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CAPITOLO I
I PARCHI LETTERARI IN ITALIA
Fig. 1: Simbolo della Fondazione “Ippolito Nievo”
(Castello di Colloredo di Monte Albano - Udine)
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I.1. La Fondazione “Ippolito Nievo” e l’idea dei Parchi
Letterari
La Fondazione “Ippolito Nievo” nasce a Roma, agli inizi degli
anni ’90, per il volere dei pronipoti dell’autore de Le Confessioni di un
italiano (1867) e, in particolare, per l’impegno del suo primo
presidente, lo scrittore Stanislao Nievo, socio fondatore con
Giovanna Nievo, Giangaleazzo Nievo e Ludovica Nievo.
Come previsto dallo Statuto, la Fondazione “Ippolito Nievo”, da
un lato, persegue la finalità di preservare e divulgare la figura e
l’opera dello scrittore padovano tragicamente scomparso
1
, dall’altro,
si prefigge di diffondere la conoscenza dei maggiori autori della
letteratura nazionale e di attivarsi affinché si proceda alla
conservazione dei luoghi della loro ispirazione.
Ulteriori fini hanno, dunque, interessato la Fondazione, che non
ha scopi di lucro, bensì quello di incoraggiare le scienze, le arti e, in
generale, le più meritevoli iniziative umanitarie, operando per un
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Ippolito Nievo (Padova,1831-Mar Tirreno, 1861) produsse tutta la sua opera nel giro di pochi
anni, dai Versi giovanili del 1854 alle liriche di Amori garibaldini del 1860. E in pochi mesi,
nel 1858, scrisse la sua opera maggiore, il romanzo Le confessioni di un italiano, pubblicato
postumo. Nella produzione del Nievo sono presenti i generi letterari più diversi (lettere,
romanzi, saggi, …), anche se legati tra loro dal comune filo conduttore del suo impegno
risorgimentale.
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incontro tra i popoli senza distinzione di nazionalità, etnìa e
religione
2
.
Sebbene il suo riconoscimento giuridico sia avvenuto nell’ottobre
del 1994, con un Decreto del Ministero per i Beni Culturali e
Ambientali, pubblicato il 3 dicembre di quell’anno (Gazzetta
Ufficiale n.283), l’avventura della Fondazione inizia nel 1992, con la
creazione del Parco Letterario dedicato a Ippolito Nievo. Infatti, in
seguito al terremoto che, nel 1976, aveva sconvolto il Friuli, i
pronipoti di Ippolito Nievo avvertirono l’esigenza di mantenere viva
l’aura di quei luoghi che, un secolo prima, avevano ispirato l’illustre
avo scrittore.
Una delle prime iniziative della Fondazione è stata, quindi,
proprio il recupero del castello crollato quasi totalmente durante il
terremoto, situato nella località di Colloredo di Monte Albano, in
provincia di Udine, luogo in cui l’autore è vissuto e dove ha scritto il
suo ultimo romanzo.
Dopo anni di traversie burocratiche e finanziarie, nel 1992 hanno
avuto inizio gli scavi che, sebbene non siano stati seguiti
dall’immediata totale restaurazione dell’immobile, hanno permesso
ad alcune delle sue stanze di tornare alla luce.
Il progetto di recupero delle rovine di Colloredo è stato, così, una
delle prime attività della Fondazione Nievo; progetto rientrante in
2
Per questi e altri dati sulla Fondazione cfr. www.fondazionenievo.it
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un disegno più ambizioso ideato dal presidente Stanislao Nievo,
quello de “I Parchi Letterari®”
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. Si tratta di un’iniziativa innovativa,
che si propone di mantenere integri e promuovere i luoghi
d’ispirazione degli autori della letteratura italiana, dal XII secolo ai
giorni nostri, consentendo, così, sia il recupero e la tutela del
patrimonio storico-artistico e letterario italiano, sia la valorizzazione
culturale ed economica di aree magari periferiche o poco conosciute.
I Parchi Letterari nascono da un’idea del Presidente della
Fondazione, Stanislao Nievo, che, dal progetto editoriale di alcuni
volumi
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, ha sviluppato l’idea completandola con l’individuazione di
itinerari tracciati attraverso territori che hanno visto la presenza
fisica o interpretativa dei letterati. Secondo Stanislao Nievo è
possibile individuare, in quello straordinario giardino che è l’Italia,
una serie pressoché infinita di singolari e inediti percorsi culturali,
attraverso i luoghi celebrati dalla letteratura italiana: un’occasione,
quindi, per rivedere paesaggi noti o per scoprire angoli meno
conosciuti d’Italia con gli occhi e i sentimenti di quegli autori che vi
trassero ispirazione, come spiega lo stesso Stanislao Nievo:
3
Il simbolo ® testimonia la registrazione del marchio originale effettuata a scopi cautelativi. La
licenza è stata concessa dal tribunale di Roma alla Fondazione “Ippolito Nievo” il 30 dicembre
1993, per domanda depositata il 30 ottobre 1991. La registrazione è stata poi rinnovata nel
2001.
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Cfr. S. NIEVO, a c. di: I Parchi Letterari volume I, dal XII al XVI secolo , Roma, Abete, 1990;
I Parchi Letterari volume II, dal XVII al XVIII secolo, ivi, 1991; I Parchi Letterari
dell’Ottocento, Venezia, Marsilio, 1998; I Parchi Letterari del Novecento, Roma, Ricciardi &
Associati, 2000.
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L’Italia è ricchissima di luoghi, di angoli magici che hanno
dato ispirazione ad autori e poeti, e che ancora esistono. Sono
luoghi non astratti, ma che, al contrario, hanno una loro
storia, quella del posto, delle tradizioni, una scienza, magari
una storia di emigrazione; hanno un loro ambiente con
caratteristiche di flora e fauna ben precise; delle loro
ricchezze artistiche, un castello, una casa, un dipinto
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.
Il progetto dei Parchi Letterari ha avuto il patrocinio della
Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco nel 1995 e, nel 2000,
del Ministero della Pubblica Istruzione (per la diffusione nelle scuole
dei libri I Parchi Letterari dell’800 e del 900), dell’Accademia Italiana
della Cucina, del Ministero Agricoltura e Foreste, nella persona del
direttore generale delle Risorse Forestali Montane ed Idriche, il prof.
Alfonso Alessandrini, che, nei primi anni Novanta, ha
commissionato al CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali) uno
studio di fattibilità da cui sono usciti, tra le molte località potenziali,
alcuni dei Parchi esistenti.
Nella sua avventura, la Fondazione “Ippolito Nievo” ha scelto di
avvalersi della collaborazione di altri enti, al fine di creare strutture
di studio comuni per risolvere le problematiche dello sviluppo
territoriale. Sono stati attivati rapporti con il WWF “Italia” per la
consulenza naturalistica dell’intero progetto, con l’Associazione
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S. NIEVO, Il teatro della vita, “Messaggero di Sant’Antonio”, Padova, aprile,1999, nº 1150
(cfr. www.messaggerodisantantonio.it)
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“Italia nostra” (associazione per la tutela del patrimonio storico,
artistico e naturale della nazione) e molti con altri enti locali.
Il progetto de I Parchi Letterari è mosso da nobili intenti: esso
appare come un tentativo di preservare quei luoghi che nei secoli
hanno ispirato gli artisti, gli sfondi, le cornici, gli scenari della
letteratura italiana, spesso rimasti poco o per nulla immutati
traversando indenni la tumultuosa vicenda umana, nel tentativo di
custodirli vivi anche per chi verrà dopo di noi
6
.
L’esigenza di aree protette è ormai da anni un fatto che ci riguarda
da vicino: il paesaggio, la storia dello spazio in cui l’uomo ha vissuto
finora, sono continuamente modificati dall’urbanistica ‘civiltà del
cemento’, che, in nome di un pragmatismo utilitarista di stampo
industriale e tecnologico, negli ultimi anni, è andata oltre i limiti di
certe caratteristiche ambientali, climatiche e antropiche del nostro
pianeta. Si avverte, quindi, sempre di più l’esigenza di salvaguardare
l’integrità dei luoghi che abbiamo a disposizione. A tal fine sono nati
negli anni i Parchi Naturali, le Riserve ecologiche, i Monumenti
Nazionali, per impedire all’arroganza e all’aggressività umana la
distruzione del patrimonio paesaggistico e culturale.
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Cfr. M. LUZI, Presentazione, a AA.VV., I Parchi Letterari volume I, dal XII al XVII secolo, a
c. di S. Nievo, Roma, Abete, 1990, p. 9.
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Il Novecento è stato un secolo lungo e difficile, costellato di guerre
molto cruente, distruzioni e ricostruzioni, in generale caratterizzato
da cambiamenti tanto rapidi quanto invasivi ed incontrollati.
Il passaggio dalla società agricola a quella industriale,
nell’Occidente di fine Ottocento, è ciò che ha cambiato il volto del
nostro pianeta. Anni di disordine civile, culturale, urbanistico,
ambientale; anni di grandi speculazioni su terreni ed abitazioni:
eventi che hanno condotto, in poco tempo, alla rottura della simbiosi
tra uomo e natura, sedimentata nei secoli.
A partire dal 1990 vengono pubblicati quattro volumi dal titolo “I
Parchi Letterari”, uno studio di fattibilità condotto da Stanislao
Nievo in collaborazione con il CENSIS e con l’apporto di firme
illustri, fra cui quelle di Mario Luzi e Dacia Maraini
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.
Lo scopo della ricerca è quello di individuare i luoghi più
suggestivi del nostro patrimonio paesaggistico, giunti più o meno
intatti fino a noi e, quindi, meritevoli di salvaguardia; luoghi che nei
secoli hanno influenzato la produzione letteraria italiana,
costituendone degli scenari idilliaci.
I quattro volumi della collana, curata dallo stesso Stanislao Nievo,
illustrano il collegamento tra autori letterari dal XII al XX secolo e i
luoghi biografici e culturali che hanno visto nascere e hanno ispirato
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Gli altri collaboratori della redazione dei quattro volumi sono: Mario Agrimi, Alfonso
Alessandrini, Stefano Andreani, Giancarlo Benelli, Vittorio Fianchetti Pardo, Annamaria
Torroncelli, Lucio Villari, Dino Villatico, Ginella Zamparelli e Alvise Zorzi.
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la loro produzione; volumi che propongono, quindi, una lettura
innovativa e trasversale, letteraria e non solo, del territorio italiano.
Si è cercato, così, di mettere in relazione fra loro località
suggestive e pagine di letteratura, costituendo un vero e proprio
itinerario letterario e culturale tra le varie località, illustrandone le
potenzialità e sottolineandone la particolare bellezza, comunicatività
o rarità attraverso il canto degli autori in questione.
Il progetto de “I Parchi Letterari” si è presentato, dunque, come
una proposta culturale e turistica originale ed innovativa, che da
subito ha raccolto i consensi dell’Unesco e dell’Unione Europea,
costituendo un ottimo esempio di come coniugare esigenze di
salvaguardia artistico-ambientale e potenzialità di sviluppo
economico, anche e soprattutto nelle aree periferiche e meno
sviluppate del Paese.
A tal proposito, l’Unione Europea ha approvato, il 19 dicembre
del 1997, la Sovvenzione Globale Parchi Letterari, grazie anche
all’organismo intermediario Sviluppo Italia, in accordo con il
Touring Club Italiano e la Fondazione “Ippolito Nievo”. Tale
Sovvenzione ha permesso la fondazione e la messa in rete di Parchi
Letterari, allo scopo di promuovere turisticamente alcuni territori del
Mezzogiorno d’Italia, vissuti o raccontati da autori celebri, non
ancora sufficientemente valorizzati. Fine ultimo dell’iniziativa è stato
quello di stimolare una domanda turistica che favorisca la creazione
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di nuova imprenditorialità giovanile nel settore dei servizi al turismo
ed il consolidamento delle realtà imprenditoriali già esistenti.
Nell’impostazione seguita dalla Sovvenzione globale, tutto ciò si
realizza mediante l’organizzazione di attività turistiche innovative
(visite guidate animate, eventi rievocativi, cene storiche, … ), con la
messa a sistema di attività già esistenti e con la promozione sul
mercato nazionale del territorio e delle attività svolte, cercando di
innestare una strategia di marketing territoriale turistico di stampo
letterario.
Hanno usufruito della Sovvenzione globale i seguenti Parchi:
“ Isabella Morra”, “Grazia Deledda”, “Francesco De Sanctis”, Carlo
Levi”, “Francesco Jovine”, “Giordano Bruno”, “Elsa Morante”,
“Massimo D’Azeglio”, “Tommaso Fiore”, “Norman Douglas”,
“Stefano D’Arrigo”, “Salvatore Quasimodo”, “Luigi Pirandello”,
“Giuseppe Tomasi di Lampedusa”, “Vesuvio”.
I Parchi Letterari, insomma, altro non sono che quegli spazi fisici e
mentali che hanno ispirato le opere di grandi autori della letteratura
italiana, spazi ancora oggi esistenti e visitabili. La rilettura di un
territorio, attraverso l’opera di poeti e scrittori, consente, infatti, di
scoprire veri e propri itinerari culturali da conservare e tutelare.
Ciò che nel parco viene celebrato, dunque, non è solo la figura
dell’artista a cui esso è stato ispirato, ma anche il territorio stesso, di
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cui viene offerta una lettura trasversale attraverso la letteratura, la
storia, le leggende, la natura e l’enogastronomia locale.
L’iniziativa dei Parchi Letterari è di natura culturale ed economica
insieme: l’istituzione di un parco si presenta come ottimo veicolo di
valorizzazione delle tradizioni locali e può, inoltre, offrire delle
occasioni per una crescita economica che nasce da spunti antichi ed
innovativi allo stesso tempo. La memoria dei luoghi diviene
sviluppo e si proietta nel futuro
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.
Le comunità locali in questione, rafforzate nell’identità e
nell’orgoglio, hanno così l’opportunità di promuovere nuove attività
economiche legate al turismo, all’ambiente ed ai beni culturali. E i
giovani, in particolare, coniugando tradizione ed innovazione,
vocazione naturale e spirito imprenditoriale, possono diventare i
protagonisti di uno sviluppo compatibile, diffuso e diversificato.
I.2. Cronaca geostorica dei Parchi Letterari
L’avventura dei Parchi Letterari ad opera della Fondazione
“Ippolito Nievo” comincia nel 1992, con l’istituzione del primo
Parco, intitolato appunto al nume tutelare della Fondazione, Ippolito
Nievo, che comprende vari comuni nelle province di Udine,
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Cfr. www.parchiletterari.com/istituzione
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Pordenone e Venezia, quali Fratta, Cordovado, Venchieredo e Mulini
di Stalis.
Nel 1993 vede la luce il secondo Parco Letterario, quello dedicato
a “Isabella Morra”, nel Comune di Valsinni (Matera), che ha
verificato per primo la necessità di creare una società commerciale
per la gestione operativa.
A Santo Stefano Belbo, in Piemonte, è stato istituito nel 1995
quello dedicato a “Cesare Pavese”. In questo paesino delle Langhe il
poeta nacque nel 1908 († Torino, 1950) e vi trascorse gran parte della
sua giovinezza.
Nello stesso anno, nell’ Agro Pontino (Latina), viene istituito il
Parco Letterario “Omero”. Situato sotto il mitico monte del Circeo, è
il luogo della ‘letteratura di tutti i tempi’ e per la sua forza evocativa
è stato scelto dalla Fondazione “Ippolito Nievo” quale “Centro
Internazionale de I Parchi Letterari”. La storia della letteratura
occidentale inizia con l’Odissea proprio in questi luoghi, dove sole,
acqua e vegetazione, case orrende e bellissime offrono un
palcoscenico originale nella contesa tra uomo e natura.
Ancora, nel 1995, viene fondato il Parco “Giacomo Leopardi” a
Recanati (Macerata), dove il poeta nacque nel 1798 († Napoli, 1837) e
da cui fu ispirato in molte delle sue liriche come Sabato del Villaggio o
Passero solitario.
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Segue, nel 1996, il Parco Letterario “Eugenio Montale”, a
Monterosso a Mare (La Spezia), dove, durante l’infanzia e la
giovinezza, il poeta (Genova, 1896-Milano, 1981) trascorreva i suoi
soggiorni estivi e il cui paesaggio ha fatto da scenario a varie liriche
della raccolta Ossi di seppia (1925).
Il Parco “Gabriele D’Annunzio” viene fondato nel 1997, ad
Anversa degli Abruzzi (L’Aquila), dove è ambientata la tragedia
composta dallo scrittore (Pescara, 1863-Gardone Riviera, 1938) nel
1904, La fiaccola sotto il moggio.
Sempre nello stesso anno, in Sicilia, viene istituito il Parco
Letterario “Salvatore Quasimodo. La terra impareggiabile”, a
Modica (Ragusa), dove il poeta nacque nel 1901 († Napoli, 1968) e
alla cui città fanno riferimento brani di prosa, come il noto Saluto a
Modica, e poesie ispirate soprattutto al tipo di vegetazione (carrubo e
olivo), quali La lunga notte, Vicolo, Lamento per il sud.
Nel 1998 Castagneto Carducci, un comune della provincia di
Livorno, ha assunto la qualifica di Parco Letterario “Giosuè
Carducci”. È lì che, nel 1894, il poeta (Valdicastello, 1835-Bologna,
1907) termina una lunga serie di ‘ribotte’: abbondanti mangiate che
cominciavano al mattino e finivano al crepuscolo, durante le quali
discuteva con gli amici e recitava poesie. È questo l’ultimo atto
conosciuto di un legame affettivo con la gente e i luoghi della sua
Maremma.
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Nel 1999 viene fondato il Parco “Francesco Jovine” a Guardialfiera
(Campobasso), dove lo scrittore nacque nel 1902. Dal 1923 vi
insegnò, dopo aver vinto il concorso magistrale. In seguito si trasferì
a Roma, dove pubblicò il suo primo romanzo Un uomo provvisorio e
dove morì nel 1950.
Nel 1999 viene istituito il Parco Letterario “Vesuvio” a Torre del
Greco (Napoli). Il Vesuvio è uno dei grandi luoghi del paesaggio e
della cultura italiana, da sempre fonte di ispirazione. Plinio,
Leopardi e altri lo hanno amato e descritto in tempi e luoghi diversi,
per non parlare dei riferimenti fatti dai viaggiatori del Grand Tour.
Nello stesso anno, viene istituito il Parco Letterario “Francesco De
Sanctis”, nel paese che da lui prende parte del suo nome, Morra De
Sanctis, in provincia di Avellino. Per sostenere la propria
candidatura politica alle elezioni del 1874-1875, lo storico della
letteratura (Avellino,1817-Napoli, 1883) compì un viaggio nella sua
Irpinia, da cui nacque il celebre reportage Un viaggio elettorale (1876).
I luoghi di quel libro sono organizzati nel Parco in vista della
valorizzazione del patrimonio naturale, storico-culturale e anche
letterario di una regione ricca di risorse da scoprire.
Ancora nel 1999, viene fondato a Noci (Bari) il Parco Letterario
“Formiche di Puglia”, che si ispira all’omonima opera di Tommaso
Fiore (Altamura, 1884-Bari, 1973), che gli valse, nel 1952, il Premio
Viareggio.
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Dello stesso anno è anche il Parco “Old Calabria. Norman
Douglas e i viaggiatori del Grand Tour”, che si estende per circa 200
km nelle province di Cosenza e Crotone. Esso si ispira ai racconti dei
numerosi viaggiatori, stranieri e italiani, che, a partire dal Settecento,
si spinsero sulle vie del Grand Tour alla scoperta del sud dell’Italia e
della Calabria in particolare. Il territorio della regione viene ripercorso
e riproposto ai visitatori seguendo la traccia di quei viaggi, delle
descrizioni e delle impressioni che suscitarono in chi poi ne scrisse.
Come autore simbolo è stato scelto Norman Douglas (Thüringen,
1868-Capri, 1952), che scrisse appunto il libro Old Calabria nel 1915.
Il 2000 si apre con l’istituzione del Parco Letterario “Carlo Levi”.
L’idea nasce dallo stretto rapporto dello scrittore coi luoghi dove ha
vissuto e ha scritto il romanzo sociologico Cristo si è fermato a Eboli
(1945). Luoghi, fatti e persone che, appunto, il libro descrive e il
Parco riunisce e organizza in una suggestiva proposta di visita. Ne è
centro Aliano, piccolo paese in provincia di Matera, dove Levi
(Torino, 1902-Roma, 1975) fu confinato nel biennio 1935-36 dal
regime fascista per cause politiche.
Sempre nel 2000, è stato istituito il Parco Letterario “Giovanni
Prati” a Campo Lomaso, nella provincia di Trento, dove il
viaggiatore tardo-romantico nacque nel 1814 († Roma, 1884).
Ancora nel 2000, in Campania, sono stati istituiti due Parchi
letterari.