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Nel 1893, quando nacque, la Cina era ancora governata dalla dinastia
Manciø. Il Paese sosteneva il fascino esotico di un antica civilt e suscitava
meraviglia negli stranieri, tuttavia era in preda al caos. ¨ in questo caos che
Mao Tse-tung inizi il suo percorso politico.
La lotta per il potere cominci con un insurrezione nazionalista contro
il vecchio regime, guidata da Sun Yat-Sen. Due giovani si unirono al suo
movimento, ciascuno proponeva una diversa soluzione per permettere alla
Cina di entrare nel ventesimo secolo. Il primo era Chiang Kai Shek,
diplomato nella piø importante accademia militare della Cina aveva studiato
strategia militare a Tokyo ed a Mosca, ma tenendo sempre un occhio
all occidente; il secondo era Mao Tse-tung.
Mao fu uno dei dodici uomini che fondarono il partito comunista
cinese nel luglio del 1921. Si considerava marxista e ricopr incarichi
nell ambito del movimento comunista.
Inizialmente incitati da Mosca, i comunisti collaborarono con i
nazionalisti nella lotta per trasformare la Cina in uno Stato moderno:
Chiang Kai Shek trovava sostegno soprattutto nelle citt , Mao invece si
preoccupava maggiormente dei contadini, a cominciare da quelli della sua
provincia, Hunan. Quando tra nazionalisti e comunisti scoppiarono violenti
scontri a Shangai e Canton, che provocarono migliaia di morti, Mao era gi
tornato a Yunnan. Il suo istinto opportunistico, come avvenne spesso
durante la sua carriera, lo aveva salvato.
Intanto in uno scenario internazionale che precipitava verso la II
guerra mondiale la Cina rimaneva sostanzialmente debole e indifesa di
fronte alle potenze straniere. Dalla fine del 19 s ecolo il Giappone aveva
occupato zone sempre piø vaste dell antico Impero cinese.
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Le potenze occidentali cercarono di proteggere i loro interessi
inviando le loro truppe, ma siccome il conflitto mondiale appariva sempre
piø probabile, la Cina venne abbandonata alle incursioni Giapponesi.
Chiang riusc a mantenere il controllo sulle sue truppe ma Mao ed i suoi
compagni comunisti furono sul punto di soccombere.
Mao si era rifugiato nella provincia dello Jiangxi, nell est, nella quale
venne proclamata la Repubblica cinese dei soviet, di cui egli ne presiedeva
il consiglio dei commissari del popolo. Il potere di Mao si riconsolid con
l uso di un accorta propaganda, di atti di terroris mo e di brutalit
inimmaginabili, che giunsero a far interrare vivi migliaia di oppositori.
Intanto Chiang Kai Shek presiedeva il governo centrale di Nacnhino e
si preparava allo scontro finale con i comunisti che voleva sconfiggere
prima di affrontare i giapponesi.
Mao si sent in trappola, consapevole di non poter fronteggiare le
armate e gli attacchi aerei di Chiang Kay Shek con la propria fanteria
leggera. Decise allora di agire: cominci cos la l unga marcia, mito
fondante del partito comunista ed evento leggendario che lo porter al
potere. Leggendario ma cruento. Mao la inizi alla testa di centomila cinesi
di cui ottantacinque mila erano soldati che si erano uniti a lui nelle
campagne. Appena un terzo di loro arriv alla fine. Coprirono piø di nove
mila chilometri impiegando un anno. La destinazione finale era la provincia
di Yenan, nel Ningxia a nord-ovest del Paese, dove Mao stabil il suo
quartiere generale per i successivi dieci anni.
Al sicuro tra le colline di Yenan, Mao comincia a realizzare il suo
piano. Modifica addirittura l antico sistema di voto cinese in modo da
uniformarlo ai propri ideali totalitari.
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La pressione fiscale sui contadini Ł terribile: il 35% del raccolto
agricolo viene prelevato e viene favorita la cultura e l esportazione
dell oppio. Intanto le truppe di Mao continuavano ad esercitarsi in
previsione dello scontro finale con Chiang e venivano avviati il
rinnovamento politico, l autocritica imposta ai dissidenti e la loro
rieducazione forzata. Fu allora che per la prima volta Mao incominci ad
uscire dall ombra internazionale. Una delle sue armi fu la propaganda: i
giornalisti stranieri venivano costantemente informati delle imprese di
questo leader a loro sconosciuto, ma nulla trapelava ufficialmente dei suoi
metodi oppressivi.
Mentre i sopravissuti alla lunga marcia di Mao recuperavano le forze,
il peso della guerra contro i giapponesi ricadde sui seguaci di Chiang Kay
Shek. Con la Gran Bretagna impegnata a combattere la Germania di Hitler
e gli Stati Uniti non ancora in guerra, i nazionalisti si ritrovarono soli.
Chiang dovette ritirarsi all interno della Cina, trasferendo a Chongqing la
sede del governo. Centri portuali e commerciali come Shangai e Canton
erano stati devastati dagli attacchi giapponesi.
Tuttavia l ingresso in guerra degli Stati uniti attribu nuova
importanza a Chongqing. Il Presidente Roosvelt invi i propri
rappresentanti a trattare con Chiang Kay-Shek come fosse il capo di una
grande potenza. I generali alleati mantenevano i contatti con lui dall India e
dalla Birmania. Nel 1943 Roosvelt e Churchill invitarono Chiang per
decorarlo come loro alleato in estremo oriente.
Intanto gli americani avevano inviato una missione militare da Mao
nel suo rifugio di Yenan; sotto protezione americana Mao vol a Chongqing
per incontrare Chiang e vi rimase per due mesi.
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Entrambi accettarono di accantonare le proprie divergenze finchØ
l America non avesse sconfitto il Giappone. Gli Stati Uniti avevano bisogno
dello spazio aereo cinese per sorvolare il Giappone, e i seguaci di Mao
avrebbero potuto assistere gli aviatori americani che non riuscivano a
tornare alle loro basi.
Dopo la sconfitta del Giappone, gli americani convissero sia i
comunisti che i nazionalisti a firmare una tregua, ma non ci volle molto
perchØ tornassero nuovamente ai ferri corti. Chiang Kay-Shek con l aiuto
degli aerei americani radun le sue truppe in Manci uria e da qui iniziarono i
combattimenti. Fu per Mao a sconfiggere militarmen te l avversario,
marciando poi verso est fino alla conquista di Pechino.
I nazionalisti e i loro sostenitori furono presi dal panico: nel sud del
paese come reazione alle fucilazioni di massa organizzate da Mao a danno
dei nazionalisti, anche Chiang fece catturare e giustiziare nelle strade i
sostenitori comunisti o presunti tali. Scene atroci alle quali non potØ
assistere nessun giornalista occidentale.
Mentre Mao avanzava a sud su Shanghai, il panico si diffuse anche fra
gli stranieri. Voci delle atrocit commesse dai com unisti spinsero migliaia
di persone nei porti, in cerca di un ultimo imbarco.
Dalla lunga lotta combattuta nel suo enorme Paese Mao era uscito
vincitore. Iniziava un regime cupo e drammatico in cui l assassinio diveniva
metodo di governo.
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Mao, ora capo assoluto di seicento milioni di cinesi, credeva nel
Luan 2, parola cinese che sintetizza il caos e l anarchia.
Disponeva della forza, una forza che paradossalmente poteva essere
organizzata per produrre ordine. Piø grande era il caos, maggiore era
l ordine: un ordine basato sulla violenza ed il terrore.
Il 1 ottobre 1949 fu proclamata la nuova Repubblic a popolare cinese.
Il regime di Mao fu riconosciuto da tutte le principali potenze, con l unica
eccezione degli Stati uniti. Una stella rossa sventolava ora sul Paese con la
piø grande popolazione al Mondo. In tanti erano in attesa di vedere cosa
avrebbe fatto Mao.
Lui non li deluse: nel novembre 1950 dichiara: noi dobbiamo
uccidere tutti quei reazionari che meritano di essere uccisi . Fonti ufficiali
dello stesso partito maoista informano che tra il 1949 e il 1952, due milioni
di banditi sono stati liquidati. Poco importa che tra i tanti criminali e
delinquenti fossero compresi moltissimi oppositori. Gli uni e gli altri
vengono allo stesso modo considerati nemici del governo popolare.
Il regime si struttura attraverso un onnipresente sistema di controllo:
cinque milioni e mezzo di iniziati, tre milioni e ottocentomila attivisti e
propagandisti, ottantacinquemila informatori, la polizia politica conta di un
milione e settecentomila uomini.
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2.Mao Tse-tung aveva formulato una dottrina politica che, pur rifacendosi esplicitamente al
materialismo dialettico di Marx, Engels e Lenin, cercava di raccordarsi ad alcune antiche
concezioni cinesi quali l’antropocentrismo, la concezione della singolarit di ciascun fenomeno, la
fiducia nella perfettibilit della natura umana att raverso lo studio e la prassi sociale. Pur tentando
di distruggere forme e contenuti della cultura confuciana tradizionale, Mao le aveva contrapposto
un’altra antica filosofia cinese, quella del luan. Lo scopo dichiarato dei riti confuciani era proprio
evitare di alterare l’equilibrio della natura e della morale e il loro reciproco rapporto, rispondendo
cos al terrore atavico che la cultura cinese ha costantemente dimostrato per il disordine o luan,
(caos primitivo). Un terrore che ha spesso indotto all’autoritarismo come garanzia di sicurezza per
non turbare l’ordine del buon governo che, secondo una delle piø note massime confuciane, si ha
«quando il padre Ł un padre e il figlio un figlio». www.sapere.it/grandiopere.
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Intanto dilaga il culto della personalit , a vantag gio dell immagine del
grande timoniere. Ritratti ovunque, distintivi obbligatori per tutti, slogan e
frasi ad effetto raccolte nel libretto rosso.
Mao diventa un personaggio internazionale. La sua politica estera
partiva da un presupposto: russi, americani ed in genere tutti gli stranieri,
erano tutti barbari.
In Tibet, Stato indipendente di confine ma dalla Cina considerato sua
provincia, questo principio veniva applicato in modo ancora piø spietato. Il
governo tibetano in esilio accusa i cinesi di aver compiuto un genocidio di
un milione e quattrocentomila vittime, cioŁ un quarto della popolazione
tibetana.
Tra gli anni 50 e 60 centinaia di migliaia di tib etani furono internati
nei campi di concentramento maoisti. La denuncia del Dalai Lama fu
raccapricciante: i tibetani non sono stati soltanto fucilati, ma picchiati a
morte, crocefissi, bruciati e seppelliti vivi, mutilati, strangolati, impiccati,
decapitati, uccisi nell acqua bollente. Testimonianze raccontano di feriti
lasciati divorare da cani randagi. Le truppe cinesi distruggevano i Buddha
nei templi sostituendoli con i ritratti di Mao.
In Indocina invece Mao invia i suoi infiltrati comunisti ad Hanoi, che
divenne uno Stato satellite della Cina, la cui pressione si spinge fino a
Saigon. Gli americani reagiscono con la guerra in Vietnam, che non ebbero
tuttavia la volont politica di vincere. Mao temett e per qualche tempo un
attacco diretto degli Stati Uniti, ma la storia si svilupp diversamente, con
l orgoglio e la sensazione di potenza provati da Mao, ormai anziano,
quando anni dopo il presidente americano Nixon si rec personalmente a
Pechino.
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Anche gli altri rapporti internazionali di Mao erano pessimi,
innanzitutto con i sovietici, preoccupati per l esplosione della prima
atomica cinese che rendeva la Cina la quinta potenza nucleare del Mondo.
Lo stesso Chru čёv, subentrato a Stalin dopo la sua morte, diffidava
del dittatore cinese. Durante i loro incontri i sorrisi nascondevano odio e
paura da parte di entrambi.
Intanto Chiang Kay Shek, il vecchio indomabile nemico, si era ritirato
nell isola di Taiwan. Gli Stati uniti, sostenitori della Repubblica di
Formosa, la Cina nazionalista di Chiang Kay Shek, continuavano a non
riconoscere il regime maoista. Mao continu nella s ua politica di assoluto
disprezzo per i diritti umani e civili e promosse espropriazioni e purghe
nelle grandi citt e una riforma agraria basata sul l odio di classe.
Per risollevare la Cina, Mao voleva far leva sulla forza delle masse
contadine. La leva si sarebbe mossa per effetto dell odio che questi
nutrivano nei confronti dei latifondisti e della propriet privata. Cos fu che
l odio, organizzato e controllato per scopi ben definiti, permise di
giustificare esecuzioni capitali.
Intanto, in occidente, molti sprovveduti si convincono che il sistema di
potere maoista sia infinitamente piø umano e popolare di quello staliniano.
Si determinano cos , anche in ambienti non comunisti, pericolose
confusioni riguardo la vera natura sanguinaria del regime di Mao. Prosegue,
infatti, la repressione: centinaia di migliaia di imprenditori imprigionati,
vengono arrestate decine di migliaia di cos dette spie, soprattutto
ecclesiastici, tra cui un vescovo italiano condannato all ergastolo3.
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3
. www.tuttocina.it: Indice > mondo cinese > duemila anni di storia delle relazioni italo-cinesi.
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I missionari cattolici in cinque anni passarono da 5500 ad una decina.
Lo stesso Mao, nel 1957, ammise ottocentomila esecuzioni.
In maggio e giugno promuove la liberalizzazione dei cento fiori,
consentendo agli intellettuali di esprimere il proprio dissenso. In realt ci
serviva a Mao per stanarli e reprimerli ferocemente con l esercito maoista.
Ben presto questi contadini si organizzarono in formazioni paramilitari, o
almeno questa fu l immagine offerta al Mondo esterno. Nell ordine
costituito da Mao anche i bambini dovevano imparare la verit secondo cui
il potere nasce dalla canna del fucile.
Anche le teorie economiche maoiste si rivelarono un completo
fallimento, contestato dagli stessi compagni di partito. Inizialmente Mao
incoraggiava le critiche per individuare chi dissentiva e colpirlo
ferocemente.
Uno dei principali errori di Mao, forse il piø tragico, fu il cosiddetto
Grande Balzo in avanti per cui tutti i cinesi ven nero invitati a formare
piccole industrie modello in grado di sviluppare, in modo incredibile, la
produzione di acciaio. Gli osservatori stranieri le ridicolizzarono subito,
chiamandole piccole acciaierie da cortile. L esperimento fu disastroso e
provoc la piø grande carestia ideologica della sto ria mondiale. Tre anni di
sforzi e privazioni e mille anni di felicit recit ava uno slogan dell epoca, la
gente invece moriva di fame a causa del drammatico crollo della
produzione agricola. Chi protestava veniva affidato agli attivisti che
rincominciarono a seppellire vivi i dissidenti e a torturarli con il ferro
rovente.
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La carestia incalzava, ma il prefetto di Xinjiang, regione di dieci
milioni di abitanti a nord ovest della Cina, dichiarava: non Ł vero che
mancano gli alimenti, c Ł grano in quantit , ma il 90% dei cittadini ha
problemi ideologici .
Le stime piø recenti confermano che tra il 1958 e il 1962, tra stenti,
miseria e inenarrabili violenze politiche, morirono in Cina dai 40 ai 50
milioni di persone. Questa catastrofe, tenuta segreta dai comunisti cinesi,
provoc la messa in disparte del vecchio leader, pe r Mao non si rassegn .
Il giorno dopo la celebre nuotata nello Yangtze, avvenuta nel 1965, torn a
Pechino e cominci quella che divenne famosa come la grande rivoluzione
proletaria . Quelli che seguirono furono anni di di sordini, anarchia e guerra
civile nelle citt , nelle fabbriche e nelle univers it .