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Per quanto concerne la struttura del lavoro, il primo capitolo è dedicato
all‟armonizzazione contabile internazionale, con riferimento particolare all‟UE e all‟Italia. Il
secondo capitolo tratta le principali caratteristiche, in termini di postulati, del bilancio
d‟esercizio IAS/IFRS. Nel terzo capitolo vengono descritte le peculiarità del bilancio ai sensi
degli IAS/IFRS e, a grandi linee, l‟impatto sulle performance aziendali. Il quarto capitolo si
occupa delle cause dirette e indirette della crisi economico-finanziaria, nonché della propaga-
zione del rischio sistemico e della crisi di fiducia a livello mondiale. Infine, il quinto capitolo,
affronta la tematica riguardante il ruolo dei principi contabili nell‟ambito della crisi, l‟emersione
di aspetti distorsivi del fair value, le azioni intraprese dai principali organismi di contabilità,
nonché l‟applicazione dell‟impairment test in tali contesti.
3
Capitolo 1
L’ARMONIZZAZIONE CONTABILE INTERNAZIONALE
Il continuo incrementarsi dei fenomeni di internazionalizzazione e la continua ricerca
di soluzioni globali da parte delle imprese operanti nelle moderne economie di mercato rende
sempre più necessaria un‟informazione economica che sia non solo rilevante, significativa,
corretta e completa, ma anche comparabile a livello internazionale.
È solo mediante un‟informazione di tale natura che si riesce a rafforzare la fiducia dei
risparmiatori e delle istituzioni finanziarie. Tale fiducia si traduce in una maggiore facilità per le
imprese nel reperire finanziamenti basilari per il loro sviluppo, ed è dallo sviluppo del tessuto
imprenditoriale che nelle moderne economie di mercato scaturisce l‟incremento degli scambi
commerciali e dei relativi mercati.
In tale scenario nasce, e cresce, l‟esigenza di adottare principi contabili armonizzati e
universalmente riconosciuti. Da questo processo non poteva ovviamente estraniarsi l‟Unione
Europea, la quale può esser considerata l‟artefice dell‟armonizzazione contabile in Europa.
Essa trova alla sua base non solo la libertà di circolazione di beni, servizi, persone e capitali1,
ma anche l‟utilizzo di un‟unica moneta di riferimento, l‟Euro.
Con la recente crisi economico-finanziaria, inoltre, è divenuta ormai realtà anche la
possibilità di un‟armonizzazione contabile tra Ue e Usa. Tale processo, in fase di discussione,
potrebbe comportare l‟adozione dei principi contabili internazionali compatibili o comuni nei
due diversi continenti.
1.1 Dall’armonizzazione alla standardizzazione contabile nell’Ue
Prima di poter parlare di armonizzazione contabile internazionale è opportuno fare
alcune precisazioni. Per armonizzazione contabile si intende un processo che ha come scopo
quello di rendere compatibili i vari principi di redazione di bilancio utilizzati dai vari Paesi
1 Cfr. Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea.
4
considerati, riducendo le differenze, senza pregiudicare l‟originalità e le peculiarità degli stessi.
Tale espressione va distinta da quella di standardizzazione contabile2. Infatti, quest‟ultima si
identifica come un processo che consiste nell‟utilizzo, da parte di tutti i redattori di bilancio,
degli stessi principi contabili.
Il processo di armonizzazione contabile è quello che l‟Unione Europea ha perseguito
al proprio interno, già dalla fine degli anni Settanta, con l‟emanazione di diverse direttive con
l‟intento di ridurre le differenze tra i vari principi contabili dei singoli Paesi, e che attualmente
sta cercando di attuare con gli Usa. Un processo di standardizzazione contabile è, invece,
quello che la stessa Unione Europea ha attuato con riferimento specifico alle società europee
quotate e quelle finanziarie, alle quali ha disposto l‟applicazione dei principi contabili interna-
zionali IAS/IFRS nella redazione dei bilanci societari. A livello europeo si può affermare,
quindi, che è in corso un processo di armonizzazione contabile che, con riferimento specifico
alle società che ricorrono al mercato regolamentato dei capitali, si è tramutato in un processo di
standardizzazione contabile.
Per poter raggiungere la standardizzazione contabile le strade percorribili sono due: la
prima consiste nella ricerca di un accordo Stato per Stato; la seconda, invece, fa riferimento
all‟attribuzione di una delega ad un organismo internazionale, composto eventualmente da
rappresentanti dei vari Paesi e delle varie istituzioni, che si occupi di redigere dei principi
contabili internazionali accettati, senza possibilità di deroga da parte dei Paesi che hanno
costituito il suddetto organismo. L‟Unione Europea ha optato per la seconda strada che è stata
ritenuta maggiormente utile e dai risultati più duraturi.
Sebbene sia stata l‟emanazione del regolamento Ce n. 1606/2002 del 19 luglio 2002,
relativo all‟adozione dei principi contabili internazionali dello IASB3, ad innescare un muta-
2
In merito alla differenza tra armonizzazione e standardizzazione, Alexander, Britton e Jorissen specificano:
«Harmonization is a process of increasing the compatibility of accounting practices by setting bounds to their
degree of variation. Standardization appears to imply the imposition of a more rigid and narrow set of rules. (…)
In practice the words are often used interchangeably». Cfr. D. Alexander - A. Britton - A. Jorissen, International
financial reporting and analysis, Thomson 2003, pag. 40. Sul concetto di armonizzazione contabile e sui suoi risvolti
storici si può far riferimento anche a C. W. Nobes, International harmonization of accounting, Cheltenham, 1996.
3
Lo “IASB” (International Accounting Standards Board) è l‟organismo costituito il 1° aprile 2001 dalla “IASC
Foundation” e preposto a elaborare, pubblicare e diffondere i principi contabili internazioni con lo scopo
5
mento irreversibile nel processo di standardizzazione contabile, definendo i tempi e le condizioni
della progressiva diffusione in Europa di un comune linguaggio contabile4, l‟armonizzazione
contabile affonda le sue radici in tempi meno recenti. Già nel 1978 il Consiglio Europeo iniziò
la strada dell‟armonizzazione con l‟emanazione della 4a direttiva CEE (sui conti annuali delle
società). A tale direttiva seguirono la 7a direttiva (sui bilanci consolidati, del 1983), la direttiva
86/635/CEE (sui conti annuali consolidati delle banche) e la direttiva 91/674/CEE (sui conti
annuali e consolidati delle società assicurative).
Le suddette direttive, nonostante avessero come fine quello di avvicinare la materia
contabile dei vari Paesi, non riuscirono a raggiungere a pieno il risultato voluto, a causa della
possibilità, lasciata agli Stati membri, di adoperare dei principi contabili che, seppure sulla riga
di quelli proposti dalla allora Comunità Economica Europea (ora Unione Europea), restano
molto vicini alle pratiche contabili comunemente adoperate in ciascuno Stato. Opzione questa
ampiamente utilizzata per evitare una discontinuità nei processi di valutazione e redazione dei
bilanci delle imprese.
Le direttive si rivelarono quindi inadatte5 a permettere il completamento del processo
di armonizzazione contabile e la Commissione Europea dovette scegliere tra due alternative:
formulare autonomamente un insieme di principi contabili da far utilizzare per la redazione dei
bilanci delle imprese quotate dagli Stati membri; o adottare uno dei vari standard già esistenti.
Si è deciso di optare per questa seconda ipotesi e la scelta è andata a preferire i principi IASB –
i cosiddetti principi contabili IAS/IFRS – a quelli propri del sistema statunitense, gli US
GAAP.
prevalente di contribuire al processo di armonizzazione delle modalità di redazione e di comunicazione delle
informazioni economico-finanziarie d‟impresa. Con l‟istituzione dello IASB, che ha sostituito lo IASC (Internatio-
nal Accounting Standards Committee), i principi contabili internazionale hanno cambiato la loro denominazione da
IAS (International Accounting Standards) a IFRS (International Financial Reporting Standards). Per conseguenza, oggi
l‟acronimo IAS identifica i principi emanati prima del 1° aprile 2001, mentre la sigla IFRS qualifica i principi
pubblicati e revisionati dallo IASB successivamente al 1° aprile 2001, i quali sostituiranno gradualmente i principi
IAS.
4
Cfr. A. Lionzo, Il sistema dei valori di bilancio nella prospettiva dei principi contabili internazionali, FrancoAngeli, Mila-
no, 2005, pag. 9.
5 «La direttiva è quell‟atto che vincola lo Stato membro cui è rivolta per quanto riguarda il risultato da raggiun-
gere, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi». È necessario, infatti, che
gli Stati adottino norme di recepimento. Cfr. F. Pocar, Diritto dell‟Unione e della Comunità Europea, Giuffrè 2002.
6
Nel momento in cui la Commissione Europea ha scelto i principi contabili emanati
dallo IASB come standard contabili di riferimento, questi sono stati, e sono tuttora, sottoposti
ad un continuo e mirato processo revisionale legato alle richieste dell‟UE e costituiscono
attualmente un insieme completo di principi per un‟informativa economico-finanziaria che si
ritiene possa meglio soddisfare le esigenze di imprese, investitori e utilizzatori del bilancio.
I primi principi contabili internazionali furono emanati dallo IASC (International Ac-
counting Standards Committee), organismo di natura privata nato a Londra nel 1973 dopo
l‟accordo tra le più importanti associazioni professionali dei Paesi occidentali. L‟istituzione
dello IASC è collegata a un altro istituto internazionale, l‟IFAC (International Federation of
Accountants). Quest‟ultimo è indipendente da qualsiasi tipo di controllo governativo e tutti i suoi
membri sono divenuti automaticamente membri dello IASC.
Dalla sua costituzione lo IASC ha subito più volte cambiamenti strutturali. Nel 1989,
infatti, iniziò un processo di aggiornamento degli IAS esistenti. Il primo importante cambia-
mento si ebbe con la pubblicazione del Framework for the Preparation and Presentation of Financial
Statements6, che costituì un importante supporto teorico agli IAS esistenti. Il Framework stabilì gli
obiettivi dell‟informativa societaria, le caratteristiche fondamentali del bilancio ed elaborò i
principi generali di rilevazione contabile. Esso contribuì a promuovere l‟accettazione e il
riconoscimento degli IAS da parte della professione contabile internazionale, delle società che
intendevano adottarli, degli utilizzatori e dei revisori contabili (auditors) dei bilanci.
Prima del 1995, però, i principi elaborati dallo IASC non disponevano autonomamen-
te di una forza legale. Essi potevano acquistare maggiore considerazione solo col supporto
delle principali istituzioni internazionali, rappresentanti le diverse categorie di operatori eco-
nomici (organizzazioni internazionali della professione contabile, commissioni di vigilanza dei
mercati, ecc.). È proprio all‟interno di questo quadro che s‟inserì l‟accordo concluso nel 1995
tra lo IASC e lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions), l‟organizzazione che
rappresenta le commissioni di vigilanza dei mercati borsistici mondiali. Essi stabilirono le
6
IASB, International Financial Reporting Standards. Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements
(Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio), IASCF, London, UK, 2004. Nella pagine successive
verrà identificato semplicemente come Framework.
7
integrazioni ai principi IAS, necessarie affinché lo IOSCO accettasse che i bilanci, redatti in
occasione di approvazione dei prospetti informativi di offerta titoli, venissero predisposti
secondo i nuovi standards.
Tale processo d‟aggiornamento si concluse nel maggio del 2000, quando lo IOSCO
annunciò che il processo di valutazione dei principi IAS fu completato, approvando il testo di
trenta nuovi principi, i cosiddetti core standards. Da quel momento fu consentito alle commis-
sioni di borsa, aderenti allo IOSCO, di accettare i bilanci redatti secondo gli IAS, anziché
secondo i principi contabili del mercato nazionale.7
Un altro fondamentale cambiamento è stato sicuramente quello dell‟aprile 2001, me-
diante il quale lo IASC si è trasformato in IASB (International Accounting Standards Board). Esso,
nella sua nuova configurazione ha assunto una nuova forma che ha consentito di coinvolgere,
nella stesura dei vari principi, non solo le associazioni contabili professionali, ma anche i
rappresentanti degli investitori, degli analisti finanziari e quelli del mondo imprenditoriale e
accademico. Col cambiamento della denominazione, anche il nome dei principi, emanati dopo
il 1° aprile 2001, è stato trasformato da IAS in IFRS.
Tuttavia il fatto che l‟Unione Europea abbia scelto di fare riferimento ai principi e-
manati dallo IASB non è sufficiente affinché questi siano formalmente recepiti dalle imprese
della comunità.
L‟applicazione dei principi contabili internazionali è, infatti, subordinata
all‟emanazione di norme di diritto comunitario derivato (regolamenti, direttive, decisioni, ecc.)
da parte dell‟UE, che li legittimino.
Ad ogni modo le direttive, come già visto in precedenza, non erano in grado di porta-
re i risultati ambiti e la Commissione Europea ha così deciso di utilizzare un altro strumento
giuridico, il regolamento comunitario.
A differenza delle direttive, infatti, tale strumento ha la particolarità di esser un atto
giuridico di portata generale che entra a far parte in modo diretto e obbligatorio negli ordina-
menti giuridici nazionali e producono effetti nei confronti di ciascuno Stato membro dell ‟UE8.
7
Cfr. D. Alexander - A. Britton - A. Jorissen, International financial reporting and analysis, op. cit., pagg. 42-44.
8
Cfr. G. Tesauro, Diritto Comunitario, Padova, 1995, pag. 89.
8
È evidente, quindi, che il regolamento è vincolante in tutti i suoi aspetti, mentre la direttiva
vincola gli Stati solo riguardo al risultato da raggiungere e, quindi, lascia autonomia ai vari
Governi sulla strada da percorrere per arrivare al risultato voluto.
Come già affermato, il regolamento che ha segnato la svolta nel processo di armoniz-
zazione, tramutandolo in processo di standardizzazione, all‟interno dell‟UE è stato il
1606/2002/CE che ha imposto alle società quotate in mercati regolamentati, soggette al diritto
di uno stato membro, di redigere, a partire dal 01/01/2005, il bilancio consolidato in base ai
principi contabili internazionali IAS/IFRS9.
In sintesi, il regolamento stabilisce che gli Stati membri devono obbligare le società
con titoli (azioni, obbligazioni o titoli assimilabili) quotati in mercati regolamentati a redigere il
loro bilancio consolidato in maniera conforme ai principi contabili internazionali. Allo stesso
tempo gli Stati membri possono consentire, o prescrivere, alle società quotate sui mercati
regolamentati, di redigere, in base agli IAS/IFRS, anche i bilanci individuali d‟esercizio. Stesso
discorso vale anche per le società non quotate che possono esser obbligate, o comunque
incoraggiate, alla redazione dei bilanci, consolidati o individuali, in base ai principi contabili
internazionali.
Decidendo di prescrivere gli IAS/IFRS come standard contabili di riferimento per le
società europee, l‟UE ha anche costituito l‟EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group).
Questo organismo è un istituto tecnico-operativo di natura privata indipendente dalla Com-
missione Europea, il cui ruolo è quello di svolgere un‟analisi tecnica sui principi IAS/IFRS e di
stimolare il dibattito, all‟interno dello IASB, inerente alle problematiche di interesse europeo. È
stato istituito, inoltre, l‟ARC (Accounting Regulatory Committee) che è, invece, un organismo di
natura politica10. L‟ARC, noto come Comitato di regolamentazione contabile, è composto da rappre-
sentanti degli stati membri ed è presieduto dalla Commissione Europea. La Commissione
europea comunica regolarmente con l‟ARC sullo stato dei progetti dello IASB in corso e sui
9 Per esser obbligatoriamente applicati è necessario che i principi redatti dallo IASB siano omologati dalla
Commissione Europea, la quale pubblicherà la versione integrale dei principi omologati sulla Gazzetta Ufficiale
dell‟Unione Europea (GUUE).
10 Cfr. Andrea Lionzo, Il sistema dei valori di bilancio nella prospettiva dei principi contabili internazionali, op. cit., pag.
10.
9
documenti relativi elaborati dallo IASB, al fine di coordinare le posizioni e facilitare le discus-
sioni concernenti l‟adozione dei principi in cui potrebbero sfociare i suddetti documenti.
Inoltre, la Commissione deve informare direttamente l‟ARC della sua intenzione di non
proporre l‟adozione di un principio contabile. Il suo compito fondamentale è, quindi, quello di
validare da un punto di vista politico-giuridico gli standard contabili dello IASB trasformandoli
con la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea in norme cogenti
per le imprese soggette ai principi contabili internazionali. Il ruolo svolto dall‟EFRAG e
dall‟ARC e la successiva pubblicazione sotto forma di regolamento Ce costituiscono la cosid-
detta procedura di omologazione o fase di endorsement.
I principi omologati dagli organi a ciò preposti sono poi promulgati con regolamento
CE e pubblicati in Gazzetta Ufficiale dell‟Unione Europea (GUUE) in ciascuna delle lingue
ufficiali dell‟Unione. Di seguito vengono riportati alcuni importanti regolamenti dell‟Unione
Europea:
il regolamento CE n° 1725/2003, che ha adottato i 32 principi contabili internazionali
esistenti alla data del 14 settembre 2002;
il regolamento CE n° 707/2004, col quale è stato adottato l‟IFRS 1, Prima applicazione degli
International Financial Reporting Standards;
il regolamento CE n° 2086/2004, col quale è stato introdotto lo IAS 39, Strumenti finanziari:
rilevazione e valutazione;
il regolamento CE n° 2236/2004, col quale sono stati recepiti l‟IFRS 3, Aggregazioni azienda-
li, l‟IFRS 4, Contratti assicurativi, l‟IFRS 5, Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate; con il medesimo regolamento sono state altresì omologate le nuove formu-
lazioni dello IAS 36, Riduzione durevole di valore delle attività, e dello IAS 38, Attività materiali,
già precedentemente adottati col regolamento CE n° 1725/200311;
11 Mentre l‟IFRS 4 è di nuova formulazione, l‟IFRS 3 sostituisce lo IAS 22 e l‟IFRS 5 sostituisce lo IAS 35.
10
il regolamento CE n° 2237/2004 col quale sono stati adottati i principi contabili rivisitati
dallo IASB in seguito al progetto Improvements to International Accounting Standards12 e lo IAS
32, Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio;
il regolamento CE n° 2238/2004 che ha adottato diverse modifiche ai principi contabili
precedentemente omologati;
il regolamento CE n° 211/2005 col quale è stato recepito l‟IFRS 2, Pagamenti basati su azioni;
il regolamento CE n° 1910/2005 mediante il quale è stato adottato l‟IFRS 6, Esplorazione e
valutazione delle risorse minerarie;
il regolamento Ce n° 108/2006 con cui è stato recepito l‟IFRS 7, Strumenti finanziari: infor-
mazioni integrative;
il regolamento CE n° 1358/2007 col quale è stato adottato l‟IFRS 8, Settori operativi.
Al 31 ottobre 2008 l‟UE ha approvato 31 IAS e 8 IFRS riassunti nella tabella 1.1.
Tab. 1.1 – Principi contabili internazionali e interpretazioni attualmente approvati dall’Unione
Europea13.
IAS 1 Presentazione del bilancio
IAS 2 Rimanenze
IAS 7 Rendiconto finanziario
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio
IAS 11 Commesse a lungo termine
IAS 12 Imposte sul reddito
IAS 14 Informativa di settore
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari
IAS 17 Leasing
IAS 18 Ricavi
IAS 19 Benefici per i dipendenti
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza pubblica
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
IAS 23 Oneri finanziari
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate
12 Con il progetto Improvements to International Accounting Standards sono stati rivisitati 13 principi contabili (gli
IAS 1, 2, 8, 10, 16, 17, 21, 24, 27, 28, 31, 33 e 40) ed è stato soppresso lo IAS 15.
13
Fonte: Testo coordinato dei principi contabili internazionali (Ias/Ifrs) e interpretazioni Ifric pubblicati nella Gazzetta Uffi-
ciale dell‟Unione Europea, ottobre 2008, Fondazione OIC, sito web: www.fondazioneoic.it.