Introduzione
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Capture, suo sotto pacchetto. Allo scopo di fornire al lettore una breve guida alla
comprensione delle simbologie che questo utilizza per rappresentare i circuiti è stata
realizzata l’appendice A.
Al capitolo 5 si mostreranno i componenti e le configurazioni adottate per realizzare i
circuiti di misura.
Il capitolo 6 tratterà i circuiti ideati per la connessione ed il comando delle unità
esterne.
Infine il capitolo 7 mostrerà le protezioni hardware previste a bordo della scheda.
Sarà illustrato anche un circuito ideato ad hoc per consentire alla MCU l’acquisizione
del segnale di temperatura nei moduli di potenza.
Si conclude questa breve introduzione precisando che le scelte operate durante il
corso del progetto sono state dirette anche nell’obiettivo di non precludere la
flessibilità dell’apparato, sia per agevolarne la successiva realizzazione, sia per
adattarlo ad un maggior numero di casi.
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Capitolo 1
L’ENERGIA DEL VENTO
Premessa
Nel presente capitolo saranno mostrati innanzitutto alcuni aspetti fondamentali
sull’energia eolica. Si presenterà una panoramica oggettiva sui dati indicativi del suo
incremento negli ultimi anni e s’illustreranno alcuni fenomeni che stanno alla base
delle scelte principali operate per il convertitore elettronico in oggetto.
1.1 Energia eolica
È definita energia eolica l’energia ricavata dal flusso del vento, raccolta e convertita
in energia meccanica attraverso apposite macchine, che nella stragrande maggioranza
dei casi sono turbine eoliche ad asse orizzontale. Solitamente oggi quest’energia non
viene utilizzata direttamente in forma meccanica, come avveniva nel passato, ma è
trasformata sul posto in energia elettrica, allo scopo di consentirne una più efficiente
manipolazione ed un agevole trasporto verso i siti di utilizzo.
Negli ultimi anni si è assistito ad uno sviluppo esponenziale delle turbine eoliche che
vedono oggi potenze di picco per singola installazione fino a 3 megawatt.
Si possono distinguere due fondamentali categorie di turbine eoliche: quelle ad asse
orizzontale, le più diffuse, e quelle ad asse verticale. Le turbine ad asse orizzontale
sono costituite da una torre con altezza che può raggiungere i 100 metri sulla cui
sommità è posta una gondola destinata a contenere solitamente il generatore elettrico.
Capitolo 1 – L’energia del vento
5
Figura 1.1 – Turbine eoliche ad asse orizzontale.
Le turbine eoliche ad asse verticale hanno fondamentalmente il vantaggio, rispetto a
queste ultime, di poter sfruttare qualsiasi direzione del vento senza doversi
riorientare. Tuttavia la sostanziale minore efficienza rispetto a quelle ad asse
orizzontale ne ha di fatto confinato l'impiego.
1.2 Dati significativi
Tra il 2000 e il 2006, la potenza da impianti eolici installati nel mondo è
quadruplicata. Nel 2005 la potenza installata è stata di 11.000 MW, nel 2006 di
15.000 e nel 2007 di 20.000 MW.
Il 2008 ha registrato un record per l'energia eolica, con oltre 27.000 MW di nuova
potenza installata in tutto il mondo. Questa crescita ha portato ad avere già alla fine
del 2008 una potenza totale di oltre 120.000 MW, producendo elettricità pari ad oltre
1,5% del fabbisogno mondiale d’energia. Con simili tassi di crescita si stima che ogni
tre anni si possa incrementare di 1 punto percentuale la copertura del fabbisogno
mondiale d’energia tramite questa fonte.
1.3 L’eolico in Italia
Il settore eolico cresce nel nostro Paese ad un ritmo mai visto prima.
Nel 2008 si sono avute nuove installazioni per un ammontare di 1.010,40 MW. Tale
quantità d’energia equivale approssimativamente al consumo domestico di circa 6,5
Capitolo 1 – L’energia del vento
6
milioni d’italiani. Tradotto in termini d’emissioni, questo significa circa 4,5 milioni
di tonnellate di CO2 non emesse nell’atmosfera. La potenza totale installata ha così
raggiunto i 3.736,47 MW, mentre la produzione elettrica annua, passando da 4 ad
oltre 6 TWh, rappresenta circa il 2% del consumo interno lordo italiano, che vale
oggi approssimativamente 350 TWh.
1.4 Il percorso dell’energia
Turbina eolica e generatore elettrico consentono nel loro insieme la trasformazione
dell’energia cinetica del vento in energia elettrica. È in generale necessario però che
questa sia a sua volta ulteriormente manipolata da un opportuno convertitore
elettronico, che consenta di regolarne i diversi parametri elettrici per l’immissione in
rete. L’insieme di generatore e convertitore elettronico costituiscono quello che in
letteratura è definito azionamento elettrico.
Figura 1.2 – Flusso di potenza: schema di principio.
È utile ora presentare una breve riesamina dei fenomeni implicati nel trasferimento
dell’energia dal vento alla turbina. È doveroso premettere che questa non ha la
pretesa di essere una trattazione dettagliata e rigorosa sulla fluidodinamica delle
turbine eoliche. Saranno brevemente richiamati solo alcuni concetti fondamentali che
consentiranno di giustificare sia le scelte operate nella fase di progettazione del
convertitore, che le strategie di controllo previste.
Si osservi innanzitutto che la cessione dell’energia dall’aria avviene a scapito della
velocità di questa stessa. Proprio attraverso la differenza di velocità fra aria in
ingresso ed aria in uscita alla turbina si riesce in generale a calcolare la potenza che si
è stati in grado di estrarre dal vento, potenza che chiameremo estP .
Capitolo 1 – L’energia del vento
7
La potenza complessiva disponibile nel vento, nella sezione d’interesse alla turbina,
non è rigorosamente calcolabile, dunque per operare calcoli tecnici si ricorre ad una
sua sovrastima che chiameremo potenza di riferimento
rif
P , la cui determinazione è
invece agevole.
Definiamo ora coefficiente di potenza pC della turbina il rapporto tra potenza estratta
e potenza di riferimento:
rif
est
p P
PC = (1.1)
pC è un parametro di grande importanza poiché esprime in pratica la quantità di
potenza effettivamente sottratta al vento e trasferita alla turbina, rispetto a quella che
sarebbe integralmente contenuta nel vento, all’interno della sezione d’interesse.
È intuibile che l’obiettivo finale per l’applicazione sarà in generale ottenere pC più
alto possibile.
Indicando ora con Ω la velocità angolare della turbina, con R il raggio della turbina e
con wV la velocità del vento prima che questa sia perturbata dalle pale, si definisce
coefficiente tip speed ratio λ
wV
RΩ
=λ (1.2)
Questo è un coefficiente di notevole importanza giacché nella pratica è significativo
che i valori di pC (e d’altri coefficienti non richiamati nella presente trattazione)
siano espressi in funzione di esso.
Si riporta in figura 1.3 un andamento tipico di pC in funzione di λ per una generica
turbina eolica.
Figura 1.3 – Andamento tipico di Cp in funzione di λ
Capitolo 1 – L’energia del vento
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È facile comprendere perché la curva presenti un simile andamento. Supponendo di
trovarci alle condizioni di massimo ( 0λ ), una diminuzione di λ corrisponderebbe ad
una diminuzione della velocità di rotore rispetto a quella del vento oppure ad un
aumento di quest’ultima rispetto a quella di rotore. Si avrebbe in ogni caso una
riduzione della capacità di estrarre l’energia disponibile nel vento ed una conseguente
diminuzione di pC . Invece un aumento di λ corrisponderebbe ad un aumento della
velocità di rotore rispetto alla velocità del vento con conseguente riduzione
dell’efficienza aerodinamica delle pale ed aumento dell’energia dissipata (per
visualizzare meglio quest’ultimo fenomeno si pensi al caso estremo in cui la velocità
di rotazione della turbina risulti talmente elevata da far sì che le pale si comportino
come un muro per il flusso del vento, che si troverebbe dunque costretto a
scavalcarle, e rendere così l’energia raccolta nulla).
Alla luce di quanto fin ora detto si comprende che per lavorare in prossimità del
punto di massima potenza estratta (punto che verrà d’ora in poi chiamato MPPT -
Maximum Power Point Tracking) è necessario imporre un determinato valore di λ
(nell’esempio di figura 1.3 maxPp CC = implica 0λλ = ). Vista la (1.2), ciò richiede
sicuramente che l’azionamento preveda un controllo in velocità del generatore.
Si possono ora distinguere due diverse strategie per fissare il punto di funzionamento
in prossimità del MPPT.
Si può pensare di effettuare una misurazione della velocità del vento ed eseguire il
controllo della velocità del rotore di conseguenza (il che equivale esattamente ad
imporre il λ desiderato). Questo presenta tuttavia l’inconveniente di dover
predisporre un anemometro dedicato per la misura del vento, posto in lontananza
dalla turbina affinché non risenta delle perturbazioni provocate dalla stessa, e di
prevedere un opportuno ingresso alla scheda di controllo destinato al segnale di
velocità del vento.
Altro metodo di controllo, più comune e solitamente preferito rispetto a questo per
maggior efficienza ed affidabilità, è il cosiddetto ‘perturb and observe’. Tale metodo
prevede che si modifichi di continuo il punto di lavoro della macchina e si rilevi
istante per istante il valore di potenza elettrica in uscita al generatore. Il controllo
stesso dirigerà di conseguenza il punto di funzionamento sempre in direzione
dell’aumento di potenza, ottenendo in pratica di far lavorare il generatore in continua
prossimità del MPPT.
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Capitolo 2
CRITERI PER L’ALLACCIAMENTO DEGLI IMPIANTI DI
PRODUZIONE ALLA RETE BT
Premessa
È il gestore della rete locale a definire lo schema e le specifiche per l’allacciamento
dell’impianto di produzione alla sua rete di distribuzione. E’ necessario pertanto fare
riferimento alle norme tecniche rese disponibili da questo (ad es. per la rete di Enel
Distribuzione le DK 5940 per gli impianti da connettere alla rete in BT, le DK 5740 e
DK 5600 per gli impianti in MT).
Nella presente trattazione, vista la natura dell’oggetto in realizzazione, si farà
riferimento alla direttiva DK5940 che, se pur redatta specificamente da Enel
distribuzione, è adottata anche dagli altri enti distributori italiani.
Si propone qui di seguito una panoramica generale della direttiva, nella quale si è
posto particolare riguardo agli aspetti che giustificano gli equipaggiamenti hardware
che saranno presentati al capitolo 3. Per quanto riguarda le prescrizioni prettamente
inerenti alle strategie di controllo e l’implementazione del software, è fatta menzione
e rimandato alla stessa direttiva.
2.1 Direttiva Enel DK5940: Scopo e campo di applicazione
Le prescrizioni della DK 5940 hanno lo scopo di definire i criteri e le modalità di
allacciamento degli impianti di produzione alla rete di bassa tensione (BT) di Enel
Distribuzione (d’ora in poi denominata semplicemente Enel).
Per impianti di produzione si intendono sistemi che convertono ogni forma di energia
primaria in energia elettrica in corrente alternata, funzionanti in parallelo con la rete
BT di distribuzione, eventualmente tramite l’interposizione di un dispositivo di
conversione statica. Sono inoltre oggetto di queste prescrizioni gli impianti che non
erogano energia attiva in rete, ma per i quali è previsto un funzionamento in regime
breve di parallelo con la rete BT (generatori per il servizio di riserva e/o di
emergenza).
Capitolo 2 – Criteri per l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete BT
10
Queste prescrizioni inoltre si applicano ai nuovi allacciamenti, al rifacimento di
impianti esistenti e in occasione di variazioni contrattuali di impianti di produzione di
potenza complessiva superiore a 1 kW, se rotanti, o 0,75 kW, se collegati alla rete
tramite dispositivo di conversione statica.
Le prescrizioni della DK 5940 annullano e sostituiscono la DK 5950 ed. 1.1,
relativamente agli impianti di produzione oggetto della stessa con potenza compresa
fra 1 e 20 kW.
I dispositivi di conversione statica senza funzione di protezione di interfaccia o le
protezioni di interfaccia separate (relé dedicati), dichiarati conformi alla DK 5950 ed.
1.1, prima dell’entrata in vigore della DK 5940 ed. II (febbraio 2006), sono di fatto
conformi alla DK 5940 ed. 2, 2.1 e 2.2 e quindi possono essere utilizzati per le
connessioni di produttori fintantoché tali prescrizioni rimarranno in vigore.
2.2 Definizioni
Si elencano di seguito alcune definizioni alle quali si farà riferimento nel seguito:
Complesso di misura: è l’insieme costituito da uno o più misuratori, dagli eventuali
riduttori di corrente, di tensione e dai relativi cavetti di connessione.
Convertitori c.c./c.a.: apparecchiature statiche o macchine rotanti usualmente
impiegate per trasferire l'energia in c.c. sulla rete in c.a. Se reversibili, i convertitori
c.c./c.a. consentono il trasferimento di potenza dalla corrente continua alla corrente
alternata e viceversa.
Convertitori c.a./c.a.: apparecchiature statiche o rotanti capaci di convertire potenza
elettrica da una frequenza ad un'altra. I convertitori statici c.a./c.a. reversibili
consentono il trasferimento di potenza tra reti alternate a frequenza diversa.
Dispositivo della rete pubblica: dispositivo installato all'origine della linea della rete
pubblica costituito da un interruttore automatico dotato di protezione
magnetotermica.
Dispositivo generale: dispositivo installato all'origine della rete del cliente
produttore e cioè immediatamente a valle del punto di consegna dell'energia elettrica
dalla rete Enel. Il dispositivo, in condizioni di "aperto", esclude l'intera rete del
cliente produttore dalla rete pubblica.
Capitolo 2 – Criteri per l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete BT
11
Dispositivo di interfaccia: dispositivo installato nel punto di collegamento della rete
in isola alla restante parte della rete del cliente produttore sul quale agiscono le
protezioni d'interfaccia. L'apertura del dispositivo d'interfaccia assicura la
separazione dei gruppi di produzione dalla rete pubblica.
Dispositivo del generatore: dispositivo installato a valle dei terminali di ciascun
generatore. Il dispositivo del generatore è tale da escludere il generatore in condizioni
di "aperto".
Generatori sincroni: macchine rotanti in grado di generare tensione e potenza
reattiva indipendentemente da sorgenti elettriche esterne. I generatori sincroni sono
pertanto idonei a sostenere la tensione in assenza di alimentazione dalla rete pubblica.
Con il termine di generatore sincrono si comprende nel seguito anche il generatore
asincrono dotato di dispositivo di autoeccitazione.
Generatori asincroni: macchine rotanti usualmente eccitate dalla rete a cui sono
accoppiate oppure provviste di un complesso per l'autoeccitazione. I generatori
asincroni, se privi del dispositivo di autoeccitazione, non sono idonei a sostenere la
tensione in assenza di alimentazione dalla rete pubblica.
Punto di consegna: punto di confine tra l’impianto di rete per la connessione e
l’impianto di utenza per la connessione. Il punto di consegna è individuato dai
morsetti cui si attesta il terminale del cavo di collegamento lato impianto di consegna.
Punto di immissione: è il punto fisico di una rete con obbligo di connessione di terzi
in cui viene immessa l'energia elettrica.
Punto di misura: punto fisico nel quale viene installata un’apparecchiatura di misura
dell’energia elettrica.
Punto di prelievo: è il punto fisico di una rete con obbligo di connessione di terzi in
cui viene prelevata l’energia elettrica da una utenza della rete medesima.
Rete in isola: rete di distribuzione del cliente produttore o parte di questa che può
funzionare separatamente da altre reti (rete del cliente produttore o rete Enel).
Rete pubblica: sinonimo di rete Enel.
Sistema di conversione dell'energia: complesso delle apparecchiature destinate alla
trasformazione dell'energia fornita dalla fonte primaria in energia elettrica consegnata
alla rete.
Si distinguono in:
Capitolo 2 – Criteri per l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete BT
12
- sistemi di conversione idonei a sostenere la tensione e la frequenza entro il campo
nominale in assenza di alimentazione della rete pubblica stessa (generatori sincroni,
asincroni autoeccitati, dispositivi di conversione statica che si comportano come
generatori di tensione);
- sistemi di conversione non idonei a sostenere la tensione e la frequenza entro il
campo nominale (generatori asincroni non autoeccitati e dispositivi di conversione
statica che si comportano come generatori di corrente).
Sistema di misura: definizione utilizzata in ambito internazionale per indicare il
complesso di misura (rif. Norma CEI 13-4).
Sistema statico di continuità (UPS): insieme di convertitori, interruttori e dispositivi
per l’accumulo di energia (ad es. batterie) che costituiscono un sistema di
alimentazione in grado di mantere la continuità della potenza al carico, incaso di
mancanza di alimentazione alla rete di pubblica di distribuzione.
2.3 Criteri generali di funzionamento, allacciamento e di sicurezza
contenuti nella direttiva
Il funzionamento in parallelo della rete pubblica di un generatore è subordinato a
precise condizioni tra le quali in particolare si richiamano le seguenti:
- il cliente produttore non deve causare disturbi alla tensione di alimentazione e alla
continuità del servizio sulla rete Enel; in caso contrario si dovrà interrompere il
collegamento di parallelo dell’impianto di produzione immediatamente ed
automaticamente;
- in caso di mancanza di tensione sulla rete Enel, l’impianto di produzione non deve
alimentare la rete stessa.
Gli impianti del cliente produttore devono rispondere alle Norme CEI. In particolare,
relativamente all’impianto di produzione, devono essere previsti il dispositivo, la
protezione di interfaccia ed i dispositivi di generatore conformi alla Norma CEI 11-
20.
Lo schema di base del collegamento alla rete pubblica di un cliente produttore è
illustrato in figura 2.1.
Il collegamento fra il generatore e la rete pubblica può essere effettuato tramite un
dispositivo di conversione statico.
Capitolo 2 – Criteri per l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete BT
13
Tale dispositivo è senz’altro presente qualora la generazione avvenga in CC.
In figura 2.1 è indicato un solo generatore ma ve ne possono essere diversi in
parallelo (in tal caso ognuno sarà dotato del proprio dispositivo di generatore).
Nella figura 2.1 sono riportati i vari organi di manovra previsti fra impianto di
produzione e rete pubblica:
• dispositivo generale: separa l’intero impianto del cliente dalla rete pubblica;
• dispositivo di interfaccia, asservito alle protezioni di interfaccia: separa i gruppi di
generazione dalla rete pubblica;
• dispositivo di generatore: separa il singolo generatore dal resto dell’impianto del
cliente.
Figura 2.1 - Schema di base del collegamento di un impianto di produzione alla rete Enel.
Capitolo 2 – Criteri per l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete BT
14
Tali organi di manovra possono essere diversamente accorpati fra di loro purché fra il
punto di consegna della rete pubblica e singolo generatore sia sempre presente
almeno 1 organo di interruzione automatico conforme alle prescrizioni presentate nel
paragrafo 2.6.2.
Il dispositivo e la protezione di interfaccia, inseriti tra il/i generatore/i e la rete Enel, a
salvaguardia di quest'ultima, consentono ad Enel l'esercizio della rete BT come se
fosse passiva.
La protezione di interfaccia, agendo sul dispositivo di interfaccia, deve disconnettere
gli impianti di produzione dalla rete pubblica nel caso di:
• qualunque manovra automatica o manuale di interruttori Enel comprese le
richiusure automatiche sulla rete MT;
• alimentazione della rete pubblica solo da parte del cliente produttore dopo l'apertura
di interruttori Enel (rischio di prolungare il tempo di eliminazione dei guasti e di
avere valori di tensione o frequenza non a norma sulla rete pubblica).
Il cliente produttore deve attendersi un certo numero di interruzioni del parallelo con
la rete Enel; di conseguenza deve curare con particolare attenzione la suddivisione
dei propri carichi tra quelli privilegiati e non privilegiati. La suddivisione dei carichi
a monte ed a valle dell'interruttore di interfaccia è di competenza del produttore.
In alcune situazioni di carico, il cliente produttore deve attendersi che le protezioni di
interfaccia intervengano dopo la richiusura rapida dell'interruttore Enel sulla linea
MT alimentante; è opportuno, pertanto, che questi metta in atto ulteriori accorgimenti
destinati alla salvaguardia dei propri impianti.
Inoltre, per quanto riguarda i periodi di disattivazione degli impianti di produzione e
la conseguente unica possibilità di alimentazione delle utenze privilegiate attraverso
la rete pubblica, il cliente produttore può escludere le protezioni di interfaccia.
Tale esclusione è realizzata mediante un contatto chiuso con l'interruttore di
generatore aperto, posto in parallelo al contatto di scatto delle protezioni di
interfaccia.
Se sono presenti più generatori, i contatti discordi di ogni interruttore di generatore
devono essere tra loro in serie, in modo che l'esclusione della protezione di
interfaccia avvenga solo con tutti i generatori disattivati.
I gruppi di generazione possono essere di tipo monofase o trifase.
Capitolo 2 – Criteri per l’allacciamento degli impianti di produzione alla rete BT
15
Per gli allacciamenti monofase la massima taglia ammessa è 6 kW.
Per allacciamenti di tipo trifase è ammesso collegare, fra le fasi ed il neutro,
generatori monofase di potenza non uguale purché lo squilibrio complessivo
(differenza fra la potenza installata sulla fase con più generazione e quella con meno
generazione) non superi 6 kW.
La scelta del livello di tensione cui allacciare un produttore dipende dalla potenza
dell’impianto di produzione e da quella dei carichi passivi e di altri impianti di
produzioni presenti sulla stessa rete.
Generalmente gli impianti di produzione di potenza nominale complessiva ≤ 50 kW
vengono allacciati alla rete di BT ed allacciati alla rete di MT se di potenza nominale
complessiva superiore a 75 kW.
L’allacciamento alla rete BT può avvenire su linea esistente, su linea dedicata o
tramite cabina di trasformazione MT/BT dedicata.
Si rimanda alla stessa DK 5940 per la documentazione che il produttore deve fornire
ad Enel per consentire essa, previa verifica di fattibilità tecnica a cura di Enel stessa,
di stabilire caso per caso le modalità di allacciamento del cliente produttore.
Nel caso che siano presenti più clienti produttori sulla rete BT dovranno essere
valutati gli effetti della totale produzione, secondo le indicazioni fornite in seguito.
Non è consentita la messa in parallelo alla rete di distribuzione BT di generatori
rotanti o dispositivi di conversione statici in grado di sostenere autonomamente la
frequenza e la tensione di rete.
I generatori rotanti che possono essere allacciati direttamente alle reti di distribuzione
BT sono solo quelli che si comportano durante il funzionamento in parallelo come
generatori asincroni.
I generatori sincroni possono essere allacciati alla rete di BT solo tramite convertitori
AC/AC che non siano in grado di sostenere autonomamente la frequenza e la tensione
di rete.
I generatori asincroni autoeccitati possono essere allacciati alla rete di BT a
condizione che il complesso di eccitazione sia escluso quando funzionano in parallelo
alla rete Enel (In tale caso, dal punto di vista della rete Enel, il generatore si comporta
a tutti gli effetti come un generatore asincrono non autoeccitato).