dei siti e dei paesaggi, pratiche neocoloniali al cospetto delle popolazioni locali). In
reazione a questi eccessi si sviluppano delle forme di turismo alternative, meno
consumistiche e maggiormente rispettose delle popolazioni e dell’ambiente
(ecoturismo, turismo sociale o solidale).
Come ogni fenomeno sociale, il turismo ha i suoi codici. Le destinazioni si declinano
secondo le classi della società e le stagioni, disegnando una geografia sociale
reinventata senza sosta. Le destinazioni turistiche elette da alcuni precursori in cerca
di distinzione sociale, si diffondono in seguito nella società per imitazione e
democratizzazione, spingendo le élite del momento ad inventare senza sosta nuove
pratiche per restare a distanza dalle folle. Ultima illustrazione del fenomeno: per
200.000 dollari pro capite è possibile da quest’anno offrirsi un viaggio nello spazio…
4
INTRODUZIONE AL TURISMO
Il turismo è “sia viaggio che soggiorno contemporanei di persone fuori dal loro
domicilio nella misura in cui questo spostamento soddisfi, nel tempo libero, un
bisogno culturale della civiltà industriale”1.
Infatti è il motivo che fa il turista.
Le vacanze sono vecchie come la società umana.
Le forme che esse hanno assunto nelle diverse società rispecchiavano le
condizioni politiche ed economiche di queste società2.
Turista fu dapprima un aggettivo. Diventato sostantivo, il vocabolo designò, al
singolare, un individuo originale, strano poiché straniero.
All’origine è l’invenzione dell’inutile. L’invenzione, nel turismo, è cosa da gate-
keepers, degli anticonformisti facoltosi, conosciuti dai gruppi dirigenti della società
piramidale del XVIII e del XIX secolo, attenti alle invenzioni di qualche
anticonformista da loro conosciuto.
Si può qualificare come gate-keepers quegli uomini che trovano dei luoghi,
innovano nelle pratiche oziose: essi sono le chiavi culturali.
Il lancio delle stazioni è realizzato dai grandi aristocratici, persino membri di
famiglie reali che si recano nelle nascenti stazioni; la loro venuta le consacra.
Il turismo dunque non mira alla soddisfazione di un bisogno fondamentale
dell’uomo, ma è un prodotto dell’evoluzione socioculturale.3
Gli aristocratici, i benestanti, minacciati di perdere una parte del loro potere a
beneficio della borghesia, intendono distinguersi esaltando i valori di gratuità: la
ricchezza oziosa.
Il cambiamento si situa nella diffusione. A lungo essa si produsse attraverso la sola
imitazione: ogni strato copiava i comportamenti e le scelte della categoria
1
. Marc Boyer, Le Tourisme, Paris, Le Seuil, 1972, (1ère éd.).
2
. J. A.R. Pimlott, The Englishman’s Holiday, London, Faner and Faber 1947.
3
. Marc Boyer, La communication touristique, Paris, PUF, 1994.
5
immediatamente superiore. Durante i due secoli del turismo elitario, il fatto di essere
turista conferisce uno status.
Le scoperte dei luoghi di turismo beneficiarono di quello che oggi si definirebbe
una buona «copertura mediatica».
L’importante, in queste invenzioni di turismo, è il loro significato, non la loro
diffusione che fu dapprima modesta. Questi atteggiamenti di distinzione erano una
risposta simbolica ai problemi fondamentali di questa società in rapida evoluzione.
Il grande cambiamento del viaggio, nel XIX secolo, è socioculturale e poco
debitore alle modificazioni delle condizioni di viaggio, tra cui la ferrovia, che i
Romantici non hanno affatto percepito come un progresso.
Al contrario, la storia contemporanea del turismo è intrecciata in quelle dei mezzi
di comunicazione di massa, biciclette, automobili e quella degli alloggi economici
come i campeggi ed i villaggi vacanze, oppure ancora le auto “popolari” (la
Volkswagen, la Citroën, la Renault).
Il turismo ha causato delle mutazioni profonde; esso ha cambiato il nostro sguardo
sul mare, sulle montagne, sui paesaggi, sui valori: quelle dell’ozio si sono trasmesse
alle “stars” di ogni genere.
Marc Boyer parla di Rivoluzione turistica del XVIII secolo con l’apparizione
dell’amore per la campagna che diventa ludica e la trasformazione di pratiche
popolari alle acque in un termalismo mondano.
La Rivoluzione turistica è contemporanea della Rivoluzione individuale, che è
inglese, come lo sono il Grand Tour1, il termalismo mondano codificato a Bath2,
il viaggio ai ghiacciai di Windham3, l’invenzione di Nizza4 o il nuovo gusto della casa
di campagna circondata dal suo romantic garden5.
1
. vedere qui sotto, p.8.
2
. vedere qui sotto, p.18.
,
3
. vedere qui sotto, p.23.
,
4
. vedere qui sotto, p.20.
5
. vedere qui sotto, p.16.
.
6
Le migrazioni di gratuità apparse nel XVIII secolo, presto segnate da un ritmo
stagionale e da una gerarchia di stazioni, si spiegano attraverso la mentalità
dell’aristocrazia britannica: le specializzazioni stagionali dei soggiorni si delineano
nell’epoca romantica.
Alla fine del XX secolo, le pratiche e i gusti del turismo sono trasferiti non a degli
individui ma ai gruppi sociali che se ne appropriano in funzione del loro livello
culturale: il turista non va verso le cose o i luoghi, ma verso la loro immagine1.
La posta in gioco contemporanea consiste nel trasportare queste masse,
nell’ospitarle, nel regolare il loro flusso, nell’attirare la loro attenzione, destare il loro
desiderio; ma non è rinnovare il turismo.
Dal XIX al XXI secolo, ciò che è cambiato è il riferimento e il metodo di
trasmissione, non il procedimento che è sempre l’invenzione di distinzione e
l’imitazione. Il modello era l’aristocrazia britannica, con delle stagioni e delle
stazioni ben stabilite; dopo la Grande Guerra che vede il declino dell’Europa e la
salita dell’America, la produzione di nuovi valori culturali e di tempo libero si fa in
America, soprattutto in California, a partire dalla jet-society.
Più il turista andrà lontano e più farà appello a dei professionisti del turismo per
organizzargli il viaggio, ciò non è scontato. È chiaro, al contrario, che il turismo
d’avventura individuale seduce sempre di più. Queste persone che ripugnano d’essere
qualificate come turisti, praticano l’arte d’essere escursionista, giramondo, delle
guide sempre più numerose sono pubblicate al loro proposito.
L’arte d’essere turista è gravemente minacciata dall’ideologia del mercato
mondializzato che mira a dominare il XXI secolo. Il mercato riduce il turismo ad un
prodotto e il turista ad un consumatore docile. Da un secolo e mezzo, degli attori
intraprendenti – settore pubblico e privato – hanno cominciato a creare
artificialmente delle attrattive per ricevere più visitatori possibili. Il Regno Unito,
organizzando nel 1851 la prima Esposizione Universale, è stato pioniere.
Sempre più numerose, le attrattive sono permanenti. I parchi d’attrazione vengono
stabiliti in un luogo di facile accesso. Il contenuto proposto è semplice, il mondo di
1
. vedere qui sotto, p.23.
7
Disney o quello di Asterix per esempio. Il successo del marketing: clientela
potenziale mirata, rapporto qualità-prezzo, comunicazione pertinente.
8
STORIA DEL TURISMO
I progressi dei mezzi di trasporto
Si può constatare che le diligenze, le ferrovie, gli aerei non sono stati inventati da
dei turisti, né per facilitare il turismo. Per la maggior parte del tempo, il progresso
dei mezzi di viaggio ha seguito quello del turismo più di quanto non lo abbia
preceduto.
Dal XVI e XVIII secolo, le condizioni di viaggio in Francia si modificarono
lentamente, mentre poco a poco si si costituiva una vera rete di comunicazioni. I
mezzi di trasporto e persino i luoghi di accoglienza migliorarono.
I viaggiatori dei tempi moderni, nei loro diari manifestavano la loro preferenza per
una via fluviale che, in Francia, passava per più economica e più comoda che in
qualsiasi altro paese d’Europa.
9
L’ultimo terzo del XVIII secolo segnò un cambiamento: allora il servizio delle
diligenze d’acqua fu utilizzato da numerosi viaggiatori e innanzitutto da degli
inglesi.
Per esempio, a valle di Lione, il Rodano aveva un’intensa attività. Tutto un mondo
di traghettatori aveva a Lione il suo porto d’attracco e le diligenze del Rodano
arricchivano coloro che ne avevano l’impresa ma non esistevano diligenze d’acqua
regolari; trovare un battello a Lione o ad Avignone era un’operazione difficile che
richiedeva diversi giorni di pratiche.
Nel XVIII secolo il servizio di diligenze d’acqua divenne regolare. La maggioranza
dei viaggiatori continuò a preferirla alla via terrestre, persino dopo l’organizzazione
delle diligenze. Se soggiornavano a Lione molti giorni, era per visitare la città, non
per necessità.
Poco a poco, anche il timore del mare si attenuò, sotto l’influenza degli inglesi.
Ciò non fu senza esitazioni.
A fine XVIII, il viaggio in Italia, per mare, era meno sconsigliato dalle guide.
La presa di coscienza della necessità di una vera rete stradale fu legata, in
Francia, alla crescita stessa dello Stato. L’interesse per le strade aveva delle
motivazioni politiche ed economiche.
La seconda metà del XVIII portò dei miglioramenti alle condizioni di viaggio.
Comparandoli con i paesi stranieri, le guide del Tour ed i viaggiatori furono
sensibili ai progressi compiuti nel Sud-Est. Il miglioramento della strada della valle
del Rodano la faceva spesso preferire alla via fluviale. Il viaggiatore non esitava più
per attraversare la Provenza; la Monarchia aveva scelto la via Aurelia; Lambesc,
Aix, Brignoles e Frèjus costellavano un cammino abbastanza frequentato al punto
che alla fine del XVIII secolo, i viaggiatori inglesi se lamentavano di mancare di
cavalli da posta.
Il XVIII secolo apportò le carte tracciate sui luoghi con delle misure
trigonometriche del Regno di Francia. Diventava possibile introdurre nelle guide
delle carte al contempo esatte e facili da consultare.
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