adidas Originals: il ritorno del trifoglio
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La mia collezione di sneakers, rigorosamente trifo gliate , non Ł di quelle da
adidas-obsessed (gli ossessionati del trifoglio, quelli che mettono su collezioni di
centinaia di modelli) ma con le sue 32 paia se la gioca alla grande con quelle degli
sneakerhead, collezionisti e inguaribili appassionati come me. Sono sneakers che
nella storia sono state calzate sia dalle leggende dello sport che da artisti ed
esponenti illustri del mondo dell entertainment, e che oggi sono ai piedi di tutti i
cultori dello streetwear. Questo sofferto ma entusiasmante lavoro ha proprio le
sneakers come attrici protagoniste perchØ ritengo che rappresentino l elemento
principale della P di Prodotto di quel marketing mix magistralmente assemblato
dagli strateghi della marca con le tre strisce. Il brand adidas, grazie alla sua storia,
Ł diventato sinonimo di credibilit , legittimit , a ffettivit , tutti elementi che lo
rendono, ormai, ineguagliabile. Il Prodotto sneakers della linea adidas Originals,
caratterizzato da individualit , autenticit ed esp ressivit , Ł l elemento che da solo
riesce a trainare e, di conseguenza, ad alleggerire tutte le altre variabili
controllabili (leve decisionali) di marketing.
Il primo capitolo racchiude la storia del brand e del suo fondatore, l ormai
celeberrimo Adi Dassler. Nel secondo la scena Ł rubata dalle scarpe adidas, quelle
che piø di tutte hanno fatto del brand tedesco una vera e propria icona. Si parte
dalla storia illustrata di queste pietre miliari e si arriva alle sneakers, scarpe da
tennis che diventano filosofia di vita. Il terzo c apitolo d senso al titolo della tesi.
E il giusto tributo ad adidas Originals, la linea del gruppo adidas che circa dieci
anni fa ha rilanciato i prodotti con il trifoglio. Il tutto Ł corredato di tante
immagini esplicative (la maggior parte delle quali attinte dalla rete attraverso il
motore di ricerca Google) che rendono il prodotto finale leggero e colora to.
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In questa tesi non ci sono molte note esplicative a margine in quanto le storie del
brand e delle sneakers sono raccontate e illustrate in modo chiaro ed esplicito e
non richiamano autori e particolari argomenti (se non alcuni aspetti e tecniche di
marketing) di natura scientifica. Il testo Ł ricco di neologismi e modi di dire
internazionali, mutuati dal gergo delle nuove comunit urbane, che penso e spero
facciano parte del vocabolario moderno di tutti i miei futuri lettori. Inoltre,
scrivo di cose passate utilizzando, quasi sempre, il presente e il passato prossimo,
perchØ ritengo siano i tempi verbali che meglio si addicano a far percepire
l immortalit dell universo adidas. Per realizzare al meglio questo lavoro ho
davvero tribolato tanto in quanto le fonti relative all argomento trattato non sono
molto corpose. Inoltre, la bibliografia di riferimento Ł quasi del tutto in lingua
inglese. Ho anche consultato un testo in francese, grazie alle mie modeste ma
efficaci reminiscenze del biennio delle superiori. Le conoscenze pregresse e le
notizie ricavate dalle mie sneakers attraverso etichette, booklet e quant altro, mi
hanno permesso di navigare in internet senza fatica. Per , anche nel sostanzioso
materiale reperito in rete c Ł tanto inglese. Sono comunque molto soddisfatto del
lavoro finale in quanto penso che sappia raccontare, in maniera chiara ed
esaustiva, una tematica attuale e affascinante e, nel contempo, riesca ad
esprimere, esplicitamente, la passione viscerale che nutro per il brand che calza
magicamente i miei piedi da 25 anni. Spero che questo testo possa un giorno,
magari non tanto lontano, permettermi di varcare la soglia del colosso tedesco.
Mai dire mai!! Questa tesi Ł il mio regalo ad adidas per il 60 compleanno delle
sue Tre Strisce. Auguro a tutti una buona lettura, una buona visione, e, soprattutto,
un buon viaggio tra le meraviglie del favoloso mondo del trifoglio.
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CAPITOLO 1
"a.d.i.d.a.s. = all day I dream about sports"
1.1. Adi Dassler, l’uomo che ha calzato lo sport1
Quando Adolf Dassler realizza le sue
prime scarpe nel 1920, all’et di
appena 20 anni, ha in mente una sola
cosa: mettere a disposizione di ogni
atleta le migliori scarpe sportive mai
realizzate. Una filosofia che lo
accompagner fino al 1978, l anno
della sua scomparsa.
700 brevetti e altri diritti industriali di
sua propriet rendono inattaccabile il
suo permanente anelito alla perfezione.
La sua prima scarpa, fatta con i pochi materiali disponibili nel difficile periodo
post-bellico, Ł prodotta in canvas (tela). Essendo lui stesso un atleta appassionato,
fin dagli inizi Adi Dassler Ł a stretto contatto con gli agonisti ed Ł sempre
presente ad ogni evento sportivo di rilievo. Adi Dassler concentra il suo lavoro
sulle classiche discipline dell atletica leggera.
Nella met degli anni Venti sta gi sperimentando p rototipi con suola chiodata.
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Fonte del testo: sito Web http://www.press.adidas.com/it
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Alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 alcuni atleti indossano scarpe speciali di
sua produzione artigianale. Nella met degli anni T renta progetta oltre 30 scarpe
diverse per 11 discipline sportive e ha un gruppo di lavoro di almeno 100
impiegati. In meno di due decenni adidas cresce al punto da diventare leader tra i
produttori di scarpe sportive. Dopo lo scompiglio della Seconda Guerra
Mondiale, Adi Dassler Ł pronto per ripartire. Nel 1947, con 47 operai, comincia a
mettere in pratica le conoscenze guadagnate nel periodo pre-bellico,
confrontandole con nuove idee. Adi Dassler fa le sue prime scarpe sportive del
Dopoguerra usando materiali come canvas e la gomma dei serbatoi di benzina
americani. Nel 1948 introduce adidas come nome dell azienda, una combinazione
fra i suoi stessi nome e cognome. Un anno dopo, poi, registra le fino ad oggi
inimitabili Tre Strisce.
La svolta per Adi Dassler avviene quando la
Germania vince i Campionati Mondiali di calcio
nel 1954. Nella leggendaria finale contro
l Ungheria, la squadra tedesca indossa scarpini
con i tacchetti avvitabili, brevetto adidas.
Parallelamente alla rapida crescita dello sport, Adi Dassler si pone due obiettivi:
specializzarsi nelle varie discipline e ottimizzare i suoi prodotti. Adi Dassler,
inoltre, Ł il primo a sfruttare la promozione sportiva come veicolo per far
conoscere alla gente l innovazione tecnologia applicata ai prodotti adidas.
Comincia cos a utilizzare atleti famosi come testimonial pubblicitari. Molte stelle
come Jesse Owens, Muhammad Ali, Max Schmeling, Sepp Herberger e Franz
Beckenbauer sono annoverate fra gli amici della Famiglia Dassler.
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L offensiva pubblicitaria diventa una delle pietre angolari della sua politica legata
al marchio. Da quel momento in poi, Adi Dassler si propone con novit
tecnologiche in ciascun evento sportivo di risonanza mondiale, dimostrando la
superiorit delle scarpe adidas. In costante contat to con gli atleti agonisti delle piø
svariate discipline, egli progetta scarpe ottimali per quasi tutti gli sport.
Insieme con suo figlio Horst, Adi Dassler crea un azienda internazionale che Ł
presente in ogni evento sportivo mondiale.
Dalla met degli anni ’60, adidas comincia a produrre abbigliamento per le gare e
per l allenamento.
La produzione del pallone da calcio ha inizio nel 1963, e dal 1970 il Pallone
Ufficiale di tutti i maggiori eventi calcistici Ł un prodotto adidas.
Adi Dassler muore nel 1978, all et di 78
anni. Sulla scia della sua esperienza e delle
sue idee, il suo nome e i progetti a lui legati
continueranno ad aiutare gli atleti nei loro
tentativi di spostare i limiti delle
performance agonistiche negli anni a venire.
Dopo la morte del suo fondatore, le sorti dell azienda vengono affidate alla
vedova, K the, e a suo figlio Horst. Horst Dassler perfeziona le opportunit
offerte dalla promozione sportiva. Sotto la sua guida, adidas assume la leadership
globale nel settore del marketing sportivo. Egli Ł anche il responsabile della
stabilizzazione del brand in Francia.
Horst Dassler muore inaspettatamente nel 1987, all et di 51 anni.
Nel 1989, adidas viene trasformata in una corporat ion ( Aktiengesellschaft ).
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Agli inizi degli anni Novanta, dopo un periodo di difficoltosa transizione, adidas
ritorna alle sue radici e al suo obiettivo originario. La produzione di prodotti top e
la migliore qualit possibile diventano il principi o guida dell azienda. Nel 1991,
adidas lancia adidas EQUIPMENT, una linea di scarpe e abbigliamento orientata
allo sport agonistico.
Con il progetto Streetball del 1992, adidas comincia a
rivolgersi specificamente ad un target giovanile. Nel
1993, Robert Louis-Dreyfus assume il controllo del
management dell azienda, lavorando al ritorno del le
tre strisce. Nel 1995, l azione adidas Ł una delle piø
interessanti novit introdotte alla Borsa. Nel mese di
giugno del 1998, il titolo adidas-Salomon AG viene
ammesso all’indice DAX, che comprende le 30 piø grandi societ tedesche quotate
in Borsa.
Nel mese di novembre del 1999 Herbert Hainer
viene nominato vicepresidente e Chief Operating
Officer di adidas-Salomon AG. Succeder a
Robert Louis-Dreyfus, in qualit di CEO,
nell’estate del 2001.
Nel 2005 il segmento societario Salomon viene
venduto alla Finnish Amer Sports Corporation. La societ cambia la sua
denominazione legale in adidas AG . L anno success ivo adidas sferra l attacco al
nemico rilevando per 3,8 miliardi di dollari la terza corazzata al mondo:
l americana Reebok.
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1.2. La storia di adidas: dalle prime scarpe sportive
all arrivederci del trifoglio 2
Scarpa adidas anni ’20
1927
Scarpa da atletica per brevi distanze, D.R.P. (Deutsches Reichspatent), realizzata
nel 1927 in collaborazione con Jo Waitzer (Reichstrainer) per i Giochi olimpici di
Amsterdam del 1928.
1920
Tre principi guida
Spinto dalla sua passione per lo sport e per le scarpe, Adi Dassler
(Herzogenaurach, 3 novembre 1900 Herzogenaurach, 6 settembre 1978) segue
sempre tre principi guida nel lavoro: produrre la scarpa migliore per rispondere
alle esigenze della disciplina sportiva specifica, preservare l’atleta da traumi e
lesioni e creare un prodotto che duri nel tempo.
Le prime scarpe sportive
Adi Dassler assume due calzolai e produce le sue prime scarpe da allenamento,
realizzate interamente a mano. La storia inizia nella lavanderia di sua madre, un
locale all’incirca di 18 metri quadrati sprovvisto di elettricit e macchinari.
Tutte le scarpe vengono realizzate in cuoio e concepite per diverse discipline
sportive.
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Fonte del testo: sito Web http://www.press.adidas.com/it
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1924
Il creativo e il venditore
All’et di 23 anni, Adi convince suo fratello Rudi a entrare in societ . Il 1 luglio
1924, registrano la loro piccola impresa come "Fabbrica di scarpe F.lli Dassler,
Herzogen-aurach". Le personalit opposte dei due fr atelli si completano alla
perfezione: Adi, il creativo tranquillo e riflessivo e Rudolf, il venditore estroverso.
F.lli Dassler OHG
Non passa molto tempo che 12 persone, inclusi diversi membri della famiglia,
sono in grado di produrre circa 50 paia di scarpe al giorno.
1925
Le prime scarpe speciali
Adi Dassler crea un paio di scarpe appositamente pensate per l’atletica, dotate di
chiodi realizzati a mano, nonchØ le prime scarpe da calcio con tacchetti chiodati.
1927
La prima fabbrica
Adi e Rudi Dassler affittano il loro primo
stabilimento che battezzano con il nome di
"Fabbrica di scarpe F.lli Dassler" ("Gebr der
Dassler Schuhfabrik"). Sono gi 25 le persone
coinvolte capaci di produrre 100 paia di scarpe al giorno.