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generale, di cui non fanno parte solo gli scrittori, ma anche i lettori, gli appassionati di
libri e le biblioteche.
E proprio le biblioteche saranno argomento dell’ultima parte di questo capitolo,
come rappresentanti dell’intrecciato cosmo letterario. L’universo letterario non solo può
essere raffigurato con una biblioteca sconfinata, ma anche con un labirinto. La tecnica
dei libri nei libri rimanda al concetto delle scatole cinesi e delle bambole russe, quindi
alla figura del labirinto poiché le storie di un metalibro, come nel caso dei romanzi presi
in esame, spesso si intrecciano creando una trama complessa ed articolata. Per questo
motivo si esporrà meglio il concetto di biblioteca-labirinto, la rappresentazione
aggrovigliata dell’universo letterario e della conoscenza umana.
Lo studio de La Sombra del Viento e de El Club Dumas ha portato poi
all’approfondimento di un altro concetto legato a questo mondo, quello della
bibliomania. Nel terzo capitolo si spiegheranno le forme, le cause e le conseguenze di
questa mania per i libri, facendo riferimento ai protagonisti dei due romanzi di partenza,
vittime di questa particolare malattia.
La bibliomania è una forma esaltata della passione verso la letteratura e vedremo
come nei due romanzi essa divenga una vera e propria infermità. Vedremo come una
sana passione possa sfociare così in un vizio, che porta a rubare, ad ingannare e
addirittura ad uccidere.
Nei due romanzi la bibliomania porta persino all’inferno e l’ultima analogia
infatti che si prenderà in esame tra i due libri sarà quella della presenza diabolica.
Lucifero sin dal peccato originale ha corrotto l’uomo facendo leva sulla sua curiosità e
sulla sua voglia di conoscenza, ed anche i nostri due protagonisti sono infatti
perseguitati ed ammaliati dalla sua presenza.
La conclusione a cui si giungerà è che la passione per la letteratura, se esaltata,
può diventare pericolosa e addirittura infernale. I due romanzi presi in esame ci
dimostrano che il vizio della superbia e la brama di sapere possono essere talvolta fatali.
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CAPITOLO I
1.1 LA SOMBRA DEL VIENTO
Barcellona, 1945, Daniel Sempere vive con il padre libraio, con il ricordo della
madre scomparsa da alcuni anni. Si sveglia all’alba del suo undicesimo compleanno e la
mattina stessa il padre lo porta nel “Cementerio de los libros olvidados”, una labirintica
e gigantesca biblioteca, nella quale vengono conservati migliaia di volumi che ormai
nessuno legge più.
Il padre gli spiega che secondo la tradizione deve scegliere un libro ed averne
cura per tutta la vita. La scelta di Daniel ricade su La sombra del viento, opera di un
autore sconosciuto: Julián Carax.
Arrivato a casa Daniel legge il libro tutto d’un fiato e il suo entusiasmo lo porta
a cercare altri libri dello stesso scrittore, ma presto scopre che quello in suo possesso
sembra essere l’unico sopravvissuto.
Intrigato dal mistero, Daniel inizia ad indagare sulla vita di Carax e la sua ricerca
durerà ben 10 anni.
Daniel, ormai adolescente, parla di questo enigma a Fermìn, collaboratore della
libreria del padre, il quale si offre molto volentieri di aiutarlo nelle indagini.
Durante le loro ricerche scoprono che qualcun altro vuole impossessarsi de La
sombra del viento: un uomo dalle fattezze macabre che si fa chiamare Laín Coubert, e
che nei libri di Carax rappresenta il Diavolo, cerca tutte le copie del romanzo per darle
alle fiamme.
Intanto l’ispettore di polizia Fumero, un ex gerarca fascista, inizia a seguire
Daniel e Fermín, intralciandoli nelle ricerche senza un evidente motivo arrivando sino al
punto di aggredirli. Si scoprirà poi che Fumero era un vecchio compagno di Carax e che
ancora dopo anni dalla morte dello scrittore cerca vendetta per un torto subito da
giovane.
Daniel nel frattempo fa la conoscenza di una cara amica di Carax, Nuria
Monfort, nonché figlia del custode del “Cementerio de los libros olvidados”, la quale gli
spiegherà la difficile vita dello scrittore.
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Era figlio illegittimo di un venditore di cappelli, costui sapendo di non essere il
vero padre trattava male sia il figlio che la moglie traditrice. A scuola invece le cose
andavano meglio, Carax era molto bravo e aveva stretto amicizia con tanti ragazzi, tra
cui Fumero, l’ispettore, Miquel e Jorge Aldaya. Il padre di quest’ultimo prese Carax a
lavorare con sé e fu in casa Aldaya dove il ragazzo si innamorò di Penelope, sorella di
Jorge. I due iniziarono a frequentarsi di nascosto perché, senza un valido motivo, le
famiglie di entrambi non accettavano il loro rapporto. Fumero intanto interruppe
bruscamente l’amicizia con Carax poiché anch’egli amava gelosamente Penelope. Da
qui il suo odio per l’autore.
Ciononostante tutto procedeva bene e per sfuggire alla disapprovazione delle
famiglie i due ragazzi organizzarono di scappare a Parigi, quando, proprio qualche
giorno prima della fuga, la signora Aldaya li scoprì insieme.
Il Signor Aldaya rinchiuse in casa Penelope, poiché profondamente umiliato dal
fatto che lei fosse rimasta incinta.
La disapprovazione dei genitori di Penelope trovava fondamenta nel fatto che
Carax fosse suo fratellastro e che il suo vero padre quindi era proprio il Signor Aldaya.
Carax partì ignaro di tutto ciò per Parigi pensando che Penelope avesse solo
avuto paura di scappare. Addolorato, in Francia iniziò la sua carriera da scrittore e nove
mesi dopo, durante il parto, Penelope morì.
Nuria fu editrice e amante di Carax negli anni successivi ma nel cuore di lui
rimase sempre e solo la dolce Penelope. Dopo qualche anno Carax decise di tornare a
Barcellona, magari di cercarla, ma presto morì senza lasciare traccia. Si diceva che il
corpo fosse stato gettato in una fossa comune.
Daniel scopre così che tra sé stesso e l’autore ci sono forti parallelismi: la
passione per la letteratura, un’infanzia difficile e un amore proibito.
Daniel infatti nel frattempo si è innamorato di Beatrice, la sorella di un suo
compagno, la quale inizia a frequentarlo pur essendo già promessa ad un ragazzo in
servizio militare. Anche loro escogitano un modo per vedersi di nascosto: incontrarsi
nell’abbandonata villa Aldaya.
Il mistero aumenta quando Nuria viene trovata morta e la colpa ricade su
Fermín.
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Daniel non crede alla notizia e sospetta che sia stato l’ispettore Fumero ad
incastrarlo, desideroso di pareggiare i conti con Fermín, poiché ex partigiano. Daniel va
allora nell’ appartamento di Nuria per indagare e lì trova una lettera in cui è scritta tutta
la verità.
Carax in realtà non è morto, è vivo ed è lui l’uomo che vagabonda per le vie di
Barcellona durante la notta per bruciare La sombra del viento e lasciarsi alle spalle tutto
il suo doloroso passato.
Daniel legge che Nuria non approvando questo comportamento nascose uno dei
suoi libri nel “Cementerio de los libros olvidados” di suo padre, quello che Daniel scegli
all’inizio della storia. In uno degli incendi appiccati, Carax si lasciò bruciare dalle
fiamme perché aveva scoperto la tomba di Penelope nella villa Aldaya, ma fu salvato in
tempo. Nuria lo ospitò in casa prendendosi cura di lui.
Carax rimane gravemente sfigurato ma viene a conoscenza che Daniel è in
possesso di un suo libro e decide di eliminare anche quest’ultima copia. Intimidisce il
ragazzo pedinandolo e presentandosi come il diavolo de La sombra del viento. Vuole
distruggere l’ultimo pezzo del suo passato eppure qualcosa lo trattiene dal far veramente
del male a Daniel: Carax vede in lui sé stesso.
Chiarito il mistero di Carax solo una cosa turba l’animo di Daniel: Beatrice
aspetta un figlio da lui. Dopo averla cercata a lungo la trova in lacrime nella villa
Aldaya e scopre che non è sola. Carax è lì con lei, da giorni se ne sta prendendo cura.
Improvvisamente arriva Fumero, che fino a questo momento ha inseguito
Daniel, ancora assetato di vendetta e volenteroso di uccidere Carax.
Un colpo di pistola, l’ispettore si accascia al suolo e muore. Beatrice e Daniel
stanno bene, Carax li mette in salvo ed elimina il corpo dell’ispettore.
A Barcellona è ritornata la quiete e undici anni dopo vediamo Daniel che tiene
per mano suo figlio Julián, insieme stanno andando al Cimitero dei Libri Dimenticati e
un’altra storia sta per iniziare.
1.2 L’AUTORE E IL SUCCESSO DELL’OPERA
Carlos Ruiz Zafón è nato a Barcellona il 25 settembre 1964.
Dopo il collegio gesuita e l’università inizia a lavorare nel settore pubblicitario.
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Agli inizi degli anni ’90 inizia la sua carriera come scrittore, scrivendo
soprattutto testi per il pubblico giovanile e infantile.
Debuttò come romanziere con El principe de la niebla nel 1993 poi si trasferisce
a Los Angeles per lavorare come sceneggiatore.
Carlos Ruiz Zafón
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Tuttavia continua a scrivere romanzi, El palacio de medianoche (1994), Marina
(1999) e nel 2001 La sombra del viento. Con quest’ultimo Zafón vince il premio
Fernando Lara e raggiunge un enorme successo, non solo in Spagna ma anche in
Germania e negli Stati Uniti.
Sebbene scarsamente pubblicizzato, il romanzo ha raggiunto i vertici delle
classifiche dei libri più venduti in numerosi paesi. Ha raggiunto i due milioni di copie
solo in Spagna e in Germania viene addirittura considerato uno dei migliori romanzi
degli ultimi tempi.
In tutta Europa è corsa la voce di questo successo e anche negli Stati Uniti
l’uscita del romanzo diede grandi risultati, The Washington Post scrisse:
Todos los que disfruten con novelas terroríficas, eróticas, conmovedoras, trágicas y
de suspense, deberían apresurarse a la librería más cercana y apoderarse de un
ejemplar de La Sombra del Viento. De verdad, deberían hacerlo.
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Molteplici sono le ragioni di un tale successo. Nelle sue 438 pagine, attraverso
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Foto da: http://www.elpais.com/recorte/20080317elpepucul_2/LCO340/Ies/Carlos_Ruiz_Zafon.jpg
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Vedasi il sito ufficiale dell’autore all’indirizzo http://www.carlosruizzafon.com/ficha_libro.php?id=3