regola  per  offrire  un  supporto  automatizzato  e  digitalizzato  al  viaggiatore, 
affinché  esso  possa  arricchire  al  meglio  il  proprio  viaticum prima  di 
intraprendere un viaggio, breve o lungo che sia.
Il primo scenario immaginato prima di avviarmi allo sviluppo di questo progetto 
rappresentava un tavolo con una mappa cartacea spiegata su di esso, con attorno 
quattro amici intenti a pianificare il proprio viaggio: essi giravano e rigiravano 
la mappa, un paio segnavano con un pennarello dei luoghi in particolare mentre 
un terzo leggeva a voce alta da una guida turistica la descrizione di quei luoghi. 
Minuto  dopo  minuto,  nelle  loro  menti  il  loro  viaggio  assumeva  una  forma, 
dovevano soltanto scegliere la data di partenza, quella di rientro e il mezzo di 
trasporto.  Una  domanda  sorge  spontanea:  è  possibile  automatizzare  e 
digitalizzare questo scenario? E se si, che tipo di interazione dovrebbe esistere 
tra gli utenti e il sistema?
Sul web diverse aziende offrono dei servizi di visualizzazione di mappe e di 
ricerca  su  di  esse;  le  nuove  interfacce,  con  l’introduzione  della  tecnologia 
multitouch, rendono l’interazione uomo-computer sempre più naturale; inoltre il 
tanto annunciato e-paper non è più una remota fantasia.
Questa tesi documenta la realizzazione di un progetto nato con l’obiettivo di 
combinare le potenzialità del servizio di rappresentazione e di ricerca geografica 
offerto  da  Google  Maps  con  la  naturalezza  di  un’interazione  multitouch. 
Obiettivo è utilizzare la metafora della mappa in un contesto automatizzato e 
digitalizzato, cercando di ricreare, seppure in parte, lo scenario sopra descritto.
Il primo capitolo osserva il turismo da diversi punti di vista, ma in particolare 
dal  punto di  vista  sociale:  viene analizzata in particolare  la  sua dinamica,  il 
modo in cui il  turista s’approccia al viaggio e in che modo viene supportato 
nelle proprie scelte. Il secondo capitolo descrive la tecnologia multitouch da un 
punto  di  vista  sia  hardware  che  software,  con  una  particolare  attenzione  al 
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protocollo aperto TUIO. Il terzo capitolo descrive il servizio Google Maps e le 
relative Api per ActionScript 3. Il quarto capitolo documenta invece le fasi di 
analisi,  progettazione  e  sviluppo  dell’applicazione,  la  realizzazione 
dell’interfaccia  e  una  valutazione  della  sua  usabilità,  mediante  l’utilizzo  di 
metodi formali. Il quinto capitolo, infine, descriverà i possibili sviluppi futuri 
dell’applicazione.
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Capitolo 1
I sistemi di supporto al turismo
Il  turismo è  un fenomeno sociale  piuttosto recente  nella  storia  dell’umanità: 
seppur è possibile venire a conoscenza di forme di turismo nella storia antica (le 
vacanze patrizie nell’Antica Roma), nella storia medioevale (i pellegrinaggi) e 
nella  storia  moderna  (il  Grand  Tour  dei  giovani  aristocratici),  solo  con  lo 
sviluppo del turismo di massa, negli anni Venti negli Stati Uniti e nel secondo 
dopoguerra in Europa, il viaggio diventa un bene di consumo alla portata di tutti 
i ceti sociali e di conseguenza  diviene rilevante dal punto di vista dell’analisi 
sociologica[1].
1.1. Il turismo
Negli  anni,  il  turismo  si  è  evoluto  continuamente,  acquisendo  molteplici 
sfumature fino a diventare uno dei settori economici in più rapida crescita nel 
mondo. Il turismo moderno è collegato strettamente allo sviluppo e include un 
numero  sempre  crescente  di  nuove  destinazioni.  Queste  dinamiche  hanno 
trasformato  il  turismo  in  un  motore  essenziale  per  il  progresso  socio-
economico[2].
Il turismo è quindi un fatto sociale: «per la pregnanza e la complessità dei suoi 
meccanismi, per la peculiarità con cui modella il presente storico e al contempo 
ne è modellato»[3]. Il turismo è quindi un fatto economico: oggigiorno, il volume 
del  business  che  interessa  il  turismo  eguaglia  o  addirittura  sorpassa  quello 
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dell’esportazione di petrolio, prodotti alimentari o automobili. Esso è diventato 
uno dei maggiori attori nel commercio internazionale, e rappresenta allo stesso 
tempo una delle principali fonti di entrata per molti paesi in via di sviluppo. 
Questa crescita va di pari passo con una diversificazione e una competizione tra 
destinazioni sempre crescente.
Negli  ultimi  anni la popolazione mondiale è entrata nella cosiddetta fase del 
“turismo globale”. Grazie al considerevole aumento del traffico aereo e grazie 
allo  sviluppo  dei  mezzi  informatici  la  diffusione  del  turismo  ha  subito 
un’accelerazione  senza  precedenti,  per  cui  le  opportunità  di  consumo  sono 
diventate innumerevoli. Si inizia a parlare di “turismo di massa”, definito «una 
partecipazione al turismo di un numero elevato di individui in una popolazione, 
in contrasto con la partecipazione limitata dei decenni precedenti»[4].
In pochi anni, beneficiando di condizioni favorevoli, un fenomeno orientato a 
una stretta cerchia di benestanti si è trasformato in un fenomeno di massa e un 
settore  ristretto  dell’economia  è  diventato  un’ industria  che  muove  ingenti 
capitali e che crea una grande quantità di occupazione.
1.2. Dinamica del turismo
Tra le motivazioni principali che portano un soggetto a spostarsi, le più comuni 
sono, ad esempio, la ricerca di un momento di relax, il divertimento, la visita di 
amici o parenti, lo studio o il lavorativi. Il primo pensiero di un viaggiatore è 
rivolto al tempo che impiegherà per raggiungere la propria destinazione; un alto 
pensiero è impegnato nel confronto delle alternative che gli si pongono davanti 
in modo da poter effettuare la scelta migliore. Un ulteriore pensiero potrebbe 
sorgere nel caso in cui il viaggiatore non abbia una “meta”. In sintesi, quesiti 
che si pone usualmente il viaggiatore sono:
• «Dove vado?»;
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• «Quanto tempo ci impiegherò? Quanto resterò?»;
• «Una volta lì, cosa farò?».
I quesiti si combinerebbero tra loro in modo ancora più complesso nel caso in 
cui si consideri la compresenza di più viaggiatori: una ulteriore dimensione si 
aggiungerebbe alle tre proposte in precedenza, all’interno della quale sorge il 
bisogno  spontaneo  trovare  una  soluzione  che  soddisfi  in  modo  ottimale  i 
desideri di tutte le parti.
A differenza del viaggio, il turismo può essere definito come il complesso delle 
manifestazioni e delle organizzazioni relative a viaggi e soggiorni compiuti a 
scopo ricreativo e di istruzione. Questa affermazione, ponendo l’accento sulla 
motivazione del piacere, esclude tutte quelle forme di  spostamento per ragioni 
di carattere strumentali (viaggi di lavoro, emigrazione, turismo congressuale), 
che possono ingannevolmente rientrare sotto la voce di “turismo”[5]. Secondo la 
United  Nations  World  Tourism Organization  (UNWTO),  inoltre,  si  definisce 
turista  «il  visitatore  che  trascorre  almeno  una  notte  nel  luogo  visitato  ed 
escursionista  il  visitatore  che  non vi  trascorre  neppure  una  notte».  Essa  poi 
considera migratori «tutti gli spostamenti di durata superiore all’anno».
1.3. Tipologie di turismo
Negli  ultimi  decenni,  il  turismo  ha  espanso  la  sua  gamma  di  mercato, 
specialmente  in  Europa,  dove  il  “viaggio  breve”  si  è  diffuso  in  modo 
esponenziale, “un segnale in controtendenza rispetto alla media nazionale e una 
risposta  ai  timori  della  crisi  dei  consumi.  «Questo  incremento  è  dettato 
prevalentemente,  se  non  in  maniera  esclusiva  dalla  strategia  vincente  delle 
compagnie low cost»”[6]. Si pensi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha 
stimato che ogni istante più di 500 mila individui sono in volo[7].
Vi sono stati  anche dei cambiamenti  nello stile di vita,  come nel caso di un 
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uomo e/o una donna in pensione che pianificano i loro viaggi per tutto l’anno. Il 
tutto è facilitato dalle offerte di prodotti turistici proposte tramite internet: alcuni 
siti  web  hanno  avviato  una  campagna  di  offerte  “dinamiche”,  direttamente 
proporzionali alla tempestività che l’utente ha nel coglierle. Questo fenomeno di 
mutazione ha portato a definire nuovi modelli di viaggio, che vanno osservati e 
studiati considerando attentamente le caratteristiche che li distinguono.
1.3.1. Il turismo “bianco”.
C’è chi definirebbe il turismo “bianco” come una “vacanza tra località sciistiche 
e  neve”,  altri  replicherebbero sostenendo che “è un settore  che  ha  molto da 
offrire nell’industria del turismo”[8].
L’immaginario  collettivo  porterebbe  a  pensare  alla  vacanza  come un quadro 
illuminato  dal  sole,  dalle  spiagge  e  da  cocktail  sorseggiati  in  remoti  luoghi 
esotici.  La fine dell’estate  in  realtà  non comporta  l’esaurimento delle  offerte 
turistiche:  numerose  destinazioni  si  preparano  infatti  a  dare  il  benvenuto  al 
viaggiatore durante  il  periodo invernale.  Una nuova intenzione delle  autorità 
turistiche  in  Europa  e  negli  Stati  Uniti  –  da  anni  in  cima  alla  lista  delle 
preferenze del viaggiatore invernale – è di affiancare altri settori dell’industria 
turistica alle tradizionali offerte proposte durante i cosiddetti “mesi freddi”.
Michele  McKenzie,  presidente  e  amministratore  delegato  della  Canadian 
Tourism  Commission,  dichiara  che  «Prodotti  turistici  sperimentali,  come 
vacanze studio finalizzate all’apprendimento di una lingua, esperienze culturali 
negli ambienti indigeni e corsi di culinaria sono attività popolari.  […] E non 
possiamo  ignorare  le  festività  invernali  nel  Nord  America,  caratterizzate  da 
speciali eventi»[9].
1.3.2. Il turismo “specializzato”.
Il  turismo  specializzato  (dall’inglese  specialty  tourism,  noto  anche  come 
7
adjectival  tourism)  si  riferisce  a  numerose  forme  di  viaggio,  siano  esse 
conosciute o di nicchia, che sono emerse nel corso degli anni, ciascuna delle 
quali  ha acquisito  un proprio “aggettivo” identificativo.  Molti  di  questi  sono 
stati  assorbiti  dal  dizionario  del  turismo,  altri  sono  semplicemente  concetti 
emergenti  che  potrebbero  entrarvi  in  futuro. Alcuni  esempi  di  turismo 
aggettivale sono proposti di seguito:
• agriturismo;
• ecoturismo;
• wildlife tourism;
• turismo culinario;
• turismo culturale;
• turismo LGBT;
• turismo medico;
• turismo nautico;
• turismo spaziale;
• turismo religioso;
1.3.3. Il turismo sostenibile
Il turismo sostenibile, o turismo responsabile, è un approccio al turismo nato alla 
fine degli  anni  ’80,  un turismo che è  «attuato secondo principio di  giustizia 
sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture»[10]. Esso 
è quindi caratterizzato da una duplice preoccupazione per l’ambiente dei luoghi 
visitati dal turista e per il benessere delle popolazioni che vi abitano.
1.3.4. Il “dark tourism”.
Un’area emergente, suscitante negli ultimi anni un particolare interesse da parte 
del viaggiatore, è stato definito da Malcom Foley e John Lennon – docenti della 
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