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programmazione, le attività che costituiscono i processi d’acquisto, gli strumenti
gestionali utilizzati dalla funzione acquisti e le tecniche di selezione dei fornitori.
Gran parte delle fonti di informazioni da cui ho attinto, come riportato nella
bibliografia, sono costituite da ricerche e convegni svolti in varie parti del mondo e da
materiale raccolto attraverso la lettura di alcuni testi. In questi ambiti l’uso dei termini
inglesi è predominante. Allo scopo di facilitare la comprensione del testo, tuttavia, si è
cercato di limitarne l’uso là dove non viene compromessa la precisione
dell’esposizione. Da questa impostazione deriva il carattere concreto della presente tesi
di laurea.
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CAPITOLO 1 – Supply chain management
Al fine di consentire un agevole approccio all’argomento trattato, è essenziale
sintetizzare il quadro generale di riferimento costituito dal concetto di supply chain
management, dai modelli teorici forniti dalla le tteratura economica e dal relativo
processo di implementazione.
A conclusione di questa parte verrà illustrato, negli aspetti più salienti e di maggiore
interesse ai fini del presente studio, il purchase ed il processo di approvvigionamento
che rappresenta una parte importante e concreta della gestione dei fornitori alla base
dell’attività aziendale.
Tale introduzione, oggetto della prima parte, servirà a delineare diversi concetti che
verranno ripresi nelle successive analisi.
Esaurita preliminarmente tale fase, si analizzerà il ruolo fondamentale svolto
dall’informazione all’interno di una catena di fornitori e come questa possa essere
gestita in modo proficuo avvalendosi di appropriate tecnologie informatiche.
Dal quadro complessivo, in tal modo delineatosi, seguendo un procedimento che dal
generale muove al particolare, si approfondirà l’analisi del caso aziendale oggetto
principale del presente lavoro.
È necessaria una precisazione riguardo il significato di termini quali supply chain
management e customer relationship management avvertendo che nella letteratura il
confine tra l’aspetto meramente economico e quello tecnico- informatico risulta essere
spesso impercettibile poiché i due aspetti si trovano in una condizione di forte simbiosi
ed è anche per questo motivo che sono stati trattati in modo separato i due aspetti, cioè
quello economico e quello tecnico, illustrando nella prima parte le finalità che
l’approccio gestionale si propone di perseguire e nella seconda i mezzi necessari per
farlo.
1.1 Definizione supply chain management:
"La supply chain management è un approccio integrato, orientato al processo per
l'approvvigionamento, la produzione, la consegna di prodotti e servizi ai clienti. La
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supply chain management gestisce le relazioni con i sub-fornitori, i fornitori, le
operazioni interne, gli intermediari, i distributori ed il cliente finale. La supply chain
management comprende la gestione delle materie o dei semilavorati o dei prodotti finiti
e dei flussi di informazione ed economici."1
Questa definizione sottolinea come la supply chain management sia un approccio che
considera la supply chain come un'unità integrata.
Il termine supply chain management indica quindi la gestione coordinata ed integrata
delle diverse fasi che accompagnano le merci dalla presa in consegna delle materie
prime alla consegna finale al cliente, passando attraverso le diverse ed eventuali
trasformazioni intermedie.
Non si tratta unicamente della gestione di un flusso fisico, ma anche informativo e
finanziario.
1 Fonte Atos: supply chain management glossary
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Fonte : Atos
I sistemi di produzione sono sempre più orientati al mercato in un'ottica di rapidità ed
efficienza. Ciò sta portando all'estensione del concetto di supply chain che giunge ad
"integrare" al suo interno i segmenti a monte e a valle del processo, includendo non solo
i fornitori, ma anche i fornitori dei fornitori e non solo il cliente intermedio ma anche il
cliente finale.
Fonte : Atos
Questo nuovo concetto di supply chain estesa sta portando le imprese di produzione a
riconsiderare le relazioni con clienti e fornitori, in quella che alcuni chiamano "impresa
estesa".
11
Fonte : Atos
Si stanno imponendo nuovi modelli gestionali e nuove strutture di mercato. Quelli che
nei tradizionali rapporti di fornitura erano gli ordini d'acquisto stanno diventando
collaborazioni in rapporti di partnership strategica. L'efficienza di questa integrazione
dipenderà della capacità di assemblare insieme tre “c”: comunicazione, ossia
condivisione dei piani, degli ordini, delle previsioni, dei livelli di capacità produttiva e
di scorte; coordinamento, nel senso che quanto sopra non dovrà essere imposto dal
produttore ma concordato; cooperazione, intesa come capacità di concordare obiettivi e
mutui benefici.
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"L'incremento di valore economico è percepito dal cliente attraverso la gestione
sincronizzata dei flussi delle materie e delle informazioni associate
dall'approvvigionamento delle materie prime al consumo."2 La supply chain
management ha pertanto come scopo quello di massimizzare il livello di servizio al
cliente finale, ottimizzando allo stesso tempo i costi operativi e il capitale impiegato.
La supply chain management permette di ridurre le incertezze insite nei processi di
approvvigionamento, di produzione e di vendita.
Ridurre le incertezze permette di ridurre:
? i time buffers (diminuendo i cycle times);
? i material buffers (diminuendo le scorte).
Ciò consente di ottenere i seguenti benefits:
? riduzione del capitale circolante
? efficienza
? miglioramento del servizio
2 La Londe B. J. 2004, 79
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? riduzione dei costi e incremento dei ricavi
Fonte : Atos
Secondo un'indagine fatta su 1000 imprese di successo condotta da Lockheed Martin ed
il Penn State’s center for logistics research i driver più importanti del supply chain
management sono il profitto e la customer satisfaction.
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Fonte : Supply Chain Council
La ricerca evidenzia anche come siano gli acquisti e gestione delle scorte le funzioni per
le quali vengono rilevati i maggiori vantaggi derivanti dagli investimenti per la supply
chain management.
Fonte : Supply Chain Council
Nel 52% delle imprese la resistenza al cambiamento costituisce l'ostacolo più comune al
supply chain management, mentre solo nel 39% dei casi è la scarsa attenzione affidata
alla supply chain ad impedire il conseguimento di un successo maggiore. Questi dati
emergono da un'indagine fatta dallo studio Arthur D. Little sul supply chain
management che ha coinvolto 245 aziende manifatturiere in tutta Europa. Altre
importanti barriere sono la scarsa disponibilità di dati da esaminare (51%), la
complessità della riprogettazione dei processi (49%) e l'inadeguatezza della struttura
organizzativa (41%).
Gli obiettivi che impediscono l'implementazione della supply chain:
Resistenza al cambiamento 52%
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Scarsa disponibilità dei dati 51%
Complessità di progettazione 49%
Struttura organizzativa 41%
Definizione degli obiettivi poco chiara 40%
Altre priorità 39%
Scarsa trasversalità funzionale 35%
Fiducia insufficiente in clienti e fornitori 31%
Fonte : Il sole 24 ore Little A. D.
Quindi la supply chain management consiste nel riuscire ad avere il prodotto giusto, al
posto giusto, al prezzo giusto, nel momento giusto e nelle giuste condizioni. 3
1.2 Raggio d’azione del supply chain management:
La supply chain management opera su tre piani. Sul piano strategico si tratta di definire
la struttura e l’utilizzo del network fisico per raggiungere gli obiettivi di business al
minor costo. Sul piano tattico la supply chain management riguarda la previsione della
domanda, della produzione, della distribuzione e del trasporto. Sul piano operativo la
pianificazione e ciò che succede in tempo reale si uniscono per dare informazioni sul
singolo stabilimento, su quanto è in transito piuttosto che in spedizione. Per determinare
le fasi critiche della supply chain è utile utilizzare il modello definito dal supply chain
council. Lo SCOR (supply chain operations reference-model) è un modello di
riferimento standardizzato per le attività in ambito supply chain management .
All’interno di esso vi è, tra l’altro, la descrizione dei processi fondamentali (plan,
source, make, deliver) di una supply chain. Queste le definizioni SCOR di tali processi:
3 Blackwell R., Ohio state university
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Fonte: Supply Chain Council
“Plan: insieme dei processi atti al bilanciamento della domanda ed dell‘offerta al fine di
definire una sequenza di azioni che consenta al meglio il soddisfacimento delle „regole
di business“ predefinite.
Source: insieme dei processi riferiti all’approvvigionamento di beni/servizi per il
soddisfacimento della domanda (effettiva e/o pianificata).
Make: insieme dei processi riferiti alla trasformazione dei beni per il soddisfacimento
della domanda (effettiva e/o pianificata).
Deliver: insieme dei processi riferiti alla distribuzione di beni/servizi per il
soddisfacimento della domanda (effettiva e/o pianificata).“4
Più in dettaglio si ha:
Plan:
4 Fonte Atos: supply chain management glossary
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? pianificazione domanda/fornitura:
? valutazione delle risorse, aggregazione ed ordinamento delle esigenze
della domanda, inventario, esigenze della distribuzione, della produzione,
capacità di tagliare prodotti e canali;
? gestione della struttura di pianificazione;
? decisioni di „make or buy“, configurazione della supply chain,
pianificazione delle risorse e delle capacità a lungo termine, business
planning, fasi di entrata ed uscita del prodotto, aumento della capacità
produttiva, gestione del ciclo di vita del prodotto, gestione della linea di
produzione.
Source:
? acquisto di forniture/materiali:
? procurare, ricevere, esaminare, mantenere e spedizione di materiali.
? gestione della struttura di approvvigionamento
? selezione e rapporti con i fornitori, qualità delle forniture, spedizioni
interne, progettazione di componenti, contratti con i fornitori, inizio del
processo di pagamento.
Make:
? produzione:
? richiesta e ricevimento delle materie, fabbricazione e test di prodotti,
imballaggio, mantenimento e/o cessione del prodotto.
? gestione della struttura di produzione:
? cambiamenti progettuali, attrezzature, stato della produzione, qualità della
produzione, programmazione e successione degli acquisti, capacità a breve
termine.
Deliver:
? gestione dell’ordine:
? inoltro e esecuzione dell’ordine, fornire preventivi, configurare la
produzione, creazione ed aggiornamento database dei clienti,