2
tale circostanza vanno ricercate nella natura diversificata dei prodotti ecoturistici offerti
dai tour operator e ricercati da un numero crescente di turisti, ma anche al fatto che c’è
una certa confusione e mancanza di unanimità sulla definizione di partenza.
Alla definizione di Ceballos-Lascuràin, generalmente accettata dalla letteratura come
prima definizione di ecoturismo, ne sono seguite molte altre, ciascuna sottolineando in
modo particolare un aspetto piuttosto che un altro.
Elisabeth Boo, coordinatrice del Programma di Ecoturismo del WWF (World Wildlife
Fund), con un’espressione breve ma chiara, definisce l’ecoturismo come:
“il turismo di natura che contribuisce alla tutela della natura stessa” 2
Il comune denominatore delle definizioni viste finora è senz’altro la ricerca di
esperienze in aree naturali da parte dell’ecoturista. Recentemente, altre definizioni
hanno invece preso in considerazione principi associati al concetto di sviluppo
sostenibile nel turismo, ovvero al turismo sostenibile.
A questo punto è utile fare una precisazione. Spesso si fa confusione tra turismo
sostenibile ed ecoturismo; mentre l’ecoturismo si riferisce ad un segmento dell’industria
del turismo con principale interesse per la natura e che si basa su principi di
sostenibilità, il turismo sostenibile si rifà a criteri di sostenibilità che devono essere però
applicati a tutte le forme turistiche, qualsiasi siano le loro motivazioni (vacanze, salute,
avventura, natura, lavoro). Nel settore del turismo il concetto di sostenibilità si traduce
nel fatto che tutti i servizi, le infrastrutture, le operazioni, la gestione, lo sviluppo e la
pianificazione devono rispondere a criteri di sostenibilità di tipo ambientale, sociale ed
economica. La sostenibilità ambientale riguarda temi quali l’inquinamento, il
danneggiamento degli ecosistemi e la perdita delle biodiversità. La sostenibilità sociale
riguarda invece i possibili benefici che il turismo può apportare al benessere sociale
della comunità ospitante; tali benefici possono essere psicologici, sociali o politici 3 (fra
questi possiamo ricordare aumento della domanda per alloggi, maggiori redditi per
fornitori e servizi locali, incremento del mercato dei beni locali, aumento dei posti di
2
Boo E., Ecotourism:the Potentials and Pitfalls, Voll. 1 e 2, World Wildlife Fund for Nature,Washington
D.C (1990)
3
Scheyvens R., “Ecotourism and the empowerment of local communities”, Tourism Management, 20, pp
245-249 (1999)
3
lavoro, aggiudicazione di fondi per la protezione e il mantenimento dell’ambiente o per
attività di ricerca ad esso inerenti e il rafforzamento della consapevolezza della
comunità circa il valore della cultura locale e dell’ambiente naturale). La sostenibilità
economica infine prende in considerazione la redditività dell’attività (trattandosi
tipicamente di piccole imprese non possono sfruttare le economie di scala tipiche invece
del turismo di massa e devono quindi affrontare costi più elevati) e la soddisfazione dei
turisti circa l’esperienza sperimentata.
Una delle prime definizioni dove all’ecoturismo viene conferita una “veste
etica” attribuendogli un’enfasi educativa è quella elaborata da Wight (1994)4 secondo
cui l’ecoturismo dovrebbe:
• Non degradare le risorse e svilupparsi in maniera sostenibile;
• Fornire benefici a lungo termine alle risorse stesse, alle comunità locali e
all’industria;
• Implicare l’educazione di tutte le parti in gioco (comunità locali,governi, ONG,
industria e turisti) prima, durante e dopo il viaggio;
• Favorire il riconoscimento del valore intrinseco delle risorse ambientali;
• Includere la conoscenza delle risorse nei loro termini e con i loro limiti;
• Promuovere la comprensione e la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti;
• Promuovere comportamenti eticamente responsabili verso l’ambiente naturale e
culturale da parte di tutti gli attori in gioco.
Un differente approccio al tema dell’ecoturismo è quello proposto dai due autori
Laarman e Durst che sono i primi a conferire le accezioni “hard “ e “soft” in riferimento
alle caratteristiche “rigore psichico” e “all’interesse nei confronti della natura” da parte
degli ecoturisti (figura 1.1). 5
La lettera B, in corrispondenza delle referenze “hard” di entrambe le caratteristiche,
corrisponde ad un’esperienza ecoturistica forte, che prevede il superamento di numerose
difficoltà, tipiche di ecoturisti impegnati.
4
Wight P.A., “Environmentally responsible marketing of tourism”, in Carter E.,Lowman G.(a cura
di),Ecotourism:a Sustainable Option?, John Wiley & Sons, Brisbane, pp.39-56 (!994)
5
Fennel D.A., Ecotourism an introduction, London and New York: Routledge, pp. 34-35 (1999)
4
La lettera A invece, in corrispondenza delle referenze “soft”, mette in evidenza
un’esperienza ecoturistica più facile, meno impegnativa e affrontata generalmente da
ecoturisti casuali.
Figura 1.1 Dimensioni “hard” e “soft” dell’ecoturismo
Nature-related interest
Hard Soft
B
Hard
Physical Rigour
Soft
A
Fonte: Laarman e Darst 1987
Le definizioni teoriche di ecoturismo sono indubbiamente molte e alle difficoltà nel
trovarne una che soddisfi tutti si aggiungono altre problematiche tipiche del fenomeno
turistico in generale. Innanzitutto spesso la stessa area è meta di forme di turismo
differenti che usano quindi le stesse risorse naturali lasciando la distinzione solo a
livello teorico e non nella pratica, sia per quanto riguarda le politiche da intraprendere
che per quanto riguarda gli effetti sull’ambiente.
Inoltre aree geografiche anche limitrofe possono essere fra loro molto diverse ed è
presumibile che altrettanto diversi siano i servizi offerti, adeguandosi questi ultimi al
territorio.
Tutto questo per sottolineare il fatto che considerando una definizione troppo rigida di
5
ecoturismo si corre il rischio di non considerare parti importanti sia della domanda che
dell’offerta. Per ovviare a questo inconveniente potrebbe essere utile considerare come
strumenti di identificazione dell’ecoturismo i vari caratteri distintivi a cui si attribuisce
la possibilità di assumere diverse gradazioni.
Su ragionamenti di questo tipo si basa la teoria proposta da Diamantis e Ladkin6 che
individuano tre elementi fondamentali dell’ecoturismo(figura 1.2):
• Si basa sulla natura;
• Ha una componente educativa;
• Ha una gestione sostenibile che include anche aspetti socio-culturali.
A seconda di come si approccia a queste tre caratteristiche si possono avere
interpretazioni molto forti o molto deboli del concetto di ecoturismo.
A questa teoria si può però muovere una critica: il concetto di ecoturismo dovrebbe
essere basato sulla caratteristica di sostenibilità forte.
L’importanza crescente dell’ecoturismo è stata riconosciuta anche dalle Nazioni
Unite che hanno proclamato il 2002 Anno Internazionale dell’Ecoturismo (IYE). In
questa occasione l’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT/WTO) e il Programma
per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP-United Nations Enviroment Programme)
hanno unito le loro forze nella preparazione e nella coordinazione delle attività
intraprese durante quest’anno (congressi, seminari, ricerche).
Particolare rilievo assumono alcuni studi e ricerche svolti parallelamente sul mercato
ecoturistico di sette paesi: Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e Stati
Uniti. Il punto di partenza di questi studi è quello di indagare la percezione, la
comprensione e l’utilizzo della definizione di ecoturismo data dal WTO.
6
Diamantis D. e Ladkin A., "The links between sustainable tourism and ecotourism: A definitional and
operational prospective”, The Journal of Tourism Studies, 10(2) (1999)
6
Figura 1.2 Differenti approcci alla definizione di ecoturismo
Fonte: Diamantis,D. e Ladkin,A.
Si danno infatti le seguenti definizioni: 7
Turismo naturalistico:
”Tipologia di turismo per il quale la motivazione principale dei
turisti è l’osservazione e l’apprezzamento della natura e delle culture
tradizionali”
7
World Tourism Organization (WTO), The Italian Ecotourism Market, Madrid (2002)
Definizione
Elementi
Molto debole Enfasi viene data principalmente a:
• natura
Debole Enfasi viene data principalmente a:
• natura
Enfasi secondaria viene data a:
• componente educativa
• gestione sostenibile:elementi
economici e secondariamente
socioculturali
Forte Enfasi viene data principalmente a:
• natura
• componente educativa
• gestione sostenibile:elementi sia
economici che socioculturali
Molto forte Enfasi viene data principalmente a:
• natura
• componente educativa
• gestione sostenibile:elementi
socioculturali e secondariamente
economici
7
Ecoturismo:
“Tutte le forme di turismo basate sulla natura per le quali la principale
motivazione dei turisti è l’osservazione e l’apprezzamento della natura così come delle
culture prevalenti nelle aree naturali. Inoltre:
1. Comprende aspetti educativi e di interpretazione della natura;
2. Generalmente, ma non necessariamente, è organizzato da tour operator
specializzati per piccoli gruppi e i partner fornitori di servizi presso le mete
sono aziende di piccole dimensioni gestite localmente;
3. Minimizza gli impatti negativi sull’ambiente naturale e socioculturale;
4. Sostiene la protezione delle aree naturali usate come attrazioni
ecoturistiche:
• generando benefici economici per le comunità locali, le
organizzazioni e le autorità che gestiscono le zone naturali con
l’obiettivo di proteggerle;
• costituendo una fonte di impiego e di reddito alternativo per le
comunità locali;
• sensibilizzando allo stesso tempo le popolazioni autoctone ed i turisti
alla protezione della natura e del patrimonio culturale.
L’ Australia Ecotourism Association, promotrice dell’Eco Certification Program,
primo programma al mondo sviluppato dall’industria per l’industria e indirizzato al
bisogno di individuare gli operatori ecoturistici “genuini” in Australia, dà questa
definizione di ecoturismo:
“Turismo ecologicamente sostenibile che mette l’accento sulle esperienze
nelle aree naturalistiche favorendo preservazione, apprezzamento e
comprensione ambientale e culturale”.8
8
Ecotourism Australia, Eco Certification, Ecotourism Australia, (2003), disponibile sul sito:
www.ecotourism.org.au/EcoCertification3.pdf, consultato il 10.01.2007
8
Il TIES (The International Ecotourism Society), che collabora con la Rainforest
Alliance, con l’UNEP e con il CESD (Center on Ecotourism and Sustainable
Development) ad un progetto di certificazione del turismo descrive l’ecoturismo come:
“un viaggio responsabile verso aree naturali che conserva l’ambiente e migliora
il benessere delle popolazioni locali”
specificando anche sei principi dell’ecotursmo:
• Minimizzare l’impatto ambientale;
• Sviluppare consapevolezza nei confronti di ambiente e cultura locali e rispettarli;
• Fornire esperienze positive sia per i turisti che per le comunità ospitanti;
• Generare benefici economici da reinvestire per la conservazione del patrimonio
ambientale e culturale;
• Generare benefici economici per le popolazioni locali;
• Accrescere la sensibilità ambientale, sociale e politica dei paesi ospiti.9
Dallo studio di tutte queste definizioni di ecoturismo è possibile evidenziare
alcuni requisiti fondamentali, comuni a tutte le linee di pensiero, che identificano
l’attività ecoturistica:
• Massima soddisfazione per il turista;
• Minimo impatto ambientale negativo;
• Massimo rispetto per le culture locali;
• Massimo beneficio economico per il Paese ospite.
E le dimensioni di base dell’ecoturismo:
• L’essere basato sulla natura;
• L’essere consapevole dell’ambiente;
9
www.ecotourism.org/webmodules/webarticlesnet/templates/eco_template.aspx?articleid=95&zoneid=2,
consultato il 09.01.2007
9
• L’essere attento alla cultura e ai rapporti sociali;
• L’essere portatore di benefici economici duraturi per la popolazione locale.
Se dunque non possiamo dire che esista una definizione univoca e
universalmente accettata di ecoturismo non è tuttavia un grosso problema se pensiamo
che in sostanza l’ecoturismo deve tradursi in una nuova filosofia del viaggiare e che,
usando le parole che Paolo Galli scrive nel suo libro “La Sfida dell’Ecoturismo”, più
che di un concetto o di una definizione si tratta di un’aspirazione.
1.2 Vantaggi e svantaggi dell’ecoturismo
Partendo dalla considerazione che negli ultimi anni il turismo di natura ha
registrato un rapido incremento, all’interno del quale il segmento ecoturistico ha segnato
il maggior tasso di crescita, è lecito chiedersi se questo porta o meno vantaggi al paese
di destinazione o se invece rappresenta solo un nuovo business per gli operatori del
settore. Cerchiamo quindi di mettere a fuoco i principali vantaggi e i principali
svantaggi o rischi derivanti da pratiche ecoturistiche.
1.2.1 I vantaggi
Dal punto di vista economico l’ecoturismo potenzialmente può presentare numerosi
vantaggi, fra cui:10
• Generazione di un notevole flusso di moneta estera (particolarmente
significativo nei paesi in via di sviluppo) incrementando le entrate nazionali
e migliorando il livello di vita;
• Aumento dell’occupazione locale sia diretta che indiretta;
• Diversificazione dell’attività economica (offrendo così in tanti casi
un’alternativa valida e remunerativa all’agricoltura e alle altre attività
tradizionali);
10
Galli P. e Notarianni M.,La sfida dell’ecoturismo, Istituto Geografico De Agostani, Novara (2002)
10
• Stimolazione di azioni di supporto economico da parte del governo, che una
volta accertate le potenzialità dell’ecoturismo, si mostra più disponibile a
sostenerlo;
• Stimolazione dell’utilizzo di aree abbandonate e apparentemente
improduttive (terreni, etc.)
Una volta che le comunità locali hanno acquisito la consapevolezza dei benefici
economici dell’ecoturismo, spesso si sentono più motivate a proteggere le loro risorse
naturali e ad adottare i dovuti comportamenti. L’americano David Western11 calcola nel
1984 che, valutando le entrate dirette e indirette dei visitatori nell’area protetta del Parco
Nazionale dell’Amboseli, in Kenia, e dividendo l’importo così ottenuto per il numero di
felini e pachidermi presenti, un leone vale 27.000 dollari all’anno, un branco di elefanti
610.000 dollari. Uno squalo grigio della barriera corallina delle Maldive vale 3.300,
valore ben più alto di quello che i pescatori potrebbero spuntare al mercato locale
rivendendone la carne. Questo è un esempio di come l’ecoturismo, dando un valore
economico alle risorse, possa contribuire in modo significativo alla loro conservazione,
concetto reso magnificamente da un detto africano che recita: “Widlife pays so widlife
stay”.
L’ecoturismo rappresenta una grandissima opportunità di sviluppo economico
soprattutto per i paesi in via di sviluppo (PVS) che possono vantare ecosistemi tropicali
vergini, spiagge incontaminate e resti archeologici. Molti di questi paesi, desiderosi di
potenziare questo mercato di nicchia, stanno investendo nell’ecoturismo per attrarre
capitali stranieri. Nel 1988 i rappresentanti di cinque paesi del centro-America
(Messico, Belize, El Salvador, Guatemala e Honduras) hanno unito le loro forze
formando un consorzio chiamato “Mundo Maya”, per promuovere il turismo culturale e
naturalistico in queste destinazioni un tempo territorio Maya.
Spesso l’ecoturismo è un mezzo valido ad integrare i fondi pubblici e privati
volti alla preservazione e tutela delle aree protette. I ricavi provenienti dalla vendita di
biglietti nei parchi naturali e introiti assimilabili possono aiutare a finanziare la
protezione e la gestione di aree ecologicamente importanti.
11
www.viaggiareconpassione.com/public/prova/news/news_item.asp?NewsID=6, consultato il
30.12.2006
11
Altro possibile vantaggio derivante dall’ecoturismo è quello di indirizzo dello
sviluppo sostenibile. Le ONG di cooperazione infatti devono promuovere l’utilizzo del
turismo come opportunità e strumento per le capitalizzazioni indispensabili al
finanziamento delle infrastrutture locali, piccole imprese famigliari e cooperative. Ciò
accade, ad esempio, in Madagascar dove le autorità dei parchi distribuiscono alle
comunità locali il 50% dei guadagni provenienti dalla vendita delle entrate per progetti
di sviluppo sostenibile.12
L’ecoturismo ha spesso dato prova di essere una strategia di sviluppo più
sostenibile rispetto allo sfruttamento del territorio attraverso attività agricole,minerarie,
zootecniche e silvicole,essendo l’attività che fornisce il maggior ritorno economico nel
lungo periodo.
E’ giusto infine sottolineare la componente educativa dell’ecoturismo, sia per le
popolazioni locali che per quelle turistiche. Certo ci sono molti documentari con
immagini suggestive della savana africana come della foresta amazzonica che possono
certo sensibilizzare ma mai come può fare l’esperienza diretta in cui il coinvolgimento
aumenta al punto di essere disposti a lottare personalmente per la conservazione. Anche
le comunità locali possono approfittare dell’educazione ambientale favorita
dall’ecoturismo; ad esempio gli studenti di Tegucigalpa ( capitale dell’Honduras)
vengono periodicamente accompagnati a visitare il centro informazioni della foresta
pluviale.
Dal punto di vista culturale, i benefici degli scambi interculturali che avvengono
grazie a pratiche ecoturistiche, non ricadono solo sul visitatore ma anche sui residenti: si
tratta infatti di importanti occasioni di confronto che vanno viste come reciproco
arricchimento di conoscenza.
1.2.2 Gli svantaggi
Ma non è sempre oro quello che luccica e un noto proverbio ci avverte anche che
“ le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni”. Un cattivo uso e una
gestione impropria dell’ecoturismo può portare effetti dannosi sia sull’ambiente che
sulle popolazioni autoctone.
12
Peters J., “Sharing national park entrance fees” in Society and natural resources,Vol.11,n.5,1,(1998)