4
1.1 L Universit italiana nell et della riforma.
A partire dagli anni Ottanta, le Universit dei pae si europei hanno conosciuto un
cambiamento organizzativo e istituzionale che le ha portate a configurarsi come aziende-reti
professionali, finanziate da uno Stato sempre meno normativo e sempre piø facilitatore
(Mazzei 2000). Delineandosi come enti senza scopo di lucro, ma orientandosi verso un
principio di economicit (nella produzione di servizi e gestione di fondi pubblici in modo
efficiente) e di contatto con il mercato del lavoro, gli Atenei dei maggiori paesi europei si
sono trovati di fronte alla responsabilit di dover si autoregolamentare in misura sempre
maggiore. Il prezzo da pagare in cambio dell autonomia acquisita Ł da vedersi
nell introduzione di un sistema di valutazione e autovalutazione della qualit , intesa come
principio da estendere a tutti i livelli di un macrosistema fino ad allora strettamente
autoreferenziale (Perla 2004). Ci che si mira e si Ł mirato a migliorare tramite questo genere
di interventi riguarda non solo le competenze teoriche e tecniche dei prodotti
dell universit , i laureati, ma anche e soprattutt o il metodo di trasmissione della conoscenza,
ossia la didattica tout court, comprendendo all interno di questa anche i servizi a favore dello
studente e le indispensabili attivit di ricerca.
In ambito italiano le politiche riformatrici hanno preso il via con la Legge n. 127/972 e
si sono concretizzate con il Decreto Ministeriale 509/993, concernente il Regolamento recante
norme sull autonomia didattica degli atenei , in seguito modificato dal D.M 270/2004.
Introducendo un profondo mutamento delle tradizionali finalit dell istituzione universitaria,
tali provvedimenti legislativi hanno mirato a spostare l ago della bilancia da una dimensione
teoretica dell offerta didattica ad una marcatamente tecnico-pragmatica, in linea con gli
orientamenti emersi in ambito internazionale. Tra le nuove priorit introdotte dalla L. 127/97
si vedono (Perla, 2004):
- una correlazione piø stretta tra ricerca e didattica universitaria e tra ricerca e
sistema industriale ;
- la sperimentazione di un sistema didattico articolato in piø cicli e piø
flessibile;
- una diminuzione della durata legale ed effettiva dei corsi;
- l aumento dell efficienza didattica e la riduzione degli abbandoni, attraverso
il potenziamento delle iniziative di orientamento e tutorato;
2
Per il testo completo vedi: http://www.miur.it/iniziati/l127_97.htm
3
Testo rintracciabile all indirizzo web:
http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0098Normat/2088Regola.htm
5
- l introduzione a livello nazionale di un sistema di crediti formativi
generalizzato e di una modularit negli insegnament i;
- l armonizzazione dei crediti al contesto europeo, per favorire il
riconoscimento internazionale dei titoli di studio e la mobilit dei laureati in
ambito comunitario;
- il costante monitoraggio e la valutazione della qualit della didattica, anche
con ampia partecipazione degli studenti.
Da queste disposizioni generali si intuisce come il legislatore abbia sentito la necessit
di ridimensionare l operato di chi governa gli atenei in termini di efficacia ed efficienza,
rendendo particolarmente strategico l ultimo punto tra quelli menzionati, quello che piø
interessa ai fini di questo lavoro.
1.2 La qualit nell Universit
In realt la prima legge volta ad introdurre nell u niversit il tema della valutazione
della qualit risale al dicembre 1993 (L. n. 537/93 4) e si rif a indicazioni desunte da un
progetto attuato dalla Conferenza dei rettori delle universit italiane (Crui) negli anni
precedenti. Attraverso la L. 537/93 vengono istituiti, all art. 55 commi 22 e 23, l Osservatorio
permanente per la valutazione dei risultati relativi all efficienza e alla produttivit delle
attivit di ricerca e di formazione delle universit e i Nuclei di valutazione interna, specifici
per ogni singolo ateneo e aventi anche il compito di verificare ricerca e didattica in termini di
produttivit . Il quadro legislativo viene portato a compimento tra l autunno del 1999 e l aprile
del 2000, grazie alla L. n. 370/996, che puntualizza i compiti dei Nuclei e sostituisce
l Osservatorio istituendo il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario
(Cnvsu), e il D.M. n. 178/20007, che integra la precedente legge e disciplina il funzionamento
del Cnvsu.
Allo stato attuale, dunque, la valutazione della qualit in ambito universitario, oltre ad
essere regolata dalla legge, Ł affrontata e gestita in modo talvolta complementare da diversi
soggetti. Innanzitutto dalla Crui che, in questi anni, all interno del programma CampusOne,
ha sviluppato e sperimentato modelli specifici di valutazione per i corsi di laurea. In secondo
luogo il Cnvsu, delegato dal Ministero dell’universit e della ricerca scientifica e tecnologica,
si Ł occupato di fissare i criteri generali per la valutazione, e il Civr (Comitato di indirizzo per
4
Legge che ha per titolo:"Interventi correttivi di finanza pubblica".
5
Per il testo dell art. 5 vedi: http://www.cnvsu.it/ilcomitato/normativa/leggi/art5-537.asp#
6
Testo completo: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/99370l.htm
7
Testo rintracciabile all indirizzo web: http://www.crui.it/valutazione/data/allegati/links/792/DM%20178%204-
4-2000.pdf
6
la valutazione della ricerca), istituito nel 1998, rende tuttora conto dell efficacia delle attivit
di ricerca, altro prodotto fondamentale dell isti tuzione universitaria. Fondamentali sono,
inoltre, i Nuclei autonomi di valutazione, aventi lo scopo di verificare l’andamento dell’azione
amministrativa, determinare i criteri di riferimento del monitoraggio e riportare annualmente
agli organi generali di direzione i risultati dell’attivit condotta. Infine le Commissioni di
ricerca d’ateneo vengono create e gestite autonomamente da quelle universit che sentono
l’esigenza di approfondire l analisi riguardo alla qualit dei propri servizi.
2. Il Polo universitario bolognese a confronto con le nuove tendenze: la
valutazione della didattica e dei servizi offerti agli studenti.
Anche l Universit di Bologna, in linea con la legi slazione nazionale e con le
aspettative del Cnvsu, svolge una costante attivit di monitoraggio della didattica con
particolare attenzione ai servizi forniti dall ateneo. Ad occuparsi di queste funzioni sono
soprattutto il Nucleo di valutazione e l Osservatorio statistico, ma ci sono stati, e ci sono
tuttora, anche altri progetti che si sono occupati di rilevare le opinioni degli studenti, come la
banca-dati costruita da Almalaurea e le indagini promosse all interno del programma
CampusOne. Premettendo che il Nucleo di valutazione8 si compone di docenti che, nominati
ogni tre anni, sono incaricati di verificare la corretta gestione delle risorse pubbliche, la
produttivit della ricerca e della didattica, l’imparzialit ed il buon andamento dell’azione
amministrativa attraverso analisi comparative di costi e rendimenti, si ritiene opportuno
illustrare brevemente le altre proposte attivate nel contesto dell Alma Mater Studiorum, per
cercare di capirne le principali funzioni e l attivit svolta.
2.1 L Osservatorio statistico.
Dal 1997 l Osservatorio statistico dell Universit di Bologna si occupa di rilevare
annualmente le opinioni degli studenti frequentanti nei confronti delle attivit didattiche cui
essi prendono parte. Tali ricerche sono pensate ed organizzate secondo un duplice scopo: in
primo luogo esse intendono fornire agli studenti un mezzo istituzionalizzato ed anonimo per
dire la propria riguardo alle esigenze riscontrat e durante il percorso di studi e, allo stesso
tempo, si propongono di rendere partecipi di queste opinioni altri protagonisti del sistema
universitario, in modo da ricavarne proposte di miglioramento per il futuro dell ateneo. I
risultati, infatti, vengono consegnati al Rettore e agli altri organi di governo, alle Commissioni
8
Per sapere la composizione del Nucleo di Valutazione del triennio 2006/2008 vedi:
http://www3.unibo.it/Nucleo-Valutazione/ .
7
Didattiche9, ai Presidi di facolt , ai Presidenti di corsi di studi, al Nucleo di valutazione e
rimangono sempre disponibili alla consultazione di chi fosse interessato tramite un link diretto
dal sito web dell Ateneo10. Oltre a ci , le informazioni a livello di singolo insegnamento sono
portate a conoscenza del suo titolare, sia in forma elaborata che in forma diretta. In prima
istanza ogni docente viene fornito di un prospetto riassuntivo delle valutazioni relative al
proprio insegnamento e a quelli afferenti alla Facolt di appartenenza, in maniera da poter
operare un confronto ad ampio spettro; in seconda istanza poi, all insegnante vengono
recapitate le schede preparate dall Osservatorio e compilate dai suoi studenti. Queste ultime
informazioni, non registrate nØ elaborate dell Osservatorio, si trovano sul retro della scheda di
valutazione e rimangono a completa disposizione del docente che le riceve e pu servirsene a
sua discrezione.
Ulteriore funzione della rilevazione statistica della didattica Ł quella di criterio
coadiuvante nell assegnazione dei contributi studenteschi destinati alle diverse facolt ,
attraverso la premiazione di quelle che riescono a favorire il maggior grado di copertura della
rilevazione stessa. Tutto ci avviene mediante la p resentazione al Rettore, da parte
dell Osservatorio statistico, di un modello di ripartizione dei fondi in cui si tiene conto anche
della capacit delle singole facolt di far sommin istrare le schede nel piø alto numero
possibile di insegnamenti (Rapporto 2004-2005).
L evoluzione dell attivit gestita dall Osservatori o statistico, partita nella primavera
del 1997 dietro proposta di alcune associazioni studentesche, vede diverse tappe
fondamentali. Dopo le esperienze dei primi due anni, che non hanno visto il raggiungimento
degli obiettivi basilari, nel 1999 la Commissione didattica di Ateneo11 ha deciso di modificare
le modalit di distribuzione dei questionari di val utazione e la loro struttura. Ancora oggi la
consegna e il ritiro delle schede avviene secondo le modalit stabilite in quell anno: appena
prima dell inizio delle lezioni, quando ormai si Ł al termine del ciclo d insegnamento, ad
opera di personale incaricato dall Osservatorio statistico e coordinato da docenti o funzionari
nominati dalle presidenze delle singole facolt .
Dal 1999 ad oggi hanno avuto luogo sette rilevazioni utilizzando il nuovo sistema, con
alcune modifiche apportate nell A.A. 2001-2002 in seguito all avvio della riforma
universitaria. In ciascuna delle sette occasioni le risposte degli studenti sono state trattate
9
Le Commissioni Didattiche, la cui istituzione prevista dall’art. 19 dello Statuto d’Ateneo, hanno la funzione di
valutare l’efficacia dell’organizzazione didattica e di tutte le modalit atte a realizzare il diritto all’apprendimento
degli studenti e il principio di buon andamento dell’attivit didattica.
10
Vedi: (www3.unibo.it/qualita).
11
Si tratta di una commissione permanente con funzione istruttoria che si occupa della discussione di aspetti
relativi, appunto, alla didattica. La sua composizione e i suoi ambiti operativi sono definiti dal Senato
Accademico e dal Consiglio di Amministrazione.
8
mediante lettura ottica e al termine della fase di controllo sono state restituite alle presidenze
di facolt per essere consegnate ai docenti. Dopo l a pubblicazione dei rapporti di ateneo,
facolt e corso di studi Ł stato preparato un rapporto specifico contenente i risultati riferiti a
ogni singolo insegnamento.
A partire dall anno accademico 2003-2004 la scheda utilizzata per la rilevazione Ł
stata radicalmente modificata per adeguarsi al modello indicato da Cnvsu12. L adozione della
nuova scheda, purtroppo, ha impedito la comparazione dei risultati degli anni seguenti con
quelli delle precedenti indagini ma Ł stata funzionale al raffronto a livello nazionale, tra i
sistemi di valutazione della didattica degli altri atenei italiani.
Nell aprile 2005 il Nucleo di valutazione ha condotto un indagine presso le Presidenze
di facolt , 13 allo scopo di verificare gli effetti pratici del lavoro svolto dall Osservatorio. I
risultati della ricerca hanno dimostrato che gli organi di governo dell ateneo bolognese si
servono delle rilevazioni delle opinioni degli studenti e le utilizzano come valido spunto per
migliorare gli aspetti critici della propria didattica.
2.2 AlmaLaurea
Nel 1994, per iniziativa dell Osservatorio statistico dell Universit di Bologna, nasce
AlmaLaurea, un consorzio interuniversitario di atenei (tra i quali figura anche quello
bolognese) che cura diverse banche-dati on-line a livello nazionale ed Ł sostenuto dal
Ministero dell Istruzione, dell universit e della ricerca. AlmaLaurea si propone come tramite
tra i laureati dei 48 atenei consorziati, dei quali raccoglie i curricola nei propri database,
l Universit e il mondo del lavoro, assicurando, in oltre, agli Organi di governo degli Atenei
aderenti, ai Nuclei di valutazione, alle Commissioni impegnate nella didattica e
nell orientamento, attendibili e tempestive basi documentarie e di verifica, volte a favorire i
processi decisionali e la programmazione delle attivit , con particolare riferimento a quelle di
formazione e di servizio destinate al mondo studentesco (sito: http://almalaurea.it/ ).
Tra tutte le funzioni specifiche svolte dal consorzio AlmaLaurea Ł importante
sottolineare che esso analizza l efficacia interna dell offerta formativa degli atenei
proponendo, ai laureati/laureandi che inseriscano il proprio curriculum, alcune domande
puntuali rivolte alla valutazione della didattica. Oltre a ci , AlmaLaurea analizza l’efficacia
esterna delle proposte formative universitarie attraverso il monitoraggio degli sbocchi
12
All allegato A Ł consultabile tale scheda, che Ł quella attualmente utilizzata.
13
Il rapporto del Nucleo Ł reperibile presso il sito web dell Universit di Bologna:
www3.unibo.it/Nucleo-Valutazione/documenti/relazioni.htm.
9
occupazionali e sviluppa un raccordo sinergico con la scuola media superiore al fine
dell orientamento dei diplomati agli studi universitari e al mercato del lavoro ( supra).
Il punto di forza delle banche-dati del consorzio sta nell essere raccordo di due tipi di
informazioni diverse: quelle ufficiali, provenienti dalla sede di studio del laureato, e quelle
fornite da quest ultimo in via diretta, attraverso l autovalutazione delle proprie conoscenze e
capacit . Solo una parte delle indicazioni raccolte viene resa disponibile alle aziende: alcune,
come ad esempio quelle relative al gradimento del corso di studi e delle strutture/servizi
forniti dall ateneo di provenienza, vengono utilizzate esclusivamente in forma anonima ed
aggregata per indagini statistiche.
AlmaLaurea propone agli atenei consorziati la possibilit di avere libero accesso alla
documentazione di base raccolta all interno della propria universit (realizzata attraverso i
fascicoli amministrativi, un questionario pre-laurea e interviste telefoniche) e favorisce la
formazione del personale amministrativo per consentire il corretto utilizzo dell archivio
fornito, oltre a mettere a disposizione l annuale Rapporto sul profilo dei laureati (che Ł
consultabile, insieme a tutte le versioni precedenti, all indirizzo web del consorzio) e quelli
relativi alla condizione occupazionale dei laureati e dei dottori di ricerca.
Naturalmente tutti i dati raccolti ed elaborati da AlmaLaurea vengono utilizzati nel
rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati personali e il consorzio stesso Ł
titolare dei dati personali conferiti dalle universit aderenti, impegnandosi ad utilizzarli
conformemente a quanto previsto nel proprio statuto. Ciascuna universit , comunque,
conserva la titolarit dei dati anagrafici e ammini strativi concernenti i propri neolaureati e pu
utilizzare i dati raccolti da AlmaLaurea per le finalit stabilite nello statuto, come ad esempio
le attivit di monitoraggio della qualit della pro pria didattica.
2.3 L esperienza CampusOne14.
CampusOne Ł un il progetto sperimentale di durata triennale, finanziato dal Governo e
gestito dalla Crui, che ha avuto luogo tra 2001 e 2004. Esso rappresenta l evoluzione di un
programma precedente, il Campus15, ed Ł stato sviluppato nell intento di accompagnare e
sostenere i primi passi della riforma in tutte le universit e per tutte le aree disciplinari. Tale
progetto ha visto coinvolti circa 70 atenei, 270 corsi di laurea, 9.000 docenti e 50.000
studenti, proponendosi diversi obiettivi.
14
Vedi: http://www.campusone.it/
15
Si tratta del progetto di formazione universitaria professionalizzante, basata sui diplomi universitari di primo
livello, rimasta in vigore tra il 1995 e il 2000 e che costituisce il prodromo all attuale riforma.
10
Tra le sue principali finalit , tutte inserite in u n piano di integrazione con il sistema
educativo degli altri paesi dell Unione europea, Ł opportuno ricordare l istituzione di un
management didattico e di specifici servizi affiancati alla struttura universitaria. Tali servizi
sono stati attivati nel tentativo di agevolare la gestione degli studenti, il controllo
dell efficacia dell attivit didattica e del dialog o tra Universit e soggetti esterni. Anche la
valutazione della qualit , basata su specifiche met odologie di controllo16, Ł stato uno degli
scopi alla guida dell azione di CampusOne, cos come il proporre progetti di raccordo tra
mondo accademico e mercato del lavoro. Infine, CampusOne ha posto tra i suoi principali
obiettivi la comunicazione (attraverso attivit , eventi e strumenti volti a v alorizzare la nuova
fisionomia dell Universit ) nell intento di svilupp are un dialogo costante con lo studente,
informarlo e orientarne lo sviluppo e la crescita culturale durante l intero percorso formativo.
La sfida principale che CampusOne si Ł fin dall inizio proposto Ł stata quella di
laureare piø giovani in un sistema piø flessibile , sperimentando nuovi processi di
apprendimento, garantendo ai singoli atenei maggiore autonomia didattica nella scelta di
obiettivi e servizi, adottando metodologie di valutazione della qualit , di analisi della
customer satisfaction e di controllo delle procedure.
Anche l Ateneo di Bologna17 Ł rientrato nella famiglia degli aderenti al programma,
proponendosi di dare supporto alla riforma didattica nelle sue diverse sedi (Bologna,
Ravenna, Forli, Cesena, Rimini), per dare vita ad un sistema distribuito di gestione fondato su
criteri di qualit . Nel progetto bolognese si sono rivelate particolarmente importanti: la
promozione dell innovazione e dell uso delle nuove tecnologie della comunicazione;
l attenzione per la formazione linguistica e l orga nizzazione di tirocini presso imprese, enti
pubblici ed enti di ricerca; il perseguimento dell intento di aumentare il livello di conoscenza
interna del sistema, con particolare riferimento alla qualit della didattica e all’interoperabilit
nei processi. In altre parole, quello che CampusOne, nella sua versione bolognese, ha cercato
di fare Ł stato rendere l ateneo in grado di fornire un livello di formazione elevato, che
mettesse al centro delle sue azioni lo studente e fosse capace di integrare al suo interno anche
componenti esterne rispetto all ambiente universitario.
Grazie a CampusOne e al suo progetto incentrato sulla qualit della didattica, l e-
learning e l ICT, l Universit di Bologna si Ł dotata, tra 2001 e 2004, di nuove strutture e
nuovi strumenti per venire incontro alle esigenze dei suoi studenti. Intorno al Sistema Qualit
16
All indirizzo web: http://www.campusone.it/link/?ID=429 Ł disponibile una Guida alla valutazione dei corsi
di studio , che presenta una stima sia dal punto di vista dei risultati del servizio che della suo sistema di gestione.
17
Vedi: http://www.campusone.it/uni/bologna
11
e alle innovazioni in campo informatico si sono infatti incentrate le attivit di vari centri
specializzati di Ateneo quali i centri linguistici (Cilta e Centro Linguistico di Forl ), i centri
per le tecnologie di formazione a distanza (Citam), la biblioteca digitale e l’Osservatorio
statistico. Per mezzo di un sistema distribuito di coordinazione, definito dalla rete dei
cosiddetti nodi Campus, le risorse tecnologiche ed umane sono state messe in comune per
raggiungere gli obiettivi comuni alle diverse Facolt e ai diversi Corsi di laurea coinvolti,
conformemente alle direttive generali del progetto. Si sono cos sviluppate una serie di azioni
trasversali, che hanno visto coinvolti numerosi attori del sistema universitario. Tra quelle
giunte a buon fine si ricordano: l’allestimento di sale multimediali; l adozione di forme
elettroniche di riconoscimento ed accesso, quali la firma elettronica per i docenti; una
revisione dei processi informativi e di servizio.
Immagine 1: Modello didattico ed organizzativo di CampusOne Bologna.