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Successivamente l analisi si sposter sul principal e lavoro
all interno delle ricerche sulla diffusione dell in novazione:
Diffusion of innovations di E. Rogers (1962). Il suo cosiddetto
modello di diffusione metter alla luce le princi pali
problematiche riguardo al processo di diffusione:
• L innovazione
• I canali di comunicazione attraverso i quali l innovazione si
trasmette
• La dimensione temporale
• Il sistema sociale nel quale Ł diffusa.
Inoltre saranno dedicate ulteriori osservazioni sull influenza della
variabile temporale e del contesto ambientale sui processi di
diffusione. In particolare l attenzione sar dedica ta: all andamento
sigmoide dei sentieri di diffusione, in grado di spiegare l andamento
della diffusione nel tempo, al processo mentale che un consumatore
compie per giungere all adozione di un innovazione e alle
caratteristiche degli adottanti di Rogers, il quale propone una
suddivisione in cinque categorie (innovatori, primi adottanti,
maggioranza anticipatrice, maggioranza ritardataria e ritardatari).
Dopo aver messo in luce le modalit con cui un inno vazione viene
trasmessa attraverso i differenti canali comunicativi, analizzeremo,
infine, le teorie che nel corso del tempo hanno cercato di spiegare la
diffusione secondo un approccio piø teorico:
• I modelli epidemici di diffusione
• Gli approcci di equilibrio neoclassico
• Gli approcci di tipo disequilibrio evoluzionista .
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Nella seconda parte rivolgeremo l attenzione verso l analisi teorica
dei conflitti fra standard. Prima di affrontare il tema centrale sar
dedicato un approfondimento ai filoni di studio che si sono
interessati al cambiamento tecnologico e successivamente
entreremo nel merito ai cicli tecnologici che portano
all affermazione di un dominant design. In particolare saranno
spiegati due modelli principali di andamento ciclico dei
cambiamenti tecnologici: quello di Utterback e Abernathy (1975),
che suddividono le fasi del ciclo in fase fluida e fase specifica
(che Ł susseguente all affermazione del modello dominante) e
quello di Anderson e Tushman (1990). Questo Ł attivato da una
discontinuit tecnologica in grado di generare una era di fermento
che termina solamente con la vittoria dello standard che si afferma
sul mercato. Dopo questa fase inizia l era del cam biamento
incrementale in cui vengono effettuati miglioramen ti non radicali
al dominant design, finchØ non interviene un ulteriore discontinuit
tecnologica che riattiva il ciclo. Dopo questo approfondimento
entreremo nel dettaglio della teoria sul dominant design analizzando
il lavoro di Murman e Freken (2006). I due autori, con lo scopo di
riassumere le osservazioni empiriche riguardo al disegno dominante
in un quadro analitico, hanno trovato opportuno organizzare le
differenti prospettive lungo sei dimensioni:
• La definizione di dominant design
• L unit di analisi
• Il livello di analisi
• La sequenza temporale degli sviluppi tecnologici
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• I meccanismi di causalit
• Le condizioni vincolanti delle varie teorie
Successivamente prenderemo in esame i fattori in grado di
determinare l affermazione del modello dominante, distinguendo
tra fattori Firm-specific, cioŁ fattori direttamente dipendenti
dall azienda, e gli Enviromental factors, fattori ambientali . Tra i
primi si annoverano la superiorit tecnologica, la reputazione
aziendale, la capacit di creare una base di istall azioni e le strategic
manoeuvering ( riassumibili in tempo d ingresso, prezzo, politica di
licensing, relazioni con i fornitori di beni complementari e
manipolazione delle aspettative tramite marketing e Public
Relations). Nella seconda categoria rientrano, invece, la regulation
del settore, gli effetti di rete, il regime di appropriabilit e le
caratteristiche del settore. Inoltre, sempre con riferimento al
dominant design, sar analizzato il processo dello standard vincente
che secondo Suarez (2004) pu essere riassunto in u na serie di
milestones (pietre miliari). Ognuna di queste segna l inizio di una
nuova fase nella battaglia per ottenere la posizione dominante. A
sua volta ciascuna di queste fasi (R&D BILD UP, TECHNICAL
FEASIBILITY, CREATING THE MARKET, DECISIVE BATTLE e
POST-DOMINANCE) Ł caratterizzata da differenti dinamiche che
rendono alcuni fattori piø importanti di altri a seconda dello
specifico periodo di guerra. Dopo aver analizzato due strategie
determinanti nelle standard war ( Preemption e Expectation
Management) saranno approfonditi in maniera piø dettagliata alcuni
elementi chiave in grado di influenzare pesantemente l andamento
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della guerra tra modelli dominanti. La prima variabile esaminata Ł il
valore stand-alone di una tecnologia che pu essere valutata tramite
la Buyer Utility Map ideata da Kim e Mauborgne (2000). Un
ulteriore approfondimento Ł dedicato ai rendimenti crescenti
correlati alla diffusione di una determinata tecnologia. Questi sono
suddivisi in effetti di apprendimento, che all aumentare delle unit
prodotte solitamente provocano l aumento della performance e la
diminuzione dei costi, ed esternalit di rete, con le quali il beneficio
che deriva dall utilizzo di un bene aumenta al crescere del numero
di utilizzatori. Dopo aver passato in rassegna le politiche di
licensing, saranno analizzate le scelte di compatibilit e i n
particolare sar proposta una classificazione delle guerre tra
standard proprio con particolare riferimento a questa scelta
strategica. Gli ultimi due fattori indagati saranno il tempo
d ingresso e le alleanze strategiche. In merito al primo aspetto
saranno approfonditi sia i vantaggi e gli svantaggi del first mover
sia la relazione tra il timing e la probabilit di insuccesso
(technological lockout). Per quanto riguarda, invece, le alleanze si
possono configurare quattro opzioni che hanno come estremi la non
cooperazione (Stand-alone) e la Standard Development
Organisations che prevede la collaborazione di molte imprese al
fine di decidere uno standard de jure in grado di soddisfare tutti i
vari attori. Analizzeremo, infine, sia come alcune caratteristiche del
settore possono influire sulla probabilit e sul te mpo di
affermazione del dominant design sia la fase post-dominance, in cui
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saranno prese in esame le principali strategie da adottare una volta
vinta la guerra.
L ultima parte Ł dedicata al caso analizzato che riguarda la guerra
tra gli standard Blu-ray Disc e HD-DVD. Prima di prendere in
rassegna l evoluzione dello scontro tra questi formati di alta
definizione, sar approfondito il classico school case study tra il
VHS di JVC e il Betamax Sony. La vittoria di VHS mise in
evidenza soprattutto l importanza delle variabili legate alla politica
di licensing, alle alleanze strategiche e alla capacit di regis trazione.
Per offrire un quadro completo dell evoluzione dei supporti sar
approfondito il passaggio dal VHS al DVD, che, seppur non
coinvolto in una guerra tra standard, si trov ad essere minacciato
da un altro formato (DIVX) che risult essere una s orta di
vaporware non in grado di mettere in difficolt l affermarsi del
DVD. Successivamente si entrer nel vivo del caso p rincipale che
ha come protagonisti il formato Blu-ray Disc di Sony e il formato
HD-DVD di Toshiba. Dopo una presentazione dei due concorrenti e
delle loro caratteristiche tecniche, creata al fine di offrire un primo
confronto fra le due tecnologie stand-alone, sar ricostruita la
guerra tra i due formati cercando di evidenziare i fattori e le
dinamiche determinanti ai fini della standard war. Nonostante
l esposizione avr una propria linea-guida cronolog ica, la
trattazione del caso non sar una semplice esposizi one degli eventi
ma tenter di esaminare il caso considerando gli ap profondimenti
teorici svolti precedentemente. Il biennio 2004-2005 fu
caratterizzato dai tentativi di entrambi le parti di ricercare alleanze
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strategiche, soprattutto con gli studi di produzione. Inoltre i due
concorrenti provarono a mettersi d accordo per lanciare sul mercato
un formato unico, ma i tentativi risultarono vani. Il 2006 fu l anno
in cui entrambi i formati arrivarono sul mercato (anche se l HD-
DVD fu il first mover arrivando 3 mesi prima del rivale). Dopo un
iniziale vantaggio da parte del formato di Toshiba, l introduzione
della Playstation 3 di Sony (che aveva incorporato il lettore Blu-
ray) cre i presupposti per il dominio del Blu-ray in termini di base
di istallazioni. Nel 2007 il formato di Sony era nettamente favorito
a causa: del successo della PS3, del maggior appoggio delle case e
dell annuncio di Blockbuster che decise di supportare in esclusiva il
Blu-ray. A gennaio del 2008 l annuncio di Warner di supportare il
formato di Sony, sempre in esclusiva, port a una s erie di reazioni a
catena che costrinsero Toshiba ad arrendersi. L ultima parte Ł,
infine, dedicata alle prospettive future del formato vincente, sia per
quanto riguarda la sua diffusione nel mercato di massa, sia in
termini di sviluppo tecnologico di nuovi formati ,sia per quanto
riguarda l evoluzione di certe forme di fruizioni di contenuti (come
per esempio lo streaming) in grado di rivoluzionare il mercato ed
aprire nuovi scenari futuri.