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pu registrare o fotografare un evento attraverso c ellulari, videofonini o
videocamere digitali. E successivamente diffonderlo via internet attraverso i blog
e i social network, ad esempio. Ogni cittadino pu , inoltre, scrivere un articolo o
commentare un argomento sui forum o sui siti internet.
Non esiste piø il pubblico nell accezione di semplice e passivo spettatore,
ma esistono veri e propri autori di notizie.
Questo Ł il fenomeno del citizen journalism, ossia un giornalismo cittadino e
partecipativo, che offre la possibilit a ogni indi viduo di dare il proprio contributo
all informazione.
Il giornalismo dal basso rende diretto e aperto il confronto di idee tra gli stessi
cittadini e tra questi e i giornalisti.
In questo senso deve essere avanzata una nuova definizione della struttura
comunicativa della notizia: il ruolo dei giornalisti non sar piø l esclusiva
mediazione tra gli eventi e i cittadini, ma verr r idisegnato all interno di un
rapporto di reciprocit con i cittadini stessi, rig uardo gli argomenti o i fatti trattati.
Molti giornalisti si sentono minacciati dal citizen journalism, alcuni
parlano addirittura di morte dei quotidiani, altri lo accusano di non essere
attendibile e professionale. La verit Ł che il Web e la partecipazione popolare
sono una risorsa che il giornalista deve saper cogliere e sfruttare, offrendosi come
guida di lettura e di discernimento per il suo pubblico. Questa Ł la vera soluzione
alla minaccia della Rete: abbracciare il problema , farlo proprio.
Ma in che misura il citizen journalism Ł rilevante per l informazione sulle
catastrofi? I cittadini possono dare un contributo importante se sono essi stessi
testimoni del cataclisma o possessori di notizie o immagini degne di nota.
Possono essere altrettanto interessanti i rilanci e la pubblicazione di articoli o
servizi realizzati da altri, giornalisti o no, nel proprio blog. Si pensi ai numerosi
contributi multimediali e informativi (danni, vittime, dispersi) pervenuti da molti
turisti che erano presenti allo Tsunami del 2004, che hanno potuto registrare o
immortalare quanto accaduto nel sud-est asiatico grazie ad un semplice telefonino
o ad una videocamera.
Una data simbolica, che riunisce il citizen journalism alla cronaca delle
catastrofi, coincide con l undici settembre del 2001, in occasione dell attentato
terroristico di Al-Qaida contro gli Stati Uniti d America. Qui, infatti, le notizie, le
immagini e i filmati amatoriali dei cittadini rivestirono una grande importanza, in
10
quanto consentirono di promuovere uno scambio di informazioni e di reazioni
emotive riguardo all accaduto. La comunicazione degli attentati si diffuse
dapprima sulla Rete - l unico strumento di comunicazione funzionante in
prossimit del Word Trade Center- e poi sulle emitt enti nazionali e internazionali,
offrendo un alternativa ai siti delle grandi testate ufficiali congestionati a causa
dei numerosi contatti.
¨ in questa data simbolo che si compresero le reali potenzialit del citizen
journalism, di internet e dei new media, le nuove frontiere dell informazione.
11
Abstract
The goal of this thesis is to analyse how Internet and the new media had
changed the way of give and receive information, later on a continuous
technological evolution. Blogs, social networks, phones, I-Phone, WI FI
notebooks give a new information because they make the citizens active and let
them taking part of the world s events.
An example is the terroristic attack on 11th September 2001, where people
who stood near to the places of the plane-breaking, into the World Trade Center
and the Washington Pentagon, had published on Web their witnesses through
photographs, films, information, comments and emotions. This phenomenon is
called citizen journalism that is a journalism made by citizens without
professional tools, but with simple phones and digital cameras.
To treat this subject the choose is to analyse a specific sector of the
communication: catastrophes news. This is a journalistic theme with a high
newsworthiness. Bad news is a good news , like an old journalistic maxim
teaches. Citizen s participation also becomes extremely important on catastrophes.
The choose is, in the specific, to treat about the Abruzzo s earthquake on 6 th April
2009 and to analyse, on practice, the functioning of the information s system.
A lot of journalists feel themselves threatened by the citizen journalism;
some talk about the death of the daily newspapers , some other accuse it to be
not very reliable and professional. The truth is that Web and popular participation
are a resource that the journalist has to grasp and make use of it. He should offer
himself as a reading and discernment s guide for his readers, on the overload
information of Web.
Citizen journalism re-establishes a new kind of relationship between the
journalist and the reader, no more asymmetric but founded on the collaboration
and the reciprocity between the two communicators. In that way the Web allows
all the citizens, democratically, to cover their role of fourth power and of
watch-dog of the political world. This task was a lways assigned to the
journalism, but thanks to the technological innovations it could be spread to all the
citizens, finally conscious, critical and attentive participants in the life of their
own Country.
12
CAPITOLO I
L EVOLUZIONE DELL INFORMAZIONE SULLE
CATASTROFI
1.1 L informazione sulle catastrofi, definizione e inquadramento
Il dizionario della lingua italiana, di Giacomo Devoto e Giancarlo Oli,
definisce l informazione come la trasmissione e ri cezione di messaggi relativi a
notizie o nozioni ritenute utili o addirittura indispensabili per l individuo o la
societ , sotto la voce di catastrofe, invece, spie ga che Ł un esito o evento
luttuoso, conclusione tragica, rovina; sciagura, disastro di particolare gravit , che
si abbatte su una comunit 1.
La catastrofe, inoltre, pu essere di due tipi: naturale o creata dall uomo .
Nell ultimo caso pu essere creata o direttamente, come un attentato terroristico, o
indirettamente, come un uragano, conseguenza possibile del riscaldamento
globale.
Nel passato, le catastrofi venivano interpretate come punizioni da parte di un
Dio o di Dei che si vendicavano dei propri fedeli inadempienti. La catastrofe
peggiore era considerata l apocalisse, datata attorno all anno 1000.
Nonostante il disaccordo tra gli eruditi circa l esatto momento
del suo verificarsi, la fine del millennio arriv e pass senza che
il mondo finisse. Ci non bast a invalidare la con vinzione che
le calamit avessero un significato, di portento ov vero di
castigo, poichØ la connessione tra il comportamento umano ed
il comportamento degli elementi era troppo fondamentale per
essere facilmente spezzato. Sia che consideriamo il pensiero
1
Devoto Giacomo, Oli Giancarlo, Il dizionario della lingua italiana, Le Monnier , Firenze, 1995,
pag. 981 e pag. 351
13
teologico dell Ølite colta, o che cerchiamo di comprendere la
mentalit di coloro per i quali la conversione al c ristianesimo
minacciava disastri, oppure che passiamo in rassegna gli
strumenti con i quali contadini in difficolt cerca vano di
controllare le forze ostili della natura, invariabilmente
scopriamo il profondo convincimento che gli affari umani
fossero un aspetto di un ordine cosmico assai piø vasto, un
ordine che poteva essere disturbato da un atto sbagliato o
riequilibrato con sforzi mentali e azioni appropriati2.
L informazione sulle catastrofi Ł un argomento di cui si Ł alimentato il
giornalismo di oggi e di ieri. Anche se, comprensibilmente, l evoluzione dei mass
media ha radicalmente cambiato la comunicazione moderna sulle catastrofi. E non
solo, ovviamente. Cellulari, notebook WI FI, macchine fotografiche digitali, il
ricco mondo di Internet hanno modificato il modo di fare e ricevere informazioni.
¨ il Web, comunque, che ha portato la rivoluzione p iø grande, perchØ
consente di inviare un dato, una fotografia, un video, in tutto il mondo in un
ridotto lasso temporale. Ma come cambia, in sostanza, l informazione sulla Rete?
Secondo Furio Colombo non c Ł nessuna rivoluzione, ma un cambiamento di
prospettiva, come quelle introdotte dalla stampa o dalla televisione: Internet non
dannegger la Tv nØ i giornali, ma di certo cambia le carte in tavola .
1.1.1 La notiziabilit delle catastrofi
La catastrofe Ł la notizia per eccellenza, in quanto possiede un alto grado di
notiziabilit . Quest ultima pu essere misurata att raverso i cosiddetti valori-
notizia, relativi al contenuto, al prodotto, al mezzo, al pubblico, alla concorrenza.
Come ricorda Alberto Papuzzi, infatti, I criteri d i notiziabilit sono mutevoli, nel
senso che possono cambiare secondo il tipo di giornale, l area di lettura, il genere
dell informazione, la linea editoriale, l ora in cu i una notizia giunge, la rilevanza
2
Smith Julia M.H. , L Europa dopo Roma. Una nuova storia culturale 500-1000, il Mulino, 2005,
pagg. 108-109
14
degli altri avvenimenti del giorno 3. In questa sede ci limiteremo, per , a prendere
in considerazione la naturale attrattivit contenut istica delle notizie sulle
catastrofi, in grado di interessare un grande numero di persone, specialmente se
entrano -favorevolmente- in gioco tre fattori:
• Fattore umano, ossia la quantit e la tipologia dei soggetti che
partecipano all evento. ¨ anche per questi motivi c he gli attentati dell 11
settembre 2001 hanno riscosso un maggior pubblico rispetto a quelli
del 26 novembre 2008 a Mumbai.
• Fattore spaziale, in cui dobbiamo fare una distinzione tra il luogo (sede
concreta, fisica dell evento) e lo spazio (insieme di simboli culturali). Si
dar maggior rilievo ad un area geografica vicina o culturalmente affine.
A parit di fatto, susciter maggior interesse un e vento che accade nelle
nostre immediate vicinanze, piuttosto che in un altro paese o continente.
Ancora, avr piø audience un incidente stradale in Italia, invece che un
attentato in Iraq.
• Fattore temporale, attraverso cui si tende a prediligere notizie nuove,
recenti e tempestive4.
1.1.2 I tempi dell informazione sulle catastrofi
Curioso Ł notare i due tempi di cui si compone l informazione sulle
catastrofi. Antecedentemente a questi vi Ł, per , una fase di sottovalutazione del
rischio, del pericolo , nonostante ci siano stati p reavvisi. Questi preannunci sono
piø frequenti nelle catastrofi naturali, ad esempio uno sciame sismico prima di una
potente scossa di terremoto.
Il primo tempo, che potremmo chiamare il tempo dell esplosione o
dell azione, in cui la catastrofe Ł appena avvenuta e ha la copertura costante da
parte di tutti i mass media, specialmente quelli locali. In questa prima fase,
3
Damosso Piero, Nuovi criteri di notiziabilit , on line all indirizzo http://www.net-
one.org/index.php/eventi/intermediando-2008/relazioni-mainmenu-169/445-i-relatori-di-
intermediando20083-piero-damosso.html, 11 ottobre 2008
4
Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano, 2001
15
assistiamo al fenomeno in cui un grande numero di giornalisti, appartenenti a
varie testate, invade il luogo dell evento. Il pubblico da casa, a sua volta, viene
invaso da informazioni continue sull argomento.
Con il secondo tempo, che potremmo definire dell appianamento o
dell oblio, questo trend cambia completamente: le telecamere si spengono.
Accade, infatti, che la catastrofe inizi a perdere di interesse nel pubblico, sia
perchØ quest ultimo ne ha preso coscienza, e in qualche modo lo ha archiviato, sia
perchØ i giornalisti non riescono piø a mettere sul mercato notizie nuove. ¨ la
fase di riassestamento, di ricostruzione in seguito ad un evento catastrofico,
decisamente poco notiziabile. In questo tempo di oblio, per , possono riaccendersi
delle piccole micce che riportano l argomento catastrofe al centro
dell informazione quotidiana. Un esempio? Il G8 che si Ł tenuto lo scorso luglio
nel cuore dell Abruzzo, ferito dal terremoto del 6 aprile.
1.1.3 Minacce e tentazioni dal Web
Internet porta una platea infinitamente piø vasta di partecipanti e porta ad
una disponibilit infinitamente piø grande di fonti e notizie. spiega Furio
Colombo - Ci arricchisce e ci mette in condizione di dover fronteggiare una
grande sfida. Siamo piø ricchi perchØ sappiamo o perchØ siamo messi in
condizione di sapere molto di piø. Nello stesso tempo siamo piø poveri perchØ
dobbiamo dotarci rapidamente di criteri per capire sia cosa vogliamo sapere di piø
che cosa non vogliamo sapere. Il rischio che l’inutile pesi sull’utile o addirittura
sull’indispensabile Ł molto grande. E’ come fare una valigia molto pesante
riempiendola di cose che non ci serviranno nel luogo in cui stiamo andando.
Questo Ł, a mio parere, il vero problema di chi frequenta Internet. La Rete Ł un
magazzino straordinario di notizie varie, false, nobili o ignobili. Il problema
grandissimo Ł cosa farne 5. Tutta questa ricchezza di informazioni e di
partecipazione pu sembrare, inizialmente, un fatto re positivo per il giornalismo,
in realt nasconde una grande difficolt di discern imento e scelta di notizie
affidabili.
5
Massacra Laura, L informazione nei tempi di Internet (intervista a Furio Colombo), online
all indirizzo http://www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=461&tab=int, 17 novembre
2000
16
¨ proprio in questa Information overload che subent ra la nuova figura del
Web journalist, che deve porsi al pubblico come un infomediatore , o meglio,
come una guida per i lettori della Rete, costruendo per loro un vero e proprio
percorso di navigazione.
Il pubblico che si nasconde dietro lo schermo dei PC non Ł piø il vecchio
pubblico della televisione o della radio di una volta. ¨ attivo e partecipa in prima
persona alla ricerca, alla costruzione e alla valutazione delle notizie. Per questo
motivo si Ł giunti a definirlo citizen journalism . I suoi strumenti di lavoro sono
alla portata di tutti: una macchinetta fotografica digitale o un cellulare per
immortalare immagini o video e trasmetterli per il Web; blog, forum, social
network per commentare attraverso le proprie esperienze o, piø semplicemente, le
proprie emozioni, gli argomenti trattati dalle piø grandi emittenti e testate
giornalistiche.
Il giornalismo partecipativo spaventa quello tradizionale, che si sente
minacciato dalla forte crisi della propria economia. Che si traduce con una
riduzione del personale, tagli delle foliazioni (per quanto riguarda l informazione
della carta stampata), tagli dei compensi ai collaboratori.
La realt Ł che il giornalismo dal basso pu essere una risorsa per il
giornalismo in generale: Il passaparola online Ł un medium potente e i giornali
professionali hanno imparato a rilanciare quello che il pubblico attivo trasmette 6.
¨ difficile, per , per il citizen journalism parlar e di catastrofi: nei post dei
blog rimbalzano le notizie ufficiali, raramente le informazioni individuali. Nei
luoghi in cui una catastrofe avviene, in piø, Ł impossibile aprire un computer e
comunicare quello che sta succedendo. In queste circostanze, i migliori strumenti
per il citizen journalism sono i dispositivi portatili, alimentati a batteria e
immediatamente attivi all accensione, come i cellulari.
Un altro aspetto negativo della Rete Ł quello che Edgar Morin, sociologo e
filosofo francese, chiama, sincretismo , ossia la tendenza ad omogeneizzare ( e
cos contaminare) due stili molto diversi tra loro, come la cronaca e la fiction. Il
suo obiettivo Ł quello di rendere piø interessante un argomento. Cos , ad esempio,
nella cronaca del terremoto in Abruzzo abbiamo assistito a vari servizi
6
De Biase Luca, Il senso della notizia. Il giornalismo diventa sperimentazione per adattarsi
all era del pubblico attivo , Nova - Il Sole 24 ore, 7 maggio 2009, pag. 1