Introduzione
2
dell’azienda stessa. Per definizione, il processo aziendale (o Business Process,
BP) è un insieme di attività interrelate, svolte all'interno dell'azienda, che
creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto
(output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all'azienda
(cliente del processo). Il processo è teso al raggiungimento di un obiettivo
aziendale, determinato in sede di pianificazione se questa è presente. Tanto
le risorse quanto il prodotto possono essere beni, servizi o informazioni
oppure una combinazione di questi elementi. La trasformazione dell'input in
output può essere eseguita con l'impiego di lavoro umano, di macchine o di
entrambi. Risulta evidente quindi che l’ottimizzazione di un processo porta
giocoforza ad un’ottimizzazione della produzione, con risparmio di tempo e
denaro.
Negli anni novanta del secolo scorso, l’ottimizzazione dei processi veniva
attuata tramite strategie di riprogettazione (Business Process Reengineering,
BPR3), al giorno d’oggi si preferisce l’integrazione con sistemi informatici
3 E’ un intervento organizzativo di profonda revisione dei procedimenti operativi
che non risultano più adeguati alle (nuove) necessità aziendali. Per la riprogettazione del
processo si hanno a disposizione diverse strategie di intervento a livello organizzativo, quali:
la ridefinizione delle gerarchie, dei livelli organizzativi e della catena decisionale; la modifica
dei ruoli assegnati alle posizioni; l’accorpamento, la suddivisione o la parallelizzazione di
attività o funzioni; l’eliminazione di attività senza valore aggiunto; l’utilizzo di nuove
metodiche o di nuove tecnologie con i conseguenti piani di formazione; l’adeguamento degli
Introduzione
3
(Business Process Management, BPM4). Entrambe le strategie hanno però come
prima fase la modellazione dei processi aziendali (Business Process Modelling),
che consiste nella rappresentazione grafica dei processi tramite degli appositi
linguaggi di modellazione, ognuno dotato di suoi simboli e di proprie regole.
La rappresentazione grafica dei processi ne semplifica infatti l’analisi e la
comprensione.
I processi rappresentati graficamente fanno parte della comunicazione
interna ed esterna di un’azienda e portano informazioni a più livelli, dagli
analisti ai dipendenti, passando dai tecnici, ma anche da un’azienda ad
un’altra. A differenza dei linguaggi informatici, che servono a controllare
una macchina, i linguaggi di modellazione generano un passaggio di
spazi di lavoro; l’identificazione di idonei sistemi di incentivazione; l’adozione di nuovi
sistemi informativi; la rimozione di ostacoli che condizionano il processo, e così via,
andando normalmente ad interessare svariate funzioni aziendali.
4 Il BPM è una via intermedia fra la gestione d'impresa e l'Information Technology,
ed è riferito a processi operativi, che interessano variabili quantitative e sono ripetuti su
grandi volumi quotidianamente. I software di BPM dovrebbero velocizzare e semplificare la
gestione e il miglioramento dei processi aziendali. Per ottenere questi obiettivi, un software
di BPM deve monitorare l'esecuzione dei processi, consentire ai manager di fare analisi e
cambiare tecnologia e organizzazione sulla base di dati concreti, piuttosto che in base ad
opinioni soggettive.
Introduzione
4
informazioni da un emittente ad un destinatario umano, come le lingue
naturali, anche se non si possono considerare come lingue essendo privi di
sistema fonologico, di una grammatica e di un lessico. Eppure, i linguaggi di
modellazione comunicano informazioni fondamentali per la vita di
un’azienda. Le domande alla base di questa tesi sono dunque: quanto è
comunicativo un linguaggio di modellazione? I suoi simboli possono essere
paragonati alle parole? Quanti concetti può realizzare? E’ in grado di
sostituire la lingua naturale anche in contesti non aziendali?
Così come i software che permettono di realizzare i grafici dei processi, i
linguaggi di modellazione sul mercato sono numerosi. Noi ne abbiamo scelto
uno, la Business Process Modelling Notation (BPMN), realizzata nel 2003 e
assunta come standard nel 2006. Lo scopo di questa tesi è analizzarne quindi
il potere espressivo.
La tesi è così strutturata: all’interno del primo capitolo è introdotta la
notazione, con i suoi pregi e i suoi difetti. Nel secondo capitolo sono
presentati, anche tramite esempi, tutti i costrutti che compongono la
notazione. Nel terzo capitolo sono esposti in maniera più approfondita gli
obbiettivi qui accennati ed è illustrato l’approccio metodologico da noi scelto
per condurre la nostra analisi del potere espressivo della BPMN, che viene
condotta nel quarto capitolo. Al termine della tesi è stata allegato un
Appendice riportante l’elenco delle abbreviazioni e sigle utilizzate nella
stesura della tesi stessa, in modo da migliorarne la fruizione.
Capitolo 1
5
Capitolo 1
INTRODUZIONE ALLA BUSINESS PROCESS
MODELLING NOTATION
Il capitolo introduce la Business Process Modelling Notation e i Business
Process Diagram, soffermandosi sugli scopi, sui pregi e difetti e sull’effettivo
utilizzo della notazione da parte degli utenti, senza però approfondire i
concetti relativi alla simbologia, che sarà oggetto del secondo capitolo.
1.1 Business Process Modelling Notation
La Business Process Modelling Notation (BPMN) è un linguaggio di
tipo grafico per la modellazione dei processi. Come ogni linguaggio di
modellazione di tipo grafico, la notazione BPMN è costituita da un
determinato set di simboli che forniscono gli strumenti grafici necessari a
rappresentare su diagramma i Business Process (i processi aziendali).
All’interno di un’azienda, la rappresentazione grafica di un processo
potrebbe rendersi utile per diversi motivi che vanno dall’organizzazione
aziendale pura (progettare un processo o metterlo in pratica) a questioni più
tecniche legate allo sviluppo dei software aziendali.
Capitolo 1
6
Il diagramma realizzato tramite la notazione BPMN prende il nome di
Business Process Diagram (BPD), ed è un tipo di diagramma di flusso basato
sulle Reti di Petri1 che secondo l’OMG rappresenta <<il giusto amalgama
delle migliori norme realizzate e conosciute dalla comunità del Business
Modelling>>[9].
Il BPD riesce a rappresentare tutti e tre i livelli del Business Process: private,
ovvero i processi interni all’azienda; abstract, ovvero le interazioni verso
l’esterno; global, ovvero le interazioni tra aziende diverse o tra i vari settori
di una sola azienda. In figura, un esempio di BPD a livello private.
Figura 1.1. – Esempio di Business Process Diagram (BPD), la realizzazione grafica della
Business Process Modelling Notation (BPMN).
Nonostante non abbiamo ancora introdotto la simbologia dello
standard, che sarà oggetto del secondo capitolo, il diagramma riportato nella
1 Le Reti di Petri sono una delle varie rappresentazioni matematiche di un sistema
distribuito discreto. Come un linguaggio di modellazione, esso descrive la struttura di un
sistema distribuito come un grafo bipartito con delle annotazioni.
Capitolo 1
7
Figura 1.1 è di immediata comprensione: si tratta della rappresentazione di
un processo che inizia con un ordine da parte del cliente e si conclude con la
soddisfazione del cliente stesso, ovvero un Business Process per definizione.
Come vedremo in seguito, la semplicità e l’immediatezza dello standard
BPMN sono due dei suoi maggiori punti di forza, questo perché lo scopo
principale per cui lo standard è stato realizzato è quello di offrire una
notazione facilmente comprensibile a tutti gli attori dei processi aziendali,
dall’analista incaricato di disegnare il processo, allo sviluppatore che deve
implementare la tecnologia che compie il processo, fino ad arrivare al
personale che avrà a che fare direttamente con il processo (monitorandolo o
partecipandovi). In questo modo la notazione BPMN permette a tutte le
figure professionali presenti nel ciclo di vita del processo aziendale di
“parlare la stessa lingua” senza particolari addestramenti o studi.
La notazione è frutto del lavoro compiuto da un team di 58 membri
(rappresentanti 35 compagnie e organizzazioni diverse), il Notation Working
Group, formato presso la Business Process Modelling Iniziative (BPMI),
società che si occupa di realizzare standard per la gestione dei processi
aziendali. I lavori sono durati quasi tre anni, dall’agosto 2001 al maggio 2004,
e hanno avuto come base di partenza uno statuto che stabiliva le norme che
la notazione avrebbe dovuto rispettare per risultare ottimale.
Capitolo 1
8
Di seguito un breve estratto dello statuto[9]:
La notazione BPMN dovrà essere:
Accettabile e utilizzabile da tutta la comunità aziendale.
Ristretta solo ai concetti che riguardano i processi aziendali.
Utile per comprendere meglio i processi più complessi.
Disambigua. Ad ogni istanza BPMN dovrà corrispondere una sola
istanza a livello dell’esecuzione del processo.
Durante il suo lavoro il Working Group dovrà:
Cercare di minimizzare i vincoli tecnici a cui sono sottoposti i business
users quando modellano un processo. Questo principio è supremo.
Determinare quali concetti di modellazione di un Business Process si
possono rappresentare graficamente.
Scambiare problematiche e informazioni con altri gruppi di lavoro e
standard preesistenti legati ad aree di comune o simile interesse.
Nel 2006, due anni dopo il rilascio della versione 1.0 delle specifiche BPMN,
la BPMI è confluita nel consorzio internazionale Object Management Group
(OMG)2, che ha riconosciuto ufficialmente come standard la Business Process
Modelling Notation.
2 Fondato nel 1989, il consorzio Object Management Group, Inc. (OMG) è
un'associazione aperta e no profit che si occupa di realizzare e migliorare le specifiche e gli
Capitolo 1
9
I pregi dello standard BPMN
Lo standard BPMN è indubbiamente un potente strumento di
comunicazione, facile da imparare e da impiegare (i simboli da maneggiare
sono solo poche decine) e dall’importante potenziale espressivo.
Nonostante sia stata ideata per rappresentare i processi aziendali, la
notazione può infatti rappresentare un qualsiasi processo. E così, il nostro
secondo impatto con lo standard BPMN in questo documento non
rappresenta nessuna sorta di business process: al contrario, si tratta delle
istruzioni per cucinare dell’ottimo pollo al vino (Figura 1.2 nella pagina
seguente).
standard necessari alle applicazioni software aziendali. Tra i suoi membri ci sono università,
produttori di software, agenzie governative e semplici utenti. Le specifiche sono scritte,
adottate e mantenute attraverso processi aperti.