ultimo capitolo. Le interviste sono state rilasciate da Lombardgate, un piccolo
tour operator italiano focalizzato sul mercato orientale; da JAL Italy, succursale
italiana della compagnia aerea di bandiera Japan Airlines; da Hotelplan, uno dei
principali operatori del settore e Jalpak, operatore affiliato alla Japan Airlines. I
dati sui flussi turistici sono stati rilasciati da JNTO e aggiornati al gennaio 2009.
I siti sono stati analizzati da diversi punti di vista: dopo una breve introduzione sulle
attività delle aziende o degli enti, si trova lo studio delle homepage; del layout delle
pagine web; del loro contenuto informativo, includendo l'analisi del linguaggio verbale
e paralinguistico; dell'interattività e di alcuni strumenti atti a facilitare la navigazione,
come, ad esempio, la presenza di un motore di ricerca interno. Inoltre, le interviste sono
avvenute sia tramite un contatto diretto che telefonico. L'ultima sezione rappresenta la
conclusione del mio elaborato, in cui riassumo brevemente i risultati di questo studio
sulle strategie di promozione nel settore del turismo giapponese.
CAPITOLO 1: L’INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E STORICO DEL
GIAPPONE
“Dicono che il Giappone sia nato da una spada. Dicono che gli antichi dei abbiano
immerso una lama di corallo nell'oceano e che, al momento di estrarla, quattro gocce
perfette siano cadute in mare e che quelle gocce siano diventate le isole del
Giappone”
1
.
In questo primo capitolo ho ritenuto opportuno fornire un inquadramento generale sul
Giappone. Le caratteristiche peculiari di questa nazione, come sempre accade per ogni
altro mondo culturale, sono da ricercarsi nella sua storia, ma anche, e soprattutto, nel
suo aspetto geografico e naturale. La prima ha fornito le basi per la nascita di una
cultura particolarmente radicata nella struttura sociale, politica ed economia, ma
riscontrabile anche nel codice linguistico, oltre che nelle varie forme che l'arte e la
cultura assumono. La geografia, invece, ha dato origine ad un particolare attaccamento
alla natura, esaltato dall'influenza delle grandi dottrine asiatiche come lo Shintoismo e il
Buddhismo che in Giappone hanno trovato un'armoniosa fusione. L'elemento
geografico ha anche contribuito alla formazione di uno stile di vita, ad una mentalità e a
un paesaggio tipicamente “giapponesi”. Se si pensa agli elementi più conosciuti della
cultura tradizionale, come l'arte dell'arrangiamento dei fiori, la cerimonia del tè o la
tradizione culinaria, si potrà notare il riflesso dell'elemento naturale legato alla
geografia del Paese. Per capire meglio queste influenze è necessario soffermarsi su
questi due aspetti fondamentali del Giappone e su come tutto quello che oggi si conosce
e si apprezza di questo Paese sia stato condizionato dagli avvenimenti storici e dalla
conformazione geografica e naturale di questa nazione.
1.1 L’aspetto geografico
Il Giappone è un arcipelago di parecchie centinaia fra isole e isolette che fanno parte di
una lunga ghirlanda insulare, la quale si estende per circa 3˙380 km di fronte alle coste
orientali del continente asiatico. Questa ghirlanda forma tre archi con la convessità volta
ad oriente: l'arco delle Kurili (Chishima) a nord; l'arco del Mare del Giappone al centro
e l'arco delle Ryūkyū al sud. In seguito all'ultima guerra mondiale, il Giappone ha
perduto il 45,5% di quelli che erano i suoi territori ed è oggi ridotto al cosiddetto
1
Dalla sceneggiatura del film di EDWARD ZWICK, 2003, L’ultimo samurai
6
territorio metropolitano, cioè al solo arco centrale che si estende, per circa 2˙400 km,
dall'estremità settentrionale dell'isola di Hokkaidō a quella meridionale dell'isola di
Amami Ōshima. L'arco comprende quattro isole principali: Hokkaidō, al nord; Hondo o
Honshū, al centro; Shikoku, al sud-est e Kyūshū, al sud. A queste fanno corona una
miriade di altre isole minori
L'Oceano Pacifico delimita l'arcipelago a est mentre il Mare del Giappone e il Mare
Cinese Orientale lo separano dal continente asiatico. La conformazione della costa
giapponese è molto varia. In alcuni punti, ad esempio nella prefettura di Chiba, si
trovano lunghe spiagge sabbiose che si estendono per circa 60 km, mentre le coste della
provincia di Nagasaki sono un esempio di area caratterizzata da penisole, insenature e
piccole isole al largo.
L'aspetto attuale del Giappone è da farsi risalire all'alba del Neozoico, quando potenti e
ripetute dislocazioni provocarono profondi mutamenti che alterarono il profilo e
l'estensione delle isole, il cui rilievo e profilo costiero sono stati, e sono tuttora, più o
meno modificati dall'attività vulcanica intensa, dai frequenti terremoti e dall'erosione. I
tre quarti della superficie del Giappone sono coperti da monti. Il rilievo è
tormentatissimo e i corsi d'acqua, brevi e per lo più rapidi nel loro deflusso, l'hanno
inciso e modellato in una plastica dalle forme varie ed intricate. La vetta più alta è il
monte Fuji (3776 m), il monte sacro del Giappone. Situato sulla fascia vulcanica del
Pacifico, l'arcipelago conta numerosi vulcani, tra i quali circa 80 sono attivi. Nonostante
le preoccupazioni per le possibili eruzioni i vulcani sono anche un'importante risorsa
turistica. Le zone di Nikko, Hakone e la penisola di Izu sono famose per le loro sorgenti
termali (onsen) e il meraviglioso paesaggio montano e, per questo, alimentano una
significativa fruizione turistica.
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Figura 1 Monte Fuji visto dal lago Kawaguchi in Aprile. Fonte: Google
Come attestano i vulcani, la superficie di crosta terrestre sottostante al Giappone è
molto instabile, infatti l'attività sismica si manifesta mediamente con 4-5 lievi scosse di
terremoto al giorno e una disastrosa ogni 6-7 anni. Durante il grande terremoto
Hanshin-Awaji, nel 1995, circa 6.000 persone sono rimaste uccise, 40˙000 sono state
ferite e circa 200˙000 sono rimaste senza tetto (http://web-japan.org.).
L'idrografia conta molti fiumi, dal corso, però, breve e con carattere per lo più
torrentizio, che danno luogo spesso a rapide o cascate di artistico effetto (MUCCIOLI,
1970). Il fiume più lungo è lo Shinanogawa con i suoi 369 km, il quale partendo dai
monti della regione di Chubu attraversa la provincia di Nigata e sfocia nel Mare del
Giappone. Si possono incontrare anche molti laghi, ma di limitata estensione, il
maggiore è il lago Biwa di 761 kmq.
1.1.1 Il clima
Il clima è dominato dal ritmo dei monsoni e dalle correnti marine. Per la notevole
estensione nel senso della latitudine, l'arcipelago offre notevoli differenze, soprattutto
termiche, tra nord e sud. Generalmente, d'inverno domina il monsone freddo di nord e
nord-ovest, che provoca abbondanti nevicate; d'estate si impone invece, il monsone
caldo, che spira da sud-ovest e, venendo dal mare, porta le piogge. In connessione con i
venti vanno ricordati anche i cicloni, i quali devastano le isole regolarmente una decina
8
di volte l'anno, durante il periodo estivo, e producono spesso ingenti danni
(MUCCIOLI, 1970). Nonostante le sue piccole dimensioni, il Giappone è caratterizzato
da quattro distinti modelli climatici. Hokkaidō ha un clima tipicamente subartico con
una temperatura annua di circa 8˚. L'area che si affaccia sull'Oceano Pacifico, dalle
regioni settentrionali dell'Honshū fino a Kyūshū, appartengono alla zona temperata, le
cui estati sono calde e condizionate dal monsone estivo che viene dal Pacifico. La parte
della nazione che si affaccia sul Mare del Giappone ha un clima caratterizzato da molte
piogge e nevicate, provocate dai venti provenienti dal continente e fermati dalle Alpi
Giapponesi. Infine le isole a sud-ovest nella provincia di Okinawa sono zone climatiche
subtropicali con una temperatura annua di circa 22˚ (http://web-japan.org). Fattore
importante del clima sono le correnti marine, soprattutto il kuroshio (lett. corrente nera),
una corrente calda che viene da sud-est e mitiga la temperatura sebbene porti anche
dense nebbie. In ogni caso, l'importanza storica di questa corrente deve essere stata
notevole, poiché essa ha certamente agevolato l'afflusso nell'arcipelago di quelle ondate
etniche da cui sembra derivare l'odierno popolo giapponese. Il kuroshio, nei pressi del
capo di Inubō, si incontra con la corrente fredda dell'oyashio, che viene dalla penisola
di Kamciatka e lambisce le coste delle Kurili e Hokkaidō (MUCCIOLI, 1970).
Anche in Giappone si alternano quattro stagioni climatiche, che possono essere così
schematicamente riassunte:
ξ Primavera (marzo, aprile e maggio): verso la fine dell'inverno, il monsone
freddo proveniente dal continente si indebolisce, allo stesso tempo masse d'aria a bassa
pressione originate in Cina entrano nel Mare del Giappone. Tutto questo genera forti e
caldi venti meridionali che, dall'Oceano Pacifico, attraversano la zona di bassa
pressione. Il primo di questi venti è chiamato Haru ichiban. Esso annuncia, come indica
il nome stesso, l'arrivo della primavera caratterizzata, a volte, da valanghe e da un clima
caldo e secco, che provoca grandi incendi. All'inizio della stagione primaverile iniziano
a sbocciare i susini seguiti dai peschi. Durante gli ultimi dieci giorni di marzo inizia la
fioritura dei ciliegi tanto amata dal popolo giapponese;
ξ Estate (giugno, luglio e agosto): anticipata da una stagione delle piogge
conosciuta con il nome di Baiu. Infatti, da maggio a luglio, nella zona più settentrionale
dell'arcipelago, si trova una massa ad alta pressione d'aria fredda, mentre sull'Oceano
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Pacifico si sviluppa una massa d'aria caldo-umida ad alta pressione. Lungo la linea sulla
quale queste due correnti si incontrano, chiamata Baiu zensen, si creano zone a bassa
pressione. Questo provoca un lungo periodo di precipitazioni. Verso la metà di luglio le
correnti d'aria del Pacifico diventano predominanti e la stagione delle piogge finisce. Il
monsone estivo porta correnti d'aria caldo-umida nel Paese, le cui estati sono afose e
caratterizzate da temperature spesso superiori ai 30˚;
ξ Autunno (settembre, ottobre e novembre): durante il quale, il Giappone è spesso
vittima di forti tifoni. Questi ultimi sono generati da grandi masse d'aria a bassa
pressione tropicale nella parte nord del Pacifico e sono paragonabili ai cicloni o agli
uragani. Una volta formato, il tifone si sposta gradualmente verso nord. Ogni anno,
durante il periodo autunnale, si generano circa 30 tifoni di cui 4 raggiungono il
Giappone. Dalla seconda parte di ottobre l'arcipelago gode di un clima mite, grazie al
quale molti alberi iniziano ad assumere i colori brillanti dell'autunno, rendendo questa
stagione, insieme alla primavera, tra le più belle dell'anno;
ξ Inverno (dicembre, gennaio e febbraio): che inizia verso la fine di novembre,
allorché i monsoni freddi incominciano a spirare sul Giappone. Questi venti da nord-
ovest accumulano umidità sul Mare del Giappone, questa umidità ricade sotto forma di
abbondanti piogge e nevicate nella parte occidentale del Paese. Al contrario, nella zona
orientale del Giappone, cioè sulla costa del Pacifico, le condizioni climatiche sono
generalmente buone per tutta la stagione invernale.
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Figura 2 Fioritura dei ciliegi (sakura) durante la primavera. Fonte: Google
Figura 3 Aceri rossi giapponesi (momiji) in autunno. Fonte: Google
1.1.2 Le regioni
Il territorio giapponese è suddiviso in 8 regioni principali. Partendo da nord
incontriamo:
ξ Hokkaidō: formata principalmente dall'isola di Hokkaidō, la seconda per
grandezza del Paese, e da altre isole minori circostanti. Questa regione è separata da
11
Honshū dallo stretto di Tsugaru, anche se le due isole sono unite da un tunnel
sottomarino. Il clima è differente rispetto al resto del Paese, in quanto l'estate e l'inverno
sono molto più freddi. Hokkaidō è attraversata da molte catene montuose ed è famosa
per i paesaggi naturali, comprese le foreste vergini, i vulcani attivi e i laghi. Una parte
della penisola di Shiretoko, nella zona nord-orientale della regione, è stata designata
come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2005. La capitale della regione,
Sapporo, è famosa per lo Snow Festival che si svolge a febbraio, durante il quale si
espongono grandi sculture di ghiaccio per creare scene spettacolari. All'interno del
sistema delle province giapponesi, Hokkaidō è l'unica ad essere categorizzata come
“circuito”, pur mantenendo le caratteristiche equivalenti di una provincia;
ξ Tōhoku : una regione, prevalentemente montana, comprende tutta la parte nord-
orientale del Giappone. Nella regione di Tōhoku, alle estati brevi e agli inverni lunghi,
si intervallano una stagione primaverile e una autunnale meravigliose. A sud delle
province di Aomori e Akita si trova Shirakami Sanchi, con un'enorme foresta
primordiale che appartiene al Patrimonio dell'Umanità dal 1993. Le piccole isole della
prefettura di Miyagi, conosciute con il nome Matsushima, sono considerate uno dei più
bei luoghi del Giappone e si trovano a solo 30 minuti di treno dalla città più grande
della regione, Sendai. Nel Tōhoku si svolgono tre importanti festival (matsuri): Nebuta
matsuri, che si svolge ad Aomori e Hirosaki; Tanabata matsuri nella città di Sendai e il
Kanto matsuri ad Akita;
ξ Kantō: si trova nella parte sud-occidentale di Honshū ed è dominata dalla
pianura del Kantō, la più estesa del Giappone. Il clima è generalmente mite con le
quattro stagioni ben delineate tra loro. In queste regione sono presenti le città chiave per
l'economia del Paese come Tōkyō, Yokohama, Kawasaki e Chiba. Tōkyō è la capitale
del Giappone e qui trovano sede le principali aziende nazionali ed internazionali oltre
che le case-madre dei mass media. Tōkyō è anche un importante centro per l'istruzione
con le sue 119 università. La città è famosa per la varietà di offerta culturale; qui si
incontrano l'arte tradizionale e moderna, la musica classica e popolare. I bus che
effettuano i tour giornalieri della città toccano i punti più famosi come la Tōkyō Tower,
Ginza e Asakusa, dove si svolgono molti eventi e festival tradizionali;
ξ Chubu: collocata nella parte centrale dello Honshū, si affaccia sia sull'Oceano
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Pacifico che sul Mare del Giappone. Il clima varia a seconda delle zone; a occidente si
hanno abbondanti nevicate, mentre ad oriente si ha un clima temperato per la maggior
parte dell'anno. Nella regione di Chubu si trovano le Alpi Giapponesi e i corsi d'acqua
più lunghi. Lo scenario naturale più famoso è ovviamente il Monte Fuji, considerato
sacro. Il suo profilo ha ispirato innumerevoli artisti ed è considerato nel mondo
l'emblema del Giappone. Altri importanti mete turistiche sono, prima di tutto, la
penisola di Izu con il suo clima subtropicale, le spiagge e le numerose fonti termali; in
secondo luogo, Zenkoji, nella provincia di Nagano, dove si può trovare l’omonimo
tempio che attira moltissimi turisti;
ξ Kinki: situata a occidente sull'isola di Honshū, la regione di Kinki è la seconda
per importanza industriale del Paese. Oltre all'antica capitale Kyōto, si trovano in questa
regione anche Ōsaka e Kōbe (una delle città portuali giapponesi più importanti). Kyōto
è stata la capitale del Giappone dal 794 al 1868, è famosa soprattutto per i suoi templi
buddhisti, shintoisti e altri siti storici. Kyōto rappresenta virtualmente il deposito del
Kokuhō (National Treasures) e del Juyo Bunkazai (Important Cultural Proprieties), due
importanti organizzazioni a difesa del patrimonio culturale. La città è una nota meta
turistica che attrae milioni di visitatori ogni anno. I monumenti storici della Kyōto
antica appartengono al Patrimonio dell'Umanità dal 1994. Ōsaka è il centro finanziario e
commerciale della regione, ma anche punto di collegamento tra Tōkyō e Kyūshū
attraverso lo Shinkansen (treno super-veloce). Il termine Kinki è utilizzato per
descrivere una zona ben definita ed è, quindi, una designazione geografica ufficiale,
mentre il termine Kansai si riferisce all'area contenente Kyōto, Ōsaka e Kōbe. Viene
usato principalmente con riferimento culturale e storico, ma ha anche dato origine a uno
dei dialetti più noti e marcati, il cosiddetto Kansaiben;
ξ Chugoku: una regione prettamente montuosa situata nella parte occidentale di
Honshū. La costa che si affaccia sul Mare Interno è un importante centro economico,
qui si concentra la maggior parte della popolazione residente nella regione. Itsukushima,
meglio nota con il nome di Miyajima, è ritenuto uno dei luoghi più belli del Giappone.
Si tratta di un'isola nella provincia di Hiroshima, famosa per i suoi torii (portali
shintoisti) situati proprio al centro della baia. Il tempio di Itsukushima è Patrimonio
dell'Umanità dal 1996. Vicino al parco della Pace di Hiroshima si trova il museo della
Bomba Atomica, in memoria degli attacchi atomici a Hiroshima e Nagasaki (regione del
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