Introduzione
L’importanza d’introdurre ed applicare i concetti di efficienza ed efficacia nella
Pubblica Amministrazione deriva dalla presa di coscienza collettiva che il sistema
economico odierno non può e non deve subire rallentamenti di nessun tipo
dall’apparato istituzionale, pena la perdita di competitività sul mercato.
Il “salto di qualità” implicito all’adozione di tecniche manageriali orientate al
controllo di gestione deve essere compreso come un’opportunità per rilanciare,
soprattutto in questa fase storica, la domanda interna di beni di consumo, perché, a
mio giudizio, un fisco equo può creare “valore aggiunto” tra i cittadini, in termini di
propensione al consumo, rilanciando l’economia del sistema – paese e generando
entrate che, se correttamente investite nella Pubblica Amministrazione, non
concorrono ad alimentare il deficit dello Stato.
Il “Controllo di Gestione” è uno strumento che contribuisce a razionalizzare la spesa,
in termini di costi di funzionamento della Pubblica Amministrazione, contribuendo
così a supportare la produzione e la circolazione di informazioni all’interno di una
struttura organizzativa, accrescendo il patrimonio conoscitivo dei dipendenti e
migliorando il clima all’interno degli uffici, il tutto a vantaggio dei servizi erogati al
cittadino-utente.
Il “Sistema Informativo Contabile”, come noto, persegue la finalità di supportare i
decisori aziendali nelle analisi che attengono alle condizioni di economicità
aziendale.
La “Carta della Qualità”, invece, avvicina la Pubblica Amministrazione al cittadino
ed in particolare agli stakeholders che, per mezzo dei servizi pubblici assicurano
sviluppo economico e garantiscono un sistema di regole proprio dell’ordinamento
giuridico, contribuendo così a creare certezze nel “vivere comunitario” in un clima di
libera convivenza.
Quindi è ragionevole affermare che l’Agenzia del Territorio costituisce un
benchmark di riferimento per le altre istituzioni della Pubblica Amministrazione
perché opera in condizioni di efficienza ed efficacia.
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Capitolo 1
CONTROLLO DI GESTIONE E CARTA DEI SERVIZI
1.1 Gli strumenti di ausilio al miglioramento delle perfomance della
Pubblica Amministrazione
Il ruolo del controllo di gestione e della Carta dei Servizi nasce dall’osservazione di
esperienze di implementazione di questi due strumenti e dà un orientamento
prevalentemente amministrativo verso un approccio che tende a valorizzare i processi
operativi.
Le questioni da affrontare fanno quindi riferimento alla elaborazione della carta dei
servizi partendo da un’analisi dei processi interni; alla riqualificazione del controllo
di gestione, identificando anche indicatori della perfomance utilizzabili per il
monitoraggio delle attività in chiave strategica ed operativa.
Questo implica l’affiancamento ai parametri economico – finanziari, di misurazioni
delle perfomance qualitative, dei processi di sviluppo delle risorse interne e
dell’impatto delle esigenze dell’utenza.
Gli indicatori costituiscono il presupposto per realizzare una carta dei servizi in grado
di essere considerata anche come strumento di comunicazione interna ed esterna.
Il controllo può, quindi divenire un effettivo strumento informativo e valutativo della
perfomance singole e complessive, valorizzando la dimensione trasversale della
produzione e/o della erogazione dei servizi per il miglioramento dell’efficienza e
dell’efficacia.
Le esperienze di attivazione del controllo di gestione delle aziende pubbliche hanno
messo in luce che non si tiene conto a sufficienza delle esigenze dei cittadini.
I case history di controllo di gestione dimostrano che le informazioni prodotte sono
essenzialmente costi, ricavi, entrate ed uscite, tali esperienze offrono lo spunto per
due considerazioni: la prima si riferisce all’utilizzabilità di questi dati da parte dei
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responsabili per scopi operativi, mentre la seconda riguarda l’esaustività degli stessi
in relazione all’identificazione di spazi di miglioramento per l’attività controllata.
In effetti, la presentazione di report in cui sono inseriti dati di sola derivazione
economico – finanziaria, può offrire solo un quadro di prima approssimazione della
gestione.
Inoltre deve essere posta particolare attenzione alla dimensione a cui costi e ricavi
sono riferiti (centri di costo, centri di responsabilità, unità organizzativa, servizio,
attività processo etc.) affinché possano rivestire una reale significatività per i
processi valutativi effettuati dai responsabili.
D’altronde, fondando l’analisi unicamente sui costi, sganciati dalla considerazione
delle attività, viene ad essere limitata la profondità dell’analisi organizzativa, tecnico-
operativa e qualitativa del servizio, mancando l’esplicitazione del rapporto tra input
ed output.
Infatti, strettamente legata al primo aspetto vi è l’esigenza di individuare quali sono
per il responsabile le dimensioni significative del servizio o delle attività che devono
essere monitorate, spostando l’attenzione sulle variabili economico – finanziarie ed
esplicitando le cause da cui discendono costi e ricavi e cioè: le attività, le modalità
del loro svolgimento, il loro concatenarsi.
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1.2 L’approccio per processi ai fini del miglioramento della qualità dei
servizi
L’orientamento della tematica della qualità all’interno degli uffici della Pubblica
Amministrazione, nasce dall’esigenza di superare le tradizionali logiche gestionali in
cui gli stessi vengono spesso considerati come “compartimenti stagni”.
La mancanza di qualità nasce dai ritardi nell’interazione tra i diversi uffici che
partecipano al complessivo processo di produzione dei servizi e dalla bassa capacità
di coordinamento, che compromette la qualità finale del servizio ed è ciò che si
verifica quando il processo di produzione dello stesso necessita del contributo non
solo di diversi reparti degli uffici, ma anche di diverse articolazioni regionali o
centrali.
L’obiettivo interno è particolarmente importante per sviluppare un approccio per
processi che segua i principi della filosofia customer driven, per la quale nel processo
di produzione del servizio, l’ufficio a valle deve essere considerato come il cliente
dell’ufficio a monte, mentre per quanto riguarda l’obiettivo esterno la logica di rete è
in grado di migliorare la qualità di interazione con gli altri soggetti, anche tramite
l’ausilio di sistemi informatici di collegamento della net-economy.
Focalizzando l’analisi sugli aspetti gestionali interni si vuol evidenziare l’approccio
dei processi positivi, riflessi sulle determinanti della qualità di un’amministrazione,
ossia la validità tecnica ed il tempo d’intervento ma anche l’orientamento
intersoggettivo verso il cittadino.
L’esigenza di sviluppare un approccio per processi nasce dalle seguenti
considerazioni:
• l’amministrazione pubblica genera “ valore” attraverso i suoi processi
• l’organizzazione funzionale genera “compartimenti stagni”
• la presenza di compartimenti stagni e la mancanza di responsabilità
interfunzionali fa sì che il maggior potenziale sia presente a livello di
interazioni tra le diverse funzioni ed unità operative
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La visione dei processi sposta l’approccio dalla gestione della tradizionale visione
della Pubblica Amminstrazione per singole funzioni, ad una nuova, dove la stessa
viene vista come un insieme di processi riferiti all’attività che influenzano i principali
fattori critici di efficacia quantitativa/qualitativa ed efficienza, così da realizzare
mirate attività di miglioramento continuo sui processi che hanno un maggior impatto
sul livello qualitativo del servizio finale.
Per consentire un approccio per processi emerge l’esigenza di sviluppare logiche
gestionali di tipo transfunzionali, abbattendo le barriere interne spesso legate a
sistemi routinari di lavoro, stimolando l’interazione, la collaborazione ed il lavoro di
gruppo appare evidente come possa realizzarsi un maggior coinvolgimento del
personale ed essere stimolata la partnership all’interno degli uffici.
In tal senso devono essere considerati in chiave transfunzionale, sia i processi
operativi direttamente collegati ai processi di produzione dei servizi, sia i processi
manageriali di supporto ai processi operativi.
I principali processi operativi sono:
• comprensione della dinamica dei bisogni dei cittadini ossia l’attività volta a
comprendere quali sono i bisogni della comunità locale graduandoli per
priorità e riflettendo criticamente sui servizi che devono essere ridimensionati
sulle innovazioni del servizio realizzabili
• progettazione di nuovi servizi o revisione di quelli realizzati concernenti sia la
definizione di tutte le caratteristiche con la revisione di quelli realizzati, che la
definizione di tutte le caratteristiche dei servizi e della concreta modalità di
realizzazione, nel caso si progetti un nuovo servizio.
• comunicazione e marketing che comprende, in una logica di network, sia le
attività di comunicazione esterna nei confronti dei cittadini, sia la
comunicazione nei confronti degli altri soggetti pubblici e privati, facendo
particolare riferimento: ai servizi a domanda individuale, forme di marketing
pubblico e territoriale
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• produzione e logistica interna e esterna del servizio veri e propri processi di
produzione del servizio.
I processi manageriali:
• gestione e sviluppo delle risorse umane per permettere sia la routinaria
gestione del personale sia l’avvio dei sistemi di valorizzazione del personale.
La valutazione/retribuzione della produttività in aderenza alle responsabilità
assunte ed al contenuto specialistico del ruolo del personale non dirigenziale ad
esempio: ricompense per attività disagiate di turno etc. ed in particolare per le
posizioni organizzative che risultano essere nella sostanza posizioni vice
dirigenziali;
• gestione delle informazioni che riguardano tutti i processi informativi interni,
sottolineando l’importanza del passaggio dalla considerazione informatica del
dato ad una informatica del servizio distinguendo la prima, che si riferisce
all’utilizzo dei sistemi informatici quali mezzi più veloci e potenti per
elaborare testi o dati e per archiviare informazioni, dalla seconda che lega gli
aspetti informatici con quelli dei flussi informativi ed utilizza quindi il
supporto informatico come strumento per una piena riconsiderazione delle
modalità di produzione dei servizi e di interazione tra i diversi uffici dell’ente e
tra quest’ultimo ed i soggetti esterni che intervengono nel processo di
produzione del servizio;
• gestione delle risorse finanziarie e materiali collegata sia ai processi di
acquisizione delle risorse sia a quelli di loro impiego.
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1.3 Modalità di orientamento in direzione di attività e processi
Dopo queste premesse la progettazione del controllo deve basarsi su presupposti
diversi, più aderenti alle esigenze informative dei responsabili, iniziando dall’analisi
dell’attività svolta all’interno delle unità organizzative.
Per definirle, può essere utilizzato un concetto adottato nell’ambito dell’ Activity
Based Costing, come un complesso di operazioni tecnicamente omogenee di
assorbimento dei costi dalle quali si ottiene un output diretto sia all’interno che
all’esterno dell’azienda pubblica.
La descrizione dell’attività necessita in primis dell’identificazione delle risorse
utilizzate, se il motivo da cui prende avvio lo svolgimento dell’attività è un impulso
proveniente da un’altra unità organizzativa, o uno stimolo derivante da una procedura
da effettuarsi per legge, o su domanda proveniente dall’esterno l’output che si ottiene
è una misura di perfomance.
In pratica, è la modalità di svolgimento dell’attività che incide sull’ottenimento della
perfomance ed è il medesimo orientamento che deve indurre l’azione individuale a
convergere sugli obiettivi dell’organizzazione e sulle attività che si devono
intraprendere per programmare e monitorare le risorse necessarie.
L’elemento fondamentale è l’individuazione di un parametro di misurazione della
performance che parte dall’identificazione delle variabili-chiave espresse sia in
termini economici che tecnici e che vengono utilizzate per l’imputazione dei costi al
risultato finale del processo, per le valutazioni in termini tecnici e per la
pianificazione strategica.
Dall’integrazione del sistema di indicatori di performance con i parametri fisico-
tecnici si è in grado di:
• evidenziare le cause invece dei sintomi
• offrire informazioni tempestive e non ritardate;
• elaborare un quadro della situazione rivolte al futuro e non al passato;
• sviluppare un collegamento tra scelte strategiche ed operative.
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La misurazione della performance è un apprezzamento di elementi utili per descrivere
l’andamento dell’attività monitorata in modo da creare un valore di fattori quali: il
costo, la qualità, il tempo e la soddisfazione del cliente/utente.
Il vantaggio è di non legarsi esclusivamente all’identificazione di un parametro
monetario ottenibile mediante il trattamento dei dati contabili, perché in quanto
indicatore di sintesi non riesce ad esprimere alcune variabili importanti.
Sulla base degli scostamenti tra il livello attuale di questi indicatori ed una situazione
ritenuta ottimale è possibile tracciare il livello al quale l’amministrazione pubblica
deve tendere, il passo successivo è nell’individuazione dei fattori principali che
influenzano le prestazioni e che costituiranno le leve su cui agire per il suo
miglioramento, proprio per questo motivo l’analisi della variabile-chiave ha lo scopo
di verificare la rispondenza ai bisogni dei fruitori in modo da indurre conseguenti
comportamenti coerenti da parte dei dirigenti e dei collaboratori.
Spesso l’ottenimento di un output, implica il coinvolgimento di più unità
organizzative che svolgono attività apparentemente distinte e trasversali rispetto alle
ripartizioni funzionali dell’organizzazione, quando queste successivamente sono
costrette ad integrarsi in considerazione delle mutazioni necessarie allo svolgimento
dei processi, si ha la difficoltà di identificarle in una visione complessiva.
I collegamenti tra queste unità e le attività sono punti critici per l’ottenimento
dell’output, spostano l’attenzione dell’attività della Pubblica Amministrazione dagli
atti alla gestione dei sistemi.
In quest’ottica assumono rilievo i collegamenti tra i gruppi che sovraintendono alla
gestione delle attività inserite nel processo, questi collegamenti vengono gestiti
spesso in via estemporanea, provocando come conseguenza un impedimento ad
effettuare un’operazione, che non collima con le esigenze dei cittadini e che causa
difficoltà di coordinamento interno agli uffici che incidono sull’efficienza e/o
sull’efficacia del processo.
L’analisi del processo consente di evidenziare quali sono gli snodi critici, le
duplicazioni, i momenti di intralcio nell’avanzamento dello stesso.
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