corrispondenza varia con organizzazioni non governative e associazioni
internazionali e straniere. Dopo svariati mesi di ricerca solitaria poco proficua,
ho infine desistito, per essere assunta da una multinazionale appena sbarcata
in Italia, nella speranza di beneficiare di un network internazionale nella mia
crescita professionale. In realtà, nonostante le mie richieste, le occasioni di
spostamento internazionale sono state ben poche, e nel 2006, a 33 anni, grazie
al supporto economico fornito da una borsa di studio concessa da una
fondazione bancaria, ad un capo compiacente e a una realtà ospitante
pronta a investire su di me, sono partita alla volta di Stoccolma, per una
esperienza professionale temporanea ma molto soddisfacente. Ancora oggi,
consulente del career service del Master in Peacekeeping Management
dell’Università di Torino, aspiro ad una nuova opportunità lavorativa all’estero
nel mio settore di specializzazione, per migliorare la mia professionalità,
apprendere best practices straniere e raccogliere nuovi stimoli lavorativi.
In tal senso, la ricerca di informazioni sui potenziali operatori di orientamento
può avere interessanti risvolti in termini di canali da contattare come utente, al
fine di implementare la mia professionalità come consulente di orientamento
in contesti internazionali.
D’altro canto, la ricerca risponde ad un interesse professionale oltrechè
personale. Uno dei miei obiettivi lavorativi è quello di erogare servizi di
orientamento rivolti agli utenti in mobilità internazionale - sia dall’Italia verso
l’estero che viceversa – e la tesi ha anche l’obiettivo di evidenziare nuove
nicchie di mercato dove valorizzare la mia professionalità, individuando, di
conseguenza, potenziali datori di lavoro!
Per evitare eventuali incomprensioni sul significato e la valenza da me
attribuita nel corso della trattazione al termine “orientamento”, spendo alcune
parole per chiarirne preliminarmente il concetto.
Senza soffermarmi sul dibattito relativo alle diverse teorie e approcci
contemporanei, considero in questa tesi l’orientamento nella sua accezione
più ampia, a partire dalla considerazione di Leonardo Evangelista - che reputo
personalmente molto azzeccata - che sostiene che fare orientamento
equivale a supportare persone di qualsiasi età e sesso nell’individuazione e
costruzione di percorsi soddisfacenti in ambito professionale e formativo. Di
conseguenza, considero operatori dell’orientamento tutti coloro che aiutano
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le persone a compiere delle scelte e a metterle in atto, facilitando
l’identificazione e il raggiungimento degli obiettivi professionali.
Negli ultimi anni, il concetto di orientamento si è ampliato, e l’attività di
orientamento può essere svolta in vari modi: attraverso di incontri dedicati alla
ricerca di lavoro e alle scelte professionali, brevi corsi di formazione, colloqui
individuali, telefonici, via email, o anche semplicemente erogando
informazioni personalmente o pubblicandoli su carta oppure online.
In una società, caratterizzata da rapidi mutamenti ripetuti nel tempo come
quella in cui viviamo, l’orientamento si prefigura come uno strumento
trasversale e strategico, un processo continuo per lo sviluppo personale e
professionale durante tutto il percorso della vita e non solo nel momento della
transizione scuola-mondo del lavoro. Pertanto, anche nella presente
trattazione, considererò i servizi di orientamento rivolti a diverse tipologie di
utenti, con età, professionalità, ambizioni e situazioni economiche differenti:
studenti, giovani lavoratori, manager con consolidata esperienza e pensionati.
Obiettivo della tesi
L’obiettivo della tesi è dunque individuare i servizi di informazione e consulenza
orientativa a supporto di coloro che aspirano ad effettuare esperienze
professionali all’estero, ma anche coloro che si trovano nelle conseguenze di
dover vivere l’esperienza dell’espatrio per motivazioni diverse.
Rispondendo alle domande: “A chi si rivolge per avere informazioni chi
desidera fare esperienze professionali all’estero?” e “Che genere di supporto,
e indicazioni ha modo di trovare?”, prenderò in considerazione un quadro
piuttosto articolato di soggetti che promuovono la mobilità internazionale:
career service universitari, uffici del lavoro, istituti di formazione, agenzie di
servizi di intermediazione, associazioni, pubblicazioni cartacee e online, siti
web, professionisti del settore pubblico e privato, poiché ciascuno di loro, in
qualche modo indirizza le scelte di chi emigra per lavoro.
Orientare le persone per operare in contesti diversi da quello di partenza è
indubbiamente una sfida ardua, ma necessaria. Se è importare
accompagnare l’individuo nella definizione del proprio progetto professionale
e nella ricerca di opportunità idonee al profilo professionale nel paese di
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residenza, diventa ancor più cruciale, se ci si riferisce a contesti stranieri e
internazionali, dove i codici comportamentali e relazionali devono essere
appresi.
Il fatto di cambiare paese di residenza implica automaticamente per le
persone un cambio radicale dell’ambiente sociale di riferimento, offrendo
indubbie opportunità di acquisire nuove competenze e migliorare la propria
carriera, ma portando, potenzialmente ad una perdita progressiva di legami
con il contesto e il network amicale di partenza, così come un indebolimento
della professionalità nel contesto lavorativo di origine.
Pertanto, prima di intraprendere la scelta di partire per esperienze professionali
all’estero, è essenziale farsi supportare da fonti e soggetti autorevoli e
competenti, in modo da considerare tutti le variabili implicate nel cambio di
professionalità e di contesto, per vivere esperienze realmente funzionali al
nostro percorso di carriera e personale.
Le informazioni di orientamento professionale in questo ambito non possono
prescindere dal contesto culturale di riferimento poiché quando si lavora
all’estero, alla cultura aziendale diversa si somma anche un contesto paese
con abitudini e codici comportamentali diversi da quello di partenza, che
impattano pesantemente sulla ricerca del lavoro e sulla riuscita dello stesso.
La fase della preparazione prima della partenza diventa fondamentale per
creare serenità nell’utente e deve pertanto comprendere l’acquisizione delle
informazioni di base a livello professionale ma anche socio-culturale del paese
di destinazione: dalla redazione del curriculum vitae, alle tecniche di ricerca di
lavoro sino all’apprendimento dei codici comportamentali locali.
Al fine di circoscrivere minimamente la trattazione, volutamente, la tesi non
prende in considerazione o tocca marginalmente:
• gli operatori di orientamento che erogano servizi di orientamento nei paesi
di destinazione quali gli uffici per il lavoro e le agenzie di collocamento
• I servizi legati all’espletamento delle pratiche burocratiche e di supporto
logistico alla mobilità
• il vasto settore del volontariato e dei campi di lavoro all’estero, e dei
programmi di scambio giovanile
• le esperienze di emigrazioni poco professionalizzanti, quali i periodi di lavoro
come lavapiatti o ragazza alla pari fine a se stessi
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• gli operatori di orientamento esclusivamente dedicati alla mobilità per
motivi di studio
La trattazione non si focalizza volutamente su nessuna area geografica, anche
se la quantità maggiore di canali informativi reperiti si concentra sull’Unione
Europea.
Organizzazione della tesi
La trattazione si struttura in tre capitoli, più una sezione finale di conclusioni.
Il capitolo I analizza il quadro di riferimento, a partire dall’importanza che la
mobilità geografica professionale riveste a livello mondiale - nel rispondere alle
sfide della globalizzazione dei mercati - e a livello individuale - nel rafforzare la
professionalità e la personalità di coloro che effettuano esperienze di lavoro
all’estero.
Il capitolo dà spazio alla valutazione dei profili con background internazionale
da parte del mondo aziendale; successivamente analizza i dati relativi alla
propensione e alla effettiva mobilità internazionale, temporanea o definitiva,
in un altro Paese, per terminare con i potenziali fattori deterrenti della mobilità
internazionale, tra i quali quello della presunta carenza di informazioni di
orientamento prima della partenza. Questa ipotesi introduce la sessione
successiva, dedicata proprio alla scoperta del panorama servizi di
orientamento alla mobilità professionale internazionale.
Il capitolo II è in effetti il cuore della tesi.
Si tratta di una lunga elencazione, organizzata in sottocapitoli, degli operatori
che erogano informazioni o servizi di consulenza nel settore, nei confronti di
diversi target di utenti: giovani alla prima esperienza, donne, professionisti,
espatriati e finanche pensionati. La ricerca si snoda a partire dalle fonti
italiane, lasciando probabilmente alle straniere lo spazio maggiore, alla
caccia di best practices da importare in Italia, talvolta compiendo scelte
arbitrarie in merito alla modalità di catalogazione delle fonti e alla selezione
dei canali da includere nella tesi, in virtù di elementi di originalità o innovazione
dei servizi.
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Il capitolo III è dedicato all’orientamento alle carriere presso organismi
internazionali. Si tratta di un breve escursus sui canali di informazione e
consulenza esclusivamente dedicati a questo settore particolare, talvolta
inglobato in alcuni dei canali citati nel capitolo precedente, altre volte
ignorato. Le professioni nelle organizzazioni internazionali, siano esse
governative o non governative, prevedono regole di accesso e progressione
alla carriera peculiari, che vengono molto spesso, ancora oggi, mitizzate o
sottovalutate. Rivolgersi ad operatori qualificati e competenti in grado di
decodificare e illustrare chiaramente tali meccanismi, incrociandoli con le
competenze e le aspirazioni degli utenti al fine di compiere scelte professionali
serene e oculate si rende particolarmente necessario in questo settore più che
altrove.
Infine, nell’ultimo capitolo dedicato alle conclusioni, presento brevemente i
risultati della tesi, evidenziando potenziali nicchie di mercato da me
arbitrariamente individuate accostando i dati della domanda e quelli
dell’offerta di mobilità internazionale. Il capitolo riserva un breve spazio ai miei
commenti personali, per terminare, come nella migliore delle tradizioni, con gli
auspici futuri, gli auguri che porgo personalmente al settore dell’orientamento
alla mobilità internazionale.
Metodologia
L’approccio adottato nella ricerca è assolutamente pratico, a discapito di
considerazioni teoretiche e astratte, e la trattazione ha uno stile asciutto, quasi
documentaristico.
A partire dalle informazioni in mio possesso, simulando le attività di un qualsiasi
utente alla ricerca della rotta da seguire, passo in rassegna i canali di
orientamento di volta in volta indicati in altri fonti, come in un sistema di
scatole cinesi a incastro. Gli operatori considerati sono principalmente in
lingua italiana e inglese, con una parte residua in francese.
Quando possibile, cerco di approfondire le informazioni contenute nelle
descrizioni attraverso richieste di chiarimento via email, contatto diretto con gli
operatori, verifica dell’aggiornamento dei dati, etc.
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La maggior parte delle oltre 100 fonti incluse nella ricerca è rappresentato da
siti web, la restante parte da informazioni raccolte da operatori di
orientamento e materiale bibliografico. Quando è stato possibile, ho
contattato direttamente gli interlocutori per raccogliere indicazioni in maniera
diretta; talvolta non è stato possibile per ragioni oggettive (distanze fisiche), o
per il dilungarsi dei tempi dovuti al loro carico di lavoro.
E’ importante specificare che non si tratta di una guida di orientamento per
lavorare all’estero, ma una guida sugli operatori per orientarsi per lavorare
all’estero.
Lo studio non pretende ovviamente di essere esaustivo, ma di fornire spunti di
riflessione sui servizi presenti, il loro livello qualitativo e i trend di sviluppo, per
evidenziare eventuali carenze di mercato da colmare.
Augurandomi che gli spunti che possano magari essere raccolti e sviluppati
con interventi concreti per migliorare l’efficienza del sistema.
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