2
Se l’aumento delle prestazioni da fornire determina un notevole cambiamento - con-
cettuale e tipologico - nel controsoffitto, è ipotizzabile infatti che debbano necessa-
riamente modificarsi ed evolvere anche la sua produzione e progettazione.
La ricerca, per questo, è stata volontariamente orientata nella verifica dell’esistenza di
un settore specializzato nella produzione, fornitura, progettazione e costruzione del
controsoffitto ad elevate prestazioni.
Una volta individuato questo settore, ho cercato di definirne i protagonisti e
l’organizzazione.
L’interesse che ha mosso la ricerca delle specializzazioni produttive è motivato da
una ipotesi iniziale che è stata rafforzata durante l’approfondimento della conoscenza
del settore dei controsoffitti.
L’ipotesi è la seguente : se a ciascuna particolare specializzazione del controsoffitto,
individuata nel suo vasto panorama produttivo, corrisponde un altrettanto specializza-
to settore di produzione e progettazione, questo dovrebbe presentare caratteristiche di
nicchia specializzata di mercato.
Il metodo di lavoro seguito nella ricerca si riflette sull’impostazione della tesi, che
è stata suddivisa in due parti.
La prima parte ha la funzione di approfondire la conoscenza dell’elemento Controsof-
fitto.
La sua presenza è giustificata dalla necessità di definire correttamente il controsoffit-
to e gli elementi che solitamente lo compongono ed illustrare le tecnologie attualmen-
te - ed anche meno recentemente - impiegate nella realizzazione ( quindi le principali
tipologie costruttive ).
Al termine di questa prima parte sono state, infine, individuate le prestazioni abitual-
mente fornite dai controsoffitti più comuni e le innovazioni introdotte per soddisfare i
nuovi requisiti imposti al controsoffitto ed alle altre parti d’opera.
Le informazioni relative alle prestazioni ed alle innovazioni sono state ricavate dalla
documentazione tecnica fornita dai produttori.
3
Tra le innovazioni e le specializzazioni introdotte nel controsoffitto sono state indivi-
duate con particolare attenzione quelle relative alle prestazioni acustiche, al rapporto
tra controsoffitto ed impianti,..., alla facilità e rapidità di posa ed infine al comporta-
mento igienico ( nei suoi molteplici aspetti ) e rispetto alla purezza dell’aria.
Dai produttori di controsoffitti viene data notevole importanza, tra queste prestazioni,
al comportamento acustico ed all’attrezzabilità ed ispezionabilità del controsoffitto.
Lo dimostrano le numerose proposte presentate nei diversi cataloghi in cui vengono
sottolineate le caratteristiche di isolamento ed assorbimento acustico e la possibilità
di rimuovere agevolmente gli elementi che compongono il controsoffitto ( modu-
lari, prefabbricati ed assemblati completamente a secco ).
Nella tesi tuttavia non sono state approfondite queste prestazioni, pur se interessanti,
perché sono ampiamente sviluppate nella grande produzione e distribuzione e non
costituiscono quindi una nicchia di mercato ma piuttosto un livello di specializzazio-
ne ‘minimo’ fornito dai controsoffitti moderni.
Alla ricerca delle nicchie di mercato è stata invece approfondita la problematica
relativa al comportamento igienico di un controsoffitto ed in particolare al suo rila-
scio di polveri. La motivazione un po’ fortuita di questa particolare scelta è da ricer-
care nell’individuazione, all’interno della documentazione tecnica fornita dai produt-
tori ‘commerciali’, di pochissimi controsoffitti con particolari prestazioni igieniche.
Tra questi pannelli, in particolare, solo un tipo ( a basso rilascio di particelle
1
) veniva
consigliato per l’impiego all’interno di ambienti sterili o con particolari richieste
igieniche e/o di contaminazione dell’aria.
Lo scarso numero di prodotti e soprattutto le poche informazioni riportate sulla do-
cumentazione hanno suggerito e stimolato un’ulteriore ricerca di approfondimento,
anche perché si è individuata una nicchia di mercato promettente, interessante da un
punto di vista progettuale ed in piena espansione ( comprendente camere operatorie
1
Si tratta dei pannelli Mylar
®
prodotti dalla Armstrong Building Product.
4
ed altri particolari ambienti lavorativi presenti nelle industrie alimentari, farmaceuti-
che, elettroniche, ecc. ).
Nella seconda parte della tesi si sono quindi affrontate le problematiche relative
alle polveri ed ai microrganismi.
Più in generale sono state individuate le Clean Rooms come argomento interessante e
da approfondire per comprendere la specializzazione del controsoffitto.
La ricerca di questo segmento di settore ad alta specializzazione è stata stimolata dai
suggerimenti di alcuni fornitori e progettisti contattati durante l’approfondimento
delle caratteristiche costruttive dei controsoffitti adatti alle Clean Rooms ed agli
ambienti a contaminazione controllata.
Il fatto che i produttori - fornitori di una certa dimensione fossero a conoscenza di
tutte queste problematiche, anche se non in maniera precisa ed approfondita, ha porta-
to a formulare l’ipotesi che esistesse una nicchia, produttiva e di mercato, specializza-
ta nelle Clean Rooms.
Considerando questo particolare settore sono state fatte due riflessioni.
La prima è finalizzata a comprendere pienamente la reale importanza del settore delle
Clean Rooms quali considerevoli ambienti produttivi, che sono in un certo senso
imposti dalla continua richiesta di prodotti conformi a determinati requisiti qualitati-
vi.
La seconda considera le Clean Rooms quali peculiari ambienti ‘prodotti’ e costruiti,
con esigenze tecnologiche e costruttive completamente estranee rispetto al comune
settore edile, costituite da pareti, pavimenti, impianti,..., e controsoffitti specializzati
nella tecnologia costruttiva, nella progettazione e nella produzione.
È sulla base di queste riflessioni che è stato possibile formulare l’ipotesi, da dimo-
strare nella tesi, della nascita e dello sviluppo, nel settore dei controsoffitti, di settori
specializzati come quello delle Clean Rooms destinati a diventare importanti e
dell’esistenza di nicchie di mercato con produttori e progettisti specializzati.
5
Durante la raccolta del materiale, necessario per la stesura di questa tesi, sono state
contattate numerose ditte di produzione e fornitura di controsoffitti, più o meno spe-
cializzati, ed altri tecnici esperti in progettazione di Clean Rooms.
A tutti sono molto riconoscente per la preziosa collaborazione.
Nelle pagine conclusive di questa tesi sono riportati i miei personali, e più approfon-
diti, ringraziamenti.
6
PARTE PRIMA :
Generalità, tipologie e prestazioni
PARTE PRIMA I. Definizioni di base
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I. DEFINIZIONI DI BASE
In questo primo capitolo di approccio ed introduzione al controsoffitto vengono
innanzitutto fornite alcune definizioni per capire cos’è esattamente questo elemento,
quali siano le sue funzioni e fornirne, anche se a grandi linee, una prima traccia evo-
lutiva ( funzionale e prestazionale ).
Vengono poi individuate e definite le parti e gli elementi di cui, a sua volta, è costi-
tuito un qualsiasi controsoffitto.
Infine sono presentate alcune possibili classificazioni del controsoffitto : in funzione
dell’aspetto finale e della tipologia degli elementi che lo compongono, del rapporto
con l’involucro edilizio e della possibilità di accedere allo spazio soprastante e di
rimuovere il controsoffitto.
I.1 DEFINIZIONE DI CONTROSOFFITTO
Prima di entrare nel merito delle funzioni e delle prestazioni del controsoffitto è
necessario spiegare cosa sia e a cosa serva questo elemento tecnico.
Alcuni autori e tecnici considerano, o consideravano, i controsoffitti come parte del
solaio ; in questo caso possiamo definire il controsoffitto come “finitura
dell’intradosso del solaio” e la sua funzione sarà allora esclusivamente estetica,
perché il controsoffitto, applicato direttamente al soffitto, ma non seguendone
l’andamento, nasconde alla vista la struttura dell’intradosso del solaio.
Relegandolo a semplice finitura è corretto considerarlo quale elemento tecnico del
sistema solaio.
La definizione data sopra è applicabile alla maggior parte dei controsoffitti realizzati
fino al Secondo Dopoguerra, ma mal si adatta a quelli posti in opera dagli anni ’60 -
’70 in poi, fino a risultare obsoleta se consideriamo quelli attualmente impiegati. Se
PARTE PRIMA I. Definizioni di base
8
non è quindi più possibile descrivere il controsoffitto come “finitura dell’intradosso
del solaio”, come possiamo definirlo ?
“ Per chiarire il concetto di controsoffitto sia come fatto estetico che come struttura
atta ad assolvere specifiche funzioni, si definisce con tale termine una copertura non
calpestabile, autoportante, di varia natura e forma, atta a creare una camera d’aria
con il solaio di copertura di cui cela l’orditura.”
1
Questa definizione non è ancora corretta, ma ci fornisce alcuni elementi utili per
ampliarla, perfezionarla e comprendere a cosa serve oggi il controsoffitto. Innanzitut-
to è una struttura con specifiche funzioni, non più solamente di finitura estetica, che
deve rispondere ad altre e sempre nuove esigenze. È autoportante e quindi indipen-
dente dal solaio, questo ne accresce anche le possibilità compositive. Ma soprattutto
crea una camera d’aria con l’intradosso del solaio di copertura ed è proprio questa
intercapedine che determina l’importanza attuale del controsoffitto ed il suo largo
impiego.
È evidente che il controsoffitto non è più considerabile solo un elemento tecnico (
questo può avvenire solo se si considerano i ‘pannelli’
2
che lo compongono, quindi la
sola parte in vista ) ma un sistema ben più complesso che interagisce con altri sistemi.
Il controsoffitto è quindi una Finitura Tecnica o più correttamente un ‘Sistema Inter-
no Specializzato’ perché non riguarda più solo semplici problemi di finitura o di
configurazione, ma problematiche che hanno assunto un elevato livello di complessi-
tà e di sofisticazione, e richiede, di conseguenza, sempre maggiore accuratezza per
l’installazione e l’integrazione all’interno dell’opera edile. “Si definisce quindi come
‘Sistema di controsoffittatura’, l’insieme integrato di componenti, generalmente
modulari ed amovibili, e di elementi di completamento funzionale o strutturale, pro-
dotti industrialmente, aventi la funzione specifica di migliorare la flessibilità dello
spazio interno degli organismi edilizi e di semplificare l’integrabilità nel tempo,
1
Firrone, Tiziana, Il Controsoffitto. Storia e tecnologia, Palermo, CO.GRA.S., 1989, pag.1.
2
Per ‘pannello’ qui intendiamo un qualsiasi elemento che realizzi una chiusura più o meno fissa che risponda alle
caratteristiche previste dalla definizione di controsoffitto. Non si fa riferimento, quindi, alla morfologia o alle
dimensioni degli elementi ; per questo si rimanda alla classificazione e definizioni riportate in I.I.2.I.2.1 pag. 10.
PARTE PRIMA I. Definizioni di base
9
attraverso la realizzazione di un vano libero tra il solaio soprastante e la controsof-
fittatura stessa, utile per consentire l’inserimento, la distribuzione, l’ispezionabilità e
la manutenzione degli impianti e/o in grado di costituire, nel suo insieme, una cana-
lizzazione impiantistica”.
3
I.2 STRATI FUNZIONALI
I controsoffitti moderni, per la loro complessità e natura, sono considerati Sistemi
di finitura tecnica del solaio. Essendo sistemi tecnologici possono quindi, a loro volta,
essere suddivisi in classi di elementi ed elementi tecnici.
Questi elementi, ciascuno con una propria funzione ed importanza, alcuni sempre
presenti e altri meno indispensabili, sono ormai realizzati industrialmente, arrivano in
cantiere già finiti e vengono qui assemblati a secco.
Le classi, suddivise per affinità funzionale degli elementi, sempre e contemporanea-
mente presenti, sono tre : tamponamento, sostegno primario e distribuzione (
vedi Fig. 1, pag.12 ).
4
3
Morfini L., Vinci R., Le Finiture Tecniche, Milano, BE-MA, 1989, pag.16.
4
La suddivisione in strati, classi ed elementi funzionali riportata è frutto della consultazione di due tra i principali
manuali presenti in commercio con oggetto il Controsoffitto.
Il primo, Morfini L., Vinci R., op. cit., BE-MA, 1989, illustra le tecnologie del Controsoffitto e del Pavimento
sopraelevato ed è uno dei manuali più completi presenti sul mercato, anche se si occupa esclusivamente delle
tecnologie moderne con particolare attenzione agli aspetti qualitativi e prestazionali.
Il secondo, Emanueli, Luca, Pavimentazioni sopraelevate e controsoffitti, in Manuale di progettazione edilizia,
vol. IV, Milano, Hoepli, 1995, è più recente, fa parte di una trattazione manualistica più ampia ma è trascrizio-
ne, quasi fedele, del precedente.
Entrambi i manuali, però, fanno riferimento ai soli controsoffitti attualmente utilizzati, aventi come caratteristi-
che la modularità, la realizzazione industriale e l’assemblaggio in opera a secco : i controsoffitti in pannelli in
fibre minerali, in pannelli, doghe e grigliati metallici ed in pannelli in gesso rivestito.
PARTE PRIMA I. Definizioni di base
10
Fig. 1: Gli strati funzionali del controsoffitto.
I.2.1 TAMPONAMENTO
Costituisce la superficie continua, generalmente piana, che delimita inferiormente
l’intercapedine. Lo strato di tamponamento è quindi la parte in vista del controsoffitto
ed ha la funzione di occultare, in parte o completamente, ciò che si trova superior-
mente. È composto generalmente da elementi modulari ed amovibili che per le loro
differenze morfologiche e tipologiche possono essere ulteriormente suddivisi in :
pannelli, doghe, lamelle e grigliati.
I pannelli sono elementi piani quadrangolari a giacitura orizzontale costituenti una
superficie continua ( vedi Fig.2-a, pag. 14 ).
Le doghe sono elementi sottili e rettilinei a giacitura orizzontale formanti una super-
ficie discontinua ( vedi Fig. 2-b, pag. 14 ).
Le lamelle sono elementi lineari orditi parallelamente con giacitura verticale e for-
manti una superficie discontinua ( vedi Fig. 2-c, pag. 14 ).
I grigliati sono elementi lineari sottili orditi ortogonalmente con giacitura verticale,
costituiscono una superficie discontinua e possono essere pre-assemblati in pannelli (
vedi Fig. 2-d, pag. 14 ).
1 Tamponamento
2 Sostegno primario: a – pendino
b – corrente perimetrale
3 Distribuzione: traverso
2 -b
3
2 -a
1
PARTE PRIMA I. Definizioni di base
11
La differenza sostanziale tra questi quattro tipi di elementi di tamponamento è soprat-
tutto l’aspetto ma, come si vedrà in seguito, ciascuno di essi fornisce differenti pre-
stazioni rendendosi adatto per usi differenti.
Visto che in alcuni ambiti sono ancora presenti e realizzati, non vanno trascurati i
controsoffitti tradizionali, fissi e continui ( in canne, rete metallica, tavelline in lateri-
zio o placche di gesso fino al più moderno controsoffitto teso ).
Gli elementi di tamponamento, in questo caso, non sempre sono modulari e realizzati
in pannelli : lo strato di tamponamento, allora, può essere considerato costituito da un
unico elemento ( la stuoia, la rete metallica, il telo di stoffa o plastico, ecc. ), oppure
ulteriormente suddiviso nelle parti che ne costituiscono l’orditura ( le canne, i listelli
di legno, i fili metallici che compongono la trama della rete ).
Anche se realizzati con materiali variabili, gli elementi di tamponamento ( pannel-
li, doghe, lamelle e grigliati ) presentano, tutti, alcune caratteristiche importanti dal
punto di vista estetico ma soprattutto per la funzione che viene prevista.
Il rivestimento inferiore è lo strato di finitura. Completa dal punto di vista estetico il
pannello, la doga o la lamella ma la sua funzione non è limitata a questo : per soddi-
sfare l’esigenza particolare degli utenti o di alcune specifiche destinazioni d’uso, può
contribuire ad accrescere le prestazioni del controsoffitto in merito al suo comporta-
mento acustico, coibente, antifuoco ma soprattutto, come verrà illustrato in fase
conclusiva, igienico.
Il bordo, modificato nella sezione, costituisce la parte terminale del pannello, doga,
lamella avente la funzione principale di assicurarne l’aggancio all’elemento portante
e la tenuta del vano tecnico superiore per non costituire, nel punto di accostamento
degli elementi d tamponamento, una perdita prestazionale o, dal punto di vista igieni-
co, una fonte pericolosa di contaminazione.
Lo scuretto è lo spazio che separa tra loro pannelli, doghe e lamelle adiacenti. Viene
definito in fase progettuale e deve essergli concessa molta attenzione perché determi-
na, oltre il semplice aspetto estetico, le prestazioni ed il comportamento del contro-
PARTE PRIMA I. Definizioni di base
12
soffitto. Può essere aperto o chiuso.
Fig. 2: Elementi modulari di tamponamento: pannelli (a), doghe (b), lamelle (c), grigliati (d).
Queste caratteristiche estetiche e formali, si adattano solo ai controsoffitti moder-
ni, modulari ed industrializzati.
Per quanto riguarda quelli tradizionali, più semplici e realizzati completamente in
opera, non è possibile considerare valida questa ulteriore conformazione.