4
Secondo l‟inventore del Web, Tim Berners Lee, proprio il Web ha dovuto rispondere a
due requisiti fondamentali per poter divenire un universo d‟informazioni per tutti:
ξ adattarsi alla natura frattale della società;
ξ favorire e supportare l‟invenzione indipendente.
Per natura frattale s‟intende la caratteristica di molti fenomeni di ripetersi nella loro
struttura allo stesso modo su scale diverse: il Web, per adattarsi alla natura frattale
della società, deve essere a sua volta organizzato in modo frattale dai suoi stessi utenti,
che devono essere liberi di stabilire legami fra punti arbitrariamente distanti nello
spazio informativo. Una volta che si ammette la natura frattale della società, allora è
naturale anche ammettere che nessuno può essere il più bravo: ogni versione di
un‟idea potrà sviluppare un‟altra versione della stessa idea, poiché appunto il Web
favorisce l’invenzione indipendente.
Oltre ai requisiti esistono dei principi, presi a prestito dall‟ingegneria del software e da
Internet, quali:
ξ semplicità,
ξ modularità,
ξ decentralizzazione,
ξ tolleranza.
Per semplicità s‟intende la capacità di raggiungere un obiettivo prefissato con il
numero minimo di elementi base.
5
Per modularità s‟intende il tentativo di raggruppare gli elementi fortemente
interdipendenti, in modo che una modifica apportata ad un elemento non si ripercuote
in maniera sostanziale sugli elementi di altri moduli.
Per decentralizzazione s‟intende il tentativo di minimizzare gli elementi coinvolti in
tutte le operazioni di un sistema.
Per tolleranza s‟intende la capacità di un sistema di funzionare anche se non tutto
procede in modo ottimale.
Ci sono però altri due principi che sono specifici del Web e della volontà dei suoi
progettisti di farlo evolvere sulla spinta delle esigenze manifestate dai suoi stessi
utenti:
ξ minimalità,
ξ partecipazione.
Per minimalità s‟intende la tendenza a scegliere sempre la soluzione più semplice da
progettare, implementare e usare.
Per partecipazione s‟intende riconoscere la centralità del contribuito degli utenti,
consentendo loro di pubblicare liberamente risorse e legarle con risorse di altri,
secondo i propri interessi tramite hyperlink. In questo modo il Web cresce frattalmente
con la crescita dei suoi utenti e la loro volontà di stabilire legami tra le proprie risorse
e quelle degli altri.
6
IL WEB DI IERI
Quando si parla del Web di ieri (o Web 1.0) s‟intende la prima implementazione del
Web con riferimento alle tecnologie che si sono affermate sul mercato globale tra la
fine degli anni Novanta e l‟inizio del nuovo secolo.
La prima e più importante soluzione tecnologica introdotta dal web è costituita dalle
URI, acronimo che ufficialmente sta per Uniform Resource Identifier. Sono stringhe
opache di caratteri che identificano qualsiasi risorsa sul Web. Con opaca s‟intende che
la stringa non ha un significato globale: un programma deve trattarla solo come una
sequenza di caratteri che identifica una risorsa, che può essere un indirizzo Web, un
documento, un'immagine, un file, un servizio, un indirizzo di posta elettronica, ecc.
Esempio di URI:
http://www.progettoanimalistaperlavita.com/ indirizzo Web.
http://2.bp.blogspot.com/_zRCEpcaT5R8/S6Eqvjq094I/AAAAAAAAF-M/jDyM05l0CA0/s1600-
h/IMG_0028.JPG foto all‟interno dell‟indirizzo Web.
La seconda soluzione tecnologica introdotta nel Web di ieri e che ha ancora un ruolo
dominante è il protocollo di deferenziazione e negoziazione HTTP, Hypertext
Transfer Protocol , usato come principale sistema per la trasmissione d‟informazioni
sul Web. L'HTTP funziona su un meccanismo richiesta/risposta (client/server):
il client esegue una richiesta ed il server restituisce la risposta. Nell'uso comune il
client corrisponde al browser ed il server al sito Web. Vi sono quindi due tipi di
messaggi HTTP: messaggi richiesta e messaggi risposta.
La terza proposta tecnologica emerse parallelamente ad HTTP nel 1989, quando Tim
Berners Lee propose il linguaggio HTML, Hyper Text Markup Language, un
linguaggio usato per descrivere la struttura dei documenti ipertestuali disponibili
nel World Wide Web ossia su Internet. Tutti i siti Web sono scritti in HTML, codice
che viene letto ed elaborato dal browser, il quale genera la pagina che viene
7
visualizzata sullo schermo del computer.
L'HTML non è un linguaggio di programmazione, ma un linguaggio di markup, ossia
descrive il contenuto, testuale e non, di una pagina Web. L‟informatico inglese lasciò
che l‟HTML si evolvesse in una miriade di dialetti supportati da altrettanti browser;
venne standardizzato solo quando gli stessi attori che avevano scatenato negli anni
Novanta la “guerra dei browser” (situazione nella quale Microsoft e Netscape
introducevano, con ogni nuova versione del proprio browser, un'estensione
proprietaria all'HTML ufficiale) si resero conto che i primi a perderci erano proprio
loro.
8
Approfondimento: La figura di Tim Berners Lee
Figura 1.2: Tim Berners Lee.3
È il mese di Settembre del 1989: Tim Berners Lee, un giovane consulente al CERN di
Ginevra, classe 1955, laureatosi nel 1976 al Queen‟s College dell‟Università di
Oxford, redige un breve rapporto, intitolato «Management dell’informazione: una
proposta», nel quale presenta delle soluzioni per limitare le perdite di informazioni nel
centro di ricerche. In effetti, al CERN, come in molte altre grandi organizzazioni,
perdere delle informazioni è all‟ordine del giorno. Un danno grave, soprattutto se si
tratta di centri e laboratori di ricerca.
L‟idea di Berners Lee è quella di creare un ambiente di comunicazione universale,
decentralizzato, basato sull‟ipertesto: il sistema di scrittura che consente di collegare
tra di loro diversi documenti come se si trattasse di una tela, una trama di tessuto nella
quale tutti gli elementi sono collegati tra di loro. Internet, creata negli Stati Uniti nel
1969, è già una realtà, ma ha un aspetto profondamente diverso da quello attuale.
Niente immagini, niente navigazione ipertestuale, nessuna informazione a portata di
click: anche i mouse non hanno ancora fatto la loro comparsa sulle scrivanie. Internet
è una Rete esoterica, riservata a ricercatori e informatici e serve esclusivamente a
inviare e ricevere posta elettronica e a recuperare file su computer remoti. Ma, grazie
3
Figura 1.2, S. Romagnolo, http://www.webmasterpoint.org/storie/05_2002giu14.asp, post del 2 Giugno 2002,
consultato il 22 Dicembre 2009.
9
all‟intuizione di questo giovane consulente, le cose sono destinate a cambiare e al
CERN di Ginevra si sta scrivendo una pagina fondamentale della storia della Rete
delle Reti. Nel marzo del 1991, tramite un software scritto da Tim Berners Lee, i
ricercatori del CERN possono accedere alla prima pagina Web della storia: l‟elenco
telefonico del centro di ricerca. Nel mese di Agosto, il progetto World Wide Web
diventa pubblico e viene messo a disposizione tramite alcuni gruppi di discussione su
Internet. Della nuova tecnologia non viene richiesto nessun brevetto, chiunque può
utilizzarla senza pagare alcun diritto al CERN o al suo inventore: questa é la fortuna di
Internet, la caratteristica che ha fatto della Rete il sistema più aperto, più facilmente
implementabile nella storia dell‟informatica, e che gli ha consentito di diffondersi
rapidamente, diventando ciò che i suoi inventori desideravano: una vera ragnatela
mondiale. A chi gli chiede perché non ha brevettato la tecnologia del Web e nemmeno
il marchio, Berners Lee risponde:
”Se avessi creato la Web Inc. avrei semplicemente dato vita ad un nuovo standard e la
diffusione universale del WWW non si sarebbe mai verificata. Perché esista qualcosa
come il Web è necessario che tutto il sistema si basi su standard aperti, pubblici”.4
Oggi Tim Berners Lee – che si autodefinisce l‟inventore e il protettore del Web – è
presidente del W3C, un organismo internazionale che coordina lo sviluppo degli
standard del WWW e dirige il laboratorio di Computer Science al MIT (Massachusetts
Institute of Technology) di Boston.
4
S. Romagnolo, http://www.webmasterpoint.org/storie/05_2002giu14.asp, post del 2 Giugno 2002, consultato il 22
Dicembre 2009.
10
IL WEB DI OGGI
Tuttavia al Web di ieri mancavano numerosi componenti tecnologici che sono stati
inventati da società pionieristiche nell‟era delle dot-com. Le URI, HTTP e HTML
hanno consentito a milioni di persone, imprese ed organizzazioni di pubblicare
miliardi di risorse tra loro connesse tramite link.
Hanno offerto a questi soggetti uno spazio per comunicare, condividere e collaborare:
uno spazio che non è solo il prolungamento dello spazio fisico, ma ha una sua unità e
delle sue regole tutte da capire e da sfruttare con nuove idee imprenditoriali.
Lo scoppio della bolla dot-com nel 2001 ha segnato un punto di svolta: le tecnologie
innovative erano pronte a soppiantare quelle esistenti. Le tecnologie di base del Web
di oggi non sono sostanzialmente diverse da quelle del Web di ieri, sono solo più
numerose. Ecco i punti fondamentali che per Tim O‟Reilly, inventore del termine Web
2.0, sono definiscono l‟attuale Web5:
1. La saggezza degli utenti
2. Applicazioni Web condivise
3. Il Web inteso come piattaforma
4. Partecipazione degli utenti
5. Pieno coinvolgimento dell’utente
6. Neologismo per marketing
7. Importanza dei dati
8. Versione Beta
5
I. Delaney, http://twopointouch.com/2006/08/17/10-definitions-of-web-20-and-their-shortcomings, postato il 17 Agosto
2006, consultato il 28 Marzo 2010.
11
Blog e RSS
I blog sono la realizzazione corretta, rispetto ai principi e all‟architettura del Web, di
una homepage personale nel formato di un diario. I blog hanno introdotto il permalink:
un‟URI che identifica in modo permanente un‟entry del blog. Può sembrare
un‟insignificante funzionalità, ma si tratta in realtà del dispositivo che ha trasformato i
blog da un fenomeno di pubblicazione facile in un‟effettiva parte del Web. Come
risultato è nata la blogosfera, neologismo coniato per indicare l‟insieme dei blog che
interagiscono su Internet: i bloggers (o blogghisti o blogonauti) leggono blog altrui,
li linkano, creando dei collegamenti, e li citano nei propri post.
Esempio di Post:
“Fra poco sarà Pasqua, una delle più importanti ricorrenze religiose per noi cristiani.
Dalle vetrine di alcuni negozi, dai finestrini di alcune macchine ci guardano gli occhi
innocenti di un candido agnellino. Sarà un nuovo tipo di pubblicità subliminale? No, è
l‟iniziativa lanciata contro la strage di agnelli e capretti, che si compie ogni anno in
occasione della festa che celebra la Resurrezione di Gesù. E‟ un‟iniziativa di VIVO –
Comitato per un Consumo Consapevole. In realtà Pasqua sembra diventata più una
festa dell‟arte culinaria che una ricorrenza religiosa, perché i negozi si stanno
riempiendo di generi alimentari sufficienti a sfamare il doppio degli abitanti […]”.6
I blog sono anche un esempio di sperimentazione di una nuova tecnologia che ha
avuto successo su scala web. Si tratta di RSS, Really Simple Syndication, una delle
estensioni più significative alle tecnologie base del Web, che consente di collegarsi
non solo ad una pagina, ma di abbonarsi ad essa, ricevendo un avviso ogni volta che la
pagina viene modificata. Un feed RSS è usato per fornire agli utilizzatori una serie di
6
I.Ferrando, postato il 28 Marzo 2010 su Facebook.
12
contenuti aggiornati di frequente. Il feed RSS presenta alcuni vantaggi, se paragonato
al ricevere contenuti postati frequentemente tramite casella di posta elettronica:
ξ Nell'iscrizione ad un feed, gli utenti non rivelano il loro indirizzo di posta
elettronica. In questo modo non si espongono alle minacce tipiche dell'e-mail:
lo spam, i virus, ed il furto di identità.
ξ Se gli utenti vogliono interrompere la ricezione di notizie, non devono inviare
richieste del tipo "annulla la sottoscrizione"; basta che rimuovano il feed dal
loro aggregatore.
Figura 1.3: logo del feed RSS e homepage della versione online del quotidiano Il Secolo XIX7.
7
Figura 1.3: homepage di http:/.ilsecoloxix.ilsole24ore.com/ consultato il 18 Marzo 2010.