Introduzione
6
La filosofia operativa e di gestione strategica denominata Total Quality
Management (TQM), altresì nota come Qualità Totale (QT), rispecchia le citate
esigenze aziendali e si pone come strumento per il soddisfacimento delle
stesse.
Fondamentalmente il TQM si basa su di un insieme di caratteristiche che
per mezzo del Sistema Qualità2 si indirizzano verso l’eliminazione dei costi di
una cattiva gestione qualitativa operando sia, in misura tangibile, sui processi
produttivi, sia verso la totalità delle attività aziendali che, pur se meno
visibilmente, concorrono allo scopo prefisso.
I sostanziali principi contenuti nella Qualità Totale sono riconducibili a:
• Centralità e soddisfazione del cliente.
Considerando che la soddisfazione è generata dalla percezione dell’utilità di
un prodotto rapportata al costo sostenuto per il possesso e la fruizione dello
stesso, nella sfera del cliente assumono rilevanza fondamentale concetti
quali la qualità richiesta e la qualità latente.
Per la prima si intende l’insieme di quelle caratteristiche che esplicitamente
ci si aspetta vengano fornite, per la seconda le esigenze che, pur se non
manifestate, si vorrebbero soddisfatte.
2
Secondo l’UNI EN, il Sistema Qualità è costituito “…dalla struttura organizzativa, dalle
responsabilità, dalle procedure, dai procedimenti e dalle risorse messe in atto dalla conduzione
aziendale per la qualità.” (UNI EN 29004, 1988).
Introduzione
7
Un’azienda orientata al TQM deve interpretare in maniera corretta le attese
del mercato e ridurre al minimo la differenza tra qualità attesa e qualità
percepita.
Ciò, indubbiamente, comporterebbe un maggiore vantaggio competitivo.
• Visione dell’azienda come flusso di processi.
Definendo il processo come “…una sequenza di attività organizzata e
finalizzata alla generazione di risultati prestabiliti per utenti definiti, partendo
dagli input all’uopo necessari”3, si vuole intendere che prodotti
qualitativamente eccellenti sono anche il frutto di analisi sia sui processi
direttamente impiegati nella produzione, commercializzazione e
distribuzione dei beni, sia sulle singole attività che li supportano.
In tal modo, si riuscirà ad intervenire sui risultati intermedi, rendendo
rintracciabile e riducibile lo spreco di risorse ed il tempo ad esso connesso.
Si aumenterà la flessibilità dei processi con una conseguente e migliore
adattabilità degli stessi ai continui mutamenti richiesti dal mercato.
• Rapporti aziendali basati sul modello cliente-fornitore.
Ogni singola attività intermedia, ogni procedura, deve operare come se si
fosse sul mercato, nel senso che il processo “fornitore” dovrà interpretare i
3
A. Tosalli, T. Conti, A. Pettigiani, M. G. Pettigiani, LA QUALITÁ NEL SERVIZIO, Bariletti, 1990.
Introduzione
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bisogni del processo “cliente”, mirando alla propria soddisfazione,
massimizzando il valore del suo output e riducendone tempi e costi.
La visione dell’azienda come flusso di processi accompagnata da questo
tipo di approccio, garantirà la buona riuscita del prodotto o del servizio.
• Miglioramento continuo.
Nel tempo il cliente affina le proprie esigenze costringendo le imprese a
migliorare continuamente le sue prestazioni.
Questa esigenza, meglio nota come Kaizen4, consiste nel riconsiderare e
nel valutare le proprie prestazioni (autovalutazione) e nel paragonarsi con la
“migliore pratica” riconosciuta (benchmarking).
Il processo di miglioramento continuo fornisce enormi incentivi a ottimizzare
le prestazioni ed a aumentare la competitività, ma non deve essere frainteso
con il concetto di innovazione.
In comune hanno l’orientamento all’analisi dei processi ma differiscono per i
metodi operativi utilizzati: nel miglioramento vi è un graduale cambiamento
di una struttura efficiente, mentre l’innovazione mira alla riprogettazione dei
processi con iniezioni di nuove tecniche produttive o di nuove concezioni
manageriali.
4
M. Imai, KAIZEN, LA STRATEGIA GIAPPONESE DEL MIGLIORAMENTO, Il sole 24 ore Libri,
1986.
Introduzione
9
• Coinvolgimento di tutti i processi e di tutte le risorse aziendali.
Il comune denominatore dei principi ispiratori del TQM risiede nel
coinvolgimento di tutta l’azienda nel percorso di crescita qualitativa.
Una pervasiva diffusione della cultura della qualità fungerà da garanzia della
bontà di tutta l’organizzazione aziendale.
Pertanto si deve operare in questa direzione anche per quei settori che pur
non essendo destinati direttamente alla soddisfazione del cliente, forniscono
un fondamentale contributo per il raggiungimento dell’eccellenza qualitativa
dei processi.
Quindi dovranno essere stimolate anche le funzioni di staff
(amministrazione, gestione del personale, ecc.) che generano servizi per il
mercato “interno”.
In quest’ottica, si è analizzata una realtà produttiva, l’EMSAR S.p.A., e in
ottemperanza ai propositi del TQM si è cercato di formulare, nell’ambito della
Divisione Assicurazione Qualità, un modello di analisi organica delle prestazioni
degli stampi per componenti plastici di micropompe nebulizzatrici e dispenser,
con l’obiettivo di determinarne la tipologia che meglio soddisfacesse i fattori
qualitativi e quantitativi presenti nel processo produttivo.
Introduzione
10
Si è operato avvalendosi del sistema operativo SAP/R3, ed in tale contesto
si sono introdotte presso gli operatori di detta azienda, alcune tematiche proprie
del sistema per il controllo dei lotti di prodotto provenienti sia dai fornitori che
dal reparto stampaggio, evidenziando le potenzialità analitiche che il sistema
offre per un costante monitoraggio delle performance qualitative e per gli studi
richiesti dal modello proposto.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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CAPITOLO 1
EMSAR S.p.A. “...fare bene la prima volta”
1.1 Profilo e storia dell’Emsar S.p.A.
L’Emsar S.p.A. è la più importante realtà nel mercato internazionale delle
micropompe nebulizzatrici per liquidi e dosatrici per fluidi e ricopre un ruolo di
primaria importanza nell’area industriale abruzzese della Val Pescara.
Fondata come SAR S.p.A. nel 1979, con il 50% di partecipazione statale,
ha iniziato la sua attività producendo valvole per aerosol.
Nel 1981 si è convertita nella produzione di micropompe, dispenser e
sistemi DR (pompa e contenitore); due anni più tardi, l’intero capitale sociale
diventa completamente privato.
Dimostrando da subito una vivace attività, nel 1985, entra a far parte di
una multinazionale americana, la Pittway, che, pur acquisendo la totalità delle
azioni, lascia completa autonomia al management locale.
Dal 1993 appartiene all’APTAR Group, multinazionale di Chicago, che
include tutte le compagnie della Pittway operanti nel campo del packaging.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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Nel luglio del 1999 è avvenuta la fusione con la principale concorrente
mondiale, la Emson Incorporated, e si è creato l’Emsar Group, che detiene la
leadership mondiale nel mercato di pertinenza.
Le competenze dell’area geografica comprendente l’Europa, l’ex URSS,
l’Africa ed il Medio Oriente sono gestite dall’Emsar Europe, di fatto localizzata
presso gli stabilimenti dell’ex SAR.
Una peculiarità della storia della SAR è quella di aver avuto, dal
momento della sua fondazione, un continuo incremento del proprio fatturato,
conquistando la fiducia delle maggiori società farmaceutiche e di quelle operanti
nel campo della cosmesi e dei prodotti per la casa.
Un tale successo commerciale è frutto di un’accurata ed attenta politica
gestionale basata sui valori propri dell’approccio al Total Quality Management e
dello sviluppo nell’azienda della politica della Qualità, riscontrabile nei propositi
che sorreggono l’attività dell’Emsar: “Noi consegneremo prodotti e servizi
competitivi nel tempo dovuto, secondo le specifiche concordate, al prezzo
adeguato e nel rispetto dell’ambiente. Ogni unità operativa svolgerà le proprie
funzioni esattamente come richiesto o modificherà ufficialmente i requisiti
secondo le necessità nostre e dei nostri clienti. Per ogni lavoro e per ciascuno
di noi la regola da seguire è: fare bene la prima volta.”
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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Notevole importanza, in questo contesto, ricopre la divisione della
Ricerca & Sviluppo, che come primario obiettivo si pone la ricerca di nuovi
prodotti che siano l’innovativa risposta alle esigenze della clientela, studiando,
simulando, analizzando criticamente, realizzando e valutando nuove soluzioni
con i migliori strumenti che la tecnologia offre.
I risultati del lavoro della R&S, congiunti con quelli delle altre divisioni, si
traducono inevitabilmente nell’approntamento di mezzi di produzione ad alta
capacità e di processi di stampaggio ad alta efficienza e produttività.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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1.2 La qualità nell’Emsar S.p.A.
L’Emsar S.p.A. è certificata ISO 9001 dal 1994, e ha ottenuto la
certificazione ambientale UNI EN ISO 14001, nel giugno 2000.
I prossimi passi che la dirigenza ha pianificato e che ne sottolineano
l’impegno per la Qualità, riguardano la Certificazione Integrata (che oltre all’ISO
9001 e 14001, comprende la certificazione per la sicurezza sul lavoro) e, molto
ambiziosamente, di concorrere all’assegnazione dell’ European Quality Award5.
La certificazione conseguita sottintende che nell’azienda si sono
assimilati i concetti, i criteri e le procedure alla base della normativa UNI EN
ISO; ossia, focalizzando l’attenzione sull’aspetto qualitativo, che si è
predisposto ed applicato un accurato Sistema Qualità (SQ).
Una migliore comprensione delle analisi svolte necessita, come
essenziale premessa, di una breve descrizione delle principali procedure del
SQ adottate.
Nell’Emsar sono operativi tre reparti di controllo statistico della qualità: il
Controllo Qualità Accettazione (CQA), il Controllo Qualità Stampaggio (CQS) ed
5L’European Quality Award (EQA) è il premio europeo della qualità istituito dall’E.F.Q.M.,
un’organizzazione senza fini di lucro con sede ad Eindhoven che, con il sostegno della
Commissione Europea e collaborando con organizzazioni complementari come
l’Organizzazione Europea per la Qualità (EOQ), ha fornito un modello di riferimento per la
gestione della Qualità Totale, testandone l’osservanza delle società e delle organizzazioni ad
esso aderenti. La partecipazione all’assegnazione dell’Award, che si vinca o meno, ha il
grandissimo vantaggio di stimolare la cultura della Qualità inducendo alla messa a punto dei
processi e degli obiettivi futuri di miglioramento continuo, indirizzati inequivocabilmente lungo la
strada dell’eccellenza aziendale.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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il Controllo Qualità Finale (CQF). Il primo ha il compito di controllare i lotti
acquistati da fornitori, il secondo quelli dei componenti delle micropompe e dei
dispenser prodotti all’interno dell’azienda ed il terzo rivolge l’attenzione ai
semilavorati ed ai prodotti finiti.
Il tipo di controllo statistico effettuato è quello per accettazione definito
come “...il metodo che tratta le procedure nelle quali la decisione se accettare o
meno un prodotto, si basa sui risultati dell’ispezione dei campioni per mezzo di
un piano specifico che indica la dimensione o le numerosità campionarie da
utilizzare ed i relativi criteri di accettazione e non accettazione”6.
Se ne effettuano controlli, in tale ambito, sia per attributi che per variabili,
a seconda della caratteristica da verificare, ed adottando piani di
campionamento semplici o doppi secondo la terminologia esplicata nell’UNI ISO
2859/1, sostanziale riproduzione delle procedure di campionamento e tavole
per l’ispezione MIL -STD-105D (Military Standard Sampling Procedures).
In particolare, si utilizzano piani di campionamento alternato (SkSP),
applicabili a situazioni di fornitura o produzione di tipo continuo da parte della
stessa fonte, e da cui si attende un livello di qualità uniformemente
soddisfacente.
6AMERICAN SOCIETY FOR QUALITY CONTROL, ANSI/ASQC STANDARD A2-1978,
Terminologia, Simboli e Definizioni per il Campionamento di Accettazione, American Society for
Quality Control, Milwaukee, Wisconsin, 1978.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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Praticamente, il campionamento alternato opera nel modo seguente:
a) per ogni caratteristica considerata, vengono eseguite le verifiche su ciascun
lotto, uno dopo l’altro, man mano che vengono acquistati o forniti;
b) si prosegue nelle verifiche fino a quando “i” lotti consecutivi risultano
conformi per una o più caratteristiche di qualità;
c) si inizia il campionamento dei lotti su una frazione “f” di lotti e si verifica
ciascun lotto campionato per la o le caratteristiche di qualità indicate;
d) si continua il campionamento e le verifiche solo sulla frazione “f” dei lotti fino
a quando non si trovano lotti non conformi;
e) quando si trova un lotto non conforme, si ricomincia a verificare i lotti
consecutivamente come al punto b.
Tali piani, sviluppati da Dodge7, sono il frutto dell’applicazione di un
piano di campionamento continuo ad una serie continua di lotti anziché alle
singole unità di prodotto 8.
7DODGE, H.F., Skip-Lot Sampling Plan, Industrial Quality Control, Vol. 11, No.5, Febbraio
1955.
8
Infatti, lo schema operativo dei piani di campionamento continuo, seguono le seguenti fasi:
“ - Avvio: Collaudare il 100% delle unità fino a quando i unità consecutive risultano senza difetti,
- Sospendere il collaudo al 100% e collaudare soltanto una frazione f delle unità, scegliendo le
unità una alla volta dal fl usso del prodotto, in modo tale da assicurare un campione non viziato:
campionamento sistematico, a blocchi o probabilistico.” Da DODGE, H.F., A Sampling Ispection
Plan for Continuos Production, Annals of Mathematicsl Statistics, Vol. 14, No.5, Settembre
1943, pagg. 265-279 e Transaction of the ASME, Vol.66, No.2, Febbraio 1944, pagg. 127-133.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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La trattazione di questi argomenti necessiterebbe di un maggior
approfondimento teorico che va al di là degli obiettivi della presente
esposizione.
Per evitare una meccanica classificazione delle procedure di controllo, si
mostrerà l’iter che segue un generico lotto di componenti sia acquistato presso
fornitori che prodotti dal reparto stampaggio, mostrandone, nel prossimo
paragrafo, l’operatività con il software di sistema SAP/R3.
• Congruità dei prodotti.
Nel CQA e nel CQF, il primo passo da eseguire per il controllo di un lotto è
quello di verificare la corrispondenza tra l’ordine e la merce, dell’integrità
degli imballaggi. Quindi si compie un’ispezione visiva al 100% dei
componenti per rilevarne eventuali difformità.
Nel CQS, questa prima fase non si effettua in quanto è mansione
dell’operatore della macchina stampante controllare visivamente il prodotto e
soprattutto verificarne la congruità con la commessa.
• Campionamento.
In tutti e tre i reparti il secondo passo da effettuare è il prelievo di un
campione di prodotto da un lotto verificato congruo.
Per la numerosità dello stesso si consulta la tabella predisposta dall’UNI ISO
2859/1 e si esegue il campionamento distribuendo equamente gli elementi
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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tra i cartoni che li contengono o, alternativamente, per linee altamente
produttive o affidabili, come campione rappresentativo dell’intero lotto si
considera il Master Lot9.
Questa opzione non è valida nel caso di nuovi prodotti o nuovi fornitori, per i
quali si effettua il F.A.I. (First Article Ispection) sul campione completo.
• Controllo.
La prima operazione che si compie in questa fase è quella di visionare,
tramite il sistema informatico, se il lotto di riferimento è uno skip lot oppure
no.
Se deve essere effettivamente controllato si deve ricercare, per il
componente in esame, il relativo piano di controllo, in cui vengono descritte
minuziosamente, per ogni caratteristica da controllare:
- il tipo di controllo da effettuare (estetico, dimensionale o funzionale);
- l’AQL10 (Acceptance Quality Level o livello di non conformità accettabile)
che segue una classificazione dei difetti del tipo:
CR (critico) con AQL=0,25%,
MA (maggiore) con AQL=0,65%,
MI (minore) con AQL=4%;
9
Il Master Lot altro non è che una generica stampata, ha quindi numerosità dipendente al
numero di cavità dello stampo e ogni elemento si considera rappresentativo della
corrispondente cavità.
10
L’AQL indica la percentuale di prodotto difettoso oltre il quale si deve dichiarare non conforme
il lotto.
Capitolo 1 - EMSAR S.p.A. "…fare bene la prima volta”.
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- lo strumento da utilizzare per il controllo;
- la dimensione che la caratteristica deve avere secondo le specifiche
progettuali;
- le dimensioni accettabili;
- il disegno del componente.
In allegato si forniscono i piani di controllo dei componenti analizzati.
Subito dopo inizia il controllo statistico, ricordando che i piani di
campionamento UNI ISO 2859/1 per caratteristiche come l’innesco, la
tenuta a pressione, ed il controllo visivo, utilizzano il doppio campionamento
normale al 1° livello; mentre per tutte le altre caratteristiche, un singolo
campionamento speciale di livello S3.
I valori determinati nei controlli per mezzo degli strumenti indicati, vengono
introdotti nel sistema informatico.
Ultimate le operazioni, se il controllo dà esito positivo, il componente o il
lotto viene giudicato conforme, viene redatto il Certificato di Controllo e
vengono applicate delle etichette verdi (contenenti il numero di riferimento
del lotto) sui cartoni e sul certificato che accompagnerà il prodotto.
Se l’esito risulta negativo, le procedure che regolamentano le non
conformità dei lotti prevedono che come prima cosa venga aperto il
Rapporto di Non Conformità (RNC).