del Nord per un breve tratto di costa; a sud-ovest il confine è con la Francia, a sud
con il Granducato del Lussemburgo e a est con la Germania.
Il suo territorio, anche dal punto di vista morfologico
3
, denota una struttura
complessa e disorganica: può infatti essere suddiviso in due sezioni distinte, separate
dalla linea di demarcazione del corso del fiume Mosa e del suo affluente di sinistra,
Sambre. A sud di questa linea è l’Alto Belgio caratterizzato dall’altopiano delle
Ardenne; a nord-ovest la pianura sabbiosa delle Fiandre; a ridosso della linea,
corrispondente alla provincia storica del Brabante, c’è il Medio Belgio, fertile
pianura al centro del Paese e fulcro della sua esperienza storica.
L’ambiente dell’Alto Belgio è caratterizzato da profonde vallate che hanno da
sempre ostacolato le comunicazioni e originano un clima piuttosto rigido. L’altezza
media degli altipiani non è elevata, considerato che il punto più alto misura solo 364
metri. Il territorio è ancora ampiamente coperto da boschi. Migliori condizioni si
riscontrano nel versante al confine con Francia e Lussemburgo: qui il clima si fa
meno rigido, grazie alla protezione dai venti che spirano da occidente; anche le
condizioni per l’agricoltura diventano più agevoli. Il cuore minerario, industriale e
agricolo del Paese (ammesso che si possa ancora parlare di cuore agricolo per un
paese la cui popolazione è per il 97% urbana e la cui struttura urbanistica è composta
da maglie fittissime) è a ridosso della Mosa, lì dove le Ardenne declinano, in quello
che si chiama Medio Belgio. Il territorio, uniforme nella sua conformazione, si è
potuto sviluppare grazie all’abbondanza delle vie fluviali, che nei secoli hanno dato
vita a un’integrata rete di trasporti tutt’oggi tra le più fitte al mondo. Già nella prima
età industriale l’abbondanza di combustibili fossili ha sviluppato una delle industrie
più avanzate al mondo. Per quanto riguarda l’agricoltura, efficiente seppur residuale,
la coltura più caratteristica è la barbabietola
4
, anche se non mancano cereali,
foraggere e le colture ortofrutticole.
Le Fiandre sono, come detto, una piana sabbiosa e tenacemente sottratta al mare,
proprio come il contiguo delta dei Paesi Bassi, a nord. Il territorio è caratterizzato dal
passaggio della Scheda, fiume che nasce in Francia e ha il suo estuario nei Paesi
Bassi, ma che in Belgio scorre e riceve la maggior parte dei propri affluenti. Questa
3
Per quanto riguarda questa sezione geografica il riferimento principale è alla voce “Belgio”
dell’Enciclopedia geografica DeAgostini, Novara, 2004, contenuta nel volume secondo dell’opera
alle pp. 354 – 375.
4
Dalla barbabietola si ricava uno dei prodotti che contraddistingue maggiormente l'industria alimentare
belga: la birra. Il Belgio, infatti, è uno dei maggiori produttori mondiali di questa bevanda.
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caratteristica ha fatto sì che s'installassero precocemente in questa regione industrie
domestiche di filatura e tessitura: i merletti di Fiandre e le sue stoffe s'imposero sui
mercati europei già nel Medioevo. Quest’area del Paese, assieme al Medio Belgio, è
quella che per prima ha intercettato gli stimoli della rivoluzione industriale e che
oggi ospita la porzione maggiore della popolazione, con punte di densità abitative
che superano i 400 abitanti per kmq.
A nord-ovest si estende la regione della Campine, pianura sabbiosa che è
diventata uno dei bacini principali dell’industria mineraria. La costa, invece, è
caratterizzata da impianti idraulici che si sono susseguiti nei secoli, permettendo di
strappare al mare brandelli di territorio (basti considerare che Bruges, che adesso si
trova a una ventina di km dal mare, era un tempo sulla costa). Caratteristico del
paesaggio di questa zona è il polder, azienda agricola in cui si pratica intensamente
l’agricoltura e l’allevamento. Altra caratteristica di questa porzione di territorio è la
presenza di dune sabbiose.
Da quanto detto sinora, si evince come il Belgio è caratterizzato da una fitta rete
orografica, ricca d’acqua anche grazie alle frequenti precipitazioni e alla permeabilità
del terreno. Data l’esigua superficie, nessun fiume scorre interamente nel suo
territorio, anche se la Schelda lo caratterizza maggiormente
5
.
I.2 – Popolazione e andamento demografico.
La popolazione del Belgio, nel 2007, ammontava a più di 10 milioni e mezzo di
unità su una superficie di 30.518 kmq, per una distribuzione – come scritto – di 342
ab/kmq
6
. La densità del Paese è tra le più elevate dell’Europa occidentale e, dietro a
questo dato, si può scorgere la traccia di una vicenda insediativa antica e stratificata.
Le prime tracce documentate di popolazione risalgono ai Celti, di cui per primo dà
notizia Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico. Con la conquista romana inizia la
romanizzazione della regione, a cui faranno seguito cicli di invasioni germaniche che
5
Per questa parte sono debitore alle sezioni Il territorio e Caratteristiche regionali della voce
“Belgio”, alle pp. 351 e 353.
6
I dati citati provengono dall’Atlante geografico economico De Agostini, Novara, 2007 alla voce
“Belgio” contenuta del primo volume. Esaminando invece i dati OCSE, nel rapporto del 2008 sul
Paese, i dati aggiornati al 2006 riscontravano una popolazioni di 10 milioni e 400 mila. Anche in
riferimento alla percentuale della popolazione urbana, i dati OCSE si scostano in parte da quelli De
Agostini, che ammonta per quest’ultimo istituto a 93%: la percentuale del primo di 83% di
popolazione urbana è spiegata dal fatto che in questa classificazione si utilizzano maggiori parametri,
considerando delle fasce intermedie tra popolazione urbana e quella rurale, che inglobano quel 10%
di differenza tra le due statistiche.
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portarono alla caratteristica attuale della frontiera linguistica tra latinità e
germanesimo, peculiarità del Paese. La linea di demarcazione, ancora una volta, è
segnata dal passaggio di fiumi
7
: le Fiandre fiamminghe, a nord, sono separate dalla
Vallonia francofona, a sud, dai fiumi Mosa e Lys.
Oggi, se si osserva una carta tematica del Belgio, si scopre come la popolazione
non è distribuita omogeneamente. Preponderanti sono le Fiandre che, con più di 6
milioni di abitanti, ospitano sul territorio quasi il 60% della popolazione, con una
densità di 430 ab/kmq. La redistribuzione al loro interno è imperniata su alcuni
grandi centri urbani, più precisamente il triangolo Anversa, Gand, Bruges e,
ultimamente, sui centri emergenti di Kortrijk/Courtrai e del polo limburghese.
La Vallonia, che rappresenta il 55% della superficie totale, ospita invece 3
milioni e mezzo di abitanti, corrispondenti al 33% dei belgi. La densità media è
decisamente inferiore rispetto a quella del Nord del paese, essendo di 203 ab/kmq. Le
differenze tra la Vallonia e le Fiandre, nel confronto sulla distribuzione della
popolazione, non si limitano a quelle appena descritte: in Vallonia infatti emerge una
concentrazione più marcata nell’area corrispondente al Medio Belgio che vede la
linea della Mosa come polo attrattivo. I centri maggiormente sviluppati sono
Charleroi e Liegi, assi portanti della tradizionale industria mineraria che in passato ha
fatto l’immensa fortuna del Paese, ma che negli ultimi decenni sta soffrendo il trend
generale della crisi del settore. A sud, nelle Ardenne, la maglia urbana si fa
decisamente più rada e contrassegnata maggiormente da villaggi, retaggio storico
degli insediamenti tradizionali raggruppati attorno a una piazza o a un castello (De
Agostini, 2007, p. 193). Sempre in Vallonia, nell’area del Medio Belgio, un centro
urbano si sta distinguendo come polo amministrativo della regione: è Namur, che ha
assunto questo nuovo ruolo da quando il Belgio si è dato un ordinamento regionale,
evoluto in federale nel ’93. La città ospita infatti le istituzioni della Regione Vallona
e della Comunità Francese.
Ponte tra la Vallonia e le Fiandre è la regione brussellese, al centro della
provincia storica del Brabante
8
, che coi suoi 6000 ab/kmq presenta la concentrazione
demografica massima e si pone al centro di un’area fittamente popolata, la cui corona
è formata da Anversa, Lovanio, Nivelles e Gand (Ivi, p. 192). Bruxelles/Brussel è la
7
Rimando al capitolo successivo per la precisazione storiografica del consolidamento della
frontiera linguistica interna al Paese
8
A seguito della riforma dello Stato belga, l’antica provincia del Brabante è stata smembrata tra la
Regione Fiamminga, la Regione Vallona e la Regione di Bruxelles-Capitale.
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metropoli belga per eccellenza: capitale bilingue del Paese
9
, è di fatto capitale anche
dell’Unione Europea, ospitandone le principali istituzioni; inoltre è sede del quartier
generale della Nato.
Bruxelles conta al momento più di un milione di abitanti, anche se il Comune,
compreso nell’area delle vecchie mura adesso delimitato dalla circonvallazione
interna, il “Pentagono”, ha poco più di 145 mila abitanti (De Agostini, 2007, p. 186).
Sulla struttura della Regione di Bruxelles-Capitale tornerò in seguito, nella
descrizione delle tre Regioni federate belghe. Bruxelles è una della sette città del
Belgio che superano i 100 mila abitanti
10
. Il paese, praticamente privo di popolazione
rurale, ha altre nove città che superano i 50 mila abitanti
11
(Ivi, p. 193).
La crescita demografica del Paese è ripresa negli anni Novanta del Novecento
12
,
anni in cui si è osservato anche un riequilibrio del trend di crescita differenziata tra le
Fiandre, in cui è stato storicamente più sostenuto, e il Sud francofono, che presentava
tassi di crescita pari praticamente allo zero. Osservando l’andamento demografico
degli ultimi decenni, ci sono alcune considerazioni obbligate da fare
13
. Se si osserva
l’arco temporale che va dal 1960 a oggi, la popolazione del Belgio è aumentata di
poco più di milione di unità. Il 70% circa di questo dato, si riscontra nel ventennio
1960 – 1980, anni in cui il Paese ha superato la soglia dei 10 milioni di abitanti. Nel
decennio successivo la popolazione è aumentata invece solo di 15 mila unità. Non si
può non scorgere dietro a questo numero un collegamento con la pesante crisi
industriale che ha investito soprattutto il Sud del Paese
14
. Dietro al dato +15 mila
unità bisognerà quindi saper cogliere la diminuzione del flusso migratorio, che
diviene vero e proprio deflusso nelle aree dove predominante era il comparto
siderurgico – minerario.
Dagli anni ’90, come già accennato, la tendenza s'inverte e, da allora, il Paese è
9
Nei fatti Bruxelles è un exclave francofona in area fiamminga: l’80% circa della popolazione parla
francese e questo si spiega col fatto che la città è stata il centro di irradiazione della belgitude per
tutto il XIX sec. e parte del XX, epoca questa in cui era il francese la lingua della cultura, della
politica e della finanza. Ad oggi, la questione linguistica di Bruxelles è al centro di un dibattito più
ampio che riguarda l’estensione della sua periferia in aree fiamminghe contigue. I leader fiamminghi
temono una sorta di “invasione” nel proprio territorio di colletti bianchi brussellesi francoparlanti.
10
Oltre a Bruxelles superano i 100 mila abitanti Anversa, Gand, Charleroi, Liegi e Namur.
11
In ordine decrescente i comuni tra i 100 mila e i 50 mila abitanti sono: Anderlecht, Lovanio, Mons,
Molenbek-Saint-Jean, Maline, Alost, La Lauvrière. Ixelles, Uccle, Kortjik, Hasselt, Saint-Nicolas,
Ostenda, Tournai, Genk, Seraing, Roulers.
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L’incremento delle unità è stato superiore alle 300 mila, anche se, secondo il rapporto OCSE del 2008
per il Belgio, è stato riscontrato un decremento pari a -0,12% nel 2006.
13
Anche i dati che seguono sono interamente desunti dall’Atlante geografico economico De Agostini,
Novara, 2007, pp.
14
Per le tendenze economiche del Belgio rimando al prossimo paragrafo.
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