intervallo di tempo accettabile tra la preparazione e la somministrazione, prima
cioè che la purezza radiochimica diminuisca al di sotto del minimo accettabile. Il
controllo di qualità della purezza radiochimica deve essere pertanto effettuato
prima della esecuzione degli esami e deve quindi basarsi su procedure
relativamente semplici, rapide ed affidabili, eseguite da personale qualificato.
Il presente lavoro di tesi è stato dedicato alla messa a punto e alla
ottimizzazione dei controlli di qualità sulla purezza radiochimica dei seguenti
radiofarmaci: e .
Tutto il lavoro sperimentale è stato svolto presso la U.O. di Medicina
Nucleare A.R.N.A.S Palermo, sotto la guida del primario Dott. Gaspare Arnone,
esperienza come radiofarmacista; ringrazio sentitamente per la grande
disponibilità e collaborazione scientifica anche i medici del reparto Dott.
Garaffa, Dott.ssa Greco e Dott.ssa Ricapito. Ringrazio inoltre per la preziosa
collaborazione i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica del reparto, Sig. Liotta e
Sig.ra Giacalone.
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2. La Medicina Nucleare
La medicina nucleare è una disciplina medica che si avvale di tecniche che
utilizzano sostanze radioattive non sigillate per diagnosticare o trattare patologie
[1]. Essa permette di acquisire, generalmente in maniera non invasiva dati
vitro , o di realizzare un
effetto radiobiologico selettivo terapeutico su organi o tessuti secondo varie
modalità di tropismo biologico.
Si differenzia dalle altre discipline diagnostiche come la Radiologia,
lnanza Magnetica Nucleare, perché non si limita ad
informazioni di tipo morfologico ma rappresenta le funzioni biochimiche e
immagine scintigrafica esprime la distribuzione spaziale o spazio-
temporale del radiofarmaco; essa in genere non ha la definizione di immagini
ottenute con tecniche diagnostiche come la TAC e RM, ma lo scarso dettaglio
morfologico è ampiamente compensato dall'informazione sulla funzione
biologica [8,9].
Mentre le tecniche radiologiche (e anche la risonanza magnetica standard)
restituiscono delle immagini statiche dell'anatomia del corpo, l'imaging nucleare,
visualizzando la posizione nello spazio e nel tempo delle concentrazioni dei
radiofarmaci, permette non solo di seguirne l'assorbimento, ma anche di
controllare la funzionalità di organi coinvolti nel metabolismo delle sostanze
marcate o nella dinamica del loro flusso.
Per presidio di medicina nucleare si intende un complesso strutturale ed
organizzativo con scopi clinici, diagnostici e terapeuticiimpiego
delle radiazioni ionizzanti emesse da radionuclidi ed in particolare a quello dei
radionuclidi artificiali in forma non sigillata.
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Gli elementi radioattivi usati sono dei radionuclidi prodotti artificialmente e
confezionati in forma non sigillata ( sospensioni, soluzioni, ecc.. ) .
1) Preparazione del radiofarmaco .
2) Controllo di qualità sul preparato .
3) Somministrazione .
4) Tempo di attesa ( necessario affinché il radiofarmaco si localizzi nel
5) Rilevazione radioattività con imaging-morfo funzionale o effetto
terapeutico .
L'impiego per uso DIAGNOSTICO comprende:
1) applicazioni di laboratorio, totalmente "in vitro", es. dosaggi
radioimmunoassay (RIA) ;
2) applicazioni "in vivo" e "in vitro", ossia studi di patologie mediante
conteggi della radioattività nei fluidi corporei dopo aver somministrato opportuni
radiofarmaci ai pazienti da esaminare (es. determinazione del volume ematico e
plasmatico, calcolo della massa eritrocitaria, test di assorbimento della vit. B12);
3) applicazioni "in vivo", di imaging morfo-funzionale, ( scintigrafie) che
presentano un campo di applicazione potenzialmente vastissimo in quanto,
radiofarmaco adatto, possono essere studiate numerose
funzioni fisiologiche e le loro eventuali alterazioni. L'imaging scintigrafico si
contraddistingue, rispetto alle altre metodiche di imaging, per la capacità di
mettere in evidenza una compromissione funzionale anche prima che siano
riconoscibili alterazioni anatomiche.
4) applicazioni nelle quali quel che viene rilevato sono taluni effetti fisici
(assorbimento, radiazioni di fluorescenza, diffusione Compton, ecc..) prodottisi
nel paziente irradiato da sorgenti di radionuclidi posti esternamente ad esso.
Sono applicazioni poco praticate od ancora sperimentali ( con eccezioni della
densitometria ossea).
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TERAPEUTICO prevede che il radiofarmaco
somministrato al paziente, concentrandosi nei tessuti malati, possa irradiarli e
distruggerli risparmiando, per quanto possibile, quelli sani. I radiofarmaci che
vengono usati in terapia sono, per lo più, differenti rispetto a quelli usati in
diagnostica perché emettono radiazioni corpuscolate in grado di dissipare tutta la
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loro energia in un volume molto piccolo ( <1 cm) ; ciò permette una
radioterapia metabolica selettiva e mirata. Ovviamente, come per gli usi
diagnostici anche per gli usi terapeutici è fondamentale una costante ricerca per
la messa a punto di nuovi radiofarmaci che presentino sempre migliori
caratteristiche fisiche e farmacologiche.
Esempi di applicazioni di radioterapia metabolica sono:
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1) in campo endocrinologico: la terapia dell'ipertiroidismo, con I ;
2) in campo ematologico: la terapia della policitemia vera ( Morbo di
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Vaquez ), con P
3) in campo reumatologico: la terapia intra-articolare della sinovite cronica
da artrite reumatoide, con radiocolloidi;
4) in campo oncologico: la radioterapia metabolica del carcinoma tiroideo
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con I, la terapia delle metastasi ossee con Sr, la terapia palliativa dei
versamenti sierose esiti neoplastici con radiocolloidi.
Le applicazioni in vivo della medicina nucleare esigono una partecipazione
zione, trasporto, distribuzione , accumulo ed
eliminazione di radionuclidi e radiofarmaci,
funzioni biologiche che presiedono a questi fenomeni. Le applicazioni medico
1) Esplorare particolari funzioni organiche e se possibile , misurarle onde
verificare se esse siano normali od alteratalterazione;
2) Evidenziare lesioni localizzate in organi od apparati attraverso
la lesione localmente determina;
3) Utilizzare meccanismi biologici elettivi e noti di concentrazione di taluni
radiofarmaci in particolari tessuti allo scopo di :
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- caratterizzare la natura di una lesione
realizzare un effetto radiobiologico locale, utile ai fini terapeutici.
La strumentazione disponibile in ogni centro consente attualmente alla
diagnostica medico-nucleare di eseguire quotidianamente sofisticate indagini
funzionali, ad esempio :
1) la distribuzione della funzione di accumulo di radiocomposti può essere
studiata anche mediante rilevazioni topografiche ( nelle tre dimensioni )
2) lo studio per immagini e quantitativo (in ml/min
ematica di alcuni organi può essere completato con valutazione dei flussi locali
3) lo s, escrezione e transito di radiofarmaci
adatti ad essere eliminati dagli emuntori ( renale ed epatobiliare ) può essere
effettuato con immagini seriate e con valutazioni semiquantitative e quantitative
basate sul campionamento delle variazioni di radioattività nel tempo ;
4) la cinetica di organi in movimento(cuore) può essere studiata globalmente
e zonalmente; possono venir determinati parametri che caratterizzano la funzione
cardiaca e possono venir costruite , dal calcolatore, immagini che rappresentano
la distribuzione spaziale di tali parametri;
5) può venir esplorata e caratterizzata la cinetica di contrazione di visceri
cavi ( vescica , colecisti)
2.1 Procedure, tecniche ed apparecchiature utilizzate nella diagnostica
Medico-Nucleare
diagnostici di medicina nucleare si utilizzano
apparecchiature in grado di rilevare le radiazioni gamma emesse da radionuclidi
e di posizionare esattamente gli impulsi in rapporto alla sede di provenienza.
Questi strumenti si chiamano La tecnologia delle
gammacamere si è sviluppata progressivamente: dai primi sistemi analogici, che
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consentivano la sola registrazione su lastra di immagini planari, si è giunti ai
recenti sistemi interamente digitali, che eseguono tutti gli esami scintigrafici
planari, statici e dinamici, e tomoscintigrafici (SPET) di elevata qualità e sono
dotati di elaboratori molto veloci e potenti.
La strumentazione attualmente disponibile è costituita da gammacamere
per uso generale a testata unica o a testate multiple (doppia o tripla testa).
Attualmente vengono utilizzate preferibilmente gammacamere multitesta ed
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in particolare a due testate di tipo digitale a grande campo (40x50cm), che sono
in grado di effettuare in modo ottimale tutte le indagini scintigrafiche, planari
segmentarie e total body ed esami SPET.
Le apparecchiature recenti dispongono di lettino portapaziente motorizzato e
controllato da microprocessori, con possibilità di memorizzare disposizioni
standardizzate del lettino stesso e delle testate, favorendo quindi rapidità e
precisione delle procedure di centratura del paziente.
La gammacamera è collegata con un sistema di elaborazione, che è
componente essenziale del sistema di rivelazione, in quanto ne gestisce la
regolazione, le modalità di funzionamento e le modalità di acquisizione. Oltre a
ciò il sistema elaborativo permette simultaneamente l'elaborazione delle varie
indagini e la riproduzione delle immagini.
2.2 La scintigrafia : le immagini planari
Gli esami di medicina nucleare vengono definite scintigrafie, perché
lle radiazioni gamma è costituito da ioduro di sodio (NaI)
attivato al Tallio (Tl), che è un fotoscintillatore.
immagini planari in diverse proiezioni.
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