7
affacciarsi al di l del Po con convinzione e con l intento di sfruttare le immense risorse,
sia umane che materiali, che questa regione le metteva a disposizione.
Le guerre Cimbriche (113-101 a. C.), che si conclusero con la cosiddetta
battaglia dei Campi Raudii, rappresentarono una prima occasione per Roma di avanzare
in questi territori fino ad allora quasi del tutto inesplorati
3
(fatta eccezione per la
fondazione delle due colonie latine di Cremona
4
e Aquileia
5
fondate, rispettivamente,
nel 218 a. C. e nel 181 a. C.); proprio in questo periodo (100 a. C.) sorse la prima
colonia romana in Transpadana: Eporedia (Ivrea)
6
.
Uno degli eventi pi importanti che coinvolse l Italia repubblicana, la guerra
sociale (91-89 a. C.), sort i suoi principali effetti a sud del Po, ma ebbe strascichi
importanti anche nella Transpadana, infatti, quando ancora il conflitto era in atto,
nell 89 a. C., Pompeo Strabone, il padre del Magno, concesse lo ius Latii agli abitanti
di questa regione, iniziando cos quel lungo processo di evoluzione amministrativa che
si concluder nel 42-41 a. C. con l inclusione della provincia di Gallia Cisalpina
nell Italia peninsulare. Questo evento pose le premesse della cosiddetta causa
Transpdanorum
7
che rappresent un vero e proprio cavallo di battaglia per coloro che
volevano ottenere una qualche influenza a Roma. Infatti, grazie allo ius adipiscendae
civitatis per magistratum, che era la clausola principale della Latinitas concessa da
Pompeo Strabone e che consentiva a coloro che avessero rivestito una carica
magistratuale nella comunit indigena di acquisire la cittadinanza, la Transpadana
acquis un peso politico non indifferente, che permise a coloro che lo seppero sfruttare
di ottenere potere e visibilit nell Urbe.
Cesare, che nel periodo in cui condusse le campagne militari in Gallia
Transalpina stabil le sue basi militari e logistiche in queste regioni e, in particolare, ad
Aquileia, si adoper per crearsi un seguito in queste zone e per acquisire una clientela
numerosa, capace di contrastare quella del suo rivale Pompeo. Quando conquist il
potere e l Italia cadde nelle sue mani, Cesare pot finalmente mantenere la promessa
fatta pi volte ai Transpadani di donare loro la cittadinanza. Cos , nel 49 a. C., con un
provvedimento sul cui nome, come vedremo, c incertezza, la Transpadana ottenne la
3
Pol., II, 31, 8-10; Liv., per., 20: vd. infra.
4
Pol., III, 40, 4; Vell., I, 14, 8; Asc., in Pis., 3.
5
Liv., XL, 34, 2-3.
6
Vell., I, 15, 5.
8
civitas, anche se, appartenendo alla provincia di Gallia Cisalpina, continu a sussistere
quello status provinciale che la metteva in condizione di inferiorit nei confronti del
resto della penisola.
Come ho gi detto, questa situazione rimase invariata fino al 42 a. C., quando, in
seguito ad una proposta avanzata da Ottaviano, la Cisalpina cess di essere provincia e
quindi, finalmente, la Transpadana fu parificata al resto dell Italia. Successivamente, per
diversi anni questa regione non fu pi coinvolta da avvenimenti rilevanti, fino a quando,
come gi detto, questa zona fu interessata dal processo di regionalizzazione intrapreso
da Augusto all incirca nel 7 a. C.
Compiere delle ricerche sulla Transpadana nel I secolo a. C. significa
inevitabilmente imbattersi in leggi di grande importanza quali la lex Pompeia de
Transpadanis, la lex Roscia e la lex Rubria, quindi una delle tentazioni in cui si
potrebbe cadere potrebbe essere quella di addentrarsi nelle clausole specifiche dei
diversi provvedimenti. Per quanto mi riguarda, cercher di limitare il raggio d azione di
questa indagine alla narrazione degli eventi storico-politici riguardanti questa regione,
non addentrandomi nelle questioni pi specificamente giuridiche. In altre parole, si
cercheranno di seguire le tappe fondamentali del cammino amministrativo della
Transpadana, facendo particolare riferimento sia agli avvenimenti storici che
riguardarono direttamente o indirettamente questa regione della penisola sia ai
personaggi pi importanti che fecero di queste zone l oggetto delle loro mire politiche e
che appoggiarono la causa Transpadanorum per perseguire i loro scopi
8
.
Lo stato della questione nella storia degli studi
Negli ultimi quarant anni e, in particolar modo nell ultimo ventennio, sono state
scritte diverse opere riguardanti la Transpadana, le quali presentano in misura notevole
opinioni diverse e talvolta contrastanti. A questo proposito, per citare solo due delle
opere generali di maggior interesse, non si possono dimenticare i fondamentali scritti di
7
Cic., de off., III, 22, 88.
8
Mi riferisco, come vedremo, a personaggi quali Pompeo Strabone, Cesare, Lepido, Cicerone e, da
ultimo, Ottaviano.
9
Giorgio Luraschi
9
e di Raymond Chevallier
10
: il primo esamina gli avvenimenti del I
secolo a. C. riguardanti la regione da un punto di vista politico, approfondendo
soprattutto gli aspetti giuridici e legislativi. Il secondo, in una monografia di ampio
respiro che tratta della Transpadana dal III secolo a. C. al I d. C., si occupa pi che altro
degli avvenimenti storici; inoltre, relativamente ad ogni evento, offre un nutrito
apparato bibliografico sulle opere precedenti e un ottima rassegna della documentazione
(letteraria ed epigrafica) disponibile. Altro contributo fondamentale senza dubbio
quello di Filippo C ssola
11
in cui viene presa in considerazione l annosa questione della
data di provincializzazione della Gallia Cisalpina; l autore, pur affermando al termine
della propria analisi che la questione rimane ancora aperta, elenca tutte le teorie fino ad
allora esposte, poi elabora una propria teoria fissando un intervallo di tempo entro il
quale dovrebbe cadere la data in discussione.
Per quanto riguarda gli aspetti amministrativo-giuridici della Transpadana
senza dubbio indispensabile la recente raccolta di scritti di Umberto Laffi
12
, in cui
vengono esaminate le principali questioni legislative che hanno riguardato questa zona
dell Italia nel periodo preso in considerazione. Particolarmente importanti, sia sotto il
profilo amministrativo che sotto quello sociale ed economico, sono gli studi di Gino
Bandelli relativi alla Transpadana e, pi in generale, alla Gallia Cisalpina
13
. Ricerche a
tutto campo sono state compiute anche da un altro insigne studioso: Emilio Gabba; egli
ha contribuito in modo significativo alle indagini su questa regione della penisola
9
G. Luraschi, Foedus, ius Latii, civitas: aspetti costituzionali della romanizzazione in Transpadana,
Pavia 1979.
10
R. Chevallier, La romanisation de la Celtique du P (essai d histoire provinciale), Rome 1983.
11
F. C ssola, La colonizzazione romana della Transpadana, Die Stadt in Oberitalien und in den
nordwestlichen Provinzen des R mischen Reiches. Deutsch - Italienisches Kolloquium im italienischen
Kulturinstitut K ln", a cura di W. Eck - H. Galsterer, Mainz 1991, pp. 17-44.
12
U. Laffi, Studi di storia romana e diritto, Roma 2001.
13
G. Bandelli, Il governo romano nella Transpadana orientale (90-42 a. C.), AAAd , 28 (1986), pp. 43-
64; Id., Ricerche sulla colonizzazione romana della Gallia Cisalpina, Roma 1988; Id., Colonie e municipi
delle regioni transpadane in et repubblicana, "La citt nell’Italia settentrionale in et romana.
Morfologie, strutture e funzionamento dei centri urbani delle regiones X e XI. Atti del convegno
organizzato dal Dipartimento di scienze dell’Antichit di Trieste e dall’ cole fran aise de Rome. Trieste,
13-15 marzo 1987", Trieste-Roma 1990, pp. 251-277; Id., Le classi dirigenti cisalpine e la loro
promozione politica (II-I sec. a.C.), "Primer Congreso Hist rico-Arqueol gico Hispano-Italiano.
Conquista romana y modos de intervenci n en la organizaci n urbana y territorial. Elche, 26-29 octubre
1989", a cura di F. Coarelli — M. Torelli — J. Uros S ez, Roma 1992 = "DdA", 10 (1992), 1-2, pp. 31-46;
Id., Organizzazione municipale e Ius Latii nell Italia Transpadana, Teor a y pr tica del ordenamiento
municipal en Hispania. Atti del convegno. Vitoria-Gasteiz 1993 , Vitoria-Gasteiz 1996, pp. 97-115; Id.,
La formazione delle clientele dal Piceno alla Cisalpina, Italia e Hispania en la crisis de la Republica
10
trattando diversi temi, dalla societ alla politica, dalla narrazione di fatti storici allo
studio e alla critica di passi tratti da fonti letterarie riguardanti la Transpadana
14
.
Del Luraschi
15
un altra raccolta di scritti fondamentale per quanto riguarda
tutte le questioni concernenti una delle comunit simbolo della Transpadana del I secolo
a. C.: Como. In questo testo viene analizzata dettagliatamente tutta l evoluzione storica,
giuridica, politica e amministrativa di questo centro che fu oggetto delle attenzioni di
personaggi importanti, da Pompeo Strabone (che inaugur in questo luogo un nuovo
tipo di colonizzazione, quella cosiddetta fittizia) a Cesare (che fond qui una nuova
colonia che divenne una delle comunit fulcro dei suoi progetti per l Italia
settentrionale), passando per il figlio di Lepido che nel 77 a. C. port qui circa 3.000
coloni.
Altra opera da tenere in dovuta considerazione un contributo di Guido Achille
Mansuelli
16
, contributo di carattere generale riguardante tutta la Gallia Cisalpina, in cui
si tratta un ampio spettro di questioni, da quelle sociali a quelle politiche, da quelle
giuridiche a quelle economiche. Due studi di grande interesse per quanto concerne
l aspetto amministrativo della regione che qui interessa, sono quelli di Lily Ross
Taylor
17
e di Peter Astbury Brunt
18
; mentre riguardo a tutte le questioni di interesse
generale, senza dubbio molto utile, anche se non pi recente, una raccolta di scritti di
romana. Actas del III Congreso Hispano-Italiano. Toledo, 20-24 de septiembre de 1993 , a cura di J.
Mangas, Madrid 1998, pp. 51-70.
14
E. Gabba, Note appianee, Athenaeum , 3 (1955), pp. 218-230; Id., Appiano e la storia delle guerre
civili, Firenze 1956; Id., Mario e Silla, ANRW , serie I, 1 (1972), pp. 785-791; Id., Esercito e societ
nella tarda repubblica romana, Firenze 1973; Id., Il sistema degli insediamenti cittadini in rapporto al
territorio nell ambito delle zone subalpina ed alpina in et romana, Le Alpi e l Europa (Milano, 4-9
ottobre 1973) , II, Bari 1975, pp. 87-108; Id., Un episodio oscuro della storia di Mediolanum, RIL , 118
(1984), pp. 99-103; Id., Per un interpretazione storica della centuriazione romana, Athenaeum , 63
(1985), pp. 265-284; Id., I Romani nell’Insubria: trasformazione adeguamento e sopravvivenza delle
strutture socio-economiche galliche, "Atti 2¡ Convegno archeologico regionale. La Lombardia tra
protostoria e romanit . Como villa Olmo 13. 14. 15 aprile 1984", Como 1986, pp. 31-41; Id., Dallo stato-
citt allo stato municipale, Storia di Roma , II, 1, Torino 1990, pp. 697-700; Id., La conquista della
Gallia Cisalpina, Storia di Roma , II, 1, Torino 1990, pp. 69-77; Id., Problemi della romanizzazione
della Gallia Cisalpina in et triumvirale e augustea, Italia romana , Como 1994, pp. 237-246; Id.,
Rome and Italy: the Social War, CAH , IX
2
, Cambridge 1994, pp. 104-128.
15
G. Luraschi, Storia di Como antica: saggi di archeologia, diritto e storia, Como 1997.
16
G. A. Mansuelli, I Cisalpini, Firenze 1962.
17
L. Ross Taylor, The Voting Districts of the Roman Republic: the Thirty-Five Urban and Rural Tribes,
Rome 1960.
18
P. A. Brunt, Italian Manpower 225 B. C.-A. D. 14, Oxford 1971.
11
Gianfranco Tibiletti
19
, dove l insigne studioso si sofferma sia su singole realt locali
(Milano, Como, Aosta) che sulla regione nella sua totalit .
Per l et cesariana da tenere presenti sono alcuni recenti contributi di diversi
autori, quali Marta Sordi
20
, Vanna Vedaldi Iasbez
21
, Marjeta Sasel Kos
22
e Alfredo
Valvo
23
. Per quanto riguarda, invece, l et augustea e l inclusione della Transpadana
nella divisione regionale attuata dal princeps in Italia all incirca nel 7 a. C., sono
fondamentali alcuni scritti quali, solo per citarne alcuni, quello di Rudi Thomsen
24
e, pi
recentemente, quelli di Claude Nicolet
25
e di Leandro Polverini
26
.
Per quanto concerne le fonti letterarie molto importante la rassegna presente
nel gi citato contributo di Chevallier
27
, mentre per quanto riguarda le fonti epigrafiche
e, in particolare, per le varie leges che saranno esaminate, senza dubbio fondamentale
l opera curata da Michael H. Crawford
28
, oltre che la raccolta di scritti del Laffi
ricordata pi sopra
29
. Importante anche la recente ricerca compiuta da Silvia Giorcelli
Bersani
30
sulle epigrafi del territorio vercellese, soprattutto per quanto riguarda la
cosiddetta bilingue di Vercelli; per quanto riguarda, invece, la questione della
localizzazione dei Campi Raudii, essa stata trattata da molti autori, in particolare, da
ultimo, ricordo il contributo di Daniela Pupillo
31
. Un altro documento molto importante
19
G. Tibiletti, Storie locali dell Italia romana, Pavia 1978.
20
M. Sordi, Cesare e il voto dei Transpadani, Invigilata Lucernis , 17 (1995), pp. 201-208; Ead.,
Cicerone, Cesare e la Gallia Togata, "ACD", 31 (1995), pp. 227-230.
21
V. Vedaldi Iasbez, Cesare, Forum Iulii e il confine nord-orientale dell Italia, L ultimo Cesare: scritti
riforme progetti congiure: Atti del convegno internazionale. Cividale del Friuli 16-18 settembre 1999 , a
cura di G. Urso, Roma 2000, pp. 329-352.
22
M. Sasel Kos, Caesar, Illyricum and the hinterland of Aquileia, L ultimo Cesare , cit., pp. 277-302.
23
A. Valvo, Cesare e i Transpadani, Humanitas , 57 (2002), pp. 53-68.
24
R. Thomsen, The Italic Regions from Augustus to the Lombard Invasion, Copenhagen 1947.
25
C. Nicolet, L origine des regiones Italiae august ennes, Cahiers du Centre Gustave Glotz , 2 (1991),
pp. 73-97.
26
L. Polverini, Le regioni nell Italia romana, Geographia antiqua , 7 (1998), pp. 23-33.
27
Chevallier, La romanisation, cit.
28
M. H. Crawford (a cura di), Roman statutes, London 1996.
29
Laffi, Studi, cit.
30
S. Giorcelli Bersani (a cura di), Regio XI Transpadana. Vercellae - Inter Vercellas et Eporediam,
Supplementa Italica , nuova ser., 19 (2002), pp. 239-328 (vd. in particolare pp. 297 ss.); sulla bilingue di
Vercelli vd. anche: M. G. Tibiletti Bruno, La nuova iscrizione epicorica di Vercelli, RAL , s. VIII, 31
(1976), pp. 355-376; M. Lejeune, La bilingue gauloise-latine de Verceil, CRAI , 1977, pp. 582-610; P.
Baldacci, Una bilingue latino-gallica di Vercelli, RAL , s. VIII, 32 (1977), pp. 335-347; V. Bussi, La
stele bilingue del Museo Leone di Vercelli, Bollettino storico vercellese , 13-14 (1979), pp. 147-153; S.
Roda, Iscrizioni latine di Vercelli, Torino 1985, pp. 102-103.
31
D. Pupillo (a cura di), Regio VIII Aemilia. Ferrara cum agro, Supplementa Italica , nuova ser., 17
(1999), pp. 142-144; su questo argomento vd. anche: J. Zennari, I Vercelli dei Celti nella Valle Padana e
l invasione cimbrica della Venezia, Cremona 1956, pp. 62-76; Id., La battaglia di Vercelli o dei Campi
Raudii (101 a. C.), Cremona 1958, pp. 9-11; J. Cl. Richard, La victoire de Marius, MEFR , 77 (1965),
12
senza dubbio il cosiddetto Decretum Strabonis, che, anche se non riferito alla
Transpadana, ci utile per comprendere la politica del padre del Magno, politica che
diede il primo impulso alla evoluzione amministrativa della regione che qui interessa;
tale decreto senza dubbio mirabilmente discusso nella ben nota opera di Nicola Criniti,
opera che ci aiuta anche a capire meglio il personaggio Pompeo Strabone
32
.
Le fonti
Per quanto concerne le fonti e la documentazione su cui si sono basati gli
studiosi che si sono dedicati a ricerche sulla Transpadana e su cui si baser questa
trattazione, esse sono, come spesso accade, di carattere epigrafico e, soprattutto,
letterario.
Come ho gi detto, l epigrafia stata una fonte determinante per gli studi
compiuti su questa regione e come tale sar presa in considerazione durante la ricerca
che si va ad intraprendere. Il ritrovamento di testi di leggi e di provvedimenti
riguardanti la Transpadana soprattutto risalenti alla seconda met del I secolo a. C.,
hanno contribuito alle ricerche non solo dal punto di vista giuridico, ma hanno anche
aiutato a comprendere meglio la politica di singoli personaggi (quali Cesare od
Ottaviano) e il loro atteggiamento nei confronti di questa zona della penisola.
Negli ultimi anni, soprattutto Umberto Laffi si distinto per gli studi compiuti
relativamente ai provvedimenti che hanno riguardato direttamente o indirettamente la
Transpadana. L insigne studioso ha trattato le questioni sorte in seguito ai ritrovamenti
del cosiddetto Fragmentum Atestinum
33
e del cosiddetto Fragmentum Veleiate
34
; inoltre
si anche dedicato allo studio della lex Rubria de Gallia Cisalpina
35
e della sua
connessione coi frammenti appena citati
36
.
pp. 75-76; V. Viale, Vercelli e il Vercellese nell antichit , Vercelli 1971, pp. 56-66; F. Sartori, Mario e i
Cimbri nell Anonymus Matritensis , Dall Ital a all Italia , II, Padova 1993, pp. 255-259; E. Buchi,
Venetorum Angulus. Este da comunit paleoveneta a colonia romana, Verona 1993, p. 30.
32
N. Criniti, L epigrafe di Asculum di Gn. Pompeo Strabone, Milano 1970.
33
CIL, I
2
, 600; una edizione pi recente si ha in: Crawford, Roman Statutes, cit., pp. 313-324.
34
CIL, I, 205 = XI, 1146 = I
2
, 592; una edizione pi recente si ha in: Crawford, Roman Statutes, cit., pp.
461-481.
35
Della legge si fa menzione nella lex de Gallia Cisalpina del Fragmentum Veleiate cap. XX, 29, 38, per
l identificazione con la legge di cui si parla, vd.: Ewins, The Enfranchisement, cit., p. 92.
36
Laffi, Studi, cit., pp. 237 ss.