2
Tale meccanismo si inserisce in un contesto caratterizzato dall’adozione di
un sistema processuale di stampo marcatamente inquisitorio, recepito in
Spagna già nel 12632. Il processo era finalizzato all’ottenimento della
confessione del reo, la quale veniva considerata il mezzo di prova per
eccellenza, da ottenere a qualunque costo, anche attraverso un ampio uso
della tortura se necessario3. All’interno di tale sistema il giudice aveva il
dovere di assumere una doppia dichiarazione del reo: una al momento della
cattura e l’altra al termine delle indagini. Prima di quest’ultima
dichiarazione il giudice indicava all’indagato i fatti per cui veniva
incriminato e gli elementi a suo carico, in modo che con la confessione il
reo potesse discolparsi ovvero evidenziare elementi a suo favore. La
confessione resa in tale contesto era la vera e propria «confesi n con
cargos». Sulla base del suo contenuto si apriva la fase del plenario, ovvero
l’assemblea pubblica innanzi al Tribunale. Inizialmente si dava lettura della
confessione e si facevano constare in maniera precisa e puntuale gli
elementi di prova a carico dell’imputato risultanti dalle indagini svolte
(nella maggior parte dei casi finiva per essere sufficiente la mera
confessione estorta con la tortura, tralasciando qualunque altro mezzo di
prova o indagine ulteriore). A questo punto il Tribunale informava il reo
della sua posizione e gli domandava se intendesse «conformarse», ossia
allinearsi, con quanto l’accusa gli imputava ovvero se intendesse aggiungere
o modificare qualcosa al quadro risultante da tali formalità. In verità un
intervento attivo del reo in propria difesa a poco serviva, al massimo poteva
ottenere uno sconto sulla pena, ma niente di più. Tuttavia quello che più
interessa ai fini del nostro studio è il fatto che quando questo tipo di
processo veniva messo in moto per «causas leves», con la confessione
dell’indagato e il suo consenso a pagare una multa, si saltava tutta la fase
2
In realtà la ricezione del processo penale inquisitivo si realizza per via del Fuero Real e,
posteriormente, nel 1263 grazie alle Partidas sebbene il sistema accusatorio continua a
sopravvivere in Aragona fino alla fine del secolo XVI; P. BUTRON BULIN A, La
Conformidad del acusado en el proceso penal, Madrid, 1998, 2.
3
Una precisazione pare necessaria: nel periodo storico a cui ci si riferisce, in Spagna il
sistema processuale era unico, tanto per gli illeciti civili, quanto per quelli penali ed era
concepito come un processo di parti. In questo senso v. L. A. DE DIEGO DIEZ, La
conformidad del acusado, Valencia, 1997, 22 ss.
3
suddetta del plenario e il giudice dell’indagine dettava immediatamente un
provvedimento di condanna definitivo, chiudendo in anticipo il giudizio.
Confessione del reo, consenso a pagare una multa stabilita nel suo
ammontare dal giudice inquirente, fine anticipata del processo, sono i tratti
salienti dell’istituto che stiamo descrivendo. Tratti che lo rendono la prima
timida e primitiva apparizione di conformidad e giustizia consensuale. Tale
conclusione è corroborata da un dato storico: la «confesi n con cargos »
venne formalmente abrogata dal sistema spagnolo solo nel 1854 per mezzo
del Real Decreto de 26 de Mayo, a causa del fatto che negli stessi anni -
precisamente qualche anno prima, nel 1850 - vide la luce la regla 38 de la
Ley Provisional Reformada, che introduceva una regolamentazione puntuale
dell’istituto della conformidad del acusado. È lecito quindi pensare che la
seconda fosse una diretta evoluzione della prima4.
Ritornando ai diretti antecedenti della conformidad vigente, nel 1835
venne emanato il Real Decreto y Reglamento Provisional para la
Administraci n de Justicia del 26 di settembre; nell’art. 51 regla sØptima5
venne introdotta la prima manifestazione della conformidad
nell’ordinamento giuridico spagnolo. L’istituto contenuto nella regla appena
menzionata si inseriva in un sistema processuale ancora fortemente di
stampo inquisitorio; era caratterizzato dall’essere un atto sostanzialmente di
parte, nel senso che si fondava su un accordo o consenso dell’ accusato con
l’accusatore, senza alcun intervento dell’autorità giudicante. L’oggetto del
negozio si sostanziava nella rinuncia dell’imputato all’attività probatoria e
alla sua accettazione totale dell’imputazione a suo carico, delineata
dall’accusa attraverso il sumario, ossia le indagini preliminari. Il testo
legislativo esplicitamente non prevedeva nemmeno l’assistenza
4
Più approfonditamente sulla confesi n con cargos e sulla conclusione indicata v. P.
BUTRON BULIN A, La Conformidad del acusado en el proceso penal, Madrid, 1998, 1 ss.
5
Dispone esplicitamente l’art. 51 regla sØptima: «Si las partes de consuno renunciaren la
prueba y se conformaren con todas las declaraciones del sumario, habr el Juez por
conlusa desde luego la causa, y dichas declaraciones, dunque no ratificadas, har n plena
fe en aquel juicio. Pero, si alguna de las partes articulare prueba o expusiese que no se
conforma con todas las declaraciones del sumario, o con algunas o alguna de ellas, el juez
recibir inmediatamente la causa a prueba por un tØrmino comøn y proporcionado...».
4
dell’avvocato difensore dell’accusato al momento di decidere se accettare
oppure no la pena, conferendo al consenso dato anche il carattere di atto
strettamente personale. A differenza di quello che accadrà in futuro, a questa
prima forma di conformidad non venivano, dalla legge, posti limiti inerenti
alla pena in concreto applicabile.
Il ruolo che il giudice svolgeva nell’ambito di tale conformidad era quello di
una sorta di mero “omologatore”; una volta che i litiganti avessero raggiunto
un accordo ed avessero espresso il loro consenso, al giudice non rimaneva
che sentenziare secondo quanto risultante dal sumario e confluito nel patto
fra le parti, dichiarando conclusa la causa senza alcuna possibilità di
intervenire e modificare quanto da loro deciso. La finalità che tale
meccanismo perseguiva era di economia processuale: voleva introdurre una
fine anticipata del contenzioso per delitti di lieve entità basata sull’accordo
delle parti in causa, evitando fasi di giudizio inutili e dispendiose6.
Per la maggior parte degli esponenti della dottrina spagnola che ha
approfondito il tema dell’evoluzione normativa della conformidad, l’istituto
appena descritto, come già detto, ne costituisce la prima regolazione
organica e processuale nella storia iberica 7.
P. BUTRÒN BALIN A individua però una voce fuori dal coro: egli ritiene
che l’istituto giuridico contenuto nella regla 51 sØptima non possa essere
considerato una forma, seppur antica, di conformidad dell’accusato, in
quanto l’accordo tra le parti verte sull’attività probatoria, sul contenuto delle
indagini svolte e non invece sui fatti, sulla qualificazione giuridica data agli
stessi e sul quantum di pena richiesta dall’accusa; elementi, questi, che
secondo l’autore citato sono indefettibili, stigmatizzanti la conformidad
stessa. In altre parole senza essi non si potrebbe parlare di conformidad8.
6
M. AGUILERA MORALES, El Principio de Consenso la conformidad en el proceso
penal espanol, Barcelona, 1998, 59 e ss. e v. L. A. DE DIEGO DIEZ, op. ult. cit. 24
7
Tra gli altri: M. AGUILERA MORALES, L. A. DE DIEGO DIEZ, C. MIRA ROS, S.
BARONA VILAR.
8
Vedi P. BUTRON BULIN A, op. cit. al n.3, 6 ss.
5
Abbiamo già avuto modo di citare la seconda tappa evolutiva dell’istituto
di cui trattiamo nel sistema processuale penale spagnolo: il riferimento è alla
Ley Provisional Reformada de 9 de Junio de 1850. Tale provvedimento
legislativo era stato emanato a completamento della disciplina dettata dal
nuovo Codice Penale spagnolo promulgato nel 1848. Questa Ley
Provisional conteneva tre reglas, la 38, la 39 e la 40 che regolavano la
conformidad in maniera estremamente diversa rispetto al precedente
giuridico del 1835. La nuova disciplina così introdotta rispondeva a
esigenze di tipo diverso anche se in qualche modo affini: accanto allo scopo
di decongestionare la macchina giudiziaria, vi era l’intento di assicurare al
accusato maggiori garanzie processuali rispetto al passato, specialmente in
termini di diritto di difesa (si andava verso l’adozione di un sistema
processul-penalistico accusatorio misto abbandonando quello inquisitorio).
Inoltre la legislazione introdotta doveva risolvere un problema di
carcerazione preventiva: la nuova disciplina tentò di evitare che l’imputato
restasse in galera aspettando di essere processato un periodo di tempo
maggiore di quello che poi avrebbe scontato nelle carceri in caso di
condanna9, circostanza tutt’altro che infrequente ai tempi.
La conformidad venne quindi stravolta rispetto al passato, intesa come
un «procedimiento especial» con il compito di ridurre drasticamente i tempi
e le formalità per i procedimenti che avessero ad oggetto reati di minore
gravità, legati all’applicazione delle c.d. penas correcionales10. L’istituto
diveniva un atto personalissimo e unilaterale dell’imputato, il quale
volontariamente e senza che la legge esigesse l’assistenza di un avvocato
difensore poteva “conformarsi” con l’atto d’accusa11 presentato dal
9
Vedi C. MIRA ROS, RØgimen actual de la conformidad, Madrid, 1998, 58 ss. e L. A.
DE DIEGO DIEZ, op. ult. cit. 25 ss.
10
Con l’entrata in vigore del Codice Penale del 1848 le pene vengono tripartite in penas
aflictivas, penas correcionales e penas leves, corrispondenti rispettivamente a delitos
graves, delitos menos graves e faltas. Tale suddivisione permarrà nel sistema penale
spagnolo fino al 1928, anno in cui scomparirà, per essere sostituita a causa dell’entrata in
vigore di un nuovo Codice Penale.
11
L’atto d’accusa a cui ci si riferisce è l’atto che formalizzava l’imputazione a carico
dell’imputato innanzi al Tribunale sentenziatore e che conteneva i fatti di reato ascritti al
6
Ministerio Fiscal (corrispondente grosso modo al nostro Pubblico Ministero
e rappresentante quindi la pubblica accusa), qualora tale atto contenesse la
richiesta dell’applicazione di una pena correcional all’accusato legata alla
commissione di un delito menos grave12. Si imponeva quindi per la prima
volta un limite oggettivo alla possibilità di conformidad dell’accusato. Ma
quello che maggiormente cambiava rispetto al passato era il ruolo del
giudice, il quale cessava di essere mero “omologatore” del consenso delle
parti, per acquisire poteri di verifica e di ratifica. Il giudice in primo luogo
valutava se la pena richiesta dall’accusa fosse giusta, cioè proporzionata ai
fatti per i quali si agiva e rispondente al dettato della legge. In secondo
luogo, in caso di esito positivo di tale verifica, senza ulteriori formalità, la
imponeva al condannato ma con l’obbligo di rimettere la causa al Tribunal
Superior per una seconda valutazione dell’adeguatezza dei termini della
conformidad. Il Tribunal Superior, previo ascolto del Ministerio Fiscal,
confermava la condanna dettata dal primo giudice qualora anche questa
verifica avesse dato esito positivo; in seguito provvedeva alla sua
esecuzione13. Non è tutto perché entrambi gli organi giudicanti coinvolti
avevano la possibilità, ove ritenessero necessaria una variazione della pena
richiesta dall’accusa, in quanto non adeguata ai fatti di reato imputati
(variazione che non doveva alterare il carattere correzionale della stessa), di
rimettere gli atti all’imputato perché potesse nuovamente dichiarare di
“conformarsi” o meno alla pena modificata14. Nel caso in cui ciò non
accadesse e l’accusato non volesse allinearsi alla pena così mutata, il
procedimento ricominciava secondo il suo svolgimento ordinario. Alla
stessa conclusione si giungeva nell’ipotesi in cui il Tribunal Superior non
confermasse la prima sentenza, ciò che comportava la rimessione della
causa al giudice precedente affinché il processo riprendesse secondo il
procedimento ordinario15.
processato, la loro qualificazione giuridica e la sollecitazione di una pena adeguata a tali
elementi, quello che successivamente diventerà lo scritto di calificaci n provisional.
12
Regla 38 primo inciso della L. Provisional Reformada de 9 de Junio de 1850.
13
Regla 39 della L. Provisional Reformada de 9 de Junio de 1850.
14
Regla 38 secondo inciso della L. Provisional Reformada de 9 de Junio de 1850.
15
Regla 40 della L. Provisional Reformada de 9 de Junio de 1850.
7
Tale forma di conformidad non raggiunse gli obbiettivi per i quali era
stata riformata: «Questa conformidad nella sua prima apparizione storica è
fortemente condizionata: i poteri di valutazione e di modifica che vengono
dati al giudice e al Tribunal Superior, e l’atto d’accusa del Fiscal
restringono la trascendenza dell’atto di parte, e invece di condurre a una
soppressione piena del giudizio o giudicato, e ad un’applicazione quasi
automatica della pena accettata, si giunge, semplicemente, a una
sostituzione del giudizio sul fatto incriminato con un giudizio sulla
correttezza giuridica e sull’ammissibilità della conformidad16». In altre
parole il nuovo procedimento speciale non permetteva di semplificare nulla,
si passava da un tipo di accertamento ad un altro senza nessun genere di
vantaggio dal punto di vista dell’economia processuale.
Nonostante ciò è da sottolineare che tale normativa costituì la prima
apparizione storica del nome “conformidad per definire l’istituto che
stiamo analizzando; coerentemente a ciò il legislatore del 1850 per
descrivere l’azione dell’imputato si servì del verbo “conformarse , anche
questa una novità17. Grazie a tale dato definitorio e letterale, ma non solo
per questo, la maggior parte dei giuristi spagnoli ritiene che queste reglas
siano il diretto antecedente degli artt. 655, 688 e ss. della vigente LECRIM,
contenenti la più antica delle forme di conformidad ancora oggi in vigore
nel processo penale spagnolo18.
Posteriormente al provvedimento legislativo del 1850, in altre due
occasioni il legislatore disciplinò la conformidad in maniera esplicita. Il
primo intervento normativo fu il «Real Decreto de 20 de Junio de 1852
sobre delitos de contrabando y defraudaci n», il secondo fu invece la « Ley
de orden Publico de marzo de 1867». Entrambi si rivelarono un passo
indietro per l’evoluzione dell’istituto della conformidad. Il R.D. del 1852
16
Tradotto pressoché letteralmente da S. BARONA VILAR, La Conformidad en el
proceso penal, Valencia, 1994, 241.
17
Vedi L. A. DE DIEGO DIEZ, op. ult. cit. 25.
18
Vedi C. MIRA ROS, RØgimen actual de la conformidad, Madrid, 1998, 58.
8
abbandonò il nome conformidad appena coniato, per definire l’istituto
regolato nei sui artt. 83 e 84 come «allanamiento del procesado»19; inoltre
la regolamentazione contenuta nei due articoli citati perse gran parte delle
caratteristiche introdotte nel 1850, risolvendosi in un mero riconoscimento
formale da parte del accusato delle pretese punitive del Ministerio Fiscal
(d’ora in avanti anche MF o semplicemente Fiscal).
La Ley de Orden Publico, emanata una quindicina di anni dopo, costituì,
invece,il tentativo di riunire in un unico testo legislativo la conformidad
introdotta dall’art 51 del R.D. del 1835 e quella corrispondente alle reglas
da 38 a 40 della L. Provisional del 1850. Infatti all’art. 82.I la legge del
1867 rinviava formalmente alle reglas suddette, mentre all’art. 87 troviamo
un testo normativo che recuperava quasi letteralmente la norma del 1835.
L’unica novità degna di nota era contenuta nell’art 82.II, ove si disciplinava
il caso in cui vi fossero più accusati nella stessa causa, per alcuni dei quali
fosse stata richiesta una pena lieve e per altri una di maggiore gravità, ai
secondi non era permesso dalla legge “conformarsi”. La norma in tale
situazione lasciava un potere discrezionale al giudice di valutare se ai fini
della speditezza del procedimento fosse conveniente separare le posizioni
soggettive degli imputati, permettendo la conformidad di coloro che, sulla
base della pena richiesta dall’accusa, potessero usufruirne, terminando
anticipatamente il giudizio nei loro confronti ovvero continuare per tutti con
il procedimento ordinario che la legge stabiliva20.
La descrizione di questi due interventi ci accompagna fino all’emanazione
della prima Ley de Enjuiciamiento Criminal della storia giuridica spagnola.
19
Richiamando in tal modo un istituto civilistico tipico del panorama spagnolo quale
appunto «el allanamiento», basato sul consenso e sulla negoziazione, il quale può essere
accostato all’istituto italiano della transazione in materia civile.
20
Vedi L. A. DE DIEGO DIEZ, op. cit. 28 ss.
9
1.2 LA LEY DE ENJUICIAMIENTO CRIMINAL DEL 187221
La promulgazione di questa legge costituì un momento molto importante
nella storia del diritto processuale spagnolo, contestualmente ad essa si
riformò il Codice Penale e si riordinò tutta la struttura della giurisdizione
tramite la Ley Organica del Poder Judicial del 1870. Logico fu dare vita a
un nuovo sistema di giudizio rispondente alle riforme in corso; così si
abbandonò definitivamente il sistema inquisitorio puro che fino ad allora
aveva resistito seppur con forti rimaneggiamenti nel corso degli anni, per
passare ad un sistema accusatorio misto. Il carattere misto di tale schema fu
dovuto alla volontà del legislatore di conciliare in un unico meccanismo
processuale le caratteristiche salienti dei due sistemi puri: l’inquisitorio e
l’accusatorio. Pertanto il processo penale spagnolo iniziò a dividersi in due
fasi principali: la prima di indagine - il c.d. sumario - prodromica al
successivo giudizio orale, caratterizzata dalla segretezza, dal carattere scritto
e dall’assenza di contraddittorio (aspetti, questi, tipici del sistema
inquisitorio). Successivamente il procedimento si sviluppava nella seconda
fase, di stampo accusatorio, quella del giudizio vero e proprio davanti al
Tribunale; qui prevalevano l’oralità, la pubblicità e la presenza del
contraddittorio tra le parti. Questo era anche il momento in cui si
analizzavano gli elementi probatori a carico e a discarico dell’imputato
risultanti dal sumario, al fine di permettere al giudice di convincersi
riguardo alla colpevolezza o all’innocenza dell’accusato. Il giudizio orale
prendeva avvio dai c.d. escritos de calificaciones provisionales, ossia atti
nei quali veniva formalizzata l’imputazione a carico del reo, la pena
richiesta dall’accusa e i mezzi di prova di cui il Fiscal e gli altri accusatori22,
21
È bene precisare sin d’ora che questa non è la LECRIM oggi vigente.
22
Da segnalare il fatto che in Spagna a differenza di ciò che accade in Italia, l’accusa è
anche pubblica. Il Ministerio Fiscal non ne detiene il monopolio contrariamente al Pubblico
Ministero italiano che invece lo detiene. Lo si vedrà meglio in seguito, ad ogni modo per
chiarezza è necessario specificare qui che l’azione penale può essere esercitata dal MF,
quale pubblica accusa, dall’acusador particolar, ossia la vittima del reato ovvero chiunque
abbia subito un danno a causa dello stesso, da qualunque cittadino spagnolo, quale
acusador popular, e per ultimo, nel caso si tratti di reati perseguibili esclusivamente a
querela di parte, quale acusador privado.
10
se presenti, si sarebbero serviti nel giudizio per corroborare la propria
posizione accusatoria; un atto della medesima natura ma di segno opposto
veniva presentato dalla difesa dell’imputato o degli imputati se più di uno23.
In seguito si assumevano le prove nel contraddittorio delle parti e finalmente
la sentenza che chiudeva il procedimento. Nel dettarla il giudice doveva
valutare secondo la propria coscienza le prove addotte dalle parti, ciò che si
presentò come una novità assoluta apportata dalla nuova legge del 1872.
Nel contesto di tale stravolgimento anche il regime della conformidad
non poteva non risentire del cambiamento; la disciplina corrispondente
veniva profondamente rinnovata attraverso una identificazione dell’istituto
oggetto del nostro studio con la confessione24. Per intendere il significato di
quest’ultima affermazione è necessario addentrarci nella descrizione della
disciplina introdotta dalla nuova LECRIM, evidenziandone le peculiarità.
Gli articoli riservati alla conformidad erano l’articolo 564 e quelli che
andavano dall’art. 596 al 610. Il primo degli articoli citati (art. 564)
prevedeva una delle novità più importanti: si permetteva all’imputato nel
suo scritto difensivo di “conformarsi” a quanto indicato dall’accusa nell’atto
di calificaci n provisional . A ciò però il dettato legislativo non faceva
seguire alcuna conseguenza acceleratoria del procedimento: semplicemente,
al momento di dettare la sentenza, il giudice avrebbe dovuto tener conto
della conformidad espressa dall’accusato, come se fosse stato un ulteriore
mezzo di prova facente capo alle parti; «la conformidad no era m s que un
indicio, un dato m s a tener en cuenta a la hora de dictar sentencia. »25.
L’istituto giuridico che veniva regolato negli articoli dal 596 al 610 era
posto nel testo legislativo sotto la rubrica «De la confesi n de los
procesados y personas civilmente responsables». Il presidente del
23
Ci si riferisce al c.d. escrito de defensa.
24
Da sempre considerata un mezzo di prova e non un meccanismo per la conclusione
anticipata del giudizio.
25
Traduzione: «la conformidad altro non era che un indizio in più, un dato in più da tenere
in conto alla ora di dettare la sentenza» in M. AGUILERA MORALES, El Principio de
Consenso la conformidad en el proceso penal espanol, Barcelona, 1998, 62.
11
Tribunale, dopo aver esortato l’accusato (o gli accusati se fossero stati più di
uno) a dire la verità, gli domandava in maniera chiara e precisa se si
confessasse colpevole del delitto oggetto della calificaci n e responsabile
civilmente alla restituzione della cosa o per la quantità maggiore reclamata a
causa dei danni e dei pregiudizi arrecati26. Se l’accusato ammetteva la sua
partecipazione ai fatti oggetto di causa e assumeva la responsabilità che gli
veniva attribuita, il Presidente chiedeva ulteriormente l’opinione
dell’avvocato difensore in merito a se ritenesse necessaria la continuazione
del giudizio. Nel caso in cui la risposta fosse stata negativa, il Tribunale
procedeva a emanare la sentenza di condanna27. Nell’ipotesi opposta in cui
il difensore dell’imputato ritenesse necessario proseguire nel giudizio,
questo riprendeva ordinariamente secondo quanto disposto dalla LECRIM.
In questa seconda fattispecie sì che il legislatore ha inteso attribuire
all’istituto una marcata valenza acceleratoria.
Il primo elemento da rilevare rispetto a quanto detto è l’introduzione di
due momenti processuali distinti nei quali l’accusato poteva “conformarsi”:
durante lo scambio degli scritti provvisori28 e all’inizio del giudizio orale
prima di iniziare la fase probatoria29. Il legislatore del 1872 però attribuì a
queste due forme di conformidad effetti processuali diversi, anzi per meglio
dire, alla prima ipotesi di conformidad dell’accusato non collegava alcun
effetto processuale, piuttosto un effetto di natura probatoria; alla seconda sì
invece: la confessione provocava una semplificazione processuale col
sancire l’obbligo del Tribunale di dettare immediatamente sentenza
condannatoria.
Un altro aspetto innovativo fu che la confessione dell’accusato giunse ad
acquisire il carattere di atto di doppia garanzia30. Ai fini dell’efficacia della
26
Artt. 596 e 597 LECRIM de 1872.
27
Art. 602 LECRIM de 1872
28
Traduzione di provisionales.
29
Aspetto che tuttora permane nella regolamentazione della conformidad vigente.
30
Vedi M. AGUILERA MORALES, El Principio de Consenso la conformidad en el
proceso penal espanol, Barcelona, 1998, 63.
12
conformidad, oltre ad essere richiesta la dichiarazione espressa e volontaria
dell’imputato che si confessava colpevole, divenne necessaria anche la
concorde volontà dell’avvocato difensore, il quale, come visto, poteva
dichiarare di ritenere necessaria la continuazione del giudizio, paralizzando
in tal modo il meccanismo acceleratorio collegato alla confessione del suo
assistito. In tal modo si tutelava l’imputato evitando che questo si
dichiarasse colpevole per ignoranza o paura31.
Per la prima volta venne posta l’attenzione anche sulla responsabilità
civile legata alla commissione di un delitto: il reo confesso lo era anche
rispetto al danno causato e ai pregiudizi arrecati alla vittima. Oppure se si
individuava un responsabile civile diverso dall’individuo che aveva
commesso il reato, era prevista la possibilità che questo, sotto giuramento,
dichiarasse di “conformarsi” agli elementi di responsabilità civile contenuti
nell’atto d’accusa. Nell’ipotesi in cui l’imputato confessasse la propria
responsabilità penale ma non quella civile, oppure il responsabile civile non
si “conformasse” alle richieste dell’accusa rispetto alla responsabilità
imputatagli ovvero alla misura del risarcimento del danno, il procedimento
proseguiva normalmente al solo fine di determinare tale responsabilità.
Il regime della conformidad che stiamo analizzando non prevedeva alcun
limite legato alla pena; con la Ley de Enjuiciamiento Criminal cadde infatti
la limitazione contenuta nella regla 38 della L. Provisional del 1850 legata
alla richiesta da parte dell’accusa di una pena di natura correcional. Ciò fu
probabilmente dovuto alla riforma dell’ordinamento giudiziario sopra
citata
32
, che già di per sé prevedeva una distribuzione della competenza a
conoscere delle cause in base al tipo di pena applicabile, rendendo superflua
la limitazione riferita alla pena, che quindi non venne mantenuta nella nuova
disciplina della confessione33.
31
Vedi C. MIRA ROS, RØgimen actual de la conformidad, Madrid, 1998, 64.
32
Vedi sopra pagina 6, inizio del paragrafo 1.2.
33
Vedi C. MIRA ROS, op.ult.cit. 61.