7
poi, mette a disposizione
oltre ad un consulente on line anche uno spazio apposito dove, dopo
aver inserito i dati specifici di un sinistro, è possibile effettuare una
verifica della propria od altrui responsabilità. Nello stesso sito è
2
http://www.royal.it
3
http://www.genialloyd.it.
4
http://www.genertel.it.
5
http://www.linear.it.
6
http://www.ras.it/twistras/twistrashome.html.
3
possibile inoltre effettuare la denuncia relativi ad eventuali sinistri che
si siano verificati. Ed è questa la strada da percorrere per le compagnie
di assicurazione che vogliono sfruttare fino in fondo le potenzialità
offerte dalla Rete.
Come si può facilmente intuire questa evoluzione del mondo
assicurativo on line, che meglio svilupperemo più avanti, va inquadrata
in particolare modo sotto un aspetto giuridico-normativo, nella più
ampia fattispecie dell’e-commerce. Ed infatti al fine di una trattazione
più completa ed esaustiva di questo nuovo fenomeno assicurativo
partiremo esaminando in primo luogo le problematiche giuridiche
proprie della contrattualistica on line in generale per poi passare
successivamente ad esaminare quelle più specifiche dei contratti di
assicurazione on line.
7
http://www.meie.it.
4
CAPITOLO PRIMO
IL COMMERCIO ELETTRONICO: CENNI
5
1. Definizione
Il commercio elettronico rientra in quella più ampia categoria
che va sotto il nome di E.D.I., ovvero Electronic Data Interchange, cioè
lo scambio di informazioni per via elettronica. L'e-commerce ha come
oggetto lo svolgimento degli affari per via elettronica.
Esso si basa sull'elaborazione e la trasmissione elettronica delle
informazioni, inclusi testi, suoni e video-immagini, e copre molte
attività diverse, quali la compravendita di beni e servizi per via
elettronica, la distribuzione on line di contenuti digitali, il trasferimento
elettronico di fondi, le contrattazioni elettroniche di borsa, le polizze
assicurative elettroniche, le gare d'appalto e le vendite all'asta, il design
e la progettazione in collaborazione, la selezione on line dei fornitori, il
marketing diretto dei beni e servizi per il consumatore, nonché
l'assistenza post-vendita. Nell'e-commerce rientrano sia prodotti (ad
esempio beni di consumo, attrezzature sanitarie) che servizi (ad
esempio servizi di informazione finanziari e legali) e nuove attività
(come i negozi virtuali). Volendone dare una definizione giuridica, per
commercio elettronico deve intendersi quella tecnica finalizzata alla
6
conclusione del contratto mediante lo scambio di una proposta e di
un’accettazione fra persone distanti evitando il tradizione scambio di
documenti cartacei, pervenendo così a quello che viene chiamato
contratto elettronico, più correttamente definibile come contratto
informatico o telematico
8
.
Un’ulteriore definizione del commercio elettronico è contenuta
nella Comunicazione del 15 aprile 1997 della Commissione Europea
[COM(97)157], secondo la quale per commercio elettronico s’intende
lo svolgimento di attività commerciali e transazioni per via elettronica,
in base all’elaborazione e trasmissione di dati, naturalmente anche
questi per via elettronica
9
. Seguendo tale impostazione possono
rientrare nel commercio elettronico, anche grazie allo spunto fornito
dalla Comunicazione 157/97: commercializzazione di merci e servizi
per via elettronica; distribuzione on line di contenuti digitali;
effettuazione per via elettronica di operazioni quali trasferimenti di
fondi, compravendita di azioni, emissione di polizze di carico, vendite
8
G. FINOCCHIARO, I contratti informatici, in F. GALGANO (diretto da), Trattato di Diritto
Commerciale e di Diritto Pubblico dell’Economia, vol. XXII.
9
La Direttiva 2000/31/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a taluni aspetti giuridici
del commercio elettronico nel mercato interno chiarisce il significato di “per via telematica”: un
servizio inviato all’origine e ricevuto a destinazione mediante attrezzature elettroniche di
elaborazione e di memorizzazione di dati, e che è interamente trasmesso, inoltrato e ricevuto
mediante filo, radio, mezzi ottici od altri mezzi elettromagnetici.
7
all’asta, progettazione e ingegneria in cooperazione; on line sourcing;
appalti pubblici per via telematica, vendita diretta al consumatore e
servizi post-vendita.
E’ possibile, quindi, individuare una prima definizione
conclusiva: è commercio elettronico ogni attività commerciale o
transazione che si svolge per via elettronica attraverso la trasmissione
ed elaborazione dei dati
10
.
10
Un interessante approccio alla definizione di commercio elettronico è contenuto nella relazione di
P. COSTANZO, Profili costituzionalistici del Commercio Elettronico, in Atti del Convegno
“Documenti informatici, firma digitale e commercio elettronico”, Camerino, 29-30 ottobre 1999.
La prospettiva adottata è quella di un costituzionalista che tenta di inquadrare il fenomeno,
ancorando l’analisi su quattro parametri: libertà d’informazione, di comunicazione, economica e
riservatezza personale. La relazione di P. COSTANZO è disponibile sul sito dell’Università di
Camerino all’indirizzo http://www.camcic.unicam.it/ssdici/costanzo.html.
8
2. Le quattro principali tipologie soggettive
Vi è una distinzione di base che è utile tenere presente e che
tornerà spesso in tutte le riflessioni della trattazione: non vi è un’unica
forma di commercio elettronico, perché l’ambiente nel quale si svolge
l’attività commerciale e i soggetti coinvolti possono avere natura
diversa. L’offerta di una soluzione di commercio elettronico si può
rivolgere al cliente finale, all’agente, alla filiale internazionale o al
fornitore.
È evidente che le esigenze da soddisfare dipendono in modo
significativo dalle dinamiche commerciali e dalla tipologia dei soggetti
che si vuole coinvolgere. Tale impostazione finisce anche per
influenzare la scelta degli strumenti tecnologici che un’azienda adotta
per fare commercio on line. Questa precisazione di partenza porta a
identificare quattro tipi fondamentali di commercio elettronico
11
:
a) Il Commercio elettronico tra aziende (Business-to-Business)
Con questo termine si indica un’attività in Rete a supporto delle
11
Così in Progetto PMInternet di Confindustria Piccola Industria, Anasin e Assinform, presente
all’indirizzo http://www.e-commercepmi.it/e-commerce/welcome.asp.
9
transazioni commerciali tra aziende. I soggetti coinvolti sono aziende
che si servono del lavoro di altre aziende per trasformare i loro
prodotti, collegate attraverso infrastrutture ad accesso regolato
(Extranet
12
o Virtual Private Network
13
).
Il business to business dell'e-commerce è costituito dalla
gestione delle transazioni informative e commerciali tra imprese e/o
altre organizzazioni incluse le istituzioni pubbliche. Il commercio
elettronico tra aziende non tocca gli utilizzatori finali dei beni e dei
servizi prodotti.
“Le esigenze e le forme tipiche che esso assume sono
riassumibili nelle seguenti caratteristiche”
14
:
- i rapporti commerciali coinvolgono un numero limitato di
soggetti (talvolta un gruppo chiuso);
- la selezione dei prodotti è operata sulla base di una
12
Rete che collega diversi sistemi di rete aziendali sviluppati sulla base delle tecnologie Internet, ma
è protetta da accessi incontrollati ed indesiderati. Mediante una rete Extranet, un'azienda è collegata
a un numero ristretto e selezionato di reti esterne ad accesso regolato, appartenenti a soggetti con cui
ha stabilito di condividere alcune informazioni. Questi soggetti sono generalmente fornitori, clienti
o partner.
13
Rete privata che utilizza Internet come mezzo di trasporto di dati e informazioni per consentire
transazioni sicure tra partner commerciali, gestire le comunicazioni con le sedi distaccate e con
singoli utenti remoti. La sicurezza è garantita dalla crittografia dei dati che, pur viaggiando su
un'infrastruttura pubblica, sono opportunamente protetti.
14
Così in Guida al commercio elettronico – l’Impresa Italiana di fronte ai nuovi mercati digitali,
Forum Italiano sul Commercio Elettronico con il Patrocinio del Ministero dell’Industria, pag. 21.
Consultabile sul sito dell’Osservatorio permanente per il commercio elettronico istituito dal
10
comune classificazione;
- gli importi delle transazioni sono mediamente elevati e
vengono gestiti in modalità off line;
- è richiesta una stretta integrazione tra la gestione della
parte produttiva e quella amministrativa;
- il B-to-B rappresenta un’evoluzione naturale su Internet
dell’E.D.I.
15
ed è spesso legato a esigenze di “Supply
chain management”.
b) Il Commercio elettronico per i consumatori finali (Business-
to-Consumer)
Questa è la forma più nota di commercio elettronico ed è
costituito dalla gestione delle transazioni informative e commerciali tra
imprese e consumatori finali.
Il business to consumer può rappresentare la naturale espansione
di attività di e-commerce business to business, e può svilupparsi a
diversi livelli di complessità: dalla promozione on line della propria
Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, all’indirizzo http://www.minindustria.it/
Osservatorio/documenti.html.
15
A. MANDELLI, Il commercio elettronico business to business, in Il Sole 24 Ore, all’indirizzo
http://www.ilsole24ore.it/24oreinformatica/commercio/commercio9/intro.htm.
11
offerta fino alla possibilità, data al consumatore, di effettuare l'acquisto
via Internet di un prodotto o un servizio, fino ad arrivare in taluni casi,
alla definizione delle caratteristiche del proprio acquisto. Applicazioni
software, prodotti editoriali, servizi turistici, finanziari ed assicurativi
sono le offerte ritenute più interessanti. Anche grazie all'avvento della
Internet TV
16
l'intrattenimento svolgerà comunque un ruolo importante
per la diffusione del commercio elettronico. In ogni caso, il business to
consumer permette di stabilire un rapporto interattivo con il cliente e di
effettuare una personalizzazione
17
dell'offerta.
La normativa italiana e comunitaria sull'e-commerce business to
consumer sono all'avanguardia nel tutelare il consumatore e
proteggerne la privacy.
Molti dei casi famosi della Rete riguardano questa forma di
commercio via Internet, segnata da alcune caratteristiche
18
:
- i prodotti sono offerti a tutti i clienti della Rete;
- la classificazione dei prodotti è operata dal sito e
16
Particolare tipo di apparecchio televisivo che consente, grazie ad uno speciale decoder, l'accesso
ad Internet, senza aver quindi necessariamente più bisogno di un vero e proprio Computer.
17
Processo consistente nello sviluppo, produzione, marketing e distribuzione di beni e servizi a
prezzi accessibili, caratterizzati da un grado di varietà che consente l'adattamento alle esigenze dei
singoli consumatori anche all'interno di un mercato di massa.
18
S. FADDA, L’Electronic Data Interchange nella normativa italiana e straniera, in Diritto
dell’informazione e dell’informatica, Milano, 1994, n°1, p.91.
12
presentata al cliente;
- gli importi delle transazioni sono contenuti (mediamente
100 Euro);
- è richiesta un’integrazione stretta tra raccolta degli ordini e
gestione della logistica;
- i pagamenti sono preferibilmente effettuati on line;
- i vantaggi risiedono principalmente nella velocità,
ampiezza della scelta e personalizzazione del servizio.
c) Il Commercio elettronico tra consumatori finali (Consumer-
Consumer)
Questa è una forma più recente di commercio elettronico, salita
alla ribalta dell’attenzione e della popolarità grazie al forte sviluppo
sulla Rete dei siti di aste on line. Su questi siti gli utenti della Rete
possono scambiare tra loro prodotti secondo il modello dell’asta.
I siti d’aste on line fanno propri alcuni elementi caratteristici
della comunicazione in Rete
19
:
- il sito d’asta eroga e amministra l’ambiente in cui gli utenti
19
L. DEGRAZIA, Aste on line, in Diritto&diritti, http://www.diritto.it/articoli/informatica/
degrazia2.htm.
13
interagiscono;
- gli utenti si registrano nell’ambiente al fine di fornire le
informazioni necessarie per garantire l’identità dei soggetti
coinvolti nella trattativa;
- gli importi della transazione sono generalmente contenuti
come nel B-to-C;
- la scelta e l’esecuzione della transazione commerciale è
lasciata alle parti che l’asta ha fatto incontrare (il sito
d’asta non entra nel processo della transazione
economica).
Quanto detto per le aste di tipo “consumer” vale anche per
analoghi esempi nel settore Business to Business. Vi sono siti negli
Stati Uniti che consentono alle aziende di mettere all’asta il surplus di
prodotti ben definiti.
d) Il Commercio elettronico intra-aziendale (Intra-Business)
È questo il caso che coinvolge un’azienda con sedi distribuite sul
territorio od un insieme di aziende appartenenti allo stesso gruppo. In
tali situazioni le esigenze di scambio di beni e servizi all’interno delle
unità della struttura possono essere soddisfatte attraverso la Rete ed
14
essere accompagnate da una rendicontazione economica. Le principali
caratteristiche del commercio intra-aziendale sono molto simili a quelle
del B-to-B con la restrizione che di norma il gruppo di soggetti
coinvolti è rigorosamente chiuso, la classificazione dei prodotti è già
data e la transazione economica passa in secondo piano (può essere
eseguita a distanza di tempo, a consuntivo).