4
Ovviamente, il successo dell’impresa non può derivare esclusivamente dalla
facilità e immediatezza nel raggiungere diversi target sparsi per il globo;
nonostante si affermi fortemente di vivere ora nella cosiddetta “era della
globalizzazione”, bisogna tenere ben presente che i vari Paesi, e quindi i
relativi mercati, non sono tutti omogenei fra loro, ma continuano a presentare
differenze l’uno dall’altro. Sicuramente si sta assistendo ad una tendenza
all’uniformarsi dell’intera società sotto molti aspetti e comportamenti, ma
fattori quali cultura, tradizione e nazione rimangono ancora saldamente
radicati nell’identità dei vari popoli.
Questo elaborato, composto da tre capitoli, si propone quindi di affrontare
il tema della promozione internazionale dell’impresa attraverso il sito Web.
Esso è organizzato come segue.
Nel primo capitolo si analizzano, in via preliminare, le caratteristiche di
Internet attraverso una breve storia del suo sviluppo e una presentazione di dati
relativi alla sua diffusione, per poi focalizzarsi sull’impatto che ha avuto
sull’economia; in particolare si vedranno gli aspetti del Web marketing,
disciplina nata proprio in seguito al formarsi del mercato virtuale. Si
spiegheranno quindi i motivi che portano l’impresa ad adottare questa
tecnologia, valutandone costi e benefici, ed infine si descriverà il sito Web,
enunciandone le varie fasi di realizzazione, le strategie da applicarvi, la
relativa pianificazione e le diverse tipologie.
Il secondo capitolo inizialmente illustra gli aspetti generali del marketing
internazionale e della comunicazione d’impresa, concentrandosi poi su come il
fattore culturale influisca sulla comunicazione. In particolare si analizzano le
barriere interculturali che ostacolano la comunicazione, evidenziando come
l’ambiente e la cultura condizionino la formulazione del messaggio
pubblicitario. Si valuta quindi quale politica comunicativa l’impresa può
adottare in merito, mettendo a confronto le strategie di standardizzazione,
adattamento e glocalizzazione.
Infine, nel terzo capitolo si presenta un caso reale di promozione
internazionale mediante il sito Web, analizzando i vari siti di presenza di
Barilla, azienda leader mondiale nella produzione di pasta, che ha impostato la
propria comunicazione in Internet sia attraverso la realizzazione di un sito
5
dedicato ad un pubblico italiano, sia tramite siti indirizzati a mercati esteri.
Vengono evidenziate somiglianze e differenze, dedicando particolare
attenzione alle ragioni di carattere culturale che hanno influenzato Barilla in
determinate scelte di impostazione del messaggio pubblicitario. Si conclude
quindi la trattazione pervenendo ad una valutazione d’insieme sulla politica
comunicazionale online adottata da Barilla.
6
Capitolo 1
Internet e l’impresa
1. La Rete delle reti
Oggigiorno tutti hanno preso atto dei cambiamenti rivoluzionari che Internet
ha imposto a livello di cultura, d’informazione, di comunicazione, di relazioni
personali, di business, di intrattenimento.
Dopo un lungo periodo di passaggio dallo stato di tecnologia riservata a
pochi a quello di bene accessibile a chiunque (circa quaranta anni), la “Rete
delle reti” durante la sua diffusione commerciale a metà degli anni ’90 ne
impiega solo quattro per raggiungere i cinquecento milioni di utenti, dato
mirabolante se lo si confronta con i tredici anni serviti alla tv, i sedici al pc e i
trentotto alla radio.
Con la creazione di reti informatiche mondiali, Internet ha dato un grande
contributo alla nuova caratterizzazione della nostra società, definita oggi
“società digitale e dell’informazione”, e tale società, riconoscendo
all’informazione e alla conoscenza un ruolo strategico per il suo processo di
sviluppo economico, non solo sta migliorando, ma anche cambiando gli usi e
costumi sia delle persone sia delle imprese e istituzioni. Il fenomeno Internet,
con tutte le sue numerosissime implicazioni, sta veramente trasformando il
nostro modo di vivere, così come altre invenzioni hanno fatto in altri tempi
(macchina a vapore, motore a scoppio, radio, cinema, televisione, telefono,
ecc): ciò che è stata la rivoluzione industriale negli anni passati, è oggi la
rivoluzione prodotta da Internet.
1.1 La storia di Internet
Lo sbarco dell’uomo sulla Luna è stato indubbiamente l’evento che ha
caratterizzato il 1969 come l’alba di una nuova era. Ma esiste almeno un altro
motivo perché lo si possa ritenere epocale: il 1969 è l’anno di nascita di
Internet.
7
Nel 1957, nel pieno della Guerra Fredda, l’Unione Sovietica realizzò un
importante punto a proprio favore nella corsa verso il primato tecnologico nel
mondo: la messa in orbita dello Sputnik. La risposta degli Stati Uniti non si
fece attendere: l’amministrazione Eisenhower si dedicò ad una efficace attività
di stimolo e finanziamento della ricerca militare nel settore delle
comunicazioni, e nel 1958 il Dipartimento della Difesa istituì l’ARPA
(Advanced Research Projects Agency), la quale iniziò a sviluppare un progetto
che conferisse ad elaboratori elettronici la capacità di comunicare e trasferire
dati tra di loro.
In particolare, a dare impulso agli studi che portarono alla nascita della
Rete, fu la preoccupazione di salvaguardare una infrastruttura di
telecomunicazione anche in caso di attacco militare mirato: evitare cioè che la
distruzione di un punto qualsiasi, centrale o periferico, del sistema di
comunicazione potesse interrompere le trasmissioni tra comando e unità
territoriali delle forze armate americane. Tra le varie figure che si occuparono
del progetto spicca quella di Joseph C.R. Licklider (1915-1990), psicologo
statunitense che nel 1962 venne messo a capo dell’ARPA e considerato oggi
uno degli esponenti più importanti della storia dell’informatica e del calcolo in
generale.
In questo contesto la Rete muove i primi passi, i quali tuttavia saranno
abbastanza lenti considerando che bisognerà attendere il 1969 per vederne
all’opera il primo nucleo, quello che con il nome di Arpanet collegherà tra loro
quattro centri di ricerca universitari, tecnicamente definiti “nodi”: Stanford
University, UCLA (University of California at Los Angeles), UCSB
(University of California at Santa Barbara) e University of Utah. Così ebbe
inizio la prima fase di Internet, che da questo momento in poi fu soggetta ad
una crescita esponenziale: alla fine del 1971 essa era composta da quindici
nodi, alla fine del 1972 da trentasette. Gli anni ’70 furono anche gli anni in cui
venne istituito il progetto del “protocollo1 di controllo trasmissione” (TCP2),
1
Nell'ambito delle telecomunicazioni, due o più macchine o host (computer, telefono,
stampante, ecc...) possono comunicare tra loro rispettando norme che sono dette protocolli di
rete. L'aderenza ai protocolli garantisce che due software in esecuzione su diverse macchine
possano comunicare correttamente, anche se sono stati realizzati indipendentemente.
8
standard indispensabile per la comunicazione tra computer, a cui in seguito
venne aggiunto un protocollo tra rete e rete, arrivando a realizzare in tal modo
il definitivo protocollo su cui ancor oggi opera Internet, il TCP/IP3.
La fase due può essere collocata nei primi anni ’80, quando videro la luce
BITNET (Because It’s Time NETwork), una connessione promossa da City
University Of New York e da Yale University, e la rete CSNET (Computer
Science NETwork), creata da alcune università e aziende con i finanziamenti
della National Science Foundation (NFS) per mettere in contatto tutte quelle
realtà scientifiche pubbliche e private impossibilitate ad accedere ad Arpanet.
Ulteriore caratteristica di questo primo salto evolutivo della nuova “specie
tecnologica” è riconducibile all’“egemonia” della comunità scientifica tout
court, divenuta preminente su quella militare delle origini (nell’83 il
Dipartimento della Difesa creò una propria rete alternativa, detta MILNET,
così da non dover più dipendere da Arpanet e lasciare campo libero al mondo
accademico). Tale fase giungerà a termine nel 1986, con il varo di NSFNET,
una dorsale a copertura nazionale creata dalla NSF per favorire sia la nascita
sia l’interconnessione di altre reti (nel frattempo attivate anche in altre aree del
mondo, tra cui Europa e Giappone) e assumere, in omaggio a questa finalità, il
nome “inter-net”.
La terza fase della Rete delle reti è stata quella della commercializzazione,
dell’offerta al pubblico di connettività per scopi personali e a costi “telefonici”.
Che, non senza dissensi, viene fatta risalire al 1989, quando cioè la società The
2
Transmission Control Protocol, protocollo connection oriented del livello 4 (di trasporto) del
modello OSI (Open Systems Interconnection) che trasmette i dati in maniera full-duplex ed è
responsabile della suddivisione dei dati che vengono trasmessi in segmenti, del rinvio dei
segmenti non ricevuti e del riassemblaggio dei dati. Lo scopo generale del livello di trasporto
è permettere un trasferimento di dati trasparente e affidabile (implementando anche un
controllo degli errori e delle perdite) tra due host (Cfr. RFC:793, TCP Darpa Internet
Program, Protocol Specifacation, 1981).
3
Internet Protocol, protocollo attraverso il quale i dati vengono inviati da un computer all'altro
in Internet. Ogni computer collegato ad Internet ha almeno un IP-address che lo identifica
univocamente. È classificato al livello 3 (di rete) del modello OSI, che rende i livelli superiori
indipendenti dai meccanismi e dalle tecnologie di trasmissione usate per la connessione e si
occupa di stabilire, mantenere e terminare una connessione, garantendo il corretto e ottimale
funzionamento della sottorete di comunicazione.
TCP e IP insieme costituiscono il TCP/IP, il protocollo di comunicazione più utilizzato da
Internet.
9
World propose al mercato la prima formula di connessione “dial-up”4
domestica per le reti allora esistenti e che giunge a piena maturazione nella
metà degli anni ’90, quando negli Stati Uniti ben tre aziende si trovavano in
aspra competizione tra loro nel nascente settore dell’Internet Service Providing
(ISP). Le aziende erano America On Line (AOL), Compuserve e Prodigy, con
la prima protagonista di alcune tra le più emblematiche vicende finanziarie –
industriali – editoriali di questa fase della Rete. Era caduta
nel frattempo la proibizione ad un uso del network che non fosse direttamente,
o almeno, indirettamente riconducibile a scopi scientifici, educativi o
istituzionali, con la piena liberazione nel ’95, quando la Nation Science
Foundation smise di finanziare espansione e mantenimento della sua NSFNET.
Di grande rilevanza fu, in questa sua terza fase di sviluppo, l’offerta di
connessione gratuita alla Rete, cioè con dei costi per l’utente limitati a quelli
della sola telefonata urbana o inferiori. Interprete di questa innovazione di
enorme portata commerciale e sociale fu la compagnia telefonica italiana
Tiscali, imitata da molti in Italia e nel mondo con uguale successo (non in
USA, dove i tentativi di Internet free, sia come business che come spinta
diffusionale, fallirono).
Non certo di secondaria importanza nella popolarizzazione di Internet, nei
primi anni ’90, furono l’avvento del World Wide Web sviluppato dal CERN di
Ginevra e della prima interfaccia amichevole per la consultazione dei contenuti
web (Gopher), entrambe annunciate nel 1991; la consultazione divenne così
fluida da essere definita “surfing” grazie all’Hyper Text Marking Language
(HTML), il linguaggio con cui da quel momento in avanti vennero composti i
dati da consultare. Era nato un modo per organizzare documenti (testi,
immagini, suoni) registrati su un numero indefinito di computer e destinato a
diventare, in brevissimo tempo, il più popolare nell’ambito della rete
internazionale di Internet. Presto nacquero anche gli strumenti di consultazione
e ricerca come Veronica (1992), che precedette i capostipiti degli attuali
4
Connessioni tra computer realizzate con dei modem tramite la composizione di una normale
numerazione telefonica.
10
browser5: il primo probabilmente fu Mosaic (1993), a cui seguirono Netscape
Navigator (1994) e Microsoft Internet Explorer (1995). Ugualmente
significativa e caratteristica di questa fase sarà la proliferazione nel mondo di
reti di ogni dimensione, ma già tutte predisposte (grazie al protocollo TCP/IP)
per connettersi all’infrastruttura più grande, più potente al mercato esistente,
quella “inter-net” che grazie alla sua origine pubblica si offrirà ad una grande
varietà di utenti in forma gratuita e per ogni genere e sorta di finalità.
Infine, quella attuale può essere considerata la quarta fase di Internet,
apertasi e sempre più caratterizzata da almeno due fenomeni: l’adozione da
parte degli utenti di una connessione veloce, cui non è riduttivo attribuire il
ruolo di protagonista assoluto in un cambiamento decisivo per il sistema dei
media e della società; una fruizione del mezzo più partecipativo e sociale
rispetto al passato. Grazie alla banda larga6, infatti, Internet sta vedendo
incrementare ancora di più le sue potenzialità, a partire da una fruizione
soddisfacente di contenuti multimediali e, in particolare, di quelli live. Inoltre è
in continua ascesa tra i principali canali distributivi per il consumo on demand
di una variegata ed economicamente importante serie di prodotti e servizi.
La tabella qui di seguito (Tab. 1.1) permette una lettura più immediata delle
tappe storiche fondamentali e dei momenti più significativi dello sviluppo di
Internet:
5
Programma che consente agli utenti di visualizzare e interagire con testi, immagini e altre
informazioni, tipicamente contenute in una pagina web di un sito (o all'interno di una rete
locale). Sfrutta il protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol), usato come principale
sistema per la trasmissione di informazioni sul Web.
6
In generale trasmissione dati dove più dati sono inviati simultaneamente per aumentare la
quantità d'informazione trasmissibile sullo stesso cavo. Indica una connessione più veloce di
quella assicurata da un normale modem.
11
Tab. 1.1
Tappe storiche principali dello sviluppo di Internet
Anno Avvenimento
1962
Avvio delle ricerche di ARPA, progetto del Ministero della Difesa degli Stati
Uniti
1967 Prima conferenza internazionale sulla rete ARPANET
1969 Collegamento dei primi computer tra 4 università americane
1971 La rete ARPANET connette tra loro 23 computer
1972
Nascita dell'InterNetworking Working Group, organismo incaricato della gestione
di Internet
Ray Tomlinson propone l'utilizzo del segno @ per separare il nome utente da
quello della macchina
1973 La Gran Bretagna e la Norvegia si uniscono alla rete con un computer ciascuna
1979
Creazione dei primi NewsGroups (forum di discussione) da parte di studenti
americani
1981
Nasce in Francia la rete Minitel. In breve tempo diventa la più grande rete di
computer al di fuori degli USA
1982 Definizione del protocollo TCP/IP e della parola "Internet"
1983 Appaiono i primi server dei nomi dei siti
1984 La rete conta ormai mille computer collegati
1986
Nasce “cnr.it”, il primo dominio con la denominazione geografica dell'Italia. È il
sito del Consiglio Nazionale delle Ricerche
1987 Sono connessi 10mila computer
1989 Sono connessi 100mila computer
1990 Scomparsa di ARPANET; apparizione del linguaggio HTML
1991
Il CERN (Centro Europeo di Ricerca Nucleare) annuncia la nascita del World
Wide Web
1992 Un milione di computer sono connessi alla Rete
1993 Apparizione del primo browser pensato per il web, Mosaic
1996 Sono connessi 10 milioni di computer
2004 Diffusione mondiale in Rete del web 2.0
Fonte: www.wikipedia.it
1.1.1 L’estensione di Internet
Internet è stato ed è soggetto ad una diffusione senza precedenti. Prendendo ad
esempio in esame la crescita di host, o server, connessi alla Rete negli ultimi
quindici anni, ben si nota come essa sia considerevole (Tab. 1.2).
12
Tab. 1.2
Crescita host nel mondo
% di crescita
Numero di host
semestrale annuale
Dicembre 1994 5.846.000 51,1 118,9
Giugno 1995 8.200.000 40,3 106,8
Dicembre 1995 14.352.000 75,0 145,5
Giugno 1996 16.729.000 29,9 104,0
Dicembre 1996 21.819.000 30,4 52,0
Giugno 1997 26.053.000 19,4 55,7
Dicembre 1997 29.670.000 13,9 36,0
Giugno 1998 36.739.000 23,8 41,0
Dicembre 1998 43.230.000 17,7 45,7
Giugno 1999 56.218.000 30,0 53,0
Dicembre 1999 72.398.000 28,8 67,5
Giugno 2000 93.047.800 28,5 65,5
Dicembre 2000 109.574.400 17,8 51,4
Giugno 2001 125.888.200 14,9 35,3
Dicembre 2001 147.344.700 17,0 34,5
Giugno 2002 162.128.500 10,0 28,8
Dicembre 2002 171.638.300 5,9 16,5
Dicembre 2003 233.101.500 n.a. 35,8
Giugno 2004 285.139.100 22,3 n.a.
Dicembre 2004 317.646.000 11,4 36,3
Giugno 2005 353.284.000 11,2 23,9
Dicembre 2005 394.992.000 11,8 24,3
Giugno 2006 439.286.000 11,2 24,3
Dicembre 2006 433.193.000 – 1,3 9,6
Giugno 2007 489.774.000 13,1 11,5
Dicembre 2007 541.677.000 10,6 25,0
Giugno 2008 570.938.000 5,4 16,6
Dicembre 2008 625.226.000 9,5 15,4
Giugno 2009 681.065.000 8,9 19,2
Fonte: adattamento da statistiche pubblicate dalla Internet Domain Survey
Si vede come la diffusione degli host, seppur con l’alternarsi di periodi di
“accelerazione” e “decelerazione”, sia continua, seguendo un andamento
sostanzialmente esponenziale (Fig. 1.1).
13
Fig. 1.1
Crescita host nel mondo
0
100.000.000
200.000.000
300.000.000
400.000.000
500.000.000
600.000.000
700.000.000
800.000.000
d
i
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-0
8
g
i
u
-
0
9
arco temporale
n
um
er
o
ho
st
Fonte: elaborazione propria dati Tab. 1.2
Se ci si focalizza inoltre sulle persone collegate in Rete nel mondo (Tab. 1.3),
si rileva pure in questo caso un significativo aumento del loro numero, e vale
la pena osservare il dato relativo al totale mondiale di utenti: oggi è arrivato a
rappresentare circa un quarto della popolazione del pianeta.
Una tale estensione del fenomeno Internet è favorita da molteplici fattori, tra
cui è doveroso citare:
• il prezzo del PC in continua diminuzione, così come le sue dimensioni
fisiche; la sua potenza aumenta, ormai è parte integrante del mondo del
lavoro e la sua presenza nelle case delle famiglie aumenta in maniera
dirompente;
• le infrastrutture di telecomunicazione che si perfezionano: cavi coassiali,
satelliti, fibre ottiche sono sempre più diffusi;
• la nascita di una vera e propria comunità di Internet, la quale mette a
disposizione come freeware (software gratuito di libera circolazione) una
grande varietà di applicazioni telematiche che stimolano il crearsi di nuovi
servizi disponibili;
• l’interesse, e necessità, del singolo individuo e delle imprese ad acquistare
informazioni da ogni parte del mondo, con rapidità sempre maggiore;
14
• la possibilità di sfruttare le informazioni attraverso elaborazioni sofisticate ed
efficaci in costante aumento;
• la scesa in campo di operatori lungimiranti e dinamici, consapevoli della
nascita di un nuovo enorme business, con investimenti ed idee;
• la curiosità e la preparazione dei giovani che generano un numero sempre un
più vasto di utenti competenti ed interessati.
Tab. 1.3
Utenti Internet nel mondo
Regioni
mondia
li
Popolazion
e
(al 2009)
Utenti
Internet
al
31/12/200
0
Utenti
Internet
ultimi dati
2009*
%
utenti/popolazio
ne
%
crescit
a
2000-
2009
Africa 991.002.34
2
4.514.400 67.371.700 6,8
1.392,
4
Asia 3.808.070.5
03
114.304.0
00
738.257.230 19,4 545,9
Europa 803.850.858 105.096.0
93
419.029.796 52,0 297,8
Medio
Oriente 202.687.005 3.284.800 57.425.046 28,3 1.648,2
Nord
America 340.831.831
108.096.8
00
252.908.000 74,2 134,0
America
Latina 586.662.468
18.068.91
9
179.031.479 30,5 890,8
Oceania 34.700.201 7.620.480 20.970.490 60,4 175,2
Totale
mondia
le
6.767.805.2
08
360.985.4
92
1.733.993.7
41
25,6 380,3
Note: *dati aggiornati al 30 settembre 2009
Fonte: www.internetworldstats.com
1.2 Una nuova economia e una nuova metodologia
Dall’analisi storica appena discussa e dai dati presentati si comprende come
Internet abbia potenzialità enormi, e come tali potenzialità aumentino con la
sua continua ed inarrestabile espansione e progredire tecnologico.
Questo fenomeno che ha acquisito in pochi anni una dimensione su scala
globale non può non avere avuto un impatto considerevole sull’economia,
tanto che è stato coniato il termine “Internet economy” o “net economy”
15
(Foglio, 2008). All’economia dell’industrializzazione che si concentrava sulla
produzione, la distribuzione, la comunicazione di massa, la net economy
contrappone l’informazione, la negoziazione, la vendita personalizzata; la
nuova ricchezza in questa nuova economia non consiste più nel possesso delle
materie prime, bensì nella conoscenza, informazione, capacità di comunicare.
La nuova economia è indubbiamente innovativa, ma non certo indipendente;
può felicemente e strategicamente integrarsi e convivere con l’“old economy”.
Si tratta quindi di ripensare e di riprogettare quanto già esiste ed integrarlo con
il nuovo.
Il processo di digitalizzazione attraverso cui essa è venuta alla luce ha
apportato nuove modalità, molte attività economiche che fino a ieri erano
svolte in maniera materiale nel contesto del mercato reale, oggi, invece,
vengono digitalizzate e si virtualizzano con grandi vantaggi sia per le imprese
che le realizzano, che per i loro destinatari.
L’economia di Internet si pone allo stesso livello di settori come
telecomunicazioni (270 miliardi di dollari), automobili (350 miliardi di dollari)
ed è uno dei 20 principali settori economici del mondo7; propone nuovi
mercati e nuovi scenari per l’impresa, la quale non può ignorare un corretto
utilizzo di Internet in base a proprie esigenze e fini come fattore critico di
successo.
In conseguenza a tutto ciò, parallelamente alla nascita di un mercato virtuale si
è sviluppata una nuova disciplina di studio ad esso applicata: il Web
marketing. Da notare come, nonostante con questa definizione generalmente si
intenda il marketing applicato alla rete e gli strumenti e i concetti di marketing
connessi ad Internet, al posto della parola “Internet” vi sia “Web”; i motivi
sono essenzialmente tre:
1) Internet ha conosciuto il suo sviluppo più forte proprio a partire
dall’introduzione del Web: il Web è risultato nel tempo lo strumento più
utilizzato e gradito dall’utenza di Internet;
2) le aziende hanno cominciato ad interessarsi ad Internet (e a consentirne
l’ulteriore sviluppo) proprio a partire dall’introduzione del Web;
7
Dati da www.infoweb2000.net
16
3) l’orientamento delle nuove applicazioni va verso l’integrazione progressiva
tra Web e gli altri strumenti Internet: ad esempio la posta elettronica e le
mailing list sono gestibili via Web, esistono siti che permettono di accedere
tramite Internet ai newsgroup più importanti, ecc.
Il Web marketing si può definire quindi come “il complesso delle tecniche e
degli strumenti che consentono di sviluppare i rapporti commerciali
(pubblicità, acquisti, vendita, assistenza alla clientela, ecc.) tramite il Web”
(Ferrandina, pag. 28).
1.2.1 Marketing e Web Marketing a confronto
È lecito chiedersi allora se le leggi del marketing ordinario siano valide anche
in Rete o se sia necessario elaborare un nuovo paradigma. Internet
dematerializza il mercato, quindi sviluppa la cultura del mercato virtuale,
cultura che pone al centro di tutto il consumatore e l’informazione che lo deve
raggiungere, diversa da quella tradizionale di marketing in cui il consumatore e
il prodotto rappresentano i punti di riferimento. Sicuramente il mercato di
riferimento che il Web marketing presenta non è il medesimo di quello del
marketing tradizionale, è talmente dinamico, innovativo e complesso che in
assenza di un’adeguata bussola di riferimento diventa difficile navigarvi,
ovvero capirlo, interpretarlo, agirvi in modo strategico e corretto. Viene a
crearsi l’esigenza di poter usufruire di una chiave di lettura che permetta di
accompagnare il giusto approccio e lo sviluppo relativi al mercato virtuale, ed
è questo il fine cui il Web marketing deve assolvere.
Di conseguenza sussistono alcune differenze tra i due tipi approcci e
tecniche, riguardo principalmente a:
• segmentazione: mentre nel marketing ordinario l’approccio e le relative
tecniche sono tipicamente di carattere demografico (sesso, età, residenza,
reddito, istruzione, ecc.), il Web marketing cerca una profilazione degli
utenti e della clientela più sofisticata, basata sugli stili di comportamento e di
vita, sulle abitudini di navigazione on-line, sulle emozioni ricercate e
suscitate. L’implicazione rilevante è a livello di costituzione, gestione e
analisi di un data base informativo più complesso e stratificato, in grado
di fornire informazioni eccellenti per la targetizzazione e il posizionamento,
17
sino alla formulazione del “marketing of one”, con segmenti infinitesimali,
rappresentati al limite dal singolo utente, dalle sue aspettative e dalla
capacità aziendale di fornire una risposta adeguata e specifica;
• marketing mix: in ordine ai parametri d’azione, mentre la pubblicità
tradizionale, realizzata con i normali media (stampa, radio, televisione) è in
genere di tipo “push” o “broadcasting”, nel senso che trasmette i suoi
contenuti in modo irradiante, generico e di massa, l’advertising on-line con i
suoi molteplici strumenti, quali link o clip, viene attivata in genere “on
demand”, su richiesta dell’utente, il quale viene tirato/attirato (“pull”)
all’interno del website, ma conserva una sua discrezionalità
nell’autosomministrazione dei messaggi e contenuti preimpostati;
• promozione: di massa nel marketing tradizionale, più personalizzata e
focalizzata nella versione on-line;
• pricing: la possibilità da parte del navigatore, per alcuni prodotti/servizi, di
poter assemblare i componenti, sceglierne i prezzi e confrontare
prestazioni/costi, consente, poi, una relativa personalizzazione dei prezzi,
rispetto alla maggiore rigidità riscontrabile nel normale pricing off-line;
• gestione delle vendite su Internet: basandosi su informazioni condivise tra
funzioni di marketing e funzioni vendite, essa consente di ridurre la
distanza fra la creazione e promozione/distribuzione dei prodotti, con
implicazioni anche a livello di canali distributivi, più diretti e segmentati
nella versione on-line;
• sviluppo e lancio di nuovi beni: questo on-line diviene un processo più legato
alle necessità reali e contestuali degli utenti, con conseguente opportunità di
costanti sviluppi della domanda e del mercato;
È bene perciò, per avere successo nella net economy, sviluppare nuove basi
concettuali, cercare di stabilire dei punti di riferimento su cui riflettere e da cui
partire per impostare le strategie.
Inoltre il Web marketing ha ovviamente sue specifiche caratterizzazioni,
vitali per la presenza in rete di un’impresa, ed è importante che tale nuova
metodologia sia in generale (Foglio, 2008):
• costante: l’intervento del Web marketing non può essere saltuario e casuale,
ma costante e metodico;