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CAPITOLO 1
BENESSERE E COMFORT AMBIENTALI
Nella societ moderna la maggioranza delle persone trascorre gran parte del
proprio tempo, quasi il 90%, in ambienti confinati, in presenza di un clima
artificiale.
La realizzazione di condizioni di benessere all’interno di un ambiente chiuso
Ł pertanto uno dei principali obiettivi per le figure professionali chiamate alla
progettazione degli edifici. Il benessere diventa un elemento di progetto, dal quale
prendono spunto le soluzioni edilizie ed impiantistiche.
Esso include in genere fattori termici e fattori non termici: i primi fanno
riferimento al comfort termoigrometrico, cioŁ a quell insieme di valori dei
parametri fisici che mantengono i parametri biologici ai valori ottimali con il
minimo sforzo da parte dell individuo, mentre i secondi si riferiscono alla purezza
dell aria all interno degli ambienti, oltre che a f attori acustici e
visivo/illuminotecnici.
La necessit di mantenere controllate e specifiche condizioni all interno
degli edifici sfocia nel condizionamento ambientale, cioŁ in quell insieme di
tecnologie che mirano al controllo dell aria in termini di temperatura, umidit ,
purezza e velocit di movimento indipendentemente d alle variazioni delle
condizioni esterne.
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Focalizzando l attenzione sul settore civile, a seconda della tipologia di
edificio con cui si ha a che fare, gli impianti tecnologici di condizionamento
dell aria sono chiamati a soddisfare esigenze di maggiore o minore criticit , il che
si traduce poi in una differente complessit degli impianti: si pensi ad esempio
alle differenti esigenze presentate da un edificio di tipo residenziale e da un
edificio ospedaliero.
Nei seguenti paragrafi si tratteranno i temi relativi alla purezza dell aria
indoor (IAQ) e quelli relativi al comfort termoigrometrico, alla luce dell analisi
della normativa vigente a riguardo.
Si approfondir inoltre la tematica in relazione al le utenze ospedaliere,
necessario preludio alla trattazione su cui il presente lavoro Ł imperniato.
1.1 Qualit dell aria negli ambienti confinati
Mentre la consapevolezza del rischio per la salute determinato
dall inquinamento atmosferico Ł patrimonio comune, Ł difficile accettare che
l aria contenuta nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro non industriali (ambienti
confinati dove la qualit dell aria non Ł direttamente associata al tipo di attivit
produttiva), possa costituire una reale minaccia per l integrit fisica delle persone.
Questo perchØ Ł radicata nella convinzione comune l idea secondo cui l ambiente
costruito e la propria casa in primo luogo, costituiscano un riparo da tutti gli
agenti aggressivi presenti all esterno.
L organismo umano, attraverso i tessuti e la respirazione, stabilisce con
l ambiente in cui vive e lavora un continuo scambio di materia ed energia, da ci
discende l importanza della qualit dell aria che l o circonda.
Da alcuni anni, nei paesi maggiormente sviluppati, si Ł constatata
l insorgenza di una nuova tematica di primario interesse per la salute pubblica:
l aria che si respira all interno dei luoghi costru iti non industriali (scuole, luoghi
di lavoro, residenze, locali pubblici di spettacolo, svago, relax, ecc.), Ł di gran
lunga piø inquinata dell aria esterna.
Le cause di tale situazione dipendono da svariati fattori, quali l impiego
dell energia elettrica e le tecnologie ad essa correlate, l immissione nel ciclo
edilizio di nuovi prodotti inquinanti, la scarsa attenzione progettuale a soluzioni
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tecniche appropriate, la diminuzione dei ricambi d aria a causa delle misure per il
contenimento dei consumi energetici negli edifici, la minore attenzione dei
progettisti nei confronti dei problemi di igiene edilizia, le diverse abitudini di vita
della popolazione che tende a trascurare determinate operazioni di pulizia e,
contemporaneamente, impiega prodotti chimici di largo consumo che aumentano
il carico inquinante (insetticidi, deodoranti per l ambiente, detersivi, detergenti,
ecc.).
Agli inquinanti nuovi, di origine chimica (monossido di carbonio, biossido
di carbonio, biossido di azoto, anidridi varie, composti organici volatili,
formaldeide, toluene, benzene, stirene, isocianati, ecc.) o di nuova individuazione,
come quelli di tipo fisico (gas radon, campi elettromagnetici naturali ed
artificiali), si aggiungono inquinanti classici, come quelli di origine biologica
(muffe, batteri, funghi, pollini, ecc.). Il risultato ottenuto Ł una miscela di nuovi e
vecchi contaminanti presenti all interno degli edifici, con conseguenti danni
transitori o permanenti alla salute degli individui, che vanno dalle sensazioni di
malessere all acuirsi dei fenomeni allergici, fino a diverse forme di patologia
tumorale.
Trattasi di una problematica molto vasta e da tempo all attenzione della
scienza bio-medica: gi nel 1987 l Organizzazione M ondiale della Sanit ha
riconosciuto e definito la Sick Building Syndrom (Sindrome dell edificio malato
SBS) come un complesso di sintomi di malessere generale, non specifici ma
ripetitivi, lamentati dagli occupanti di particolari fabbricati (con ambienti sigillati
e dotati di impianti per il condizionamento dell aria), che spariscono
allontanandosi dagli edifici.
Si parla spesso anche di Building Related Illnes (malattia correlata
all edificio BRI): trattasi di un complesso di si ntomi che si manifestano in uno o
piø occupanti del medesimo edificio; possono essere riferiti ad uno specifico
fattore eziologico (quadro clinico definito: irritazioni alle mucose provocate dalla
presenza di formaldeide, tumore polmonare indotto da esposizione a radon indoor,
legionellosi, ecc.) presente nell aria dell ambient e confinato. Per definire la SBS
elementi essenziali sono il comfort ed il benessere legati a parametri fisici
(temperatura, umidit e ventilazione, velocit dell aria, ecc.) e la qualit dell aria
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legata alla presenza di agenti inquinanti di diversa natura (inquinanti fisici,
chimici e biologici).
L individuazione del grosso problema relativo all i nquinamento ambientale
ha innescato in tutto il mondo una serie di iniziative finalizzate alla ricerca. La
problematica Ł stata studiata sin dagli anni 80 dall Organizzazione Mondiale
della Sanit (OMS), dalla NATO, dalla CEE, dall EPA (Enviromental Protection
Agency), oltre che da una seria di Enti degli USA, del Canada, della Francia, della
Germania, della Svezia, ecc.
In Italia il Ministro dell Ambiente ha istituito nel 1980 una commissione a
cui collaborarono le universit (Milano e Bari), le Associazioni (Assocasa), gli
Istituti Superiori (ENEA), ecc. Si ricorda la legge n.61 del 21.01.1994 per la
riorganizzazione dei controlli ambientali e l istituzione dell Agenzia nazionale per
la protezione dell ambiente (Anpa). Con detta normativa il controllo
dell ambiente non Ł piø competenza delle ASL, ma viene affidato ad agenzie
regionali che sono organizzate in settori tecnici corrispondenti alle principali aree
di intervento. Inoltre, in recepimento della Direttiva CEE n. 106/89, lo Stato ha
emanato il D.P.R n. 246 del 21 aprile 1993 relativo ai prodotti da costruzione
dove, tra i requisiti essenziali richiesti per gli edifici, all allegato A, punto 3,
Igiene, salute ed ambiente, Ł sancito:
per soddisfare questa esigenza l opera deve essere concepita e costruita
in modo tale da non costituire una minaccia per l igiene o la salute degli
occupanti o dei vicini, causata in particolare, dalla formazione di gas nocivi,
dalla presenza nell aria di particelle di gas pericolosi, dall emissione di
radiazioni pericolose, dall inquinamento o dalla contaminazione dell acqua e del
suolo, da difetti di evacuazione delle acque bianche o nere, dai fumi e da residui
solidi o liquidi e dalla formazione di umidit in p arti o sulle superfici interne
dell opera.. .
Si approfondir nel paragrafo seguente l aspetto re lativo alla qualit
chimico-fisica dell aria, indicata oggi con l acron imo IAQ (Indoor Air Quality).
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1.1.1 Cause dell inquinamento Indoor
Le cause dell inquinamento degli ambienti interni sono molteplici e fra loro
correlate. Allo stesso tempo Ł possibile individuare numerose tipologie di
sorgenti di sostanze inquinanti, fra cui:
• materiali per le costruzioni;
• materiali e prodotti per le finiture;
• materiali di arredo e corredo;
• impianti di climatizzazione e di riscaldamento;
• prodotti di largo consumo per la pulizia e la manutenzione;
• presenza di persone, animali, piante;
• attivit umane.
Si possono classificare gli inquinanti interni secondo la provenienza, la loro
tipologia (di tipo fisico, chimico, biologico) e gli effetti che essi producono
sull uomo.
La tabella 11 descrive alcuni inquinanti interni, la loro origine e gli effetti
sulla salute.
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Fonte: A.Baglioni e S. Sardi, Costruzioni e salute. Criteri, norme e tecniche contro l’inquinamento
interno, Franco Angeli, Milano 1991, p.30.
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Tabella 1 Descrizione, sorgenti ed effetti di alcuni inquinanti presenti nell ambiente interno
Secondo la provenienza si classificano:
• sostanze contaminanti generate internamente per la presenza di persone,
processi di combustione, materiali edilizi e arredi. Piø precisamente quelle
prodotte dal metabolismo umano (CO2 e odori corporali), dal fumo di tabacco,
dalla cottura dei cibi, dalla presenza degli impianti di condizionamento, da
prodotti chimici impiegati per la pulizia o per il funzionamento di fotocopiatrici,
da materiali edilizi ed arredi che rilasciano composti organici volatili (VOC);
• sostanze contaminanti nell aria esterna e che contribuiscono al carico
inquinante interno attraverso l apertura delle finestre o proveniente dai condotti di
ventilazione. I principali inquinanti, come noto, sono: l ossido di carbonio (CO),
gli ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx) i composti organici volatici (VOC), il
particolato sospeso e l ozono.
Secondo il tipo si classificano:
• gas o vapori (CO, CO2, NOx, SOx, VOC, ozono);
• radiazioni ionizzanti (Radon e prodotti di decadimento del radon);
• radiazioni non ionizzanti (radiazioni ultraviolette, campi elettromagnetici
naturali e artificiali);
• inquinanti biologici: microrganismi (muffe, funghi, batteri, virus, protozoi,
ecc.), materiale organico di origine animale o vegetale (pollini);
• fumo di tabacco o particolato, come fibre, polvere, ecc. (si ricorda per
inciso la grande influenza che hanno sulle allergie dell apparato respiratorio le
particelle sospese di dimensioni inferiori a 10.
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Secondo gli effetti tutti gli inquinanti sopra citati hanno sull organismo gli
effetti piø diversi, che vanno dalle sollecitazioni sensoriali come gli odori, a quelle
fisiologiche come cefalea o affaticamento, oppure a quelle biologiche vere e
proprie, come irritazioni agli occhi o delle mucose e reazioni allergiche, per finire
con patologie mutagene o cancerogene. Anche i materiali non sono esenti da tali
attacchi inquinanti, basti pensare ai danni provocati dalla proliferazione di
inquinanti biologici quali le muffe.
Le quantit degli inquinanti vengono espresse attra verso la loro
concentrazione (in ppm, mg/m3, µg/m3; per gli inquinanti biologici in numero di
particelle per metro cubo; per i gas radioattivi in Becquerel al metro cubo), ma va
osservato che il quadro dei rilevamenti di tali concentrazioni Ł assai carente e
poco organico nel nostro Paese. Alcuni dati sono reperibili nella letteratura
internazionale, ma non sono particolarmente probanti. In ogni caso, poichØ i
meccanismi di assorbimento da parte dei tessuti e degli organi del corpo umano
differiscono moltissimo da inquinante ad inquinante, piø che la concentrazione
occorrerebbe monitorare, in funzione dell esposizione del soggetto, la dose
biologica nei capelli, nel sangue, nei tessuti e la sua variabilit nel tempo.
Volendo procedere ad un esame piø puntuale, vengono di seguito
riconsiderati alcuni dei contaminanti presenti negli edifici ad uso civile, ed in
particolare quelli che sono stati considerati preziosi indicatori della qualit
dell aria interna.
1.1.1.1 Bioeffluenti ed anidride carbonica
I bioeffluenti sono composti organici emessi sotto forma di gas o particelle
del corpo umano, sia con la respirazione che con la sudorazione o la traspirazione,
ecc., per effetto del metabolismo e quindi in quantit correlata all attivit
dell individuo.
I bioeffluenti non hanno azione tossica ma l aumentare della loro
concentrazione in locali affollati crea un senso di sgradevolezza e fastidio. Per
molto tempo, quale indice di tale fastidio, Ł stata assunta la concentrazione di CO2
che sempre accompagna l attivit metabolica. L uso della CO2 come indicatore
per l odore emesso dal corpo umano ha portato a considerare tale gas come
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surrogato per indicare in modo globale la qualit d ell aria interna. Quando Ł stato
assegnato un limite superiore per la sua concentrazione, si intendeva
essenzialmente regolare la presenza di bioeffluenti umani senza implicazioni nØ
sulla presenza di altri inquinanti in ambiente nØ sulla validit intrinseca di tale
limite. Infatti, Ł stato dimostrato che tale limite risulta insufficiente in spazi
fortemente affollati oppure in presenza di altre sostanze inquinanti. Se comunque
l uso della CO2 come indicatore globale Ł da ritenersi superato, la sua misura
insieme a quella dei VOC e dell ammoniaca va considerata per la determinazione
oggettiva della qualit dell aria.
1.1.1.2 Prodotti di combustione: SOx, NOx, CO
Responsabili della produzione di questi gas, che possono essere irritanti o
tossici secondo la loro concentrazione, sono i processi di combustione quali quelli
dovuti a cottura di cibi, impianti autonomi a gas per il riscaldamento e la
preparazione di acqua calda, stufe a cherosene, sigarette. Il biossiddo di zolfo SO2
ha un azione prevalentemente irritante per l appara to respiratorio e pu arrecare
seri fastidi a persone con malattie cardiovascolari; diventa tossico per
concentrazioni superiori a 5 ppm. Il biossido di zolfo NO2 pu provocare per
concentrazioni superiori a 350 µg/m3, disturbi respiratori sui bambini; gli stessi
sintomi possono manifestarsi in individui adulti sani per concentrazioni superiori
ai 1000 µg/m3. A tutti Ł nota l estrema tossicit dell ossido di carbonio CO dovuta
alla sua grande capacit di combinarsi con l emoglo bina del sangue, formando un
composto stabile chiamato carbossiemoglobina che non permette piø lo scambio
di ossigeno nei polmoni. PoichØ il CO ha un affinit con l emoglobina che Ł circa
superiore di 200 volte a quella dell ossigeno, si comprende come gi
concentrazioni di 10-20 ppm, impoverendo di ossigeno l organismo, possano
provocare seri disturbi a persone affette da malattie cardiovascolari o
broncopneumatie croniche. Tra i prodotti della combustione dobbiamo anche
includere il fumo delle sigarette.
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1.1.1.3 Composti organici volatili
Ormai indicati comunemente con l acronimo VOC (Volatile Organic
Compounds), sono costituiti da una grande quantit di sostanze tra le quali
prevalgono gli idrocarburi aromatici e clorurati, i terpeni, le aldeidi. Tra queste
ultime le piø diffuse in edifici residenziali sono il toluene e la formaldeide sotto
forma di particolato aerodisperso. I VOC sono sempre presenti in ambienti chiusi,
dato che essi sono legati all uso di colle e vernici impiegate soprattutto in arredi
moderni a base di truciolato ligneo, all uso di deodoranti, tarmicidi, solventi per le
vernici; inoltre, sono causa di formazione di VOC i processi di combustione,
compreso il fumo prodotto dalle sigarette e lo stesso metabolismo dell uomo.
Alcuni dei componenti sono particolarmente nocivi per l uomo; si ricordi la
formaldeide, presente nel fumo di tabacco e nella esalazione delle schiume
poliuretaniche, che per concentrazioni dell ordine dei 2 mg/m3 ha effetti irritanti
per le vie respiratorie, ma Ł sospetta di produrre neoplasie in concentrazioni
superiori.
E doveroso segnalare che i VOC sono sempre presenti negli edifici
residenziali e la loro presenza Ł legata sia all attivit umana che ai materiali da
costruzione arredi, pitture, parati, moquette, ecc.: la misura dei composti organici
volatili totali (TVOC) pu esssere un mezzo per verificare gli eff etti di un
ambiente inquinato sulla salute o sul benessere dell uomo. In altre parole si pensa
che al fine sopracitato i VOC possano essere un indicatore della qualit dell aria,
cosi come la CO2 e NH3 lo sono per i bioeffluenti. Certo occorre ancora un certo
grado di cautela nello stabilire scale di valori e ci , sia per la non univoca
definizione dei VOC stessi, sia per la scarsa confrontabilit dei metodi di misura.
Per esempio Ł ancora dibattuto il problema se i TVOC misurati con le tecniche
attuali siano o non siano la somma di tutti i componenti organici volatili singoli
presenti. Le tecniche di misurazione sono complesse o possono condurre a
risultati diversi. Nonostante ci , Seifert, nel 91 , ha deteminato un limite superiore
per tale categoria di sostanze di 300 µg/m3. Si Ł comunque lontani dal ruolo piø
certo assunto dai valori limiti di soglia (TLV) introdotti per assicurare la salute
degli operai nei luoghi di lavoro in presenza di contaminanti specifici.
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Nella tabella 2 si riportano le principali sostanze tossiche presenti quali
inquinanti VOC nelle abitazioni.
Sostanza tossica Dove si trova Effetti biologici
Amianto
Coperture in eternit,
tubazioni, isolanti, ecc.
Disturbi respiratori,
cancerogeno
Anidride carbonica
Scarichi da riscaldamento,
autotrazione
Emicrania, vertigini,
svenimenti
Anidridi solforosa e
solforica
Scarichi da riscaldamento,
autotrazione
Bronchiti, infiammazioni
oculari, danni renali
Benzene
Colori, vernici, smalti, colle,
isolanti sintetici, plastiche
Disturbi respiratori,
cancerogeno
Clorobenzolo
Solventi, pesticidi, vernici,
smalti
Narcotico, intossicazione
epatica, infezioni renali
Cromo
Coloranti, olii, cuoio,
cemento e derivati
Bronchiti croniche,
irritazioni oculari,
cancerogeno
Dicloretano e tricloroetano
Solventi, resine sintetiche,
gomma, pvc, pavimenti
sintetici
Emicranie, svenimenti,
danni epatici, renali
intestinali
Estere acido fosforico
Prodotti antincendio,
insetticidi, fungicidi,
diserbanti, ammorbidenti
Disturbi nervosi, vertigeni,
leucocitosi, disturbi oculari,
epatiti
Fenolici
Coloranti, collanti, vernici,
smalti
Vertigini, emicranie,
difficolt circolatorie ed
epatiche, disturbi al sistema
nervoso
Formaldeide
Vernici, collanti, truciolato,
pannelli in sughero, materie
plastiche, disinfettanti
Amicrania, asma
bronchiale, eczemi, dolori
articolari, disturbi sistema
nervoso
Isocianato
Collanti, gomma, vernici,
smalti
Irritazione alle mucose,
asma bronchiale allergica
Mercurio
Colarante, lampade, pile,
shampoo, inchiostri da
stampa, prodotti pulizia
pavimenti
Alterazioni enzimatiche,
eczemi, danni alle cellule
celebrali e renali
Monossido di carbonio
Scarichi di riscaldamento,
autotrazione
Disturbi circolatori
neuropsichici visivi,
emicranie, tachicardie
Pentaclorofenolo Fungicidi ed impregnanti edili
Danni epatici, renali
consunzione del midollo
osseo
Piombo
Colori, vernici, tubazioni,
pannelli e barriere
antiacustiche
Emicrania, vertigini ed
epilessia
Sulfamidici
Medicinali, impregnati edili
ad azione battericida
Asma bronchiale,
dermatiti,danni renali e
disturbi digestivi
Stirene
Polisterolo, adesivi isolanti,
plastica, confezioni per
Depressione, emicrania,
disturbi mentali, mutageno,
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alimenti cancerogeno.
Tensioattivi Prodotti per la pulizia
Reazioni allergiche delle
mucose e della pelle
Tricloroetilene
Prodotti per la pulizia e
smacchiatori
Danni alle cellule e al
sistema nervoso centrale
Vinilclorulo Giocattoli, tessuti, tendaggi cancerogeno
Toluolo e Xilolo
Sbiancanti, solventi, vernici e
smalti
Narcotico, danni epatici renali
e cardiaci
Tabella 2 Principali sostanze inquinanti tossiche presenti quali inquinanti nelle abitazioni (VOC)
1.1.1.4 Il radon (Rn)
E dal 1957 che si Ł definitamente correlata l esplicita presenza del Radon e
dei suoi derivati a patologie di cancro alla gola e ai polmoni. Gli studi iniziati nel
1932 ebbero dapprima quale campione i minatori, per poi rivolgersi ad operai
esplicanti differenti attivit lavorative. Intorno agli anni 70, la scoperta del Rn
all interno di edifici della Florida destinati ad abitazione diede un ulteriore
decisivo impulso alle ricerche sulla contaminazione radioattiva di questo gas,
peraltro chimicamente inerte ed assolutamente inodore. Il Radon Ł un gas prodotto
da decadimento dell Uranio235 e dell Uranio238, contiene ventisei isotopi
radioattivi; si trova ovunque nel suolo e nelle rocce, in particolare in quelle di
origine vulcanica, nei graniti, nelle arenarie, nei tufi, che vengono impiegati come
materiali da costruzione. Attraverso fessure e pori del terreno il Rn raggiunge la
superficie terrestre e quindi l atmosfera, con fenomeno di trasporto macroscopico
dovuti sia a diffusione molecolare, (legge di Sick), sia a flussi convettivi, (legge di
Darcy). L Istituto Superiore della Sanit , con la c ollaborazione dell ENEA, ha
effettuato nel 1994 un indagine campionaria in Italia su oltre 4000 abitazioni
distribuite in 210 Comuni, rilevando una concentrazione superiore ai 400 Bq/m3,
che Ł il valore di soglia oltre il quale occorre procedere con interventi cautelativi
nel caso di edifici preesistenti. Tuttavia, studiosi e ricercatori hanno recentemente
richiesto all Organizzazione Mondiale per la Sanit (WHO) di abbassare tale
limite a 200 Bq/m3 per le nuove costruzioni.
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1.1.1.5 Contaminanti biologici
Nella tabella 3 vengono riportati i principali agenti biologici e i luoghi e le
circostanze di possibile esposizione degli stessi. Tra tutti, i piø importanti sono i
microrganismi viventi, quali muffe, batteri e spore fungine, che trovano il loro
terreno di coltura in zone umide quali quelle offerte da alcuni componenti degli
impianti di condizionamento, o quelle delle pareti rese umide dall imbibizione o
dalla condensa superficiale. Questo ultimo fenomeno si Ł verificato in tempi
recenti in non poche case soprattutto in determinate zone climatiche, per
trascuratezze nella progettazione o nella realizzazione di edifici. Il rischio di
germinazione delle muffe sulle strutture edili Ł maggiore quanto piø bassa Ł la
loro temperatura superficiale. Detto fenomeno si verifica durante le variazioni
climatiche con climi freddi, quando l isolamento termico delle pareti o dei plafoni
non Ł adeguato, quando le strutture sono sature di umidit generata da una scarsa
traspirazione o quando si sia in presenza di notevoli ponti termici. Anche
l aumento della pressione di vapore interna favorisce il formarsi di muffe, e ci
pu essere provocato dalla presenza di eccessive so rgenti di vapore o da
deficienza di ventilazione.
AGENTE BIOLOGICO LUOGO/CIRCOSTANZA
Acari della polvere e loro particelle fecali. Archivi, locali polverosi.
Batteri coliformi fecali.
Utilizzo servizi igienici ed attivit di pulizia de gli
stessi; impianti di depurazione acque; contatto con
acqua nebulizzata contaminata.
Microrganismi vari (patogeni e non).
Discariche; raccolta e trasporto rifiuti urbani;
rifiuti delle mense aziendali/scolastiche.
Microrganismi patogeni (es. batteri come
Legionella pneumophila, virus, muffe, funghi) ed
altri agenti biologici (acari della polvere, pollini)
presenti nell aria e/o in impianti di
aerazione/condizionamento.
Locali con impianto di condizionamento non
sottoposto a manutenzione periodica; locali ove i
filtri dei condizionatori non sono periodicamente
sostituiti; contatto piø o meno ravvicinato con
persone; vetture con filtri dell aria non
periodicamente sostituiti e/o senza filtri antipolline;
presenza nei locali di piante con pollini
allergizzanti.
Microrganismi patogeni (es. Salmonella) presenti
in impianti idrici.
Utilizzo a scopo potabile di acqua inquinata e/o che
transita in tubazioni non sottoposte a periodica
manutenzione e disinfezione.
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Microrganismi vari (patogeni e non) altri agenti
biologici (acari della polvere, pollini).
Locali con moquette, tappeti e tendaggi non
regolarmente puliti; contatto con acqua nebulizzata
contaminata.
Microrganismi vari, patogeni e non, (batteri,
parassiti) e altri agenti biologici (es. pollini,
tossine).
Contatto con animali vari.
Tossine. Contatto con insetti (punture).
Microrganismi vari (patogeni e non). Utilizzo/contatto con sostanze contaminate (acqua
tecnologica, olio, emulsioni, sangue, saliva, ecc...).
Tabella 3 principali agenti biologici e i luoghi e le circostanze di possibile esposizione
La contaminazione degli impianti di condizionamento Ł un evento da non
trascurare. La difficolt di ispezione e la carenza di manutenzione dei componenti
particolari, ove si ha presenza di acqua, quali le batteria di umidificazione e di
raffreddamento o le torri evaporative, possono permettere il proliferare di spore di
Aspergillus o Penicillium. Se a ci si aggiunge la possibilit di rilevare la presenza
in sistemi di filtrazione non igienicamente manutentati di microtossine
aerodisperse, di polveri e di VOC, si comprende quanta attenzione sia opportuno
porre per evitare che un impianto pensato e costruito per il benessere dell uomo si
trasformi in fonte di allergie, cefalee, irritazioni di mucose faringee e bronchiali,
astenie, o peggio in Legionellosi.
Il batterio denominato Legionella Pneumophila Ł un patogeno a
localizzazione intracellulare, rappresenta tra le tipologie di legionella la specie piø
aggressiva nei confronti dell apparato polmonare umano. Alla Legionella
Pneumophila ed alle altre specie di Legionella, vengono addebitati vari tipi di
infezioni respiratorie in diversa proporzione: per l 85% circa alla prima e per il
rimanente alle seconde. La malattia del Legionario (cos chiamata perchØ facente
riferimento all evento che vide radunarsi presso l Hotel Stradford a Philadelfia nel
luglio del 1976, 4400 ex combattenti del Vietnam, parte dei quali contrassero una
grave forma di infezione polmonare che gli accertamenti medici che ne seguirono
accreditarono alla proliferazione di batteri fino ad allora di origine sconosciuta,
proliferati nelle condotte di distribuzione dell aria dell impianto di
condizionamento dei saloni e delle camere da letto nell albergo che ospitava i
partecipanti al raduno), si manifesta con interessamento polmonare con o senza
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manifestazioni extrapolmonari in individui particolarmente deboli, affetti da
patologie croniche, immudepressi o con diagnostica tardiva: pu portare al
decesso.
Viene contratta prevalentemente nel periodo estivo-autunnale, per
inalazione, inspirando microgoccioline di acqua contaminata disperse in aria
sotto forma di aerosol e nebulizzazione. Inizialmente l attenzione dei ricercatori
venne posta esclusivamente sui sistemi di recupero e deumidificazione degli
impianti di climatizzazione, successivamente anche all interno dei circuiti delle
torri di evaporazione e dei sistemi di raffreddamento. Questa constatazione
evidenzi il pericolo di una possibile contaminazio ne batterica, per gli impianti di
condizionameto con le prese d aria esterne ubicate nelle vicinanze delle torri di
evaporazione.
Dalle recenti ricerche, la scienza bio-medica ha isolato il batterio Legionella
anche all interno delle reti di distribuzione e preparazione dell acqua calda
sanitaria, dove pu trovare le condizioni ottimali per lo sviluppo. La bonifica delle
acque viene attualmente realizzata secondo diversi principi operativi, ma il
problema della presenza delle Legionelle richiede lo studio e la sperimentazione
di nuove metodiche, che garantiscano sia la sicurezza per gli utenti che l integrit
degli impianti idrici: si possono citare ad esempio trattamenti di tipo termico, con
radiazioni UV, e con iperclorazione. La presenza del batterio non comporta
necessariamente pericolo per esseri umani: Ł nocivo solo quando Ł associato a
fattori come temperatura dell acqua dai 25 ai 45 C, presenza di biofilm (struttura
viscosa di provenienza organica costituita da altri batteri, sali naturali, alghe),
accumulo di depositi provenienti dalla corrosione dei materiali e prodotti plastici.
Le superfici zincate offrono un grado discreto di protezione fintanto che i processi
corrosivi non portano in soluzione ioni di ferro capaci di stimolare la
proliferazione del batterio.
Impianti di condizionamento con filtri, separatori di gocce, nebulizzatori,
umidificatori a pacco umido, torri di raffreddamento, sono i principali componenti
di impianti tecnologici a rischio.