4
possono derivare, con particolare riferimento all’età evolutiva. Si evidenzierà come il
movimento rappresenta una vera e propria necessità dello sviluppo, soprattutto nell'età
infantile e nell'adolescenza, periodo in cui il fisico va spronato e incoraggiato al movimento.
Verranno inoltre chiarite nozioni relative: le caratteristiche fisiologiche, l’allenamento
sportivo, le leggi biologiche dell'accrescimento, le capacità coordinative e condizionali;
poiché per un futuro insegnate, in particolare di attività motoria ma non solo, è requisito
imprescindibile avere un’adeguata conoscenza di tali contenuti, in modo da poter progettare
ed attuare corrette proposte didattico-motorie, calibrate sulla base delle caratteristiche
proprie dei bambini o ragazzi con i quali ci si troverà ad operare.
Infine il primo capitolo si concluderà ribadendo ancora una volta il valore della pratica
dell’attività fisica fin dalla prima infanzia ed il ruolo fondamentale che ha la scuola
nell’avvicinare bambini e ragazzi verso tale prassi. Oltre alle conoscenze specifiche legate
alle leggi fisiche dell’accrescimento è importantissimo avere insegnanti formati anche dal
punto di vista psico-pedagogico in modo tale da avvicinare i bambini all’attività fisica
seguendo la strada metodologicamente più opportuna: fissare obiettivi, contenuti, mezzi,
metodi ed imporre limiti adeguati sulla base di chi abbiamo di fronte per non portare il
bambino all’allontanamento di tale pratica solo per un approccio mal riuscito.
Nel secondo capitolo si tratterà dell’attività motoria vista come gioco che accompagna la
crescita di molti bambini, ricordando l’altissimo valore che ricopre il gioco, nelle sue
accezioni e forme; facendo esplicito riferimento alle funzioni che assolve sulla base delle
diverse età dei bambini.
Successivamente verranno trattati i metodi e le tecniche psicomotorie più adeguate per
consentire un corretto approccio all’attività fisica di bambini in età scolastica, dando
particolare spazio all’approccio psicocinetico di Le Boulch, fondatore della psicomotricità
dell’età infantile, il quale ha più volte sottolineato il valore del movimento umano al fine di
educare1.
1
A. Carraro, Fondamenti Storico Epistemologici delle Scienze Motorie, 2004
5
Infine verrà dedicato un singolo paragrafo, per approfondire l’approccio psicomotorio nella
Scuola Primaria, analizzando dettagliatamente le caratteristiche psicofisiche proprie dei
bambini in età scolastica e preadolescenziale.
Nel capitolo terzo si affronterà la disciplina del nuoto; ma prima di entrare nello specifico
della stessa verranno chiarite alcune definizioni di schema e immagine corporea dalle quali
non si può prescindere se si mira al raggiungimento di una corretta pratica della disciplina
stessa.
Successivamente si affronterà lo stretto rapporto che lega i bambini al nuoto mettendo in
rilievo i benefici e i vantaggi che apporta una corretta attività in acqua.
In base ai numerosi studi che testimoniano i molteplici risultati positivi, si avvalora l’ipotesi,
trattata in questo capitolo, che se la pratica del nuoto venisse inserita all’interno delle ore
dedicate all’attività motoria, maggiori potrebbero essere i benefici soprattutto per bambini
nell’età dello sviluppo. Importante è anche non dimenticare quanto una disciplina come
questa può essere estremamente importante per bambini diversamente abili: il contesto
acquatico aiuta moltissimo nel valorizzare le potenzialità di bambini o ragazzi che
presentano forme di disabilità, così come verrà illustrato nell’apposito paragrafo.
Infine si analizzerà il concetto di paramorfismo indotto dalla mancanza di esercizio fisico, al
quale si oppone quello di «salute dinamica», delineato dal benessere psico-fisico che
scaturisce non solo dall’ assenza di malattie o malformazioni, ma spesso è il risultato di una
buona capacità di adattamento al lavoro fisico.
In ultimo verrà riservata un’appendice nella quale saranno descritte proposte didattiche
relative esclusivamente la pratica del nuoto; verrà fatto un excursus che a partire dalle prime
attività di ambientamento acquatico giungerà al passaggio in “vasca grande” per concludersi
con l’apprendimento dei vari stili e in alcuni casi della pratica agonistica.
6
CAPITOLO PRIMO
L'Attivita' motoria nell'eta' evolutiva e i suoi
elementi auxologici
7
8
La maturazione e l’accrescimento
Il movimento rappresenta una necessità dello sviluppo, soprattutto nell'età infantile e
nell'adolescenza, proprio per questo il movimento e di conseguenza l’allenamento fisico va
incoraggiato senza riserve, specie se viene realizzato in modo adeguato all'età ed allo
sviluppo. Una corretta proposta motoria in età infantile e giovanile non può prescindere dalla
adeguata conoscenza delle caratteristiche fisiologiche e delle leggi biologiche
dell'accrescimento, che offre sostegno scientifico ai principi psico-pedagogici e
metodologici, sia nel momento di fissare obiettivi, contenuti, mezzi e metodi, sia quando è
necessario imporre limiti. “Il bambino non è un adulto in miniatura e la sua mentalità non è
solo quantitativamente, ma anche qualitativamente diversa da quella degli adulti, e per
questa ragione un bambino non soltanto è più piccolo, ma anche diverso”2. I bambini e gli
adolescenti per uno sviluppo psicofisico completo, armonico, hanno bisogno di una certa
quantità di movimento. Lo studio dei processi evolutivi rappresenta un valido strumento per
la valutazione, nel tempo, non solo dello stato di salute di interi gruppi sociali; fornisce,
quindi, utili indicazioni per il miglioramento della qualità della vita. Il processo di crescita,
staturale, psicologica, affettiva e sociale, è l'elemento caratterizzante l'età evolutiva.
Ad occuparsi specificatamente dello studio dell’accrescimento umano e delle sue patologie è
l’Auxologia (una branca dell’Endocrinologia). Per poter dare un giudizio di normalità sulla
crescita di un bambino e per diagnosticare eventuali alterazioni della stessa, uno degli
strumenti più validi è valutare le misure del bambino, mettendole in relazione con i valori
standard e le variabili fisiologiche della popolazione , nonché con i parametri relativi ai
genitori3 .
La crescita è un indice molto importante della salute fisica e psicologica del bambino. Per
questo motivo molti fattori, oltre quelli genetici, possono influenzare negativamente la
crescita di un bambino, alterandone la situazione ormonale che sta alla base di uno sviluppo
normale.
2
Claparède, 1937, riportato in MALASPINA ROBERTO, Sociologia del gioco e dello
sport, Edizioni Culturali Internazionali, Genova, 1988
3
P. Vayer “Educazione psicomotoria dell’età scolastica” ed. Armando Roma 1974
9
Alcune di queste cause sono:
• malattie croniche;
• malnutrizione;
• stress fisici ( sport molto intensi e prolungati);
• stress psicologici;
Il concetto di maturazione differisce completamente da quello di crescita, implicando una
progressione verso la maturità che varia a seconda del sistema biologico considerato.
Ad esempio, la maturità scheletrica coincide con il conseguimento della completa
ossificazione dello scheletro, mentre la maturità sessuale consiste nel raggiungimento della
capacità riproduttiva. La crescita invece implica un cambiamento di dimensioni: tutti gli
individui diventano adulti, e perciò scheletricamente o sessualmente, maturi, ma alla fine
hanno una statura differente. Questa è la distinzione fondamentale tra maturazione e crescita,
rappresentando la prima il progredire verso la maturità e la seconda il progressivo
raggiungimento delle dimensioni corporee definitive.
Probabilmente i due processi sono soggetti ad un controllo genetico separato, tuttavia sono
in stretta relazione fra di loro.4 Di solito gli indicatori di maturazione biologica più usati
negli studi sui bambini e sui giovani sono l'età scheletrica, lo sviluppo dei caratteri sessuali
secondari e l'epoca del menarca. Se sono disponibili sufficienti dati longitudinali un altro
indicatore utile è rappresentato dal momento di massima crescita in statura (l’età in cui si
verifica il picco di velocità di crescita in altezza).
Un’analisi approfondita del fenomeno permette di evidenziare spinte maturative con
caratteristiche differenziate tra i vari segmenti corporei e tra i vari organi ed apparati, la cui
conoscenza è fondamentale, dal momento che l'evoluzione delle capacità motorie ne risulta
intimamente legata.
4
Tanner, J.M., Growth at adolescence, Oxford, Blackwell Scientific Pubblication, 1962.
10
Le spinte maturative sono riconducibili, a tre modelli fondamentali:
1. il modello caratteristico dello sviluppo somatico generale;
2. il modello caratteristico dell'apparato riproduttivo;
3. il modello caratteristico del sistema nervoso centrale (SNC).
La spinta di crescita prosegue ininterrottamente, dalla nascita fino all'età adulta, secondo una
caratteristica curva "ad esse italica".
La velocità di crescita non è costante: elevata nei primi anni, presenta successivamente una
progressiva riduzione, seguita da un periodo relativamente costante, per poi presentare un
rapido incremento, che culmina in un picco.
La velocità si azzera a crescita ultimata. La sfasatura tra la curva di velocità di statura e di
peso - analoghe ma non perfettamente sovrapponibili - è responsabile della alternanza dei
periodi di proceritas (statura) e di turgor (peso). I primi anni della scolarità elementare
corrispondono ad un periodo di accrescimento relativamente costante, con aumento di peso
pari a circa 3-3,5 Kg l'anno, e di altezza pari a circa 6 cm l'anno, con prevalenza staturale
all'inizio (proceritas l°) e successivamente ponderale (turgor 2°)5.
Non si evidenziano inoltre particolari differenze tra sesso maschile e sesso femminile. In
particolare per quanto riguarda le femmine si ha intorno ai 10 anni, mentre per i maschi agli
11-12 anni nella quale entrano nella fase della "prepubertà", con rapido incremento
morfologico ed attivazione funzionale degli organi della riproduzione (modello di
accrescimento seguito dall' apparato riproduttivo). I singoli segmenti del corpo sono soggetti
ad una crescita di intensità diversa. Ciò porta a variazioni nelle proporzioni del corpo, che
sono caratteristiche di ciascun periodo dello sviluppo.
Durante il primo anno di vita, le cellule nervose del SNC (sistema nervoso centrale) sono
soggette ad un processo di collegamenti a rete, che è estremamente importante per il
successivo potenziale funzionale. Si suppone che questo processo di formazione e diffusione
5
AA.VV.: Il corpo e l'azione motoria, Calzetti-Mariucci Ponte San Giovanni, 1996