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del CNGEI e favorire la ricerca storica a riguardo stanno creando una sempre più completa raccolta
presso il suddetto archivio.
La speranza è che questa trattazione permetta una maggiore riflessione sull’argomento, anche da
parte del CNGEI odierno, il quale in questo anno di celebrazioni ha dedicato tutto lo spazio al
Centenario dello Scoutismo, e ben poco ad una riflessione sugli eventi decisivi del 1927 i quali
diedero un’impronta ben precisa al Corpo Nazionale.
In conclusione di questa introduzione volevo porgere i miei ringraziamenti al Professor Alfredo
Canavero per il tempo cortesemente concesso al fine della stesura di questa tesina. Ringrazio ancora
caldamente i volontari del Centro Studi Scout “Eletta e Franco Olivo” di Trieste per la preziosa
collaborazione sul reperimento di testi e documenti. Un ulteriore ringraziamento va a tutti coloro i
quali hanno avuto la pazienza di rileggere questo testo e che mi hanno fatto pervenire i propri
suggerimenti al fine di migliorarlo. Infine un ultimo ringraziamento ai miei ragazzi del 6° Reparto
di Milano del CNGEI, di cui sono orgogliosamente capo da due anni, e a cui questo lavoro è
dedicato, al fine che possano preservare memoria di quanto accaduto ai loro predecessori scout in
modo che non si possa ripetere più.
4
Capitolo I
Lo Scoutismo in Italia dalle origini alla Marcia su Roma (1907-1922)
1.1 Le origini dello scoutismo nel Mondo e in Italia
Raramente nel corso della storia l’origine di un movimento così ampio e complesso come quello
scout può venir fatto risalire ad una sola persona e a due soli eventi. Lo scoutismo mondiale deve la
sua nascita ad un uomo la cui vita avventurosa gli fornì gli spunti che gli permisero di elaborare la
teoria e la pratica dello scoutismo. Costui è Lord Robert Stephenson Smyth Baden-Powell, noto a
tutti gli scout del mondo come Baden Powell o semplicemente B.P.. Per comprendere come egli
teorizzò il pensiero scout dobbiamo fare un breve excursus sulla sua vita
1
.
Baden-Powell nacque il 22 Febbraio 1857 a Paddington, Inghilterra, da una famiglia della media
borghesia locale. Il padre, un professore di geometria ad Oxford, morì quando il giovane B.P. aveva
solo tre anni. Nel 1876 Baden-Powell iniziò la sua fortunata carriera militare nel 13° Reggimento
Ussari di stanza in India con il grado di Luogotenente. Negli anni ’80 raggiunse uno zio, Generale
nella guarnigione dell’Isola di Malta, dove divenne capo dell’Intelligence militare dell’area
Mediterranea. Ritornato in Africa durante la Seconda Guerra Matabele (1896-1897) si distinse nella
lotta contro gli Ashanti. Per i suoi meriti bellici venne promosso a capo del 5° Reggimento Ussari in
India, ma vi restò solo due anni, dato che ancora il Sud Africa fu scenario di una nuova guerra.
Nella Seconda Guerra Anglo-Boera (1899-1902) egli venne promosso al grado di Colonnello,
divenendo il più giovane Colonnello dell’Esercito Imperiale. Qui si distinse nel celebre assedio di
Mafeking, dove Baden-Powell si trovò circondato da un esercito Boero di 8.000 unità più numeroso
del suo. Dopo 217 giorni l’assedio fu rotto, consegnando Baden-Powell alla gloria. Ma fu a
Mafeking che egli iniziò a pensare allo Scoutismo, giacché organizzò i giovani del villaggio in
gruppi di esploratori (Scout in Inglese) con compiti di ricognizione e spionaggio, utilizzando quindi
la sua esperienza a Malta. Nel 1900 tornò in Inghilterra, accolto come un Eroe nazionale, e fu
promosso a Generale, anche se venne messo a riposo a causa di alcune polemiche sorte sulla sua
conduzione dell’assedio
2
.
Ora libero dai numerosi impegni bellici che venivano richiesti agli ufficiali dell’Esercito Britannico,
poté dedicarsi a quella sua idea, sorta durante gli anni della guerra, che verrà poi chiamata
Scoutismo. Il 1° Agosto 1907 egli organizzò quello che può essere definito come il primo Campo
Scout della Storia, sull’Isola di Brownsea, nei pressi di Londra. Mettendo in pratica le sue
esperienze in campo militare, Baden Powell convocò 21 giovani di ogni estrazione sociale
3
,
facendoli lavorare in piccoli gruppi a contatto con la natura, al fine di far sviluppare loro quelle
caratteristiche di autonomia e solidarietà che aveva visto sorgere fra i suoi “scout” in Africa.
Dalle esperienze raccolte a Brownsea nacque un libro “Scouting for Boys”, pubblicato per la prima
volta in Inghilterra nel 1908, e subito un best-sellers. In questo libro Baden Powell teorizzò il
metodo scout il quale, attraverso la vita all’aria aperta e il lavoro di squadra responsabilizzava i
giovani, gli insegnava il valore della solidarietà e della tolleranza e li educava ad essere buoni
cittadini. Attraverso questo libro il messaggio di Baden Powell poté essere veicolato in tutto il
mondo, e presto sorsero i primi gruppi Scout in ogni angolo d’Europa e del Mondo. L’Impero
Britannico si stava avviando verso il suo declino, ma in quegli anni era ancora la nazione leader nel
Mondo alla quale le élites di tutta Europa guardavano.
1
Tutte le informazioni riguardanti la vita di Baden Powell vengono da questi due testi:
D. SORRENTINO, Storia dello Scoutismo nel mondo: fatti, protagonisti, avventure 1907-1957, Nuova Fiordaliso,
Roma, 1997
W. HANSEN, Il lupo che non dorme mai. La vita avventurosa di Lord Baden Powell, Elle di ci, Torino, 1988
2
Baden-Powell stampò banconote senza l’autorizzazione della Bank of England per poter finanziare le proprie truppe.
Non venne incriminato in quanto era un Eroe nazionale, ma venne precauzionalmente messo a riposo.
3
10 venivano da Eton e Harrow, 7 da Bournemouth e 3 da una scuola per poveri. Il 21° era il nipote di Baden Powell
stesso.
5
Le idee di Baden-Powell giunsero anche in Italia, dove iniziarono a sorgere i primi gruppi Scout già
dal 1910
4
proprio in quelle aree, come Genova e Milano, dove si trovavano gruppi di inglesi che già
avevano avuto un ruolo nella nascita dei primi circoli sportivi
5
che importarono in Italia una
disciplina come il calcio.
In questa fase, che potremmo definire “embrionale”, lo scoutismo Italiano non riuscì a darsi una
forma istituzionale nazionale, ma vi fu un sottobosco di piccole e medie realtà locali che fornirono
l’humus necessario alla nascita del Corpo Nazionale.
Il primo esperimento scoutistico a noi noto fu quello fatto a Lucca da Sir Francis Vane, un nobile
inglese innamorato dell’Italia e della Toscana. Qui nel 1910 egli, in collaborazione con un locale
maestro di ginnastica, tale Remo Molinari, organizzò un primo reparto di giovani esploratori, il
quale ebbe un certo rilievo sulla stampa nazionale
6
e che ottenne perfino un incontro con il Re, nella
sua tenuta di villeggiatura
7
. I gruppi del Vane si espansero anche a Firenze, Como, Genova, Milano
e poi finirono col confluire nel Corpo Nazionale
8
.
Il secondo esperimento avvenne in concomitanza con quello del Vane, anche se all’insaputa uno
dell’altro. Anche questo esperimento avvenne grazie ad una collaborazione anglo-italiana, fra il
dottor James Spensley (già fondatore del club calcistico di Genova) e Mario Mazza, un personaggio
molto attento alla pedagogia in quel frangente storico
9
. Il loro gruppo assunse il nome di REI
(Ragazzi Esploratori Italiani) ed ebbe diffusione nell’area Ligure ma anche in città lontane come
Napoli
10
. La maggior parte della REI finì col confluire nel Corpo Nazionale nel 1913-1915
11
.
Storia a parte seguì invece l’ARPI (Associazione dei Ragazzi Pionieri Italiani), nata a Milano per
iniziativa di Ugo Perucci, e successivamente diffusasi nella Venezia Giulia e in Sicilia. Infatti
questo gruppo rifiutò di entrare nel Corpo Nazionale e rimase indipendente fino al 1927-1928
quando seguì la sorte di tutte le altre associazioni giovanili venendo disciolta
12
.
Viene ora da chiedersi quale sia potuto essere il motivo di questo grande successo dello scoutismo
in Italia, e più in generale nel Mondo. Esso dava una risposta a due richieste importanti che
giungevano dal ceto borghese medio-piccolo, ma anche della grande borghesia, che fu il principale
serbatoio di iscritti per lo scoutismo delle origini. Esso dava una risposta ai ragazzi, i quali
trovavano nello scoutismo un modo per uscire da quella struttura familiare rigida che imperava
all’epoca
13
, dandogli una valvola di sfogo che gli permettesse di vivere esperienze diverse.
Dall’altro lato dava ai genitori un’istituzione che propugnava valori positivi (patriottismo,
solidarietà, educazione all’autonomia) che erano propri di quel ceto sociale e che affiancava e
integrava la scuola.
Proprio a questo ceto, una classe media laica di ispirazione risorgimentale che si riteneva “custode
dello stato nazionale contro la duplice minaccia della rivoluzione socialista e della riconquista
cattolica”
14
, si rivolse la proposta del Corpo Nazionale, e ne fu la ragione del suo clamoroso
successo.
Fondatore e ispiratore di questo Ente fu Carlo Colombo, nato nel 1868 da una famiglia borghese
Piemontese e assistente alla cattedra di Podologia dell’Università di Torino.
4
M.SICA, Storia dello scoutismo in Italia, La Nuova Italia, Scandicci, 1987, pp. 11-21
5
Si guardi ad esempio alla nascita del Genoa Cricket and Football Club di Genova nel 1896 ad opera del dottor
Spensley o del Milan Cricket and Football Club di Milano nel 1899 ad opera di Robert Kipling
6
M.SICA, Storia dello scoutismo in Italia, cit., p. 13
7
Ibidem, p. 13
8
Ibidem, p. 14
9
Ibidem, p. 15
10
Ibidem, p. 17
11
Ibidem, p.18
12
Ibidem, pp. 18-20
13
Ibidem, p. 9
14
E. GENTILE, Storia del Partito Fascista 1919-1922, Laterza, Roma-Bari, 1989, pp. 70-71