In questo senso, i settori del mercato che più di ogni altro sembrano indicati ad entrare
in sinergia con le nuove tecnologie sono la promozione e in particolare la distribuzione.
La distribuzione, è il settore che vede i maggiori stravolgimenti al suo interno. Elementi
nuovi quali lo streaming o il downloading portano a radicali ripensamenti sul modo di
sfruttare e veicolare i contenuti musicali, mentre diviene sempre più facile fare acquisti
sul web con la carta di credito. Un utente che decide di acquistare un brano non deve più
recarsi in un negozio di dischi: ora può pagare e scaricare immediatamente il brano o
l’album desiderato sul proprio PC, il tutto in pochi minuti. Nascono così veri e propri
negozi online come iTunes Music Store, che mettono a disposizione cataloghi di
migliaia, e in alcuni casi milioni, di brani.
L’artista ha ora la possibilità di arrivare direttamente al consumatore, di consegnare
direttamente il prodotto e di essere realmente indipendente.
In base a quanto detto, la presente ricerca si propone di analizzare i temi cruciali che
infittiscono le problematiche del settore discografico, valutando la sua struttura, le
caratteristiche, le sue meccaniche di funzionamento, i cambiamenti introdotti da
Internet.
L’obiettivo è quello di cercare di individuare quali sono stati i principali cambiamenti
portati dalle nuove tecnologie al settore discografico dal marketing, alla promozione, al
rapporto con il consumatore, dalle strategie di posizionamento, alla distribuzione.
Il rapporto presentato nelle pagine seguenti descrive i modi in cui l’industria
discografica sta rispondendo al consumatore e sviluppando il suo business digitale.
Identifica inoltre i problemi da affrontare e i casi in cui il settore musicale necessita di
un intervento da parte dell’autorità pubblica e dei suoi partner per far fronte alla
pirateria e prevenire l’erosione dei suoi diritti di proprietà intellettuale.
In questo lavoro sono stati analizzati diversi aspetti di questo comparto della gigantesca
industria dell’entertainment e il tutto è stato tenuto insieme costantemente dal filo rosso
della tecnologia; le innovazioni tecnologiche infatti hanno rappresentato e continuano
tuttora a rappresentare il punto di partenza di un nuovo standard produttivo.
2
PARTE PRIMA: IL MARKETING: DAL 33 GIRI A ITUNES E LE
PROSPETTIVE FUTURE.
CAPITOLO 1.
L'AMBIENTE DI RIFERIMENTO: LA DISCOGRAFIA IN ITALIA.
1.1. PROFILO STORIOGRAFICO DEL SETTORE DISCOGRAFICO IN
ITALIA.
Su questo tema un'importante e interessante argomentazione è fornita da uno speciale
pubblicato nel 1995 da Musica&Dischi1, scritto da M. De Luigi2, che a quarant’anni
racconta il settore discografico, il tutto raccolto in un libro ''Storia dell'industria
fonografica in Italia''.3 La moderna industria discografica nasce tra la fine del 1800 e i
primi anni del Novecento, quando entra in scena la nuova tecnologia di fissazione del
suono su un supporto: il fonografo di Edison (1877), seguito dal grammofono di
Berliner (1894).4 Attraverso la fissazione e l'archiviazione della musica su un supporto,
essa diventa ri-producibile e ri-vendibile. Già dieci anni dopo sorgono per la prima volta
problemi diventati a oggi abituali per tutti coloro che operano nel settore musicale, per
citarne alcuni:
- lo stretto rapporto tra hardware e software nello sviluppo di un mercato,
- la tutela dei diritti di autore,
- la guerra fra i diversi sistemi di lettura del suono.5
Nella prima metà del XX secolo, in seguito a questo cambiamento fondamentale di
ottica, l'industria discografica cambia il suo core business dalla gestione dei diritti
d'autore (proventi derivanti dall'esecuzione di brani noti e dalla vendita di spartiti) alla
1
.Mensile dedicato agli operatori del mondo musicale nato nel 1945 a Milano.
2
.Mario De Luigi (Ivrea/Torino, 1944), dal 1968 è direttore del mensile Musica&Dischi, unica testata
specializzata in Italia nel settore fonografico.
3
.M. DE LUIGI, ''Musica&Dischi'', supplemento al n. 716 di Musica&Dischi, Marzo 2008, Milano.
4
.Tratto da M. DE LUIGI, (1995), ''Cinquant'anni di Musica e Dischi'', Musica&Dischi, Agosto, Milano.
5
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, p. 9, supplemento al n. 716 di Musica&Dischi,
Marzo 2008, Milano.
3
produzione e vendita di dischi per la riproduzione casalinga.
1.1.1. I PERIODI DELLA DISCOGRAFIA:
La discografia moderna nasce quindi con la riproducibilità seriale della musica, ottenuta
tramite le tecnologie di registrazione in uno studio: una canzone viene incisa per essere
stampata in migliaia/milioni di copie, virtualmente identiche l'una all'altra.
1.1.1.1. Tappe fondamentali dello sviluppo del mercato discografico nel secolo scorso
fino ad oggi: il ciclo di vita della discografia.
Si possono distinguere sostanzialmente i seguenti periodi della discografia.6
1- LA NASCITA E LA FASE PIONIERISTICA DELLA DISCOGRAFIA: fine Ottocento -
anni Cinquanta del Novecento: Il passaggio dal modello Tin Pan Alley delle edizioni
alla fonografia:
Le edizioni si occupano di gestire i diritti d'autore connessi alle opere musicali.
Si tratta di un modello di sfruttamento preesistente a quello più recente della vendita
dell'oggetto disco.
Il principio delle edizioni è di avere sotto contratto autori prolifici e stimati, le cui
canzoni vengano eseguite il più possibile, di modo da incassare sui diritti connessi e
gestirne lo sfruttamento economico.
E' il modello di Tin Pan Alley, la prima industria discografica dei primi del XX secolo,
con sede a New York, nella strada in cui avevano sede i maggiori editori: deve il suo
nome al suono dei piani verticali usati per far comporre agli autori canzoni, che poi
venivano proposte a vari interpreti.7
Questa prima fase fu di totale innovazione. In tale contesto le aziende discografiche,
muovono i primi passi. In Italia la discografia inizia agli inizi del Novecento con piccole
aziende pioniere come la Fonotipia e nelle filiali che aziende straniere avevano creato in
6
.L. STANTE, La Discografia in Italia, Editrice ZONA, Val di Chiana, 2007, p. 12.
7
.G. SIBILLA, L'industria Musicale, Carrocci, Roma, 2006, p.32.
4
Italia, come fecero la Gramophone e la Pathè. Alcune sopravvissero solo pochi anni;
altre, in percentuale minore rispetto alle prime, continuarono più a lungo la loro attività.
La struttura del settore è molto diversa da quella attuale. L'editore resta ancora la figura
chiave, più che la casa discografica.
Quando un brano diventa di successo le case discografiche ne curano la registrazione in
diverse versioni. La concorrenza non è alta e viene giocata soprattutto tra una decina di
case discografiche che si spartiscono il mercato.
Questa situazione perdura fino all'immediato dopoguerra. In questo momento il
supporto sonoro è costituito dal disco 78 giri.
Alla vigilia degli anni Cinquanta il mercato discografico si presenta in pieno sviluppo.
Le prime statistiche relative alle vendite indicano una cifra di tre milioni di dischi 78
giri, un terzo dei quali di genere lirico o sinfonico, ripartiti abbastanza equamente tra
una decina di case: in questo periodo sorgono la Mayor a Milano e la Via Radio a
Napoli.8
Nell’immediato dopoguerra in Italia le fabbriche di dischi sono cinque, ma
aumenteranno negli anni successivi. La distribuzione viene organizzata con tecniche
moderne, per l’epoca, seppur con dimensioni ancora ridotte.
Secondo De Luigi,9 nel 1948 si ha lo spostamento della competitività sulla forza del
catalogo in termini di ampiezza e profondità. Sempre in questo periodo si inizia a
parlare di una nuova meraviglia tecnologica introdotta negli USA: il disco a 33 e 45 giri
al minuto. L'industria italiana in questo momento risulta però ancora un po' scettica. Ad
esempio su questo fatto Edgardo Trinelli, direttore generale della Cetra e in seguito
presidente AFI, in un intervista confermava la sua fiducia nel 78 giri, dicendo ''non
morirà mai'', minimizzando l'importanza dei nuovi supporti sonori.10
Tra gli anni Cinquanta e Settanta si assiste alla cd. ''era industriale''.11
8
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, MUISICA E DISCHI, 2008, p.16
9
.Dal 1968 direttore del mensile ''Musica e Dischi'', unica testata specializzata in Italia nel settore
fonografico. Responsabile dell'Associazione Nazionale Critici Discografici negli anni '60-'70.
Responsabile del Club Tenco dal 1975 al 2000.
10
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, MUSICA E DISCHI, 2008. p.16
11
.L. STANTE, La discografia in Italia, Editrice ZONA, Val di Chiana, 2007, p.13.
5
2- IL BOOM (anni Cinquanta e Sessanta): I primi dischi microsolco, l’'avvento del
Rock'n'Roll e l'uso dei media come vetrina per i prodotto discografici:
Negli anni Cinquanta l'Italia vive un periodo di incredibile crescita economica, passata
alla storia come ''miracolo italiano''.
Parallelamente il mercato discografico cresce quantitativamente in maniera sostanziale e
l'intero settore sperimenta importanti trasformazioni, dovute a molteplici fattori.
Dal lato dell'offerta, anzicchè concentrarsi su diverse interpretazioni dello stesso brano,
l'industria punta sul continuo lancio di novità.
Questo provoca un cambiamento negli equilibri del settore: l'editore perde il suo ruolo
centrale, già diminuito con i primi 78 giri, e tale ruolo viene assunto definitivamente
dalle case discografiche. Fanno il loro ingresso in Italia le prime grandi aziende
nazionali come la Saar e la G. Ricordi&Company.12 Nel 1951, anche in Italia, arrivano i
primi dischi microsolco, 33 e 45 giri. In questo anno infatti la Cetra immette in
circolazione i primi LP su etichetta Cetra-Soria. All'inizio si tratta in gran parte di
materiale di importazione, soprattutto di musica sinfonica.13 Il mercato microsolco
inizierà a decollare in Italia solo nel corso del 1953 per prendere definitivamente quota
nel 1957, con la conversione alla nuova velocità degli apparecchi di riproduzione. In
questi anni nascono anche l'etichetta Philips, la casa Angelicum, la Italmusica e la
Music.14 Il 1951 è un anno di svolta e è anche l'anno della prima edizione del Festival
Della Canzone Italiana a Sanremo, tappa storica nello sviluppo del mercato musicale
italiano, per l’effetto di influenza che il Festival avrebbe avuto sull'industria del disco, e
per l'importanza da esso occupata nella definizione di quella nuova forma di espressione
che stava diventando la canzone italiana.15 Il Festival porta anche un'ondata di
imitazione, tanto che i Live e i Festival in generale diventano strategici per l'intero
comparto discografico.16 Nel 1952 escono i primi 33 e 45 giri prodotti in Italia e non di
importazione, prodotti dalla VCM.17
12
.L. STANTE, La discografia in Italia, 2007, Editrice Zona,Val di Chiana, par. 2.2.
13
.M. DE LUIGI, Storia dell'Industria fonografica in Italia, supplemento al n. 716 di Musica e Dischi,
Marzo 2008, par. 1, Milano.
14
.Musica e Dischi, n. 716, Marzo 2008, Milano.
15
.M. DE LUIGI, Storia dell'Industria Fonografica in Italia, 2008, p. 17.
16
.L. STANTE, La discografia in Italia, Editrice Zona, Val di Chiana, 2007, p.13.
17
.Nel 1951 entra nel mercato italiano un'etichetta straniera do prestigio, la Pathè, rappresentata in Italia
6
Oltre a queste innovazioni tecnologiche, dal 1953, si verificano trasformazioni
importanti in tema di promozione delle vendite e di pubblicità. Ad esempio è in questo
periodo che la Cetra istituisce e assegna il primo ''disco d'oro'' per il milionesimo disco
stampato.18
Ma l'evento più significativo è rappresentato dall'ingresso sul mercato nazionale con una
filiale autonoma del primo fra i colossi multinazionali, la RCA, inaugurata ufficialmente
nel 1962.
Alla fine del 1953 la struttura di base del mercato Italiano comincia a prendere la forma
che avrebbe dominato fino alla fine del secolo.
Fra le cause che contribuirono all'espansione del mercato fu determinante il ruolo della
TV. A livello musicale, la TV portò gli artisti a raggiungere alti livelli di popolarità.
Altrettanta, l'importanza della radio. Tali mezzi di comunicazione uniti all'ampliamento
del mercato, portano importanti innovazioni sul lato del Marketing: vengono adottate
nuove tecniche di promozione e di vendita.
Accanto alla cura della voce nel lancio di un'artista, acquista sempre maggiore
importanza anche la cura della sua immagine.19 Tra il 1955 e il 1956 grosse novità
arrivano dall'America. Si inizia a parlare sempre più frequentemente di High Fidelity
(Hi-fi), cioè della fedeltà della riproduzione sonora.
L'altra grande novità: il Rock'n'Roll. Il boom della discografia coincide con l'avvento
del Rock'n'Roll, quindi con l'espansione economica del dopoguerra. La musica popolare
trova nuove forme, come il linguaggio trasgressivo di Elvis, nuovi canali grazie al
simultaneo uso di radio e stampa come vetrina per i nuovi artisti, e un nuovo pubblico
rappresentato dai giovani che usano il consumo musicale come segno identificatorio e
di vita per distinguersi dai propri genitori. Fra i primi ''Rocker'' che traducevano nel
gusto italiano i modelli più diffusi dal Rock'n'Roll più plateale statunitense, ritroviamo
Giorgio Gaber, interprete nel 1958 del primo successo r&r italiano ''Ciao ti dirò'', e
Adriano Celentano, che incise per la Music quattro brani del repertorio di Elvis.
dalla VCM. VCM diventerà EMI Italia.
18
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, 2008, Milano, p.18.
19
.L. STANTE, La discografia in Italia, Editrice Zona, Val di Chiana, 2007, par. 2.2.
7
Cantautori, Urlatori e Rockers italiani, stili che nascono in quasto periodo, fecero piazza
pulita di tutto il repertorio tradizionale, che rimase vivo solo per pochi nostalgici, e
recarono un massiccio incremento sul piano delle vendite, convertitesi al 45 giri.
Totali dei dischi venduti:20
ANNO LIVELLO DELLE VENDITE in unità
1956 9,5 MILIONI
1957 12 MILIONI
1958 16,8 MILIONI
Tab. 1: Fonte Musica e Dischi, 1959.
Nel 1961 dopo alcuni avvenimenti, come assorbimenti importanti, la nascita di altre
etichette tra cui la Carosello, giunge una crisi inaspettata provocata soprattutto dalla
decisione governativa di applicare sui dischi una tassa straordinaria del 10%.21 Questo
provoca un'impennata del prezzo di vendita , e il mercato italiano oramai ai limiti della
saturazione con un centinaio di case operanti, non regge il colpo: le vendite ristagnano, i
costi aumentano, e il pubblico risulta disorientato dall'eccessiva massa di produzioni.
Dal lato dell'offerta la crisi porta a una razionalizzazione delle strutture aziendali e a una
concentrazione delle vendite su pochi titoli di successo. Dal lato artistico questi sono
anni di grande fervore: nei primi anni Sessanta nuovi generi fanno il loro ingresso, come
il twist. Essi però hanno un ciclo di vita più breve rispetto al passato. Successivamente
arrivano anche il folk revival e il beat, i cui artisti più rappresentativi, rispettivamente
Bob Dylan e i Beatles, influenzeranno le generazioni anche future. In Italia, queste
tendenze artistiche sono percepite da gruppi come i Dik Dik, i Nomadi e Equipe 84.22
Fino al 1964 l'industria italiana dovrà affrontare momenti di crisi. Per fronteggiare la
crisi, le case discografiche frenano la mano, e si mettono sulla difensiva, orientandosi
verso strutture organizzative più razionali. Dal 1965 arriva sul mercato italiano il nastro
pre-inciso che porta con se vantaggi e svantaggi.
20
.I dati sono forniti da Musica e Dischi, 1959.
21
.L. STANTE, La discografia in Italia, Editrice Zona, Val di Chiana, 2007, p.14
22
.L. STANTE, Profilo Storiografico del settore discografico in Italia, Editrice Zona, Val di Chiana, 2007,
p. 14.
8
Da una parte con lo sfruttamento di un nuovo supporto sonoro c'è la possibilità di
allargare il mercato di riferimento. Dal lato opposto però, questo nuovo supporto è di
più facile contraffazione. Questo primo fenomeno di pirateria dal 1968 in avanti ha
sottratto una larga fetta di vendite: problema questo che si proporrà anche nei decenni
successivi, ancora oggi, in forme e modi diversi.23
3- ALTI E BASSI DELLA VITALITA' ARTISTICA DELLA MUSICA E DEL SUO
IMPATTO SOCIALE E CULTURALE: gli Anni Settanta.
L'ingresso in questo decennio è travagliato. La crisi prosegue anche se si avvertono i
primi cenni di mutamento di rotta. Sotto l'aspetto della produzione si accentua la
tendenza a concedere ampia autonomia alla figura del produttore, mentre il direttore
artistico tradizionale è sostituito dal coordinatore artistico. Anche dal punto di vista
della distribuzione si cercano strade alternative, tendendo sempre alla concentrazione.
Nel 1972 i dischi venduti in Italia ammontano a 26,7 milioni e 5,4 milioni di nastri; di
questi ultimi il 50% del fatturato è intascato dai falsari.24
A livello di pubblico, tra il 1972-1973, si nota in esso un rinnovato interesse nella
musica in generale. Nuovi generi musicali trovano spazio nelle preferenze dei
consumatori: in Italia sorge una nuova generazione di cantautori da De Gregori a
Venditti, sorge anche il ''rock progressive'' della PFM25, e l'avanguardia sperimentale di
Battiato26. A livello internazionale si espande la Disco Music.
Nei primi anni Settanta arriva un'altra batosta, che determina una ulteriore contrazione
del mercato, dovuta all'imposizione dell'IGE dell'8% che porta la tassa sul disco al 18%.
Nella seconda metà degli anni Settanta l'industria sembra aver lasciato dietro le spalle la
congiuntura degli anni precedenti, attraversando una nuova fase espansiva, che si
protrarrà fino al 1981.
Il 1975 e' un anno denso di avvenimenti.
23
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, p. 29, MUSICA E DISCHI, Milano, Marzo
2008.
24
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, allegato al n. 716 di Musica e Dischi di Marzo
2008, Milano, p. 38-39.
25
.Premiata Forneria Marconi, uno dei più interessanti gruppi italiani formatosi nel 1970.
26
.Autore, compositore, interprete , legato a diverse fasi di sperimentazione musicale, dagli anni Sessanta,
quando escono i suoi primi 45 giri.
9
Quello più rilevante riguarda la nascita della prima radio privata italiana: Milano
International.27 Questa spezza il monopolio della Rai e seppur ostacolata da azioni legali
dà il via a un meccanismo di moltiplicazione a catena di emittenti private in tutta Italia.
Nel 1979 saranno quattromila. Per la nostra discografia si apre un nuovo canale
promozionale di straordinaria efficacia.
In questi anni inoltre si registra una maggiore stabilizzazione dei prezzi, che negli anni
Novanta raggiungerà la sua vetta massima con la condanna delle Majors a opera
dell'Antitrust. Il 1978 è ancora un anno florido con un fatturato totale di
centocinquantacinque miliardi di lire. Il 1979 invece porta con se una serie di episodi
segni del malessere del settore, che anticipano il clima di disorientamento che
caratterizzerà il 1980.
Dal 1970 al 1985 si assiste inoltre alla nascita e allo sviluppo dei gruppi di
distribuzione.28
4- IL DIGITALE: gli anni Ottanta e l'avvento del CD:
Già dalla primavera del 1980 la crisi esplode e colpisce prime fra tutte le piccole
etichette indipendenti.
Le cifre della crisi degli anni Ottanta sono sconfortanti non tanto a livello di cifre,
comunque in calo, ma più che altro vista la incapacità di portare e porporre al mercato
nuovi prodotti artistici e musicali.
L'industria cerca di reagire in tutti i modi, cambiando le persone che ricoprivano i ruoli
chiave delle case discografiche, modificando i sistemi di vendita, sperimentando
soluzioni alternative.
L'AFI29 da parte sua intensifica i suoi sforzi affinchè venga varata una legge antipirateria
efficace, dato che, proprio in questi anni si incrementa l'incidenza negativa della
pirateria sulle vendite.30 Dal lato dell'offerta si instaura il progressivo dominio dei grandi
gruppi di distribuzione: RCA, Messaggerie Musicali, Ricordi, EMI, Ri.Fi., che insieme
27
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, 2008, Milano, p.43.
28
.L. STANTE, La discografia in Italia, Editrice Zona, Val di Chiana, 2007, p. 14-15
29
.Associazione Fonografi Italiani
30
.M. DE LUIGI, Storia dell'industria fonografica in Italia, in Musica e Dischi, Marzo 2008, p. 52-53.
10