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Stato dell’Arte dell’Eolico e dell’Idrogeno
Prima di passare alle analisi dell’Impianto che verrà utilizzato nella località prescelta, sembra opportuno
sviluppare qualche considerazione sull’avanzamento tecnologico delle risorse energetiche impiegate.
Per “Stato dell’Arte” di una tecnologia si intende quindi una “fotografia” sullo stato attuale delle tecnologie
e risorse energetiche simili al tipo di impianto che andremo a realizzare; in particolare, la consegna del
progetto prevede la realizzazione di una infrastruttura per la fornitura di Energia Elettrica, senza eventuali
considerazioni sull’Energia Termica.
Partendo da questo concetto, verranno qui di seguito analizzate le situazioni energetiche generali, sia
mondiali che locali, le situazioni riguardanti la specifica tipologia utilizzata e le prospettive di crescita e di
sviluppo.
Situazione Energetica Mondiale
Mantenendoci nella situazione più generale possibile, possiamo iniziare la nostra analisi considerando la
situazione energetica mondiale, cercando di fornire al lettore i dati tecnici più aggiornati possibile;
all’interno di questa analisi viene sottolineato la quantità totale di Energia consumata e prodotta da ogni
singolo Paese della Terra, senza evidenziare le percentuali relative ad ogni singola Fonte o Vettore
Energetico.
Fig. 1: evoluzione della produzione totale di Energia mondiale, fino al 2005. Fonte: IEA
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Fig. 2: suddivisione percentuale dell’Energia primaria totale mondiale. Fonte: IEA
Come detto già in precedenza, ci concentriamo sulla domanda e sull’offerta soltanto dell’Energia Elettrica,
la quale è di nostro diretto interesse.
L’Energia Elettrica è la risorsa energetica che ha previsto fin dalla sua scoperta, e prevede ancora tutt’oggi
una sua crescita continua e costante, grazie al fatto che fin da subito si è rivelata come una fonte di enormi
potenzialità; al contrario dell’Energia Termica che varia i suoi consumi circa in modo direttamente
proporzionale al numero di abitanti del nostro pianeta ed alla situazione climatica, l’Energia Elettrica
continua a crescere ad un ritmo sostenuto in quanto ormai qualsiasi dispositivo o macchinario, e persino
elementi di fornitura di pura Energia Termica, funzionano con questa tecnologia, che nel tempo ovviamente
è stata raffinata e sviluppata per rendere il suo Rendimento ancora più alto, nonostante questo fosse già
elevato in partenza.
Uno dei pochi svantaggi che possiede l’Energia Elettrica è la sua definizione diretta: infatti essa viene
considerata a ragione un Vettore Energetico, e non una Risorsa Energetica, in quanto è il risultato di
trasformazioni con Fonti di Energia di minor o pari valore. Questo fa si che per avere Energia Elettrica, noi
dobbiamo avere innanzitutto un altro tipo di Fonte Energetica Elementare, quale Termica, Nucleare o
Chimica.
Le figure precedenti sintetizzano la situazione mondiale rispetto l’Energia Totale Primaria; considerando
soltanto l’Energia Elettrica, e avendo sottolineato che quest’ultima si tratta di un Vettore Energetico
anziché un’Energia Primaria, dobbiamo riferirci alla figura 3, la quale descrive l’evoluzione negli ultimi 30
anni della generazione di Elettricità nel mondo, divisa per Fonte Energetica Primaria utilizzata per produrla.
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Fig.3: evoluzione della generazione di Energia Elettrica mondiale. Fonte: IEA
Situazione Energetica in Europa e in Italia
La seguente tabella riassume i contenuti di questo paragrafo riguardo la situazione Europea (con 27
membri) in termini di Energia Elettrica ed Energia Termica (Fonte: IEA, anno 2005)
Electricity [GWh] Heat [TJ]
Coal 1000829 810883
Oil 138503 207189
gas 663744 1230309
biomass 57332 210341
waste 27086 136617
nuclear 997699 6530
hydro 340846
geothermal 5397 2899
solar PV 1491
solar thermal 0 55
wind 70496 0
tide 534 0
other sources 7043 746982
Total Production 3311000 3351804
Imports 324258 153
Exports -312942 -282
Domestic Supply 3322316 3351676
Statistical Differences 675 7922
Total Transformation* 2263 18644
Electricity Plants 0 18644
Heat Plants 2263
Energy Sector** 344127 120477
Distribution Losses 220735 249500
Total Final Consumption 2755866 2970976
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Industry 1127359 711837
Transport 74433 0
Residential 798080 712006
Commercial and Public Services 701767 264195
Agriculture / Forestry 47521 8569
Fishing 262 30
Other Non-Specified 6444 1274340
Per quanto riguarda le Fonti Rinnovabili, possiamo analizzare il seguente grafico
Fig. 3: suddivisione europea generazione Energia Elettrica da fonti rinnovabili
Mentre la situazione in Italia prevede (Fonte: IEA, anno 2005)
Electricity [GWh] Heat [TJ]
Coal 49419 5372
Oil 47124 55792
gas 149262 120822
biomass 3363 4972
waste 2789 6106
nuclear 0 0
hydro 42927
geothermal 5324 0
solar PV 31
solar thermal 0 0
wind 2344 0
tide 0 0
other sources 1116 0
Total Production 303699 193064
Imports 50264 0
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Exports -1109 0
Domestic Supply 352854 193064
Statistical Differences 0 0
Total Transformation* 0 0
Electricity Plants 0 0
Heat Plants 0
Energy Sector** 31348 0
Distribution Losses 20626 0
Total Final Consumption 300880 193064
Industry 144763 0
Transport 9918 0
Residential 66960 0
Commercial and Public Services 73875 0
Agriculture / Forestry 5291 0
Fishing 73 0
Other Non-Specified 0 193064
Dalla tabella precedente si può notare la forte dipendenza del nostro Paese dalle Fonti Fossili, quali
Carbone, Gas Naturale e Petrolio, mal bilanciate però da una quota molto piccola di Fonti Rinnovabili e di
Nucleare, ovvero fonti
freeCO 2 (a parte l’IdroElettrico, storicamente la nostra migliore risorsa non
inquinante); inoltre, bisogna far notare l’alto valore riguardante la quota energetica importata, che rende il
nostro Paese fortemente dipendente dalle situazioni geo-politiche mondiali.
Situazione Energia Eolica nel Mondo
Passiamo ora ad analizzare la fonte energetica più di nostro interesse in questo Lavoro: l’Energia Eolica.
Secondo Sven Teske, portavoce di Greenpeace International, l’eolico è la Fonte Energetica che ha un tasso
di crescita maggiore rispetto alle tutte le altre fonti di Energia comunemente considerate e, sempre
secondo lui, bisogna incoraggiare il suo sviluppo per creare quel fabbisogno sostenibile tanto contemplato.
Indubbiamente tali parole corrispondono al vero, tanto che già nel G8 del Luglio 2005 si parlò del progetto
Windforce 12 con lo scopo di arrivare al 2020 con una quota di fornitura di Energia Elettrica mondiale
soddisfatta interamente dal Vento, con un risparmio di circa 10771 milIoni di tonnellate di CO2
(attualmente stiamo risparmiandone circa 50 milIoni), secondo le stime *2+. L’Energia eolica è ormai una
fonte che viene utilizzata da sempre più Paesi nel mondo, ricchi e poveri, sviluppati e non, ed è una
tecnologia in fase di forte sviluppo. Questo fa si che molte economie che precedentemente erano rimaste
escluse dalla globalizzazione a causa della loro mancata industrializzazione dovuta ad un isolamento
energetico primario, e ora possono riprendere un loro sviluppo autonomo locale, portando benessere alle
loro popolazioni con una spesa poco proibitiva.
La figura 4, nella pagina seguente, sintetizza la forte evoluzione che ha avuto questa tecnologia negli ultimi
10 anni nel mondo, contando già nel 2004 oltre 45000 turbine installate e quasi 100000 in previsione.
L’Europa ha svolto un ruolo di capofila verso questo forte sviluppo, soprattutto grazie ai Paesi del nord,
quali Germania, Danimarca, Islanda e scandinave, come sottolinea il grafico di figura 5, dove possiamo
notare l’enorme differenza tra il nostro continente ed il resto del mondo.
19
Fig. 4: cumulativa della capacità installata nel mondo in 10 anni. Fonte: GWEC
Da notare la flessione che ha avuto il continente nord-americano nel 2004, l’unico registrato tra i maggiori
produttori, mentre un altro dato importante da notare è il sorpasso dell’Asia rispetto all’America del Nord
nel 2006: è un dato molto importante, soprattutto in relazione al fatto che i Paesi asiatici sono da sempre
fortemente legati al Carbone come fonte principale con la conseguenza ambientale che tutti conosciamo.
Nei paragrafi seguenti verrà analizzata più profondamente la situazione Sud-Americana e Argentina in
particolare.
Fig. 5: capacità annuale installata suddivisa per regioni nel mondo. Fonte: GWEC
La figura che segue, invece, mostra una speciale classifica riguardante la produzione da fonte eolica
20
Fig. 6: classifica dei primi 10 Paese per installazione cumulata e per nuove installazioni annuale. Fonte:
GWEC
Situazione Energia Eolica in Europa e in Italia
Per quanto riguarda l’Europa, l’Unione Europea ha creato un Libro Bianco che prevede la raggiunta
dell’obiettivo del %12 di Energia Elettrica prodotta da Fonte Rinnovabile entro il 2010, puntando
principalmente sulla Fonte Eolica, sviluppando fortemente questa tecnologia, abbassandone i costi e
portando nuovi posti di Lavoro. Per notare l’enorme evoluzione che ha avuto nel nostro continente questa
Fonte, la tabella della pagina seguente ne riassume i valori (Fonte: ENEA)
Secondo le considerazioni grafiche riportate quando veniva analizzata la situazione mondiale, possiamo
notare come i vertici delle classifiche fossero dominate da Paesi Europei, ad eccezione di USA, Cina ed
India, proprio a confermare la leadership del nostro continente in questo campo tecnologico.
Potenza installata
Dicembre 1998
[MW]
Potenza installata
Dicembre 2000
[MW]
Potenza installata
Dicembre 2002
[MW]
Potenza installata
Dicembre 2004
[MW]
Germania 2875 6113 11994 16629
Spagna 834 2235 4825 8263
Danimarca 1443 2417 2889 3117
Italia 180 427 788 1125
Olanda 361 446 693 1078
Totale UE 15 6453 12886 23089 34073
21
La figura 7 (seguente) rende ancora più netto il divario tra alcune regioni europee, quelle del Nord
specialmente, e le altre.
Fig. 7: suddivisione percentuale delle nuove installazIoni erette nel 2006 in Europa. Fonte: IEA
Guardando a dati più recenti, possiamo scrivere alcune considerazioni importanti:
La Spagna stima che per il 2008 - 2010 l’eolico possa coprire il fabbisogno d’Energia Elettrica, per
percentuali che variano da 20 a %35 superando così sia il nucleare e le altre produzioni che impiegano
fonti fossili. In Spagna le energie rinnovabili nei prossimi anni si apprestano a contribuire al fabbisogno
d’Energia Elettrica per il 40% e ben oltre. Tale considerazione è tanto più valida se si tiene conto del
maggior tasso di crescita degli investimenti nelle fonti rinnovabili rispetto alle fonti tradizionali.
Fig. 8: mappa di Ventosità dell’Europa, velocità media del Vento
22
- Si è stimato che in Europa il costo di un kWh di Energia Elettrica da Fonte Eolica, è lo stesso di un
kWh ottenuto in un moderno impianto a Carbone provvisto di un unità per lo scrubbing dei fumi,
vale a dire
kWh$04.0
. Negli Stati Uniti il costo è quasi uguale a quello europeo, con la differenza
che il governo degli USA ha previsto una "Federal Production Tax Credit" pari a
kWh$017.0
,
riducendo così il costo a
kWh$015.0
in base alle economie di scala conseguibili
La situazione in Italia, dopo gli apprezzabili risultati del periodo 1996 – 2001, è piuttosto incerta e
controversa. Nel 2002, a fronte di circa MW250 di Centrali Eoliche installate realizzate e messe in
esercizio nell’anno precedente, se ne sono installate per poco più di MW100 , portando la Potenza Eolica
nel nostro Paese, alla fine dell’anno, a MW788 . Anche nel 2003 le installazIoni si sono susseguite ad un
ritmo inferiore a quello auspicato ed una certa ripresa si è cominciata ad avvertire solo a partire dal
secondo semestre. Conseguentemente, le installazIoni eoliche, a Novembre 2005, ammontavano a circa
MW850 . Le difficoltà che questo sviluppo incontra, arrivano soprattutto da motivazIoni socio-
economiche, come spesso avviene in Italia; infatti, sono poche le zone dove i residenti accettano volentieri
la presenza di Campi Eolici, spesso a causa di ignoranza e mala informazione, i quali però bloccano di fatto
lo sviluppo di una delle tecnologie più promettenti, anche grazie all’abbattimento dei costi che ha subito
negli ultimi anni, rendendola molto competitiva sul mercato, e riuscendo a non farla rimanere una
soluzione di nicchia, ma piuttosto una soluzione di complementazione nel mix energetico di una Nazione,
anche in virtù del fatto che recentemente sono nate Turbine Eoliche che superano di gran lunga la taglia del
MW .
Attualmente, in Italia, il costo di installazione, ipotizzando l'impiego di aerogeneratori da almeno kW600 di
Potenza nominale, si può ritenere compreso fra un minimo di
kW€900
ed un massimo di
kW€1300
variando da siti pianeggianti a siti caratterizzati da orografia complessa. Il costo della macchina può
ritenersi, prudenzialmente, compreso fra
32
e
43
del costo totale di installazione in funzione delle
caratteristiche orografiche del sito. Il kWh prodotto è stato, nel corso degli ultimi anni, a livelli di
kWh€075.0045.0 ψ , ma stime più recenti lo indicherebbero in un range compreso fra 035.0 e
kWh€045.0
. Presto il costo del kWh da fonte eolica, potrebbe raggiungere anche
kWh€03.0
divenendo
così confrontabile con quello proveniente dagli Impianti Turbogas. Bisogna ricordare che l'Energia prodotta
da una Turbina Eolica varia con il cubo della velocità del Vento, quindi il costo del kWh prodotto dipende
fortemente dalla Ventosità del sito e la scelta della tecnologia eolica deve basarsi su una corretta campagna
anemologica.
Uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le Nuove
tecnologie, l'Energia e l’Ambiente) e Università degli Studi di Roma "La Sapienza" CIRPS (Centro
Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile) ha reso noto che la Potenza installabile di centrali
eoliche in Italia è di circa MW15000 , senza dover generare impatto ambientale eccessivo. Questo studio si
basa sulle "fattorie del Vento" o "campi eolici" (Wind Farms) con aerogeneratori dai 5.0 a MW5.1 di
23
Potenza, non prendendo però in considerazione la potenzialità dei microgeneratori da pochi kW , che
attualmente non vengono sviluppati ed incentivati, e non prendendo in considerazione possibili evoluzIoni
dei sistemi eolici più innovativi che potrebbero dare rendimenti maggiori del %50 .
Situazione Idrogeno
L’Idrogeno è l’elemento più leggero e abbondante dell’universo. È tuttavia assai raro sulla Terra allo stato
elementare, a causa della sua estrema volatilità. La necessità di estrarre l’Idrogeno dall’ Acqua (Elettrolisi) o
da combustibili fossili (vari processi Termochimici) comporta un consumo di Energia.
L’Idrogeno, come sottolineato più volte, non dev’essere considerato una Fonte Energetica ma un Vettore
Energetico; questo fa si che possiamo sfruttare questo elemento come “memorizzatore” di Energia, che
può anche essere vista come “Accumulatore” in quanto un’Energia non-immagazzinabile come quella
Elettrica, diventa subito immagazzinabile con l’ausilio dell’Idrogeno. Questo fa si che l’Idrogeno non sia un
semplice Vettore, come ad esempio la Benzina, ma grazie a questa proprietà diventa una tecnologia molto
promettente.
Ad oggi non sono ancora stati adottati sistemi sostenibili di produzione, accumulo e distribuzione
dell’Idrogeno anche se le tecnologie lo permetterebbero; invece sono a buon punto diverse tecnologie di
produzione di Fuel Cell (celle a combustibile o pile a combustibile), e sono ormai molti anche i prototipi di
veicoli alimentati ad Idrogeno.
Le tecnologie di produzione dell’Idrogeno a partire dai Combustibili Fossili (in particolare dal Carbone) sono
mature e ampiamente utilizzate, anche se andranno ottimizzate da un punto di vista economico, energetico
e di impatto ambientale; le migliori Fonti di Energia quindi sono quelle rinnovabili, quelle
freeCO 2 ,
anche se però hanno l’inconveniente di essere discontinue. La figura 13 sintetizza le Fonti Energetiche che
possono essere utilizzate per la produzione di Idrogeno
Fig. 9: Fonti Energetiche Primarie utilizzabili per produrre Idrogeno
24
L’Idrogeno ha un valore commerciale che varia in funzione del suo grado di purezza e del suo mercato
internazionale di vendita, ed oscilla circa tra un valore minimo di
3
€8.0 Nm
ed un valore massimo di
3
€6.3 Nm
(ricordiamo che 31Nm è pari ad 31m convenzionale di gas alle condizioni di C θ0 e atm1 ),
quest’ultimo quando ha una purezza pari al %9999.99 , raggiungibile soltanto con il processo di Elettrolisi.
Inoltre sul costo di produzione incide molto il trasporto, per cui se l’Idrogeno viene prodotto localmente sul
“sito di consumo” risulterà avere un costo (e quindi un prezzo) minore, rispetto magari alla necessità di
liquefarlo per trasportarlo altrove.
Oltre che nel campo energetico, peraltro allo stadio sperimentale, l’Idrogeno viene richiesto soprattutto
dall’Industria Elettronica, dall’Industria Chimica, per circa il %95 , e nell’Industria Metallurgica per il
trattamento dei metalli, circa il %5 , spesso accompagnato ad una richiesta di purezza molto elevato.
La produzione di Idrogeno nel mondo, attualmente, è pari a circa
anno
tonnellate
anno
Nm 639 104410500 # ,
suddivisi secondo la seguente tabella riassuntiva
Fonte Miliardi di Nm3/anno %
Gas naturale 240 48
Petrolio 150 30
Carbone 90 18
Elettrolisi 20 4
Totale 500 100
Si può notare che più del %90 della produzione del gas deriva dall’utilizzo di fonti fossili e non rinnovabili,
grazie ai processi di Reforming del Metano, di Cracking del Petrolio e di Gassificazione del Carbone.
La domanda di Idrogeno del solo settore della raffinazione del greggio dovrebbe, secondo le previsIoni,
raddoppiare o addirittura quadruplicare nel prossimo decennio; a questa andrà aggiunta la futura domanda
proveniente da altri settori industriali ed in particolare dal settore trasporti.
Esempi e Considerazioni sulla Produzione di Idrogeno senza Inquinamento
Nel tempo sono state ideate diverse tecnologie in grado di produrre Idrogeno senza inquinare l’ambiente,
oppure partendo da Fonti Energetiche
freeCO 2 per alimentare gli Elettrolizzatori per aumentare il
grado di purezza del gas prodotto.
In questa sezione verranno illustrati alcuni esempi concreti realizzati nel mondo e in Italia, insieme ad altre
idee utili a prospettive future.
Utilizzo delle risorse nucleari
Verso questa direzione si è guardato già da molto tempo: spesso si è parlato di utilizzare le moderne
Centrali Nucleari per produrre Energia Elettrica ad alimentare Elettrolizzatori per la produzione di Idrogeno.
Da segnalare, in fase di sperimentazione, una tecnologia sviluppata dal MIT (Massachusettes Institute of
Technology), denominata Plasmatron, che utilizza la tecnologia dei Plasma (gas Ionizzati ad altissima
temperatura) per il Reforming degli Idrocarburi. Il Plasmatron ha una capacità di estrazione dell’ Idrogeno
25
altissima ( %90 circa rispetto a quello contenuto nel combustibile di partenza), ma opera a temperature
superiori ai C θ2000 , con grandi consumi di Energia. Inoltre, come tutte le tecnologie che prevedono
temperature altissime (ad esempio i processi di scissione dell’Acqua per Termolisi, che pure è una
tecnologia teoricamente efficiente) si pongono problemi relativi alla Resistenza dei materiali da utilizzare
per la costruzione dei reattori.
Utilizzo del solare Termico
Una delle prospettive che l’ENEA sta studiando, è quella di utilizzare panelli solari termici a concentrazione
ad alta e ad altissima temperatura; in realtà il Sole fornisce solo la temperatura necessaria per processi più
complessi, quali quelli Termofisici e Termochimici.
Fig. 10: schematizzazione utilizzo solare Termico per la produzione di Idrogeno. Fonte: ENEA
Il programma dell’ENEA si basa sul raggiungimento di alcuni obiettivi: elevato Rendimento di conversione
dal Sole all’Idrogeno, processi e Impianti Chimici affidabili e semplici ed utilizzo di sostante chimiche non
tossiche e non inquinanti.
Tra i processi presi in considerazione dall’Ente, quattro in tutto, vi sono:
o Ferriti miste CT θ #750max )
o Zolfo-Iodio CT θ #850max
o Zinco-Zinco ossido CT θ #2000max
o Processo UT-3 CT θ #760max
Questi si differenziano, come si può notare, dalle temperature massime di esercizio, le quali implicano studi
approfonditi sull’utilizzo di alcuni materiali piuttosto che altri, anche se la tecnologia più avanzata risulta
essere la Reazione Zolfo-Iodi; il sito dell’ENEA *13+, ne descrive il ciclo. Questo tipo di soluzione ha visto la
luce già in alcuni impianti sparsi nel mondo a dimostrazione della fattibilità di una produzione continua di
Idrogeno. La figura 15, nella pagina seguente, ne riassume il concetto evolutivo del processo.
In realtà questo tipo di processo fu idealizzato per l’ambito nucleare, ma è stato riadattato in modo da
procurare l’Energia Termica necessaria per far avvenire le reazioni anche dal Sole tramite collettori.
26
Fig. 11: schema concettuale riassuntivo del processo Zolfo-Iodio. Fonte: ENEA
Le reazioni fondamentali sono:
HISOHISOOH 22 42222 ο
Cesotermica θ |100
22242 2
1OSOOHSOH gas ο
C θ850
222 IHHI ο
Caendotermic θ ψ |700200
L’ultima Reazione è debolmente esotermica e si realizza con temperature che possono variare nel range
descritto in funzione del tipo di Catalizzatore e delle condizioni operative.
La concentrazione dell'Acido Solforico e le successive operazIoni fino ad arrivare ai prodotti della sua
dissociazione, rappresentano le fasi in cui è richiesta la maggior parte del Calore di processo ad alta
temperatura. Le attività di ricerca e sviluppo dell'ENEA su questo processo si sono attualmente focalizzate
sulle fasi di concentrazione e dissociazione dell'Acido Solforico; il Calore necessario ovviamente viene
richiesto dai Collettori Solari. Un altro aspetto su cui verte l'attività ENEA, di notevole importanza per una
versione solare del processo, riguarda la possibilità di stoccaggio dell'Anidride Solforosa prodotta nella
dissociazione dell'Acido Solforico. Un tale accumulo infatti consentirebbe di svincolare il resto del processo,
produzione Acidi e fase Iodidrica, dalle intermittenze della Fonte Solare, riducendo il dimensionamento di
una parte considerevole dell'intero Impianto Chimico, la cui gestione potrebbe divenire praticamente
continua per più di due terzi, alla stregua di un Impianto Chimico tradizionale.
Utilizzo di tecnologie ausiliarie
Altre tecnologie per la separazione della molecola di Idrogeno da composti non-elementari sono state
prese in considerazione, e riguardano soprattutto le attività Biologiche ed Organiche del nostro Ecosistema.
Sono tutte tecnologie in fase molto sperimentale, aventi ancora attività da laboratorio, ma che vengono
27
studiate attentamente per riuscire a trovare metodi meno energivori e di particolare applicazioni. Tra
queste segnaliamo:
o Tecnologie Fotobiologiche
Queste prevedono la produzione di Idrogeno da sistemi biologici sotto Fotosintesi, cioè con
l’apporto della luce solare; alcune alghe e batteri infatti sono in grado di produrre
2H
grazie alla catalisi di alcuni enzimi che vengono attivati dalla luce solare. L’elemento di
partenza è l’Acqua, ma è ancora una tecnologia molto arretrata ed in fase di studio.
o Tecnologie Fotoelettrochimiche
Vengono utilizzati Elettrodi di Semiconduttori all’interno di particolari Celle
Fotoelettrochimiche per convertire l’Energia Ottica in Energia Chimica, prevedendo o no
l’inserzione di Energia Elettrica dall’esterno; è una tecnologia già riconosciuta, ma
altamente costosa e avente ancora rendimenti molto bassi in fase di conversione, oltre che
non esente da problemi di corrosione degli Elettrodi.
Utilizzo delle fonti rinnovabili
Oltre al Solare Termico, possono venir utilizzate anche le altre Fonti Rinnovabili conosciute per produrre
Energia Elettrica da fornire ad un Elettrolizzatore; già adesso viene utilizzata una fonte pulita come quella
IdroElettrica, ma il futuro vede la realizzazione di mini-centrali ad Idrogeno in ogni singola abitazione o in
ogni singolo Comune, sfruttando la risorsa naturale più abbondante nel luogo in esame.
Già nel 1992 venne realizzata, dalla Frauenhofer Institute for Solar Energy Systems, in Gemrania, la prima
casa solare che utilizzava l’Idrogeno come Accumulatore di Energia e che si auto sosteneva rispetto ai
propri consumi. Ma le realtà sono ancora più numerose, e gli usi che se ne può fare di questa tecnologia
sono molteplici.
Nel 1994, a Geel, in Belgio, furono messi in circolazione i primi autobus alimentati ad Idrogeno, seguiti un
anno dopo dalla Chicago Transit Authority, la quale iniziò i test sui propri.
A tal proposito il progetto più ambizioso lo sta attuando l’Islanda, cercando di diventare l’Arabia Saudita
dell’Idrogeno, ovvero cercando di convertire tutta la sua economia energetica in economia basata su Fonti
Rinnovabili insieme ad Idrogeno; ricordiamo che questo Paese è ricco di Geotermia, di IdroElettrico e di
Vento, per cui l’accumulazione di Idrogeno verrebbe di conseguenza. In realtà, l’Islanda punta soprattutto a
diventare il maggior fornitore al mondo di Idrogeno, prodotto direttamente nei suoi stabilimenti, dopo la
propria alimentazione per usi interni. Il progetto partì già nel 1999, con la collaborazione della Norsk Hydro,
l’Iceland New Business Venture Fund, Shell Hydrogen e la Daimel-Chrysler, con la prospettiva di raggiungere
l’obiettivo tra il 2030 e il 2050. Nel 1999 già il %70 dell’Energia Primaria del Paese derivava da Fonti
Rinnovabili, il che porta l’obiettivo ancora più vicino e lo rende ancora più fattibile, mentre il restante %30
derivava da Fonti Fossili importate, destinate soprattutto al trasporto veicolare e navale, quest’ultima fonte
principale dell’economia alimentare, ittica in particolare. Infatti lo scopo principale di questo progetto è
quello di sostituire i motori dei veicoli pubblici, come i bus, e i motori dei battelli e dei pescherecci con
motori alimentati ad Idrogeno, e sfruttare le enormi potenzialità rinnovabili possedute per produrre e