it detects functional changes in the lung as opposed to structural changes. The
measurement of carbon monoxide uptake has been proposed as a technique for
detection of pulmonary haemorrhage, but actually it is not effective in detecting blood
introduced by bronchoscopy into the lungs of horses.
At gross post mortem examination, the most consistent findings are a variable degree
of bilaterally symmetric, dark discolouration in the caudodorsal region of the caudal
lung lobes. Histologically, EIPH can result in bronchiolitis, chronic inflammatory
disease of the small airways, bronchial arterial proliferation around the affected
airways. It can be noticed also proliferation of peribronchial and interstitial fibrous
connective tissue, and hemosiderophages in the interstitium and alveoli.
Differential diagnosis includes mycosis of the guttural pouch, ethmoidal haematoma,
rhinitis and breaking of the head ventral straight muscle.
EIPH results from rupture of pulmonary capillaries that are weakened by inflammatory
disease, in association with exercise-induced high blood, capillary and transmural
pressures. Other mechanisms have been proposed: upper airway obstruction,
coagulopathies, small airway disease, blood flow redistribution during exercise, altered
blood viscosity and mechanical trauma resulting from pressure waves propagated
thorough the body due to the hooves striking the ground. Presently, the most widely
accepted hypothesis is that EIPH may be an inevitable consequence of equine
exercise.
The recommendations for treatment and prevention of EIPH include reducing
exposure and length of any pulmonary disease (i.e. vaccination program against the
known respiratory pathogen, reducing environmental exposure to hypersensitizing
agents, using antinflammatory drugs); correcting any airway obstruction (i.e. laryngeal
hemiplegia, soft palate displacement) and removing any excessive resistance to
airflow (i.e. using nasal strips, anticholinergic drugs, inspired water vapor-saturated
air); reducing pulmonary vascular pressure (i.e. decreasing blood volume with
diuretics - furosemide - or vasodilator drugs - nitric oxide) and acting on blood
coagulability (i.e. vitamin K, oxalic acid, conjugated estrogens).
VI
vii
PREMESSA
Fin dai tempi più lontani, la vita dell'uomo è stata legata a quella del cavallo; l’ha usato come aiuto nei
lavori e nelle fatiche domestiche, ma ancor più come compagno di viaggio. Da non dimenticare, poi,
l'impiego dei cavalli nei più disparati tipi di competizione, dalle corse di bighe dell'epoca romana alle
sfide tra cavalieri in armatura.
Amazonomachia (battaglia tra Greci ed Amazzoni)
L'addestramento e la tecnica di monta hanno subito un'evoluzione storica e una differenziazione locale.
In funzione delle necessità di utilizzo, si sono sviluppati stili e tecniche di addestramento diversi; alcune
tecniche tradizionali sono per esempio rimaste confinate a specifiche aree geografiche ("monte da
lavoro" maremmana, Camargue, sudamericana ecc), ma una particolare monta da lavoro, la "monta
western", ha assunto un grande rilievo e viene largamente praticata anche a scopi sportivi e di svago.
La cosiddetta "equitazione classica" europea, sviluppata particolarmente per scopi militari, ha il suo
culmine nell'"Alta scuola", di antica tradizione spagnola.
In ambito sportivo, lo stile equestre più largamente praticato è il cosiddetto "sistema di equitazione
naturale" ideato dal capitano di cavalleria italiano Federigo Caprilli.
Le migliori tecniche di addestramento condividono comunque molti punti importanti e al riguardo, è
sorprendente la modernità e la profondità delle considerazioni risalenti a Senofonte, generale e storico
viii
greco del IV secolo a.C, di cui si è conservata buona parte di un trattato di equitazione
(Sull'equitazione).
L'espressione più antica della corsa a cavallo è rappresentata dal galoppo, dapprima
come velocità sul campo di battaglia e poi utilizzato anche sui campi di gara. Le corse
al galoppo, infatti, sono state probabilmente le prime competizioni che hanno visto la
collaborazione tra uomo e cavallo; esse hanno rappresentato nella storia, e
rappresentano ancora oggi, la sfida più classica nel campo dell'ippica.
Il galoppo è un’andatura in tre tempi del cavallo, piuttosto rapida (la velocità varia dai
20 ai 70 Km/h) in cui il cavallo muove prima un posteriore, poi il diagonale, infine l'altro
anteriore. Il galoppo si dice "destro" o "sinistro" a seconda di quale arto anteriore
tocca terra per ultimo; durante il galoppo sinistro, ad esempio, il cavallo muove il
posteriore destro, poi la diagonale composta da posteriore sinistro e anteriore destro,
e infine avanza l’anteriore sinistro. Nel galoppo da corsa, il cavallo scinde la battuta
del diagonale in due e quindi si osservano non più tre, ma quattro battute.
Nell'ippica, il galoppo è anche una specialità su pista, in cui un fantino monta il
cavallo. La lunghezza del percorso delle corse in piano varia da 800 a 4000 metri; tali
corse possono essere di vario tipo: con cavalli della stessa età o senza limite d'età.
Esistono, inoltre, corse a ostacoli (siepi, steeplechase, cross-country) nelle quali il
cavallo deve portare a termine un percorso di abilità saltando ostacoli o siepi.
CAVALLO AL
GALOPPO
ix
L’ippica comprende anche specialità di trotto. Per trotto si intende un'andatura
naturale del cavallo in cui si ha l'appoggio simultaneo dei bipedi diagonali (posteriore
destro con anteriore sinistro e posteriore sinistro con anteriore destro). Il trotto è
relativamente lento: a questa andatura la velocità varia dai 10 Km/h fino ai 55 Km/h.
Per questo motivo, il cavallo non ha bisogno di utilizzare molto il collo come bilanciere
per riequilibrare gli spostamenti di peso, al contrario di ciò che avviene in altre
andature veloci, come il galoppo.
GARA DI
STEEPLECHASE
x
FASI DEL TROTTO
Le corse al trotto si svolgono su piste a fondo sabbioso della lunghezza di circa un
chilometro, durante le quali il cavallo traina un sellino con due ruote (il sulky), sul
quale siede il driver.
Mentre lo svolgimento delle gare di galoppo è semplice, perché la corsa al galoppo per un cavallo è
naturale, nella corsa in velocità al trotto il cavallo forza le sue naturali attitudini.
Per valutare la prestazione di un cavallo in una corsa, oltre alla posizione nell'ordine d'arrivo, sono
importanti le distanze tra i cavalli. Queste distanze vengono assegnate dai giudici d'arrivo e indicano i
distacchi tra i vari cavalli; quando il primo cavallo taglia il traguardo, ad esempio, si calcola a che
distanza si trova il secondo arrivato, e così via per tutti i partecipanti alla corsa.
TROTTATORE CON
SULKY E DRIVER
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L'unità di misura principale per misurare i distacchi tra cavalli è la lunghezza, cioè la lunghezza di un
cavallo, quindi se un cavallo arriva ad una lunghezza dal primo classificato, significa che è riuscito ad
arrivare col muso all'altezza della coda del vincitore.
Lo stato del terreno delle piste in erba è un fattore che ha notevole importanza nelle gare di galoppo, a
differenza di quelle al trotto, in cui è un fattore secondario. Tale stato viene misurato prima e durante le
corse dagli addetti, che con appositi strumenti ne saggiano la consistenza; da queste misurazioni viene
data una qualifica: duro, buono, morbido, leggermente pesante, pesante e molto pesante; quando
piove molto, il terreno si ammorbidisce e diventa pesante, quando il tempo è bello, si asciuga e diventa
buono.
Da ricordare che, negli ultimi anni, anche in Europa hanno assunto notevole interesse le competizioni
di monta western, originarie dell’America. Tra le numerose discipline americane, il reining, il barrel
racing e il cutting hanno raggiunto la popolarità maggiore. In queste discipline, il terreno di gara è
costituito da sabbia, importante per sostenere i notevoli sforzi fisici richiesti da queste attività
agonistiche.
In tutto il mondo, nel corso dei secoli, sono state sviluppate e selezionate razze sempre più specifiche,
dotate di caratteristiche fisiche ideali per il raggiungimento di elevati risultati sportivi nelle varie
specialità.
In particolare, per quanto riguarda la corsa al galoppo, il cavallo per eccellenza è il Purosangue
Inglese. Razza originaria della Gran Bretagna, la sua denominazione inglese "Thoroughbred" significa
"allevato in purezza". La razza è nata grazie alla passione degli inglesi per le corse dei cavalli,
passione già radicata diversi secoli prima che iniziasse la selezione di un cavallo da corsa
specificatamente studiato per le gare di galoppo. Le origini della razza risalgono al 1700, in seguito
all'incrocio di giumente indigene da corsa con tre stalloni di origine araba: Darley Arabian, un baio
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oscuro di origini arabe, Byerley Turk, un baio di ceppo arabo ma di origini turche, e il baio oscuro
Godolphin Arabian, noto anche come Godolphin Barb per le sue origini berbere. Il Purosangue è il
cavallo utilizzato in tutto il mondo per le corse al galoppo, per le sue notevoli doti di velocità. Dal 1793 è
attivo il Libro Genealogico della razza, in cui possono essere iscritti solamente soggetti nati da genitori
a loro volta iscritti.
La razza non presenta oggi caratteri morfologici particolarmente omogenei. Se ne distinguono tre tipi
differenti: lo "stayer", più piccolo e raccolto, dotato di grande fondo; lo "sprinter", più alto e allungato,
molto veloce; l'"intermediate", con groppa obliqua , spalla inclinata e dorso piuttosto breve, adatto alle
corse a ostacoli e utilizzato come saltatore. Il Purosangue è il cavallo più conosciuto, probabilmente il
più allevato al mondo, e il più utilizzato per migliorare le razze da sella.
Per le corse al trotto si utilizza il Trottatore Americano (o Standardbred). È questo un cavallo da sella e
tiro leggero originario degli Stati Uniti. Capostipite della razza è il Purosangue Inglese "Messenger"
(nato nel 1780). Questo stallone ha esercitato la sua influenza su un grande numero di fattrici trottatrici
e ambiatrici, già ben selezionate e di origine non omogenea.
Veloce e scattante, il Trottatore viene impiegato anche nelle corse all'ambio (andatura saltata che
avviene per bipedi laterali).
PUROSANGUE
INGLESE
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Il Quarter Horse ha invece origine dai cavalli fuggiti dai conquistatori spagnoli, rinselvatichiti e
incrociatisi indiscriminatamente: i Mustang. Furono allevati dai popoli indiani, che cercarono di
selezionare i soggetti ritenuti più belli e più adatti alle loro esigenze. Lo stile di monta western, come del
resto la razza Quarter Horse, si è sviluppato in funzione del lavoro con le mandrie. Furono gli Spagnoli
ad inventare la “sella americana” dotata di pomolo, più comoda, che permetteva al cavaliere di stare
seduto per molte ore, seguendo le mandrie negli spostamenti. Le qualità richieste a questi cavalli erano
essenzialmente la calma, la forza ed un veloce scatto sulle brevi distanze, indispensabile per il lavoro
con le mandrie.
La civiltà europea portò nel Nuovo Continente la tradizione delle corse: nei giorni di festa venivano
spesso organizzate gare di velocità e, visto che i cavalli a disposizione erano utilizzati per il lavoro
quotidiano, le corse ne sfruttavano la caratteristica migliore: la velocità sulle brevi distanze. I cavalli
gareggiavano sulle strade principali dei villaggi, sulla lunghezza di un quarto di miglio (circa 400 metri),
da cui il nome “Quarter” Horse.
STANDARDBRED
xiv
La popolarità di queste competizioni crebbe in breve tempo; al fine di migliorare quella che non era un
razza vera e propria con caratteristiche genetiche “fisse” e trasmissibili, furono importati dall’Europa
prestigiosi soggetti di razza Purosangue Inglese; questi conferirono al Quarter una maggiore
armoniosità di forme e ne incrementarono la potenza e la velocità.
Negli ultimi anni, le prestazioni sportive dei cavalli atleti hanno raggiunto livelli notevoli, sia nelle
discipline dell’ippica che in quelle dell’equitazione. Le esigenze atletiche delle singole discipline hanno
portato all’applicazione di protocolli di allenamento differenziati e personalizzati, al fine di migliorare i
risultati finali. Molto prima della prestazione sportiva, bisogna considerare il cavallo atleta in sé, le sue
caratteristiche morfologiche ed attitudinali, la sua capacità di sottostare a protocolli di allenamento che
richiedono un notevole impegno sul piano fisico. Le prestazioni del cavallo atleta possono essere,
quindi, influenzate da diversi fattori quali la selezione genetica, la dieta, l’allenamento e lo stress.
In seguito all’azione degli agenti stressanti, si possono rilevare alterazioni a carico dei sistemi
cardiocircolatorio e respiratorio, nonché di parametri fisiologici quali ormoni, catecolamine, metaboliti ed
enzimi circolanti, che modificano l’omeostasi dell’animale.
QUARTER HORSE
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Per questi motivi, assume crescente importanza l’identificazione e la prevenzione di qualsiasi disturbo
che possa incidere negativamente sulle performance del cavallo, non solo per l’influenza sulla carriera
agonistica del singolo animale, ma anche per il notevole coinvolgimento in termini di sforzi e denaro
spesi per l’industria equina.
L’emorragia polmonare da sforzo rientra in questa categoria: è diffusa l’idea che questa sindrome sia
associata ad un calo delle prestazioni atletiche. Si stanno perfezionando, pertanto, tecniche sempre più
efficaci nella diagnosi dell’emorragia polmonare, in particolare l’esame endoscopico; è utile anche
tentare di stabilire l’incidenza effettiva di questa sindrome sulle performance del cavallo atleta e i fattori
causali coinvolti nella sua eziopatogenesi, per capire quanto sia effettivamente necessario investire in
terapie e metodi di prevenzione al fine di raggiungere risultati di gara sempre migliori.
1
CAPITOLO 1
RICHIAMI DI ANATOMIA DELL’APPARATO
RESPIRATORIO DEL CAVALLO
L’apparato respiratorio è formato dall’insieme degli organi che assicurano gli scambi
gassosi tra il sangue e l’ambiente. La respirazione implica due stadi: uno a livello
cellulare, in cui gli scambi avvengono tra ogni cellula e il sangue, ed uno organico, in
cui gli scambi gassosi si effettuano tra il sangue e l’ambiente. L’ematosi è il fenomeno
del ricambio gassoso del sangue, determinato dall’assunzione di ossigeno e
dall’emissione di anidride carbonica e acqua. La respirazione comprende sia
l’ematosi, sia la serie di atti meccanici per mezzo dei quali l’aria è costantemente
rinnovata sulla superficie respiratoria.
L’apparato respiratorio comprende:
ξ le vie respiratorie, includenti cavità nasali, laringe, trachea e bronchi
ξ i polmoni, organi essenziali della respirazione e sede dell’ematosi
ξ la cavità toracica e le pleure, che accolgono i polmoni e ne permettono il
funzionamento.