4
La maggiore flessibilità e autonomia nella definizione delle strategie finanziarie
concessa all’Ente Locale si inserisce tuttavia in un contesto in cui, da una parte, si
ampliano le funzioni e le competenze ad esso assegnate, dall’altra, sono introdotti
stringenti vincoli di spesa posti dalla necessità di rispettare il Patto di Stabilità.
Tuttavia, l’ingresso del settore pubblico nel mondo della finanza ha rappresentato per
numerose banche d’affari una porzione di clientela appetibile, sia in termini
dimensionali delle operazioni poste in essere, sia per il profitto che ne poteva derivare.
Difatti, nelle pubbliche amministrazioni spesso non è presente una figura competente in
materie così complesse, capace di interloquire con i manager delle banche, finendo così
per affidarsi alla consulenza di questi ultimi.
Per ovviare a tale disparità di conoscenze, è intervenuta la Corte dei Conti2, la quale
ha ritenuto necessario che gli enti locali si affidino ad un advisor indipendente in tutte
quelle operazioni di finanziamento in cui vi è la sottoscrizione di uno strumento
finanziario derivato (swap).
Difatti, il ricorso a tali strumenti presenta ampi margini di rischio che necessitano di
essere adeguatamente conosciuti e valutati dalle amministrazioni.
Il presente lavoro si propone di analizzare tali aspetti. In particolare, saranno prima
analizzati in dettaglio gli strumenti finanziari derivati negoziabili da parte degli Enti
Locali e ai potenziali vantaggi che tali strumenti possono apportare alla posizione
debitoria dell’ente, i rischi connessi e di capacità di indebitamento. Successivamente,
verrà tracciato un quadro generale dell’esposizione in strumenti derivati degli Enti
Locali e delle criticità connesse. Tali operazioni, infatti, avvengono prevalentemente sui
2
Corte dei Conti, Indagine conoscitiva sull'utilizzo e la diffusione degli strumenti di finanza derivata e
delle cartolarizzazioni nelle pubbliche amministrazioni, 18 febbraio 2009.
5
mercati non regolamentati (over the counter, OTC) e risultano da contrattazioni private
tra le amministrazioni e gli istituti finanziari secondo caratteristiche e modalità decise di
volta in volta dalle parti coinvolte.
La normativa in materia è intervenuta per definire con maggiore precisione i criteri e
le caratteristiche che le operazioni intraprese devono rispettare e rafforzando il potere di
monitoraggio del Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’attività in derivati degli
Enti Locali. La Corte dei Conti ha inserito nel questionario relativo al bilancio di
previsione 2008 importanti modifiche in materia3. In particolare, nel prospetto è prevista
l’indicazione di elementi specifici che presuppongono una preliminare attività di
accertamento e controllo da parte dell’organo di revisione delle operazioni di finanza
derivata.
A conclusione verrà condotta un’indagine empirica, utilizzando un questionario da
sottoporre al personale amministrativo di alcuni enti locali che hanno fatto ricorso a
strumenti finanziari derivati per delinearne l’entità, le conoscenze e competenze presenti
all’interno della struttura pubblica e le motivazioni che hanno indotto la stessa a
stipulare contratti swap. In questa fase l’obiettivo principale sarà quello di comprendere
le principali motivazioni del ricorso a tali strumenti per le operazioni di ristrutturazione
del proprio indebitamento.
3
Sull’argomento si veda: articolo 1, commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
deliberazione n. 3/AUT/2008 in data 14 marzo 2008 della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti,
relativa all’approvazione delle “Linee guida e relativi questionari per gli organi di revisione economico-
finanziaria degli enti locali per l’attuazione dell’articolo 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre
2005, n. 266 (legge finanziaria 2006). Bilancio di previsione 2008
6
CAPITOLO PRIMO
1. Gli swap
Gli swap costituiscono una delle più recenti innovazioni dei mercati finanziari
nell'ambito degli strumenti derivati. Essi consistono in un accordo privato tra due parti,
con il quale, queste si impegnano a scambiarsi dei flussi di cassa a date certe, secondo
uno schema predefinito. I flussi di cassa possono essere espressi nella stessa valuta
oppure in valute differenti. La determinazione della quantità di flussi da scambiarsi
richiede una variabile sottostante. Spesso questa è un tasso di interesse, come l’Euribor
o il Libor.
L’Euribor, "Euro Interbank Offered Rate", è il tasso medio con cui avvengono le
transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee.
Il Libor (London Interbank Offer Rate) è il tasso d'interesse offerto dalle banche
Inglesi sui depositi di altre banche, nei mercati delle Eurovalute.
La più comune forma di swap è l'interest rate swap, con la quale due parti si
impegnano a scambiarsi, a date prestabilite, flussi di cassa, secondo uno schema
convenuto basato su tassi d’interesse. Un tipico esempio è quello in cui una parte A
s'impegna a pagare all'altra parte, B, flussi di cassa pari agli interessi calcolati ad un
prefissato tasso fisso su un capitale nominale, per un certo numero di anni.
Contemporaneamente, B, si impegna a pagare ad A flussi di cassa pari agli interessi
7
calcolati ad un tasso variabile sullo stesso capitale nominale, per lo stesso periodo di
tempo.
Generalmente, gli swap sono usati per ricoprire o modificare posizioni di rischio e
per adeguare un determinato flusso di pagamenti.
Infatti, grazie ad uno swap, è possibile ridurre l'effettivo costo di un finanziamento o
aumentare il rendimento realizzato su di un investimento e consentono di accedere
indirettamente a mercati non facilmente o non efficientemente accessibili. Per esempio,
con la possibilità per gli Enti e le società di ricorrere a finanziamenti di banche estere
con valuta straniera utilizzando un currency swap che consenta di trasformare il debito
in valuta nazionale in un debito in valuta estera. Un altro esempio è rappresentato da un
Ente o società con basso rating di credito che si vede preclusa la possibilità di accedere
all'indebitamento a lungo termine a tasso fisso contenuto. Mediante un interest rate
swap, è possibile trasformare il debito a tasso variabile o breve termine in un debito a
tasso fisso e medio - lungo termine.
A fronte di questi innumerevoli possibili vantaggi legati all'utilizzo dei contratti
swap, bisogna notare come non sia facile per un soggetto individuare una controparte in
grado di combinare le specifiche esigenze in un'appropriata transazione swap, essendo
quello degli swap un mercato del tipo over-the-counter (OTC), ossia un mercato non
regolato secondo le norme di una borsa valori.
8
1.1. Derivati e l’attività di Liability Management.
L’utilizzo da parte degli Enti Locali degli strumenti finanziari derivati, deve, ai sensi
di legge, avere solo finalità di copertura (hedging) ed, in particolare, essi consentono di
incrementare l’efficienza del mercato finanziario poiché offrono agli operatori una
notevole gamma di strumenti in grado di soddisfare le esigenze degli stessi nelle forme
più diverse, riducendo, se ben valutati, correlati e successivamente monitorati, i costi di
transazione necessari per la realizzazione di un’operazione finanziaria, permettendo,
così, un incremento del grado di efficienza operativa. Un ulteriore vantaggio che quasi
sempre gli Enti Locali acquisiscono è la corresponsione di un upfront, cioè una
anticipazione, pari ad una percentuale definita, corrisposta alla stipula del contratto
derivato. Come vedremo successivamente, tale vantaggio è proprio il motivo prevalente
della stipula, in quanto consente agli Enti di acquisire liquidità, in momenti difficili,
senza che essa si configuri come indebitamento.
Alla luce di quanto esposto, è agevole comprendere la causa di una così rapida
diffusione di tali strumenti registrata negli ultimi anni. Infatti, le amministrazioni locali
hanno cominciato a porre attenzione a quei processi di Liability Management, utili a
porre in essere una gestione attiva delle proprie passività, attuando una valutazione dei
rischi finanziari connessi al proprio indebitamento e un processo decisionale volto alla
gestione coerente e sostenibile relativa al costo del capitale e al rischio.
La gestione del rischio di tasso di interesse diventa dunque una attività indispensabile
per l’Ente Locale e quindi risulta necessario un approccio adeguato per la gestione del
rischio di tasso e, in generale, dei rischi di mercato. Inoltre, la necessità di misurare,
9
monitorare e controllare in maniera integrata i rischi è strettamente connessa agli
obiettivi delle amministrazioni, ossia un adeguato contenimento del costo del debito.
La misurazione, il controllo e la gestione del rischio di interesse hanno rappresentato
il principale obiettivo della gestione finanziaria integrata e dell’asset & liability
management. Tali approcci hanno progressivamente sostituito una visione statica con
una visione dinamica dei rischi di tasso, in cui l’analisi si estende all’intero portafoglio
passivo degli Enti Locali. La gestione finanziaria del passivo, nella sua funzione più
ampia di coordinamento dell’intero bilancio, viene ad assumere un ruolo centrale in
quanto coincide con gli obblighi imposti dalla Unione Europea relativamente
all’equilibrio tra debito ed entrate. La suddetta condizione di equilibrio e di
coordinamento deve essere intesa in senso dinamico. Ciò richiede il superamento di
modelli statici di gestione dei rischi a favore di modelli dinamici che consentono una
più accurata gestione dell’esposizione al rischio e un’analisi congiunta dei rischi non
soltanto delle singole operazioni.
In un’accezione più ampia, possiamo ricondurre all’espressione asset & liability
management l’insieme delle metodologie più o meno complesse, degli strumenti, delle
regole e delle procedure organizzative finalizzate alla misurazione e al monitoraggio
delle posizioni aperte al rischio. Un tale sistema di asset & liability management
consente una valutazione analitica e coordinata ed una gestione congiunta dei rischi
finanziari ed economici insiti nella gestione, al fine di pervenire ad un’ottimizzazione
del profilo di rischio e di costo del debito.
Da ciò emerge come l’asset & liability management si inquadri all’interno di un
processo gestionale molto più articolato e complesso di una semplice misurazione
10
dell’esposizione ad un profilo di rischio; nella sua accezione più ampia, si pone al
vertice del processo di pianificazione e controllo e come tale deve interporsi tra le
difformi esigenze pubbliche e quelle di bilanciamento delle posizioni di rischio, nel
rispetto degli obblighi di adeguatezza patrimoniale e dei profili di rischio e di costo del
debito.
Per gestione articolata e complessa si intende quell’obbligo da parte degli Enti Locali
di mettere in pratica tutte quelle attività di monitoraggio, sensibilità, analisi,
pianificazione strategica ed implementazione delle passività esistenti.
Così facendo, si ha la possibilità, attraverso un attento monitoraggio del portafoglio
debiti, di identificare tutte quelle informazioni relative alla criticità della composizione
ed, in particolare, quella dello stock di debito divisa per tassi di interesse e la durata dei
passivi residui; conseguentemente, si avranno gli strumenti idonei a identificare il grado
di sensibilità e di elasticità delle passività rispetto alle variazioni dei tassi d’interesse,
consentendo così, di individuare quei debiti maggiormente sensibili e che potrebbero
necessitare una rinegoziazione, avente l’obiettivo di ridurne l’esposizione alle
fluttuazioni di mercato. Ponendo in atto tali strumenti, l’amministrazione locale ha, non
solo una visione aggiornata e completa del proprio portafoglio debiti, ma soprattutto gli
elementi necessari per porre in essere un processo decisionale pronto a migliorare
l’esposizione debitoria, pianificando una strategia di ristrutturazione del debito che
senza un continuo monitoraggio non potrebbe mai intraprendere.