5di mediazione che la Russia esercita con i Paesi asiatici (in primis Cina, India e
Giappone, senza dimenticare il sud-est asiatico).
L in uenza che la Federazione Russa esercita sui Paesi dell ex blocco
sovietico ancora molto forte, nonostante sia trascorso quasi un ventennio
dallo scioglimento dell URSS. Le ex repubbliche sovietiche dell Asia centrale
(Armenia, Azerbaidžian, Kazachistan, Kirgizistan, Uzbekistan, Tadžikistan e
Turkmenistan), insieme a Bielorussia e Ucraina orientale intrattengono tuttora
intense relazioni commerciali con questa nazione. Il motivo va ricercato nel
passaggio obbligato da economia piani cata a economia capitalista che queste
nazioni hanno dovuto affrontare in seguito allo scioglimento dell URSS, e che
ha colto molte di esse impreparate economicamente e politicamente. Un
ulteriore aspetto che caratterizza questi Stati l uso che essi fanno della lingua
russa come lingua franca, vale a dire come mezzo di comunicazione con Paesi
che parlano una lingua diversa dalla loro.
Con una super cie di circa 17.000.000 di km
2
e una popolazione di pi di
147.000.000 di abitanti, la Federazione Russa ricopre un territorio immenso,
che si estende dal Mar Glaciale Artico all Asia Centrale e dal con ne orientale
dell Unione Europea all Oceano Paci co. Ø evidente perci che questo Paese
offre molte opportunit in ambito commerciale, anche per la recente adozione
di norme che tutelano la libera concorrenza e la propriet privata, gi in vigore
nei Paesi occidentali, oltre che all affermazione di principi di libero mercato e
dell iniziativa privata. La Russia possiede una densit di popolazione modesta,
una cultura omogenea, un elevato grado di istruzione della popolazione,
un ampia disponibilit di risorse energetiche, idriche e del sottosuolo, un
livello tecnologico avanzato e una notevole capacit militare. Sono questi i
requisiti che, secondo uno studio delle Nazioni Unite, uno Stato deve possedere
per ritenersi grande in campo economico.
4
Non un caso dunque che la Russia
sia un membro dei G8.
Per poter avere rapporti commerciali con un Paese necessario saperne la
lingua. La lingua da sola per non basta se manca la conoscenza di quelli che
sono gli usi e i costumi, la cultura e la storia del Paese con il quale s intende
instaurare una relazione commerciale. Un discorso a parte merita la conoscenza
4
Ibid., pp. IX-X.
6della normativa in materia societaria, nanziaria, tributaria, creditizia.
Quest aspetto l elemento di novit di questa tesi, che propone di affrontare
una disciplina (quella del diritto comparato) che spesso non viene trattata e
approfondita nelle facolt di lingue e letterature straniere. Ovviamente non
tutta la legislazione potr essere oggetto di esame; mi concentrer sul diritto
commerciale (in russo torgovoe pravo o kommerčeskoe pravo), vale a dire la
de nizione e la classi cazione di imprenditore, di societ di persone e di
societ di capitali. Mediante l analisi dei due sistemi imprenditoriali sar
possibile evidenziare quelle che sono le analogie e le differenze presenti nei
due ordinamenti giuridici.
L evoluzione economica che la Federazione Russa ha attraversato negli
ultimi decenni dovuta a quel fenomeno storico di enorme portata che fu la
perestrojka. Nella seconda parte di questo lavoro indagher a fondo le cause e
soprattutto le conseguenze che questo fenomeno ha determinato. La perestrojka
non ha coinvolto soltanto la sfera economica, ma tutti gli ambiti della vita
quotidiana. Ø opinione ormai diffusa che prima di questa trasformazione , di
questo cambiamento non esistesse un imprenditoria sovietica, poich tutto
era controllato e gestito dallo Stato centrale. In realt l Unione Sovietica
sempre stata un ottimo partner commerciale persino con Stati che, come
l Italia, facevano parte della NATO. Attualmente la Russia e l Italia hanno dato
vita a una cooperazione economica intensa, attraverso ad esempio una
convenzione mirante a evitare la doppia imposizione.
Questa dissertazione si pone come obiettivo quello di avvicinare due
discipline universitarie apparentemente lontane tra loro: il diritto commerciale
e la lingua russa. Spesso nessuna delle due prende in considerazione l altra,
seppure viviamo in un contesto di globalizzazione che spinge le nostre imprese
a operare con quelle straniere in un clima di concorrenza quanto mai acceso.
7PARTE PRIMA:
SISTEMI IMPRENDITORIALI A CONFRONTO
CAPITOLO 1 - IL DIRITTO SOCIETARIO IN ITALIA
1.1 PRESENTAZIONE GENERALE
L Italia una repubblica parlamentare istituita nel 1946 a seguito di un
referendum popolare. Le fonti del diritto sono organizzate in una gerarchia,
secondo un principio per il quale le norme di grado inferiore non possono
abrogare le norme di grado superiore. In caso di contrasto tra norme di pari
grado sar la norma pi recente a essere applicata. Al primo posto della
gerarchia delle fonti occorre collocare la Costituzione, entrata in vigore il 1¡
gennaio 1948, e le leggi costituzionali. Il posto immediatamente successivo alla
Costituzione occupato dalle leggi ordinarie, che vengono emanate dal
Parlamento. Si pongono allo stesso livello delle leggi ordinarie i decreti legge,
emanati dal Governo in casi d urgenza, i decreti legislativi, emanati dal
Governo sulla base di una legge approvata dal Parlamento (legge delega), i
referendum abrogativi, le leggi regionali e i codici. Subordinati alla legge sono
i regolamenti, distinti in esecutivi, autonomi e comunali. All ultimo posto della
gerarchia delle fonti troviamo gli usi e le consuetudini, vale a dire
comportamenti che si considerano giuridicamente cogenti (cio obbligatori).
5
Il diritto societario italiano fa riferimento in massima parte al codice civile,
risalente al 1942 e articolato in sei libri; i libri IV e V incorporano il diritto
5
P. Gallo, Diritto privato, Torino, Giappichelli Editore, 2006, pp. 56-72.
8commerciale.
6
Il libro V (intitolato Del lavoro) contiene la disciplina
dell impresa in generale, del lavoro subordinato e autonomo, delle societ
aventi scopo di lucro, delle imprese cooperative e della concorrenza. La riforma
del 2003 ha radicalmente modi cato la disciplina delle societ di capitali e
delle societ cooperative. Soltanto una parte degli articoli contenuti nel libro
IV (intitolato Delle obbligazioni) riguardano il diritto commerciale: il titolo III,
relativamente ai contratti inerenti all esercizio dell impresa commerciale, e il
titolo IV, contenente le norme sui titoli di credito. Accanto al codice civile vi
sono numerose leggi speciali che riguardano particolari settori del diritto
commerciale.
7
Ma il codice civile non l unica fonte del diritto commerciale:
la Costituzione riconosce e garantisce la propriet privata e la libert di
iniziativa economica (artt. 41 e 42). Ulteriori disposizioni in materia
commerciale sono contenute nelle direttive e nei regolamenti emanati
dall Unione Europea (norme sovranazionali).
8
1.2 L IMPRENDITORE:
DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE
Il diritto commerciale ruota intorno alla de nizione di imprenditore.
Secondo l articolo 2082 del codice civile imprenditore chi esercita
professionalmente un attivit economica organizzata al ne della produzione o
dello scambio di beni o di servizi . I requisiti che connotano questa de nizione
sono quattro:
6
G. Presti M. Rescigno, Corso di diritto commerciale, Bologna, Zanichelli Editore, 2007, pp.
7-11.
7
Diritto commerciale (a cura di A. Fiale e P. Orabona), Casoria, Simone scuola, 2003, pp.
18-19.
8
G. Presti M. Rescigno, Corso di diritto commerciale, op. cit, pp. 7-11.
9∞
Professionalit : per professionalit s intende l abitualit
nell esercizio dell attivit d impresa; non pu quali carsi
imprenditore chi esercita l attivit soltanto occasionalmente (non
necessario per che l attivit sia anche continuativa).
∞
Economicit : per economicit s intende il perseguimento di un
pro tto, dato da una differenza positiva tra ricavi e costi.
∞
Organizzazione: un soggetto, per essere quali cato imprenditore,
deve coordinare capitale e/o lavoro altrui.
∞
Direzione al mercato: l imprenditore, per essere tale, deve
orientare il risultato della propria attivit verso il mercato.
9
Il codice civile individua tre gure di imprenditore:
∞
Il piccolo imprenditore (art. 2083 c.c.)
10
: sono piccoli
imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli
commercianti e coloro che esercitano un attivit professionale
organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei
componenti della famiglia .
∞
L imprenditore agricolo (art. 2135 c.c.): imprenditore agricolo
chi esercita una delle seguenti attivit : coltivazione del fondo,
selvicoltura, allevamento di animali e attivit connesse. Per
coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di
animali si intendono le attivit dirette alla cura e allo sviluppo di
un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso [ ]. Si
intendono comunque connesse le attivit [ ] dirette alla
manipolazione, conservazione, trasformazione,
commercializzazione e valorizzazione che abbiano a oggetto
prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o
del bosco o dall allevamento di animali, nonch le attivit dirette
alla fornitura di beni o servizi mediante l utilizzazione prevalente
di attrezzature o risorse dell azienda [ ], ivi comprese le attivit
[ ] di ricezione e ospitalit .
9
B. M. Omegna, Impresa e diritto, Torino, Giappichelli Editore, 2007, p. 2.
10
D ora in avanti tutte le citazioni tratte dal codice civile (c.c.) saranno riportate tra virgolette,
con il numero dell articolo (art.) tra parentesi, e faranno riferimento all edizione 2009.
10
∞
L imprenditore commerciale (art. 2195 c.c.): sono [imprenditori
commerciali] gli imprenditori che esercitano: 1) un attivit
industriale diretta alla produzione di beni o servizi; 2) un attivit
intermediaria nella circolazione dei beni; 3) un attivit di
trasporto per terra, per acqua o per aria; 4) un attivit bancaria
o assicurativa; 5) altre attivit ausiliarie alle precedenti .
1.3 L IMPRENDITORE COMMERCIALE: OBBLIGHI
L articolo 2195 del codice civile oltre a de nire l imprenditore
commerciale, conferisce a esso l obbligo di iscrizione nel registro delle
imprese, tenuto dall uf cio del registro delle imprese. Come sancito dall art.
2196 c.c. entro trenta giorni dall inizio dell impresa l imprenditore [ ]
commerciale deve chiedere l iscrizione all uf cio del registro delle imprese
[ ] indicando: 1) il cognome e il nome, il luogo e la data di nascita, la
cittadinanza; 2) la ditta; 3) l oggetto dell impresa; 4) la sede dell impresa; 5) il
cognome e il nome degli institori e procuratori. L imprenditore deve inoltre
chiedere l iscrizione delle modi cazioni relative agli elementi sopra indicati e
della cessazione d impresa, entro trenta giorni . Occorre a questo punto fare
delle precisazioni: per ditta s intende il nome dell impresa, l oggetto
dell impresa invece la descrizione dell attivit , mentre institori e procuratori
sono ausiliari subordinati (dipendenti), con mansioni e responsabilit diverse,
dei quali l imprenditore si avvale.
Gli artt. 2214-2220 c.c. stabiliscono per l imprenditore commerciale
l obbligo di tenuta delle scritture contabili. L imprenditore commerciale deve
infatti tenere il libro giornale e il libro degli inventari, nonch tutte le altre
scritture richieste dalla natura e dalle dimensioni dell impresa. I libri contabili
devono essere numerati progressivamente in ogni pagina: il libro giornale deve
indicare giorno per giorno le operazioni relative all esercizio dell impresa,
mentre l inventario deve redigersi all inizio dell esercizio dell impresa e
11
successivamente ogni anno, e deve contenere l indicazione e la valutazione
delle attivit e delle passivit . Esso si chiude con il bilancio e con il conto dei
pro tti e delle perdite, e deve essere sottoscritto dall imprenditore entro tre
mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Tutte le
scritture devono essere tenute senza spazi in bianco, interlinee, trasporti in
margine e abrasioni, e devono essere conservate per dieci anni dalla data
dell ultima
1.4 L AZIENDA: CARATTERISTICHE
Ai sensi dell articolo 2555 del codice civile l azienda il complesso dei
beni organizzati dall imprenditore per l esercizio dell impresa . Impresa e
azienda non sono sinonimi. In realt , mentre il concetto di impresa si muove su
di un piano soggettivo, riferendosi all attivit dell imprenditore, il concetto di
azienda si muove su un piano oggettivo, riferendosi allo strumento per
l esercizio di quell attivit . Sono elementi costitutivi dell azienda non soltanto
le cose materiali, cio i beni in senso stretto (immobili, locali, edi ci, impianti,
macchine, attrezzature, materie prime, merci, denaro contante o titoli di
credito), ma anche i servizi che nell azienda si coordinano e si organizzano (le
risorse umane), nonch quelli che de niamo beni immateriali (segni distintivi,
diritti d autore, brevetti).
11
Un azienda pu essere alienata (cio ceduta, tramite la vendita, l usufrutto
o l af tto). Chi aliena l azienda deve astenersi, per il periodo di cinque anni dal
trasferimento, dall iniziare una nuova impresa che sia idonea a sviare la
clientela dell azienda ceduta. Insieme all azienda con il suo complesso di beni
vengono trasferiti anche i contratti, i crediti e i debiti; anche in questo caso il
codice civile determina le norme in materia di successione. L acquirente
dell azienda subentra nei contratti stipulati che non abbiano carattere personale;
il terzo contraente pu tuttavia recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia
del trasferimento. La cessione dei crediti ha effetto dal momento dell iscrizione
11
Diritto commerciale (a cura di A. Fiale e P. Orabona), op. cit., p. 79.