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Introduzione
Il product placement cinematografico risponde da
un lato alla necessità delle aziende di emergere
nella concorrenza che si è venuta a creare a causa
del sovraffollamento di messaggi pubblicitari, e
d'altro lato all'esigenza delle produzioni
cinematografiche di reperire risorse aggiuntive. In
questa tesi è analizzato il fenomeno nelle sue
varie declinazioni, anche al di fuori del mezzo
cinematografico, e vengono presentati case
history significative.
Il D.Lg. 28/2004 del Ministro Urbani, segna un
passo importante nella storia della cinematografia
italiana e rappresenta l’inizio di un grande
cambiamento nella comunicazione. In Italia,
come già accaduto in tanti altri paesi europei e in
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America, viene utilizzata la nuova tecnica di
comunicazione aziendale del product placement
come fonte di finanziamento delle produzioni
cinematografiche, riscontrando, attraverso
ricerche empiriche, l’alto grado di
coinvolgimento del pubblico e garantendo una
notevole efficacia.
Ho affrontato lo studio del product placement
cinematografico in Italia seguendo un percorso
articolato in quattro parti fondamentali:
- nel primo capitolo ho analizzato la
comunicazione pubblicitaria e le forme in cui essa
si manifesta e viene utilizzata, la quale
rappresentando una delle fondamentali modalità
di comunicazione d’impresa, viene impiegata
come uno degli strumenti del marketing mix;
vengono infine resi noti i canali attraverso i quali
tale forma di comunicazione utilizza per giungere
al proprio target di riferimento, al fine di
perseguire determinati obiettivi prescelti.
- nel secondo capitolo ho spiegato, mediante un
percorso sociale e culturale, come il cinema dalla
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sua nascita ha rappresentato un potente mezzo di
comunicazione di massa, legato anche al
cambiamento delle esigenze degli individui, e di
come la pubblicità sia divenuta nel corso dei
secoli una forma di comunicazione impiegata
anche all’interno del mezzo cinematografico,ed è
proprio in quest’ambito che è possibile fornire,
una prima definizione del fenomeno di product
placement.
- il terzo capitolo è interamente dedicato alla
spiegazione del product placement e di tutto
l’aspetto giuridico che lo ha interessato nel suo
cammino verso la legalizzazione. Un’analisi che
interessa, in particolare, la diffusione di tale
tecnica all’interno dei contenuti di intrattenimento
legati alla visione cinematografica e gli
investimenti attuati in Italia e negli altri Paesi a
livello internazionale allo scopo di creare un forte
effetto sul processo persuasivo nei confronti degli
individui; in generale, interessa anche
l’applicazione del product placement negli altri
mezzi di comunicazione.
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- nel quarto capitolo si effettua una disamina
dell’esperienza italiana riguardo l’utilizzo del
product placement, presentando prima alcuni
esempi di produzioni cinematografiche che hanno
impiegato la nascente tecnica, poi l’analisi
accurata di due case history del panorama
cinematografico italiano, in cui lo strumento è
palesemente presente. All’interno dell’ultimo
capitolo, un’ampia sezione è mirata al ruolo del
consumatore e di come alcuni fattori
caratterizzanti il product placement, influiscano
su determinati elementi, quali, il grado di
coinvolgimento, l’efficacia e l’atteggiamento dei
destinatari, variabili che, sono anche riscontrate a
livello sperimentale mediante ricerche empiriche.
Importante è anche la spiegazione dei processi di
comunicazione attivati dal product placement e in
che modo questi vengono percepiti dal target di
riferimento, che a sua volta metterà in moto
specifici modelli di risposta.
Tutta la tesi, cerca di spiegare che il collocamento
di prodotti non costituisce una nuova modalità di
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pubblicità occulta, che non può indurre in errore il
consumatore sulla vera natura del messaggio, che è
utile per la continuazione e l’evoluzione della
cinematografia italiana in quanto una fonte di
finanziamento.
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CAPITOLO I
ADVERTISING
1.1. LE ATTIVITA’ DI MARKETING
Le imprese, oggi, considerano il Marketing la
disciplina principale della loro attività. Il termine
“ Marketing” prende origine dall’inglese to
market (vendere) cui viene aggiunto la desinenza
del gerundio, per indicare la partecipazione e
l’azione attiva sul mercato.
Il Marketing è definito come “ il processo di
pianificazione e realizzazione della ideazione,
della determinazione del prezzo, della
promozione e della distribuzione di idee, beni e
servizi per creare scambi che soddisfino i bisogni
individuali e gli obiettivi dell’organizzazione1” .
1
Kottler P., “Marketing Management”, Prentice-Hall
International, New Jersey, 1994, p.18.
11
L’elemento fondamentale del marketing consiste
nell’essere l’unica funzione aziendale rivolta
all’esterno, pertanto è un’attività che funge da
interfaccia tra l’impresa e il contesto esterno.
Il marketing parte proprio dall’individuazione dei
bisogni e desideri umani, ossia dei potenziali
acquirenti, crea l’immagine dell’impresa che
attraverso delle tecniche cerca di soddisfare i
bisogni e i desideri delle persone, esso quindi si
incentra sulle necessità dell’acquirente.
Il concetto di marketing si basa su quattro
colonne portanti:
• Focalizzazione del mercato: attraverso una
attenta definizione del mercato obiettivo
l’impresa può raggiungere il successo.
• Orientamento al cliente: per capire i bisogni del
cliente e soddisfarli è necessario che l’impresa
adotti il punto di vista del cliente e non il
proprio.
• Manovre di marketing coordinate: cioè la
necessità di instaurare un rapporto di
integrazione tra le varie funzioni di marketing,
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come la promozione, la vendita, sempre
orientate verso la soddisfazione del cliente.
• Redditività: ossia il profitto che l’impresa
realizza attraverso le proprie scelte di
mercato e la soddisfazione dei clienti.
Le strategie e le politiche di marketing delle
aziende vengono inserite in un “ piano di
marketing” che rappresenta il punto di partenza
per la pianificazione delle attività dell’impresa. E’
un documento scritto formato da diverse sezioni i
cui contenuti sono:
• Introduzione
• Analisi dello scenario competitivo: analisi di
mercato, della concorrenza, di
consumatori.
• Analisi swot: identificazione dei punti di forza e
di debolezza dell’azienda, e valutazione delle
opportunità e dei rischi del mercato.
• Obiettivi: sono i risultati desiderati che
riguardano vendite e profitti.
• Strategie: cioè il complesso di azioni che
facilitano il raggiungimento degli obiettivi.
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• Piano di azione: che specifica cosa sarà fatto,
chi lo farà, quando e quanto costerà.
• Previsioni economiche: sintetizza i risultati
economico/finanziari del piano.
• Controlli: indica le modalità di monitoraggio
dell’attività.
• Piani di emergenza: alternative da attuare in
caso di problemi.
• Le aziende che intendono soddisfare i
consumatori, per realizzare profitto, devono
mettere in atto precise politiche strategiche che
riguardano il prodotto, il prezzo, la promozione
e la distribuzione. Questo insieme di variabili
indica il “ marketing mix”. Esso è un processo
mirato a sviluppare e soddisfare la domanda di
beni o servizi, attraverso la realizzazione, lo
scambio, e la distribuzione di tali beni o servizi.
Le variabili incluse nel marketing mix sono
conosciute come le 4 P teorizzate da Philip Kotler
e riprese in seguito da molti altri:
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• Prodotto
• Prezzo
• Posto/Distribuzione
• Promozione/Comunicazione
Il Prodotto è il bene o servizio che si offre in un
mercato per soddisfare determinati bisogni dei
consumatori. L’impresa attraverso il
Posizionamento, attribuisce al prodotto
caratteristiche uniche, distintive, facilmente
riconoscibili e persistenti nel tempo. Il
posizionamento prevede due fasi, la prima
l’individuazione del target2 a cui rivolgersi, la
seconda è la rappresentazione mentale della
marca.
Un prodotto si può classificare per:
• Famiglia di bisogno: bisogno che origina la
famiglia di prodotto.
• Famiglia di prodotto: classi di prodotto che
soddisfano un bisogno.
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Target: segmento, pubblico di riferimento
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• Classe di prodotto: gruppo di prodotti con
funzioni simili.
• Linea di prodotto: gruppo di prodotti con un
elemento comune.
• Tipo di prodotto: articoli di una linea con una
caratteristica comune.
• Marca: prodotti con un preciso nome.
• Referenza: varianti di un prodotto.
Ogni prodotto in commercio segue un proprio
ciclo di vita con posto da quattro fasi:
1. Introduzione: il prodotto è introdotto nel
sistema produttivo.
2. Sviluppo: la domanda si espande e di
conseguenza anche le vendite.
3. Maturità: periodo in cui vi è un
rallentamento delle vendite, i profitti si
stabilizzano o diminuiscono e l’impresa deve fare
in modo che i compratori non passino alla
concorrenza, deve quindi difendere la quota di
mercato raggiunta.
4. Declino: le vendite cominciano a diminuire
e vi è un’erosione dei profitti.
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Il Prezzo rappresenta il corrispettivo in denaro
che il consumatore è disposto a pagare per
ricevere un determinato bene o servizio. Un’
impresa prende decisioni di prezzo quando deve
lanciare un nuovo prodotto, quando vuole variare
il prezzo di un prodotto preesistente o per reagire
a variazioni del prezzo della concorrenza.
La Distribuzione è lo strumento attraverso il
quale le aziende produttrici e distributrici
immettono sul mercato merci e servizi rendendoli
disponibili al
consumatore per l’uso. I canali distributivi si
differenziano a seconda della natura del prodotto:
• Diretti: produttore - cliente
• Indiretti brevi: produttore - dettaglianti - cliente
finale
• Indiretti lunghi: produttore - grossista -
dettaglianti - cliente finale.
La Promozione indica una serie di attività
coordinate atte a far conoscere e apprezzare un
servizio, un prodotto o un’idea. La
comunicazione promozionale ha a disposizione
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diversi canali, da quello più personale ( a due vie)
a quello più impersonale ( unidirezionale), essi
sono:
• Promozioni alle vendite: composta da numerosi
strumenti in grado di ottenere risultati di vendita
e di comunicazione. Esse si dividono in:
1. promozioni alla distribuzione ( trade
promotions): premi per il raggiungimento di
determinati volumi di vendita, condizioni di
vendita favorevoli materiale per il punto
vendita, etc.
2. promozioni ai consumatori ( consumer
promotions): regali, premi, prove del prodotto,
concorsi, sconti, etc.
• Pubblicità: ossia una tecnica di comunicazione
utilizzata da un utente per la diffusione a
pagamento sui mass media di un messaggio in
riferimento a beni o servizi. Questa tecnica ha
lo scopo di creare preferenza di marca presso il
target group. Gli strumenti più utilizzati sono le
affissioni, gli annunci stampa e radiotelevisivi,
materiale cartaceo, riviste, etc.