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INTRODUZIONE
La sicurezza sul lavoro continua a essere uno dei temi drammatici che la cronaca non
smette di portare in evidenza quasi ogni giorno. Ogni anno mediamente il 6% dei
lavoratori italiani subisce un incidente sul lavoro. Si tratta di quasi un milione di
incidenti di diversa natura e gravit , dei quali circa 600 mila con esiti di inabilit
superiore a tre giorni, oltre 27 mila determinano una invalidit permanente nella vittima,
e piø di 1.300 ne causano la morte. Ci equivale a dire che ogni giorno tre persone
perdono la vita per disgrazie legate alla propria attivit lavorativa.
Tappa fondamentale in tal senso Ł la legge 81, che ha introdotto importanti innovazioni
nel campo della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, focalizzando l’attenzione
sulle regole e gli strumenti operativi.
Ma come sui luoghi di lavoro anche in altri ambiti esistono dei rischi che generano
morti e incidenti, uno di questi sono le competizioni motocicliste ed Ł proprio in questo
ambito che il presente lavoro di tesi intende investigare. In particolare, l attenzione nel
presente lavoro di tesi Ł stata rivolta alle corse su strada svolte in circuito.
Nel 2009 il numero dei sinistri denunciati agli organi competenti risulta essere 878, tra
questi sinistri 8 sono decessi, un dato quest ultimo che lascia attoniti, pensando che si
parla di un attivit agonistica. Inoltre con questi numeri ci si rende conto di quanto il
problema non sia affatto trascurabile.
Il presente lavoro Ł suddiviso in due parti: una prima parte relativa all analisi della
norma dei motocicli su strada ed una seconda parte relativa alla proposta di una serie di
procedure e uso di dispositivi atti a diminuire il rischio di lesioni.
Il primo capitolo Ł dedicato alla descrizione delle normative vigenti riguardanti la
sicurezza del lavoro, l omologazione dei motocicli e i regolamenti tecnici della FMI e
della FIM.
Nel secondo capitolo viene descritta la FMI come Ente e viene illustrato l intero
svolgimento di una manifestazione motociclistica.
Nel terzo capitolo viene introdotta l affidabilit attraverso i suoi parametri e i suoi
strumenti di analisi, viene descritta la tecnica FMEA e viene approfondita la FTA. In
particolare, vengono riportati degli esempi e dei diagrammi di flusso allo scopo di
approfondire i due strumenti di analisi FMEA e FTA.
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Nel quarto capitolo si riporta una analisi statistica dei sinistri avvenuti negli ultimi
cinque anni in gare internazionali e nazionali di velocit il circuito e si propone una
classificazione. Viene condotta un approfondita analisi sui regolamenti tecnici in vigore,
vengono proposte tutta una serie di modifiche corredate di motivazione e vengono
applicati gli strumenti di analisi affidabilistica illustrati nel terzo capitolo ovvero
l FMEA e l FTA.
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Capitolo 1
Normativa vigente
1.1 Introduzione
La scelta di riportare normative che riguardano la sicurezza sul lavoro, l’omologazione
dei motocicli e i codici della Federazione Internazionale del Motociclismo, nasce da due
fondamentali esigenze: una Ł quella di capire lo stato dell’arte in materia, l’altra Ł quella
di avere una base di partenza per la stesura di un nuovo regolamento. Nei paragrafi
successivi verranno presentate e descritte le tre principali normative che piø si
avvicinano a questo lavoro di tesi.
1.2 Normativa vigente sulla sicurezza sul lavoro
Per Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (noto anche con
l’acronimo TUSL, col quale per brevit verr citata la normativa) si intende, nell’ambito
del diritto italiano, l’insieme di norme contenute nel Decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81 che in attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 ha riformato,
riunito ed armonizzato, le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in
materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, al fine di adeguare la normativa al
progresso tecnologico e del sistema di organizzazione del lavoro.
Il TUSL ha previsto l’abrogazione (con differenti modalit temporali) delle seguenti
normative:
− D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547;
− D.P.R. 7 gennaio 1956 n. 164;
− D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303, fatta eccezione per l articolo 64;
− D.lgs. 15 agosto 1991, n. 277;
− D.lgs. 19 settembre 1994, n. 626;
− D.lgs. 14 agosto 1996, n. 493;
− D.lgs. 14 agosto 1996, n. 494;
− D.lgs. 19 agosto 2005, n. 187;
− art. 36 bis, commi 1 e 2 del D.L. 4 luglio 2006 n. 223
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− artt. 2, 3, 5, 6 e 7 della L. 3 agosto 2007, n. 123.
Il TUSL Ł formato da 306 articoli, suddivisi nei seguenti titoli:
Titolo I - (art. 1-61): Principi comuni (Disposizioni generali, sistema istituzionale,
gestione della previdenza nei luoghi di lavoro, disposizioni penali);
Titolo II (art. 62-68): Luoghi di lavoro (Disposizioni generali, Sanzioni);
Titolo III (art. 69-87): Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione
individuale (Uso delle attrezzature di lavoro, uso dei dispositivi di protezione
individuale, impianti e apparecchiature elettriche);
Titolo IV (art. 88-160): Cantieri temporanei o mobili (Misure per la salute e sicurezza
nei cantieri temporanei e mobili, Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
nelle costruzioni e nei lavori in quota, sanzioni);
Titolo V (art. 161-166): Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro (Disposizioni
generali, sanzioni);
Titolo VI (art. 167-171): Movimentazione manuale dei carichi (Disposizioni generali,
sanzioni);
Titolo VII (art. 172-179): Attrezzature munite di videoterminali (Disposizioni generali,
obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti, sanzioni);
Titolo VIII (art. 180-220): Agenti fisici (Disposizioni generali, protezione dei lavoratori
contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro, protezione dei lavoratori dai
rischi di esposizione a vibrazioni, protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a
campi elettromagnetici, protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni
ottiche, sanzioni);
Titolo IX (art. 221-265): Sostanze pericolose (protezione da agenti chimici, protezione
da agenti cancerogeni e mutageni, protezione dai rischi connessi all esposizione
all amianto, sanzioni);
Titolo X (art. 266-286): Esposizione ad agenti biologici (obblighi del datore di lavoro,
sorveglianza sanitaria, sanzioni);
Titolo XI (art. 287-297): Protezione da atmosfere esplosive (disposizioni generali,
obblighi del datore di lavoro, sanzioni);
Titolo XII (art. 298 - 303): Disposizioni diverse in materia penale e di procedura penale;
Titolo XIII (art. 304 - 306): Disposizioni finali.
La struttura del decreto Ł impostata prima con la individuazione dei soggetti
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responsabili e poi con la descrizione delle misure gestionali e degli adeguamenti tecnici
necessari per ridurre i rischi lavorativi. Alla fine di ciascun titolo sono indicate le
sanzioni in caso di inadempienza.
Al testo degli articoli del decreto sono stati aggiunti altri 51 allegati tecnici che
riportano in modo sistematico e coordinato le prescrizioni tecniche di quasi tutte le
norme piø importanti emanate in Italia dal dopoguerra ad oggi.
Di seguito vengono riportate le parti del TUSL utili a questo lavoro di tesi:
Nell Art. 15, sezione 1 misure di tutela e obblighi al Capo III gestione della
prevenzione nei luoghi di lavoro si trovano Misure generali di tutela della salute e della
sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, che sono:
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in
modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell azienda
nonchØ l influenza dei fattori dell ambiente e dell organizzazione del lavoro;
c) l eliminazione dei rischi e, ove ci non sia possibile, la loro riduzione al minimo
in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
d) il rispetto dei principi ergonomici nell organizzazione del lavoro, nella
concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione
dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla
salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ci che Ø pericoloso con ci che non lo Ø, o Ø meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono
essere, esposti al rischio;
h) l utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
i) la priorit delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione
individuale;
j) il controllo sanitario dei lavoratori;
k) l allontanamento del lavoratore dall esposizione al rischio per motivi sanitari
inerenti la sua persona e l adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
l) l informazione e formazione adeguate per i lavoratori;
m) l informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;
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n) l informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza;
o) l istruzioni adeguate ai lavoratori;
p) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
q) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza;
r) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l adozione di
codici di condotta e di buone prassi;
s) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio,
di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
t) l uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
u) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare
riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformit alla indicazione dei fabbricanti.
Le misure relative alla sicurezza, all igiene ed alla salute durante il lavoro non devono
in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.
1.3 Normativa vigente per omologazioni di motocicli
Ad oggi non esiste ancora una normativa unica mondiale ma una per gli USA (Code of
Federal Regulations) una per l UE ed alcune norme in Asia. Molti paesi in funzione
delle influenze politico-economiche adottano la normativa statunitense o quella
europea.
In questo lavoro di tesi verr posta attenzione alla sola normativa UE.
Con la creazione dell Unione Europea si Ł avuta una Armonizzazione tecnica per gli
autoveicoli la quale permette ad ogni stato membro di omologare per tutta l Europa
veicoli a patto di rispettare le direttive esistenti.
Tutti i veicoli a motore a due o tre ruote, gemellate o no, destinati a circolare su strada,
nonchØ ai loro componenti e alle loro entit tecniche devono seguire la direttiva quadro
2002/24/CE del 18 marzo 2002 la quale abroga la 92/61/CEE del 1992.
La direttiva 2002/24/CE attualmente in vigore Ł stata in seguito modificata con la
2003/77/CE, 2005/30/CE e 2006/120/CE che modificano soltanto norme riguardati
l impianto di scarico per l adeguamento alle normative antinquinamento.