Introduzione
In questo lavoro si cercherà di analizzare l’evoluzione del
genere informazione e di vedere come ha sempre più
spesso inserito al proprio interno elementi del genere
intrattenimento.
La tesi a cui è stato dato il titolo “L’infotainment” è
suddivisa in tre capitoli, nel primo è stata data una
ripartizione in tre paragrafi, così nel secondo; nel terzo e
conclusivo capitolo si sono formati cinque paragrafi, che
si occupano principalmente di spiegare il ruolo che il
genere infotainment riveste nella comunicazione
televisiva e quali sono le sue caratteristiche.
Il primo capitolo Definizione dei generi, è diviso in tre
paragrafi; 1)definizione del genere informativo;
2)definizione del genere intrattenimento;
3)una separazione rigida: accenni storici sulla evoluzione
dei due generi.
Il secondo capitolo, la mutazione d’intenti della tv
commerciale è costituito da tre paragrafi;
1)la scoperta del divertimento;
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2)l’affermazione della competizione totale;
3)un’esigenza della leggerezza.
Il terzo e conclusivo capitolo, la galleria
dell’infotainment è composto da cinque paragrafi;
1)storia del rotocalco giornalistico televisivo;
2)il dossier come proliferazione del TG;
3)il sorriso del mattino, i contenitori simpatici della
prima fascia oraria;
4)il TG sotto il regno dell’infotainment;
5)tutto infotainment.
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Capitolo Primo
DEFINIZIONI DEI GENERI
1.1 Definizione del genere informativo
All’inizio delle prime trasmissioni si era pensato che il ruolo
che la televisione aveva era quello di informare ed educare su
quello che succedeva nel mondo.
Il genere informativo si ritiene oggi abbia come suo scopo
non solo quello di far conoscere alle persone ciò che sta
avvenendo intorno a loro e di “istruirle” sugli avvenimenti di
cronaca interna ed estera, ma anche di “intrattenere”: si vede
bene come infatti il telegiornale dà la possibilità di assistere da
casa a fatti che un tempo era possibile solo immaginare, di cui
invece ora è più facile essere spettatori partecipi e interessati.
Nel telegiornale, che rappresenta una parte non indifferente
dell’informazione, vengono presentate ogni giorno e ad orari
fissi le notizie più rilevanti della giornata, che possono però
venire modificate da un’edizione straordinaria dipesa da fatti
gravi di attualità che possono colpire il comune sentire, come è
avvenuto ad esempio recentemente nel caso della distruzione
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delle Torri Gemelle a New York da parte di alcuni terroristi
kamikaze che ha provocato un immediato e diffuso sentimento
di paura (si è avuta l’impressione che anche una grande
potenza come l’America non potesse essere protetta da
attentati).
In questi anni, avvenimenti molto trattati dalle fonti di
informazione perché fortemente preoccupano e sconvolgono
l’opinione pubblica e l’attenzione generale degli Stati e dei
popoli, sono i conflitti presenti nel mondo, in particolare quello
israeliano- palestinese che rischia di provocare atti di terrorismo
ovunque siano presenti cittadini di queste due etnie e vi siano
luoghi di culto ebraici o mussulmani.
Il genere informativo tratta principalmente di argomenti
seri, dell’attualità, che possono riguardare la sfera del sociale,
della medicina, della cronaca, della politica; oltre al telegiornale
vero e proprio, che spazia un po’ su tutti questi fronti, dando un
risalto maggiore alla cronaca interna ed estera ed alla politica,
vi sono trasmissioni, appendici dei TG, per esempio, che si
occupano solamente di un determinato settore, come
Tg2Salute, Tg2Costume e società e rubriche di medicina.
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Il genere informativo televisivo è nato con lo scopo di
rendere un servizio alla collettività, che potesse essere
facilmente fruibile da tutti, dando la possibilità ai cittadini di
assistere ai fatti che accadono nel mondo.
La nascita di questo “genere” ha reso tutte le persone più
informate su argomenti di cui prima sentivano parlare solo a
scuola dagli insegnanti.
Esso permette di apprendere notizie sempre nuove o
almeno offre la possibilità di non essere tagliati fuori da tutto
ciò che si muove intorno, ma di crescere nelle conoscenze della
realtà.
All’informazione generalmente è richiesta l’imparzialità,
l’assenza di interferenze da parte del potere politico su ciò che
può venire detto e trasmesso, perché altrimenti si creerebbe
una forma di censura che arrecherebbe danno alla libertà di
espressione, la sola condizione che si dovrebbe rispettare è
quella di offrire programmi accessibili a tutti.
Fin dalle origini della televisione, l’informazione ha
rappresentato una delle colonne portanti dei palinsesti, insieme
all’intrattenimento e alla tv educativa e divulgativa, sia nel
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contesto del servizio pubblico all’europea sia in quello
commerciale all’americana.
Oggi i programmi informativi occupano una buona fetta del
tempo di trasmissione e raccolgono platee di impressionante
ampiezza.
Molto più di quotidiani e riviste, l’informazione televisiva
rappresenta il principale strumento di conoscenza del mondo
per la maggior parte della popolazione.
L’informazione costituisce un macro- genere che comprende
testi di diverso formato e finalità: telegiornali, programmi <<di
servizio>> (sul tempo, notizie sulla viabilità, televideo…),
inchieste e documentari, rotocalchi e rubriche di
approfondimento (di carattere politico, sportivo, religioso,
culturale…), dibattiti e talk show, speciali e media event.
Se si volesse trovare una definizione, si potrebbe dire che
l’informazione è il genere televisivo che si pone la finalità di
offrire una rappresentazione credibile e veritiera della realtà, di
mettere in scena lo spettacolo del mondo, di fare della TV una
finestra sulla società attuale.
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E’ possibile notare una differenza importante: anche la fiction
può essere <<realistica>>, ma il suo universo, generato
dall’inventiva di sceneggiatori e registi vuole essere solo
verosimile, mentre l’informazione afferma di pretendere la
verità.
Ciò non significa, ovviamente, che nell’informazione non
coesistano scopi differenti (come quello fondamentale, di
“intrattenere” e divertire: è sempre più infotainment,
informazione- spettacolo) o spesso taciuti (come quello
“pedagogico”, se non addirittura “propagandistico”), né che la
TV d’informazione sia effettivamente uno “specchio
trasparente” dei fatti e della realtà.
Una quantità non valutabile di “eventi” accade ogni giorno nel
mondo, e solo una piccolissima parte di essi diventa “notizia” o
“fenomeno degno d’osservazione” grazie alla mediazione (cioè
alla “messa in forma da parte dei media”) dei grandi organi di
informazione.
Questi ultimi, siano essi agenzie di stampa, quotidiani o riviste,
radio o TV, operano una sistematica opera di selezione, che
definisce la possibilità di diventare notizia degli eventi.
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Vi sono criteri comuni a tutti i mezzi d’informazione (per
esempio la preferenza per eventi “recenti, inattesi, chiari,
rilevanti e vicini”, legati alla vita politica ed economica nazionale
o di paesi “importanti”, soprattutto Europa e Stati Uniti, o alle
vicende di persone “note”, o “comuni” nel caso di conflitti,
violenza, episodi straordinari o storie accattivanti), e altri più
specifici che riguardano particolari mezzi (per esempio la TV,
per la quale è fondamentale il reperimento di immagini filmate,
meglio se spettacolari) o formati (per esempio il telegiornale,
che, in cinquant’anni d’esistenza, ha definito norme piuttosto
precise circa la selezione, l’impaginazione, la presentazione
delle notizie).
Si può sottolineare il carattere discorsivo e, per così dire
“artificioso” dell’informazione televisiva.
Nonostante il forte effetto di realismo, molto superiore a quello
della carta stampata (che non può rendere visibile un fatto, ma
solo raccontarlo con le parole), la TV offre un’immagine della
realtà, una fra le tante possibili, fortemente condizionata dai
suoi limiti tecnici (due dimensioni, confini dell’inquadratura,
assenza di altri sensi che non siano vista e udito…), da valori
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culturali, ideologici e professionali (i “criteri che fanno di un
evento una notizia”) che definiscono che cosa sia rilevante e
perché, e quali siano gli strumenti adatti a “narrare il reale”.
In questo senso si deve intendere l’informazione come una
messa in scena del mondo.
I telegiornali sono senza dubbio il programma informativo di
maggiore rilievo e la fonte principale con cui le persone
vengono a conoscere i “fatti del mondo”.
Il numero di contatti raggiunti dai TG nazionali non ha
proporzioni con la quantità di lettori abituali di quotidiani che,
specie in Italia, è piuttosto modesta.
L’informazione televisiva si rivela così davvero cruciale
(sebbene, in termini puramente quantitativi, il numero di
notizie date in un’edizione del telegiornale, circa una ventina,
sia decisamente inferiore a quello offerto sulle pagine di un
quotidiano o dai lanci di un’agenzia di informazione come Ansa
o Reuters).
Si è detto che il TG seleziona e mette in scena i “fatti del
giorno”, rappresenta in modo sintetico gli eventi giudicati più
rilevanti dai professionisti della comunicazione.
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