culturali, si isolano dalla società del paese che le ospita.
Le piu’ grande difficoltà che devono affrontare un po' tutte le
democrazie moderne, è quella di cercare di trovare un giusto
equilibrio tra la libertà di manifestare i propri usi e costumi e la
tutela della propria identità nazionale.
Il differente approccio, delle varie nazioni, in merito alla questione
è dettato da ragioni storico-politiche che, per forza di cose,
esercitano effetti sull'assorbimento dei gruppi minoritari e sul
genere di rapporti che desiderano instaurare con la società
dominante.
Per poter comprendere meglio queste posizioni è necessario fare
una precisazione iniziale: la differenza tra stati multiculturali e
stati polietnici.
1
Questa distinzione è basata su due modelli
generali e risulta utile per poter comprendere meglio quali sono i
modi attraverso cui è avvenuto l'assorbimento dei vari gruppi
minoritari nella società dominante e quali sono i diritti vantati
dalle minoranze stesse.
Negli stati multinazionali, la diversità culturale è costituita dalla
coesistenza, all'interno di un determinato stato, di più nazioni. Per
1
Definizione data da un sociologo Will Kimlika, non è una definizione che è
soggetta a numerose rivisitazioni a seconda del periodo storico.
2
nazione
2
si intende una comunità che ha delle origini storiche
definita dal punto di vista istituzionale e con una propria cultura
lingua e razza.
Uno stato può diventare multinazionale sia involontariamente,
quando una comunità viene invasa e poi conquistata, sia
volontariamente nel caso in cui culture diverse decidono di
formare uno stato federale con l'obiettivo comune di ottenere dei
benefici sia economici che politici da questa unione.
Molte democrazie occidentali sono di tipo multinazionale. Un
esempio è costituito dagli Stati Uniti, che hanno assorbito sia
volontariamente che non, diverse minoranze nazionali , e mano a
mano che questi popoli si annettevano acquisivano uno status
politico speciale, anche se bisogna specificare, che l'esistenza di
minoranze nazionali e dei loro diritti di autogoverno non intacca la
considerazione che gli statunitensi hanno di “popolo”.
Anche nel vecchio continente non mancano esempi di Stato
multinazionali. Un modello è rappresentato dalla Svizzera, un
Paese dove quattro culture diverse si sono volontariamente unite,
2
Rif. “ La nature de l’honneur est de demander des préférences et des
distinctions… » Montesquieu, de l’esprit des lois, lib 3, cap 7 ; tr.it B.
Boffitto Serra, Lo spirito delle leggi, Rizzoli, Milano 1989, p.173.
3
formando uno Stato federale.
Un caso analogo è costituito dai paesi che hanno formato l'ex-
blocco comunista, che hanno ridisegnato i loro confini nazionali
per comprendere territori con culture differenti.
Il fatto che questi paesi siano multinazionali non implica che i loro
cittadini non si considerino un unico popolo, anzi , questi paesi
non sarebbero in grado di sopravvivere se i diversi gruppi
nazionali non sentissero un sentimento di fedeltà nei confronti
dello stato.
Ad esempio in Svizzera, come negli Stati Uniti, i singoli cittadini
provano fedeltà nei confronti dello stato perchè riconosce e tutela
le loro distinte identità nazionali.
Un'altra categoria di paesi multiculturali sono quei paesi
caratterizzati da un massiccio numero di immigrati presenti nel
loro territorio nazionale.
Un paese polietnico può essere definito tale se consente agli
immigrati di mantenere vive le proprie tradizioni culturali e
storiche in modo da non perdere le loro caratteristiche etniche.
L'immigrazione è stato un elemento che ha sempre caratterizzato
4
la società australiana, canadese e statunitense
3
.
L'immigrazione non è un fenomeno che ha caratterizzato solo il
“nuovo mondo”, ma col crescere del fenomeno della
globalizzazione, molti paesi accolgono un gran numero di
immigrati ed è per questo che la questione della tutela delle
minoranze sta assumendo una notevole rilevanza anche in paesi
che hanno una forte identità nazionale come la Francia e la
Germania.
Ed è per questo che anche in questi paesi si sta iniziando a parlare
di polietnicità.
Fino ad una decina di anni fa ci si aspettava che gli immigrati
abbandonassero il loro retaggio culturale, a partire dalla propria
lingua, per conformarsi integralmente alle norme culturali esistenti
nel paese ospitante
4
.
Ed è stata questa idea di conformismo forzato che ha spinto alcuni
paesi ad operare delle politiche di restrizione nei confronti
3
Rif. Kymlica Will, La cittadinanza multiculturale, il Mulino pp 16 e seg.
4
Rif. On the Obsolescence of the Concept of Honour, di p. Berger, in
Revisions: Changing Perspectives in Moral Philosophy, a cura di Stanley
Hauerwas e Alasdair MacIntyre, Notre Dame University Press, Notre Dame
(ind.)1983, pp.172-181.
5
dell'immigrazione di determinate razze ad esempio negli Stati
Uniti e in Canada erano limitati tutti i flussi migratori che
provenivano dalla Cina.
Negli ultimi tempi, a causa delle pressioni esercitate dai gruppi di
immigrati, questi paesi hanno adottato una politica più tollerante
nei confronti degli immigrati che gli permette di conservare alcune
delle proprie tradizioni culturali.
Questo perchè i gruppi di immigrati, all'interno di una nazione,
non sono minoranze nazionali, quindi i loro caratteri distintivi,
costituiti da usi e costumi differenti, per lo più manifestati nel loro
privato, non fanno risultare incompatibile la loro integrazione
5
.
L'unico limite, che viene imposto dalle istituzioni di Stati Uniti
Canada e Australia è quello di imparare la lingua del posto, ovvero
l'inglese, e questo costituisce un requisito fondamentale per
permettere l'integrazione nella società e consentire l'istruzione fin
dalla tenera età.
Quindi, anche se i gruppi di immigrati rivendicano il diritto di
esprimere le proprie specificità etniche, questi desiderano farlo
anche nelle istituzioni pubbliche della società, anglofona o
5
Kymlica Will, La cittadinanza multiculturale, il Mulino, Bologna, cit pag.
21 e seg.
6
francofona che sia, come nel caso del Canada.
E' ovvio che un paese può essere sia multinazionale che
polietnico, uno dei pochi esempi di tutto questo è costituito dal
Canada.
Gli indiani, popolazione autoctona conquistata dai coloni francesi ,
che a loro volta furono conquistati dagli inglesi e l'attuale rapporto
tra questi è equiparabile ad una federazione volontaria e
attualmente il Canada è uno stato che accoglie gli immigrati
consentendo loro di mantenere la propria identità etnica
6
.
Infatti il diritto all'identità culturale dei gruppi etnici rappresenta
un problema particolarmente percepito in Canada, che ha fatto
della tutela delle minoranze un punto fermo della propria politica
interna.
La politica del multiculturalismo in Canada nasce sin dagli anni
settanta ma trova un suo riconoscimento legislativo in una legge
emanata nel 1985, che proclama all'art 3 comma 1 lett.a) che il
multiculturalismo riflette la diversità culturale e razziale della
società canadese e si traduce nella possibilità per ogni suo membro
di conservare, valorizzare e condividere il proprio patrimonio
6
Tenured Radicals, “New Criterion”, Gennaio 1991, p.13.
7
culturale
7
.
Sembra quindi, che questa scelta del legislatore canadese abbia un
duplice scopo.
Il primo è quello di favorire l'integrazione degli immigrati nella
società che li accoglie, eliminando le barriere discriminatorie che
impediscono loro di partecipare alla società canadese. La lotta
contro la discriminazione è stata oggetto di numerose leggi
federali, provinciali e territoriali.
Il secondo obiettivo implica per le comunità di immigrati, il diritto
di conservare e tramandare gli aspetti caratterizzanti della propria
cultura e questo è messo in opera attraverso un programma di
sovvenzione delle associazioni etiche e culturali .
Questo fa emergere, con tutta evidenza, la volontà da parte delle
istituzioni della società canadese di tutelare i diritti delle
minoranze.
Questo tipo di politica rimane una delle poche che tuteli in modo
così ampio le minoranze etniche, questo è dovuto sia alla storia di
colonizzazione di questo paese, sia alla esigenza di trovare un
punto di equilibrio nella difficile convivenza tra inglesi e francesi.
7
Charles Taylor, La politica del riconoscimento, in Multiculturalismo,
Feltrinelli, 2000.
8
Per questa ragione il Canada ha sviluppato un multiculturalismo a
tutto tondo .
1.2 Le origini del pluralismo canadese
Le origini del pluralismo canadese vengono fatte risalire alle tribù
indiane che non erano assimilabili ma molto differenti tra loro in
quanto ognuna di esse aveva un lifestyle diverso.
Già da questa fase embrionale di formazione dello stato canadese si
parlava di un multiculturalismo ab origine.
I primi colonizzatori di una porzione del territorio furono i
francesi, che si stabilirono in quei luoghi fin dal Cinquecento.
Ma solo in un secondo momento, a partire dal seicento , questa
zona venne qualificata come Nouvelle France e cominciò ad
espandersi.
Il confronto fra le due potenze coloniali avvenne nel 1754 con la
guerra dei sette anni, conclusasi nel 1763 con la vittoria dei
britannici.
9
La Royal Proclamation
8
inaugurò il periodo di insediamento dei
nuovi padroni di casa e questo spinse molti francesi a tornare in
patria.
Il Parlamento inglese nel 1774 adottò il Québec Act
9
, col quale si
permetteva agli abitanti di quella regione la possibilità di
mantenere la religione cattolica e la lingua francese e di mantenere
in vita le tradizioni dei coloni.
Questo atto, ha segnato l'inizio ufficiale di una politica di
tolleranza nei confronti delle minoranze che ha caratterizzato
questo paese.
Il Québec Act aveva il compito di tener legate l'Inghilterra e i
coloni francofoni in un momento in cui i rapporti tra Inghilterra e
colonie americane inizia ad inclinarsi. Era un modo per cercare di
8
La Royal Proclamation del 1763 fu adottata dal re Giorgio III a seguito
della conquista dei territori francesi da parte del Regno Unito in Nord
America, dopo la famosa guerra dei Sette Anni.. Ebbe lo scopo di
organizzare l’impero del Nord America e stabilire rapporti con le
popolazioni native del Nord America dal punto di vista commerciale. E’
considerato un punto fondamentale della legislazione in Canada.
9 I principali punti di tale legge erano:espansione del territorio per inglobare
parte della Riserva indiana costituitasi nel 1763 sotto l'autorità britannica,
inclusi molti territori che oggi sono nell'Ontario meridionale, Illinois,
Indiana, Michigan, Ohio, Wisconsin e parte del Minnesota;rinnovo del
giuramento di fedeltà in modo che non rechi più traccia della fede
protestante;garanzia della libertà di culto per la fede cattolica;restaurazione
del diritto civile francese in materia privata mantenendo al contempo l'uso
di quello inglese per la pubblica amministrazione, compreso il
procedimento penale contro i crimini.
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