Reti su ferro e governo delle trasformazioni urbane: due casi di studio
Anna Maria Giorgio
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I più significativi componenti delle dinamiche urbane sono:
- l‟uso del suolo, che genera o attrae flussi;
- la rete dei trasporti;
- la popolazione residente;
- le occupazioni lavorative.
Allo scopo di analizzare le relazioni complesse tra trasporti e forma
urbana, sono stati utilizzati numerosi modelli. E‟ possibile fare
riferimento alla rete di trasporto come ad un insieme di nodi e
connessioni, colleganti molteplici origini e destinazioni.
In particolare:
- per nodi si intendono i terminali, i porti, le stazioni ferroviarie
e tramviarie, le fermate bus, i centri di distribuzione merci. I
nodi di mobilità sono serviti dalla rete di infrastrutture, in essi
sono concentrati gli spostamenti di persone e/o merci. I nodi
economici includono funzioni differenti (es. attività
amministrative, turistiche) e tendono ad aggregarsi
logisticamente per beneficiare della vicinanza di altre attività).
- per connessioni si intendono le infrastrutture che supportano i
flussi: strade, linee metro. Le connessioni urbane sono
supportate dai trasporti pubblici e privati (automobile, bici,
moto).
L‟evoluzione dei trasporti ha generalmente portato ad un cambiamento di
pari passo della forma urbana. Le attività si distinguono in:
- core activities: ovvero le attività appartenenti al settore
terziario e quaternario incluse nel management (finanza) e
consumo (vendita);
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- central activities: riguardano la produzione e distribuzione
delle merci, (ad esempio la manifattura, la vendita
all‟ingrosso, il trasporto), presenti a bassa densità nei quartieri
periferici.
Il centro urbano si sviluppa proprio attorno al CBD (Central Business
District), ovvero l‟area che include entrambi i tipi di attività.
In una seconda fase, a partire dalla rivoluzione industriale, l‟area urbana
si sviluppa grazie alla costruzione di assi tramviari. Il trasporto è di tipo
pedonale e metro.
Nell‟era contemporanea, man mano le industrie si collocano fuori dal
CBD, nascono e si sviluppano più distretti e centri periferici in
competizione col principale. Ogni città ha la sua storia, ma è possibile
stabilire un processo generale di evoluzione che ha origine nell‟era
preindustriale. Schematizzando per fasi, lo sviluppo delle città è avvenuto
in questo modo:
- tra il 1800 e il 1890, si sono sviluppate le walking cities,
basate sul trasporto pedonale;
- nel 1890-1920 si sono sviluppate le transit cities, nella
maggioranza dei casi cioè lo sviluppo urbano è stato
concentrato lungo gli assi di trasporto tramviario; ciò ha
riguardato molte grandi città europee e alcune città
nordamericane di più antico sviluppo, come New York;
- 1920-1945: si sviluppano le automobile cities, a causa della
diffusione dell‟auto come mezzo di trasporto di massa;
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- dal 1945 in poi le città sono circondate da vere e proprie
autostrade, (es. il raccordo anulare romano, la tangenziale a
Napoli), e sono perciò denominate highway cities.
Alcune città non sono passate per gli stadi intermedi, come la
maggioranza di quelle asiatiche, che condizionate da un vero e proprio
boom industriale ed economico sono passate direttamente dal primo
all‟ultimo stadio.
Oggi si ha un generale ritorno all‟uso delle linee su ferro come supporto
ai flussi disorganizzati policentrici, come si tratterrà nel seguito.
La forma urbana è tale che a scala metropolitana si hanno città con:
- centro forte: in cui le attività commerciali, residenziali,
industriali, sono localizzate in un unico centro. Le reti di
trasporto pubblico sono sviluppate e ben interconnesse tra
loro, esse collegano principalmente il centro con la periferia
supportando i flussi di pendolari, utenti occasionali, turisti.
- centro debole: uso del suolo medio e modello concentrico. Il
sistema di trasporto pubblico è spesso sottoutilizzato e non
redditizio, richiede dunque sussidi pubblici. Spesso i servizi
sono orientati lungo i corridoi principali;
- rete completamente motorizzata: la popolazione usa
principalmente la rete stradale-autostradale piuttosto che i
trasporti pubblici, la densità di uso del suolo è da bassa a
media. L‟anello stradale ha spesso favorito l‟instaurarsi di
piccoli centri secondari in periferia, in particolare in
convergenza con linee radiali, in competizione con l‟area
centrale per la localizzazione delle attività economiche. Si
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tratta di un modello per città emerse nella prima metà del 20°
secolo e poi impattate dalla motorizzazione. Il trasporto
individuale ha grande importanza in periferia.
E‟ possibile classificare le città in tre tipologie in base al tipo di trasporto
più utilizzato:
- car dependent: si tratta di città in cui si usano principalmente
le auto, in cui l‟intensità di suolo è da bassa a media. Il
trasporto pubblico ha una funzione minore mentre una %
significativa della città è occupato da highways e grandi
parcheggi. Lo sprawl urbano è un fenomeno molto diffuso.
Questo modello caratterizza città recenti nel contesto nord-
americano, dove la crescita urbana è avvenuta nella seconda
metà del 20esimo secolo (es. Los Angeles, Dallas, Phoenix);
- transit oriented: orientate al trasporto pubblico, con una rete di
linee su ferro e bus che spesso servono anche le periferie (es.
Monaco, Zurigo, Karlshrue..), si tratterranno queste in
dettaglio nel seguito;
- traffic limitation, in cui sono state avviate politiche pubbliche
per la chiusura del centro al traffico veicolare e per l‟incentivo
all‟uso dei trasporti pubblici. Ciò è avvenuto per alcune città
nordeuropee (es. Shangai, Londra, Parigi) caratterizzate dalla
presenza di un definito CBD, in cui da tempo sono state
supportate le politiche a favore della mobilità sostenibile.
Per quanto riguarda la localizzazione geografica, generalmente:
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- le città dell‟Europa Occidentale presentano un‟alta densità di
popolazione, il modo di trasporto pubblico principale è quello
delle linee su ferro;
- le città statunitensi ed australiane presentano un trasporto
automobilistico sviluppato, in esse è preponderante il
fenomeno dello sprawl urbano;
- le città dei paesi in via di sviluppo vedono una grande
diffusione del modo pedonale e dell‟uso della bici a causa
dell‟insufficienza delle infrastrutture di trasporto.
Le percentuali di utilizzo del sistema di trasporto pedonale, bici, trasporti
pubblici, auto in alcuni paesi europei, in Canada e negli Usa sono
illustrate in figura.
Fig.1.2- percentuali dell’uso dei sistemi di trasporto ( altri, pedonale, bici, trasporti
pubblici, auto)
Attualmente, le tecnologie di trasporto più utilizzate sono:
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- trasporto bus: i bus restano fondamentali mezzi di trasporto nei
paesi in via di sviluppo (es. in Pakistan i bus di grandi
dimensioni coprono l‟80% del trasporto urbano). In molte città
europee funzionano da feeder per le linee su ferro;
- tram e Light Rayl Transit (treni leggeri): stanno avendo molta
popolarità in aree urbane di medie dimensioni: Zurigo,
Monaco, Melbourne. I LRT hanno un comfort maggiore
perchè più spaziosi;
- Heavy Rail Transit (treni pesanti) e metro: lavorano al meglio
in alcune realtà urbane ad alta densità. Attualmente 27 sistemi
metro sono in Europa, 17 in Asia, 17 in Russia, 12 in Nord
America, 7 in Sud America. Tra le reti più intensamente
utilizzate sono da annoverare quella di S. Paolo, Tokyo,
Osaka, Hong Kong, Mexico City;
- paratransito: es. minibuses, shuttle. E‟ un settore in
espansione, flessibile. I bus di piccole dimensioni tendono a
essere più svelti nella salita e discesa passeggeri, sono
maneggevoli, fanno meno ritardi;
- linee suburbane e pendolari: l‟esplosione per questo tipo di
linee si ha per alcuni paesi asiatici. Esse lavorano nelle ore di
entrata degli uffici.
Infine, le tipologie di flusso supportate dalle tecnologie di
trasporto sono classificabili in:
- spostamenti pendolari, cioè verso il proprio posto di lavoro,
che nei paesi occidentali assorbono in media 1,2 ore al giorno-
utente;
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- spostamenti professionali, se per occasioni lavorative
particolari, es. meetings;
- spostamenti personali: es. verso attività commerciali e
sportive;
- spostamenti turistici: verso le città d‟arte, grandi eventi
sportivi ( Mondiali….);
- spostamenti di distribuzione: per lo spostamento di merci, allo
scopo di soddisfare consumi e manifatture.
1.2 I principali impatti del trasporto sulla città
Molte problematiche relative al trasporto urbano sono antiche, come la
congestione, tipica di grandi città ad alta densità abitativa (es. Napoli,
Roma) e gli impatti ambientali. La congestione si ha principalmente se:
- la domanda è maggiore dell‟offerta, cioè le infrastrutture sono
insufficienti;
- si hanno eventi occasionali quali incidenti e saturazioni di
rampe automobilistiche.
A ciò va aggiunto:
- la difficoltà di parcheggio: spesso dovuta alla mancanza di
spazi più che all‟elevata diffusione delle auto;
- l‟inadeguatezza del trasporto pubblico, che nelle ore di picco
non riesce a fronteggiare l‟aumento dell‟utenza;
- l‟insufficienza del modo pedonale: es. non sono frequenti
percorsi e varchi pedonali;
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- impatti sull‟ambiente e sul cambiamento climatico a causa del
consumo energetico: utilizzo di benzina e creazione di
conseguenti emissioni (v. par. 1.3);
- incidenti e sicurezza stradale: gli incidenti causano un numero
di morti di proporzioni epidemiche, si parla infatti, secondo il
World Health Organization, di 1 milione di morti -anno nel
mondo. Parte del problema è dovuto alle regole di sicurezza e
controllo del traffico non sempre adeguate;
- inquinamento acustico: gli impatti di questo genere sono
pericolosi soprattutto in Giappone, dove addirittura il 30%
della popolazione è esposta a livelli di rumore superiore ai 65
decibel;
- consumo suolo: dal 30 al 60% dell‟area metropolitana è
occupata dai trasporti, con conseguente sottrazione di suolo
all‟agricoltura, alle aree verdi urbane ecc.;
- dipendenza eccessiva dall‟uso dell‟auto: l‟auto ha come
vantaggi il comfort, la velocità nelle tratte, l‟aumento del free
time e viene purtroppo utilizzata anche per brevi spostamenti.
Una situazione di alta dipendenza dall‟auto è raggiunta quando
più dei ¾ dei viaggi pendolari usano questa modalità.
- ineguaglianza sociale: la società autodipendente porta
all‟isolamento sociale e fisico di significative fette di società,
alla perdita di occasioni lavorative e di altro genere nel caso si
viva in periferia. Esiste cioè un gap di mobilità tra persone che
vivono in quartieri diversi.