Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 2
erano consolidate dal dopoguerra fino agli anni 70- 80, la citt si Ł trovata di fronte al problema d i
un inevitabile recessione economica e occupazionale.
Un analisi dei processi di stratificazione e mobili t sociale, che ha intressato la citt di
Crotone, nel corso di un decennio (1981- 91); completa la prima parte del lavoro.
Da questi capitoli di respiro piø generale, siamo passati ad analizzare, da piø punti di vista,
la realt del quartiere Fondo Gesø: vicende storich e, interventi e piani urbanistici, la situazione di
degrado urbano e sociale, le relazioni sociali, l i ter burocratico del Contratto di Quartiere, il progetto
di riqualificazione, ma soprattutto le prospettive e i risultati, attesi non solo dal puto di vista
urbanstico, ma anche da quello sociale ed economico-occupazionale.
Con i riferimenti precedenti abbiamo costruito ed effettuato, grazie all aiuto di alcuni
volontari, un indagine (maggio 1999) sui giovani e le famiglie residenti nel rione, per valutare
quelle che possono essere le posizioni di soggetti non tecnici , ma utilizzatori finali di questo
importante progetto di riqualificazione.
I risultati di queste elaborazioni su piø piani di analisi, li abbiamo poi confrontati
riportandoli in schemi riepilogativi per valutare alcuni aspetti specifici.
Per evitare di dettagliare ambiti eterogenei ed anche molto distanti fra loro, abbiamo dato
una chiave interpretativa solo per alcuni degli aspetti emersi nel corso del lavoro.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 3
Capitolo primo
SPAZIO URBANO E DIMENSIONE PUBBLICA
1.1 - Citt e spazio pubblico
In un famoso verso dell Antigone di Soflocle si dice: Una citt che sia di un uo mo solo
non Ł una citt , indicando nella dimensione pubbli ca un elemento fondamentale della citt .
La citt nasce come spazio pubblico, centro di vita economica e sociale, che offre ai membri
della comunit l opportunit di entrare in relazion e, ovvero di uscire dal privato per costruire
rapporti significativi, siano essi di carattere economico, culturale o sociale.
E proprio questa dimensione pubblica, che viene a mancare nelle nuove periferie urbane
sorte dopo gli anni 50 e nate dalla convinzione di poter costruire la citt come semplice somma di
case.
Louis Wirth, in un noto saggio del 1938, definisce la citt : uno stanziamento relativamente
grande denso e permanente di individui socialmente eterogenei 1, cogliendo un fattore importante
della vita della citt : l eterogeneit della popola zione. Quest ultimo aspetto Ł garanzia di crescita
civile e culturale, in quanto l avvicinamento delle diversit , in una rete comunicativa, serve a
definire meglio le identit , e a superare i limiti del piccolo gruppo. Da sempre, piazze, mercati e
teatri hanno rappresentato lo spazio pubblico, i luoghi dell interazione e della pluralit . L agor
della polis greca, la piazza medioevale, la playhouse elisabettiana, i caffŁ della citt borghese del
700 e dell 800 erano l anima, l essenza della citt , in quanto spazio del ragionare e di formazione
dell opinione pubblica. Essi sono andati sempre piø diventando i simulacri di una dimensione
pubblica ormai scomparsa nelle metropoli moderne. Ci che emerge, infatti, nella citt
contemporanea Ł la scarsit strutturale degli spazi pubblici, frutto di una mentalit razionalistica e d
efficientista, poco attenta alla dimensione pubblica della vita urbana.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 4
1.2 - La citt e la sua popolazione
Una citt , ha detto Aristotele, deve essere compost a di persone differenti per sesso, mestiere,
condizione sociale, origine etnica, etc. La struttura, come oggi si direbbe, multirazziale e multietnica
delle localit urbane, si porta dietro delle conseg uenze importanti che nel loro accumulo e
sovrapposizione nei secoli hanno definito la struttura delle citt , anche di quelle piø recenti e che
sembrano essere state meno soggette allo svilupparsi della storia.
Diciamo che la storia delle citt ha avuto il suo i nflusso anche sulle citt con poca storia
(intesa come evolversi del tempo), perchØ l accumularsi delle conoscenze, il sovrapporsi di esigenze
diverse nel tempo, hanno portato i nuovi progettisti a tenere presente l insegnamento dell esperienza
passata.
Nella nostra analisi partiamo dagli insediamenti della Grecia antica, che forniscono le prime
testimonianze abbastanza complete di vita urbana in cui tutta la societ ruotava attorno al
Gymnasium, spazio di nudit corporale e di convers azione fra cittadini. Con il passaggio del potere
alla civilt romana il centro politico si sposta ne l Forum ed il disegno della citt si muove verso il
raggiungimento di una perfezione formale, che non aveva interessato le culture greche, dove si cerca
di far convivere l autorit politica con quella rel igiosa.
Il passaggio importante successivo si ha con le citt medievali, Parigi del XIII secolo, che Ł
l esempio di nuova citt dedita al commercio, e Ve nezia, prima vera citt multiculturale
dell occidente moderno, dove tutte le comunicazioni del mediterraneo s incrociano.
Con la multirazzialit e multiculturalit nasce, o almeno si esprime in forme maggiormente
evidenti ed organizzate, il fantasma della contami nazione : per evitare ai cristiani di doversi
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 5
mescolare con gli ebrei vengono creati i ghetti; di questa paura oggi resta il principio, solo la natura
degli abitanti di questi luoghi cambia.
Nell Europa moderna con il culto della velocit si passa al desiderio di una circolazione
semplice e ben regolata, rappresentata dall allargarsi delle strade anche se con scopi in alcuni casi
non suggeriti dalla socialit (dicendo questo ci ri feriamo alle Avenues di Parigi create da
Haussmann per rendere piø facile la repressione delle sommosse e per consentire imponenti parate
militari). Questo spazio liberato Ł stato in seguito assorbito quasi totalmente dalle automobili.
La nuova mobilit Ł forse l aspetto piø appariscen te, drammatico e certamente il piø
emblematico, della crisi della citt . Se la osservi amo ripensando alla storia ci rendiamo conto che
essa costituisce un vero paradosso. La citt , infatti, storicamente luogo degli incon tri, delle
relazioni, dei rapporti tra persone e gruppi diversi, sta degenerando, nella civilt dell automobile ,
nel luogo della segregazione, dell isolamento, della difficolt di comunicazione.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 6
1.3 - Tipologia urbana e spazio pubblico nelle varie epoche
1.3.1 - Stuttura urbana e territorio in Grecia
La storia della citt coincide approssimativamente con la storia della civilt . Le tracce piø
importanti della civilizzazione cittadina si hanno con le citt greche che, nonostante l avanzata
civilt culturale, tramandata dagli scritti di ques to territorio, non avevano costituzione architettonica
e strutturale ben definita come noi oggi l intendiamo2. Il territorio roccioso, il poco spazio piano
utilizzabile per l agricoltura, hanno fatto s che la citt greca risultasse di difficile pianificazio ne,
dando luogo ad un agglomerato in cui non si riescono a percepire linee costruttive omogenee.
L assenza di qualsiasi forma di pianificazione del territorio rendeva difficile il muoversi
nelle strette strade delle citt , come sostiene Mum ford bisognava conoscere bene il proprio
quartiere, per riuscire a trovare la strada di casa 3. Questo, che sembrerebbe uno svantaggio, in
realt veniva tenuto in gran conto quale ulteriore mezzo di difesa per confondere l invasore, qualora
fosse riuscito a penetrare oltre le difese esterne. Anche il teatro Ł una conseguenza di uno
sfruttamento delle forme naturali, nacque come semplice modifica delle forme del terreno con
l utilizzo di un pendio scavato per ottenere un anfiteatro semicircolare, non si trattava di un edificio
ma di una modulazione dell ambiente4.
L igiene pubblica era totalmente inesistente, sia in termini di assoluta assenza di
pavimentazione, sia in termini di strutture igieniche. La forma della citt si sviluppava sui rapporti
sociali e le necessit in essa rappresentate: il ci ttadino ateniese era piø interessato a godere delle
bellezze che si trovava naturalmente attorno piuttosto che dello sfarzo dell abitazione; e la vita
quotidiana si svolgeva in gran parte all esterno delle mura domestiche. Pertanto, le abitazioni di
ricchi e poveri erano indistinguibili, se non forse per le dimensioni e l arredamento interno. La citt
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 7
ed il cittadino erano una sola cosa, senza governo accentrato, segregazione delle attivit o
burocrazia.
Le dimensioni delle citt greche erano necessariame nte limitate sia a causa del territorio che
le conteneva, sia a causa delle limitate risorse agricole, insufficienti per il mantenimento di una
popolazione piø numerosa. La sola valvola di sfogo allo sviluppo demografico erano le emigrazioni
con la conseguente creazione di nuove citt in altr e localit , cosa che ha contribuito al diffondersi
della civilt ellenica anche al di fuori della Grec ia, in Italia a partire dal 770 A.C., con lo
stanziamento di Ishia (Pithekaussai)5.
1.3.2 - La citt romana
La citt romana nasce principalmente dalla fusione con altre due culture: quella etrusca e
quella ellenica. Mentre nella citt greca le citt sorgevano senza mura, che venivano costruite in un
secondo momento, quella romana nasceva murata ed in forma rettangolare sia per ragioni religiose
che per motivi pratici. L orientamento della citt viene studiato per armonizzare l insediamento
all ordine cosmico: le due strade principali che si incrociano ad angolo retto, il cardine ed il
decumano, sono orientate da nord a sud e da est ad ovest in modo tale che il romano, che
percorreva a piedi il cardo, sapeva di camminare lungo l asse intorno al quale girava il sole e se
seguiva il decumanus seguiva il corso del sole 6, come ci dice il Rykwert. Fortezza, accampamento
e citt hanno base comune per la pianta, studiata a fini di irregimentazione militare, incernierate
su queste due strade.
All incrocio di queste strade venivano costruiti gl i edifici sacri ed il foro che era
l equivalente romano dell agor e dell acropoli. De ll agor , il foro insieme alle strade principali
che da esso si dipartono, mantiene le funzioni pratiche: centro religioso e pubblico, presso il quale Ł
il mercato; piø lontano le terme e i teatri. Anche le strade minori ora vengono costruite mediante
una logica, che consente di tenere lontani gli sgradevoli venti freddi ed i malsani venti caldi.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 8
La dimensione della citt viene volutamente limitat a a non oltre 50.000 abitanti, dimensione
ritenuta quella piø conveniente per la sua gestione.
Questa dimensione umana delle nuove citt di prov incia non era per tenuta in alta
considerazione dagli aristocratici romani, che ritenevano che per vivere bene bisognava vivere a
Roma, al limite ci si poteva spostare in campagna per brevi periodi. Per risolvere il problema del
traffico gli urbanisti romani cominciano a dividere le strade pedonali da quelle per il traffico su
ruote e vengono imposti i primi obblighi al traffico commerciale, antesignani delle attuali zone a
traffico limitato7.
Mentre i Greci nella costruzione di nuove citt si preoccupavano soprattutto della bellezza, i
Romani badavano anche ad aspetti piø pratici come la pavimentazione delle strade, il rifornimento
dell acqua e la costruzione di fogne.
In questa epoca si trovano le prime grandi opere infrastrutturali a misura di collettivit ,
alcune studiate in modo cos imponente che svolgono ancora la loro funzione, come la cloaca
massima di Roma costruita nel VI secolo. Questo non significa che i problemi di igiene collettivo
fossero risolti, in quanto le grandi opere di ingegneria urbana non aveveno avuto lo sviluppo
sufficiente per tornare a servizio di tutte le abitazioni e di tutti i cittadini.
Il foro, come si Ł gi visto, era il centro della citt romana, nato come piazza comune e luogo
franco di aggregazione, in cui si incontravano gli abitanti dei villaggi vicini per effettuare i loro
scambi e commerci, per poi riunirsi e costituire la citt . Nei pressi del foro in origine veniva
edificato anche un tempio al fine di proteggere la piazza, in cui si svolgeva il mercato, rendendola
sacra e garantendo la correttezza degli scambi.
Con la crescita della citt , a Roma il foro fin pe r diventare un intero quartiere dalla pianta
complessa con santuari, templi, tribunali, sale di consiglio e spazi liberi circondati da porticati. In
questi spazi gli oratori potevano arringare folle enormi.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 9
Nella misura in cui gli imperatori romani provvedevano ad ingrandirlo, folle sempre piø
numerose confluivano al foro per fare spese, assistere ai servizi religiosi, chiacchierare e
partecipare, come attori o come spettatori, ai processi privati o agli affari pubblici.
Il Foro era il centro della vita culturale, non solo della citt , ma di tutto l Impero, anche se
esistevano altri centri decentrati, sparsi in altre zone della citt con funzioni analoghe, ma che er ano
ad esso subordinati. Il foro romano, essendo una fusione di acropoli e agor , non presentava
elementi che gi non esistessero nel suo prototipo ellenistico, ma al massimo vi si trovava una
maggiore concentrazione di molteplici attivit . Una caratteristica del foro, che sovrastava e stupiva
nei confronti del resto della citt , era la chiarif icazione spaziale data dalla costruzione simmetrica
degli edifici, per contrasto alle anguste vie del resto della citt .
Con l affermarsi della religione cristiana anche la citt , si trasforma. Alcune strutture erano
facilmente riutilizzabili, come i templi e le basiliche, mentre le terme e le arene non potevano piø
essere utilizzate, quindi caddero ben presto in rovina, lasciando il posto al futuro sviluppo della citt
medievale.
1.3.3 - La nuova urbanistica della citt medievale
Uno dei primi segnali di passaggio ad una nuova concezione di urbanit fu il trasferimento
del mercato dal foro al colle capitolino, che era difendibile piø facilmente.
Nelle nuove citt vi affluiva la gente in cerca di pace, di libert dall assoggettamento feudale
e di un maggior vantaggio economico: il mercato a cui affluivano i contadini, i pescatori e gli
artigiani della zona, offriva un occasione di scambio.
La piazza del mercato in un primo tempo era al di fuori delle mura insieme alle abitazioni
dei mercanti, che sarebbero stati accettati entro le mura, solo quando l attivit del commercio
raggiunse una sua dignit .
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 10
Entro la citt venivano svolte tutte le attivit , d al commercio alle attivit artigianali, senza una n etta
divisione funzionale dello spazio.
Non esisteva alcuna zonizzazione nemmeno nella vita quotidiana, in cui, attivit produttive e vita
domestica erano intimamente connesse e gli abitanti della citt vivevano in totale promiscuit non
solo di funzioni, ma anche di status: i proprietari e i dipendenti spesso abitavano nella stessa area
urbana8.
L unico spazio con una funzione esclusiva era lo spazio utilizzato per la costruzioni di
cattedrali: Ł uno spazio simbolico 9 che rappresenta lo slancio della societ medievale verso una
dimensione spirituale e religiosa. Apparentemente la citt medievale si caratterizza per il suo
accentramento, se per andiamo ad osservarla in sen so piø funzionale la disposizione concentrica Ł
solo apparente, non esiste la funzione radiocentrica che troveremo nella citt barocca.
La piazza centrale non Ł facilmente raggiungibile da tutte le parti, la struttura Ł piuttosto ad
anelli in cui il centro Ł facilmente raggiungibile dal cittadino che conosce bene la pianta
estremamente irregolare; l avvicinamento risulta lento ed Ł necessario seguire un cammino tortuoso.
Le strade circolari piuttosto regolari, che si possono trovare nelle citt medievali, sono
spesso il risultato dell abbattimento di una precedente cinta muraria, piuttosto che una
realizzazione medievale voluta funzionalmente.
Solo con la citt barocca avremo l accentuazione de l ruolo della centralit di un luogo,
mediante la disposizione delle strade a raggiera, tendenti tutte verso il centro importante della vita
cittadina.
Nel medioevo questo luogo importante era la chiesa, la cattedrale, davanti o nei pressi della
quale veniva a svolgersi il mercato cittadino. La cattedrale non sorgeva entro spazi liberi, ampi e
ordinati, l effetto principale doveva essere quello della sorpresa, provenendo da strade strette e buie,
nel trovarsi di fronte la struttura imponente della chiesa.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 11
La piazza non aveva forma regolare, nasceva dallo spazio reso libero da altre costruzioni,
con dimensioni limitate, atte a far spazio ad un piccolo numero di banchi per il mercato. Le
dimensioni erano a misura d uomo: si preferiva costruire tante piccole chiese ad uso di poche
persone, piuttosto che grandi cattedrali.
Anche le strade erano al servizio della vita sociale cittadina: piccole, contorte, spesso cieche,
riducevano l influsso negativo dei venti e favorivano la mitigazione del clima cos , da consentire
l attivit nella strada durante tutto l anno; la to rtuosit delle strade, favoriva la convivenza e
l incontro sociale.
La divisione in quartieri o sestieri corrispondeva ad una divisione funzionale in cui ogni
territorio era autosufficiente, possedeva la sua fontana e la sua parrocchia, con cui spesso veniva
identificato e da cui prendeva il nome.
Il quartiere restava per entro la citt murata che , per ragioni pratiche, non superava mai gli
800-1000 metri di diametro cos da consentire l incontro senza difficolt fra i cittadini. Le mura
venivano spostate varie volte in accordo con l espandersi della citt . Quando le mura della citt
superavano quelle utili al mantenimento di rapporti personali individuali, la citt medievale, come
organismo funzionante, cessava di esistere portandosi dietro uno smantellamento non solo
strutturale, ma anche della cultura che sosteneva la citt . In ogni caso la realt medievale delle ci tt
non era statica: si aveva la creazione di nuove citt e addirittura lo spostamento di intere citt per
poter meglio sfruttare le difese o i commerci.
In sintesi la citt medievale era la somma di piø c itt , l integrarsi di piø centri autosufficienti
entro una cinghia di contenimento comune, rappresentata dalle mura che garantivano sicurezza
dall esterno, ma anche la capacit di controllo del l interno da parte dell autorit . Quando comincia a
porsi il problema di nuovi rapporti sociali e di potere all interno della citt , quando sia la chiesa che
la municipalit , le due autorit della citt mediev ale, cominciano a perdere potere, le citt che
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 12
mantengono piø rigidamente il disegno architettonico originario, sono quelle che piø rapidamente
diventano dei gusci vuoti.
La citt medievale, sorta in antitesi e in appoggio alla cultura contadina, in evidente
superiorit a causa della maggior sicurezza, data d alla protezione delle mura nei confronti delle
malsana e insicura campagna, con il 500 perde la sua attrattiva. Lo sviluppo dei trasporti fluviali, la
trasformazione dei vincoli feudali con l introduzione dei pagamenti in denaro, resero possibile una
nuova dimensione della realt urbana e cittadina: s i assiste ad un decentramento delle attivit e ad
uno spopolamento delle citt . Gli imprenditori pr eferiscono spostare le loro attivit in campagna
per sfuggire agli obblighi imposti dalle corporazioni; inoltre il problema della sicurezza non Ł piø
impellente con il sorgere delle Signorie.
1.3.4 - Citt rinascimentale e citt barocca
La perdita d importanza della citt murata medieval e e dell autorit religiosa della Chiesa
universale porta, tra il quattrocento ed il settecento, allo svilupparsi in Europa di un nuovo
complesso di tratti culturali, che conseguentemente comport una trasformazione dell ambiente
urbano: al passato bisogno di spiritualit si sos tituisce l aspirazione ad ampliare le proprie
esperienze, conoscere per dominare nuovi campi del sapere. Si cerca pertanto un nuovo ordine della
citt , le mura ormai inutili alla difesa sono un os tacolo, che viene abbattuto, insieme alle tortuose
stradine medievali pericolose per la pubblica sicurezza. Il nuovo disegno predilige la regolarit , la
linearit delle strade, si progettano citt ideali a pianta geometrica. La nuova architettura rispecchia
un ideale di ordine formale, che esprime il gusto classico dell equilibrio, la rinnovata fiducia
dell individuo nella ragione, il suo desiderio di chiarezza.
Il concetto di conoscenza si allarga, investendo una pluralit di saperi, e questa nuova ottica
viene applicata all architettura urbanistica: il singolo edificio Ł concepito come un elemento in un
contesto urbano, facente parte di una composizione piø vasta.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 13
Con la formazione dei grandi Stati europei, la citt , in epoca barocca acquista una elevata
funzione politica ed amministrativa: le citt capit ali diventano sedi dell autorit , degli organi di
governo e della pubblica amministrazione. Lo spazio urbano, dove si cerca di far prevalere linee
rette, accentua l uso della prospettiva, per evidenziare gli edifici rappresentativi dell autorit pol itica
e religiosa, che costituiscono i centri della vita pubblica. L epoca dell assolutismo vede
l accentramento di vasti parchi e giardini. Le larghe strade e le piazze erano necessarie per dare
imponenza alle parate militari. La citt veniva pro gettata in base alle esigenze del potere, sia questo
rappresentato da un principe o dalla nuova borghesia, che iniziava ad avere pretese simili a quelle
della nobilt : l urbanistica barocca, anche nei suo i esempi migliori, era destinata ed adattata alle
persone di buona condizione. Nasce un nuovo modello di piazza, quella residenziale, su cui si
affacciano gruppi omogenei di abitanti, separati territorialmente a seconda del ceto.
Le nuove citt avevano pianta ortogonale con piani urbanistici regolari. L ordine e la
spaziosit delle piazze rispondeva a necessit prat iche: l artigleria poteva meglio sovrastare i
dintorni di strutture urbanistiche cos disegnate; diventa importante non solo la piazza ma anche le
strade a scapito del quartiere o del rione.
La nuova piazza centrale barocca assume connotazione totalmente differente da quella
medievale: la piazza medievale aveva bisogno di essere percorsa tutta, prima di poter svelare il suo
aspetto complessivo, la piazza centrale barocca pu essere vista e compresa quasi con una sola
occhiata. La necessit di semplificazione della men te umana, prende il predominio a discapito della
visione organica, piø complessa e difficile da comprendere, ma piø vicina alle necessit di vita
umana.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 14
1.3.5 - Concentrazione capitalista e privatizzazione dello spazio
urbano
La citt moderna nasce dalla rivoluzione industrial e, che modifica profondamente l uso del
territorio e la struttura degli insediamenti. L elevato sviluppo demografico ed il forte richiamo di
lavoratori esercitato dalle fabbriche causa una forte crescita della popolazione urbana.
Le grandi capitali europee, come Londra, Parigi, Berlino, registrano un enorme espansione, e
nuove citt sorgono nei distretti industriali, megl io collegati a strade e ferrovie. Le abitazioni dei
lavoratori vengono costruite a ridosso delle fabbriche, entro spazi limitati che non garantivano
l igiene e la salute degli abitanti.
La rivoluzione industriale altera definitivamente il rapporto tra la citt ed i suoi abitanti: lo
sviluppo del commercio e dell impresa capitalistica attaccano quelle che erano le concezioni antiche
della socialit nella citt . Adesso l unica logica prevalente Ł quella della valorizzazione
dell investimento fatto.
Gli slums, quartieri poveri e malsani, dove vivevano gli operai delle fabbriche, erano dotati
di rivendite di beni di consumo di propriet dello stesso padrone della fabbrica.
Lo spazio urbano viene in gran parte privatizzato. L uso collettivo della citt si riduce al
minimo, grazie al prevalere dell uso privato delle sue singoli parti che non lascia al pubblico altro
che un elemento sicuramente inalienabile: la strada.
La tortuosit delle strade perde il significato med ievale di miglioramento della situazione
abitativa, mediante la regolazione dei flussi dei venti e di adeguamento alle caratteristiche naturali
del territorio, per legarsi allo sfruttamento migliore delle risorse economiche potenziali dello spazio.
I fiumi, gli spazi naturali lasciano lo spazio, per realizzazioni utili alla velocizzazione del
traffico.
Contratto di quartiere Fondo Gesø 1 - 15
Sotto la spinta dell ottimizzazione, anche la solidariet segue questa logica, vengono
realizzate grosse costruzioni urbanistiche, per ottimizzare l uso dello spazio, a scapito delle
esigenze di luce e di aria degli abitanti.
La rivoluzione industriale, con l utilitarismo e le nuove teorie economiche ed organizzative,
genera rivoluzione urbanistica e sociale, i distretti minerari ed industriali inglesi della fine del
secolo scorso sono nitidi esempi di azione urbanistica, rivolta contro l essere umano come ben
descrive Engels10.
A questa situazione di degrado della citt segue lo sviluppo dei suburbia, zone residenziali
alla periferia della citt . Si ha l allontanamento dalla citt verso nuove localit ancora rurali, lon tane
da ogni forma urbana, ed in cui la distanza pedonale viene sostituita da quella percorribile in
automobile. E di questo periodo il maggiore degrado dei centri antichi delle citt storiche, la rivol ta
antiurbana creata dai suburbia e dai quartieri residenziali, agglomerati di abitazioni senza legame
sociale, in cui viene meno la dimensione pubblica.
La citt moderna non ha necessit di mura, per l assenza di pericoli, ma per la diversa
connotazione dei potenziali attaccanti, sia in termini di armi, in caso di conflitto tradizionale, ma
soprattutto per il ruolo imponente giocato nei destini degl individui dai cartelli internazionali, ent it
intangibili, ma notevolmente piø potenti dei vecchi e tradizionali nemici .
1.4 - Citt contemporanea e periferie urbane
La societ industriale si configura come societ ur bana: la citt Ł divenuta, infatti, luogo privilegiato
non solo della produzione, ma soprattutto delle relazioni, dei commerci, dei servizi direzionali. Nel
XX secolo la rete urbana si presenta come la struttura portante del territorio. W. Christaller11, nel
1933, introduce la teoria delle localit centrali, che pone la citt come un punto fisso all interno d i
un area, e nel quale sarebbero concentrate tutte le funzioni urbane, dal polo direzionale
all Universit , dall ospedale regionale ai musei ai teatri.