6
scrittori, cercando di abbracciare quanti più elementi è possibile rilevare dalle
letture, e provando a ricostruire le circostanze in cui cominciano a venire alla luce
sugli scaffali delle librerie.
La loro storia si inserisce nel contesto più ampio dell’evoluzione in rosa della
narrativa contemporanea, unita a un sempre più sentito bisogno di raccontare la di
sé e della propria vita. Vagliando tutti i fronti delle recenti scritture letterarie, ne
emergerà un’indagine sempre più approfondita sui rapporti affettivi e la realtà
umana, insieme a un addolcimento nei toni stilistici.
Immaginando una sinossi della produzione letteraria contemporanea, vi si
osserverà una declinazione verso il noir del classico giallo poliziesco italiano
3
,
una vasta narrativa tendente al sentimentalismo e a tematiche d’amore, e una certa
tendenza all’autobiografismo e a testi dove si rappresenta in forma romanzata
l’intricata diramazione del proprio albero genealogico.
Questa situazione è sintomatica di un’inversione di tendenza avviatasi dal nuovo
millennio, che in letteratura favorisce una poetica del sentimento che sia degna di
dar voce ad una ricerca sui rapporti interumani. Se prima la scena del crimine era
invasa da sparatorie, adesso si preferisce indagare sulle ragioni del delitto e i
motivi del reato, sfruttando le pagine di un libro per sezionare la mente del killer.
Così il rosa si riscatta dal ruolo di “lettura da ombrellone”, e se prima era un
accumulo di luoghi comuni, adesso le parole esprimono un pensiero più profondo.
Infatti attraverso le pagine si sviluppa una ricerca che va a rintracciare
nell’ingarbugliata rete delle vicende sentimentali le cause di un legame che si
scioglie causando sofferenza, o di altri che si creano dopo sentite separazioni.
Più che con quella dei noir, per ovvie ragioni, il fenomeno dei romanzi familiari
si intreccia, e spesso si confonde, con quello dei romanzi d’amore, che negli
ultimi anni da semplice produzione di consumo hanno conquistato uno spazio di
diritto sulla nuova scena letteraria. Questo affrancamento estetico si è svolto
soprattutto sulle pagine dei giovani scrittori. Infatti è principalmente dalle loro
penne fantasiose che si è scatenato lo “tsunami” delle storie sentimentali. Negli
3
Per un approfondimento sull’evoluzione del noir come sottogenere del giallo, si consiglia la
consultazione del saggio di Alice Di Stefano “Tra giallo, noir, epica e dramma: l’unicità di
Romanzo criminale” in Sincronie X,19, gennaio-giugno 2006, Manziana, Vecchiarelli editore, che
offre un’utile panoramica del genere giallo, del suo affrancamento a genere letterario e
dell’insorgere del noir nella narrativa italiana. Inoltre consultare Tirature ‘07,Le avventure del
giallo, a cura di Vittorio Spinazzola Torino, Il saggiatore, Fondazione Arnoldo e Alberto editore,
2007, in cui si propone una carrellata delle attuali tendenze del genere.
7
anni ’90 il panorama narrativo era invaso dall’insorgere del pulp, e dalla
cosiddetta letteratura testimoniale
4
: scene cyber punk alla Santacroce,
ambientazioni suburbane trapuntate di siringhe usate e trafficate da marchettari in
cerca di spiccioli alla Tondelli
5
.
Adesso, invece, si torna ad amare. Anzi, la letteratura è tornata ad essere una
guida per giovani amanti, ma anche per i non più giovani che si concedono altre
possibilità. Persino i cannibali non mordono più, come recita il titolo di un saggio
pubblicato su Tirature ‘05
6
, e se Aldo Nove declina il suo grido rabbioso ad un
miagolio innamorato in Amore mio infinito
7
, Ammaniti pulisce le sue pagine dai
brandelli di sangue e carne spappolata, per ospitare una dolce donzella in Ti
prendo e ti porto via
8
. Entrambi avevano partecipato all’antologia Gioventù
cannibale, ed entrambi fondatori del movimento filosofico - letterario del
nevroromanticismo
9
. Se prima, dunque, la letteratura, riprendendo la Santacroce,
era «una verticale verso la luce»
10
, una linea proiettata verso il vuoto emotivo, e la
scrittura era intrisa di immagini disintegrate in frammenti organici e puzza di
cadavere, adesso quella linea si riadagia nell’orizzontale umano e poetico amore.
La vera svolta è segnata da Tre metri sopra il cielo
11
, la cui vicenda editoriale va
a dimostrare l’orientamento stabilito dalle nuove tendenze letterarie. Infatti il
testo, quando fu proposto nel 1992, non fu accettato da nessuna casa editrice.
Allora l’autore decise di pubblicarlo a sue spese. Queste copie, che circolarono in
4
Per un approfondimento sulle tendenze narrative degli anni ’90, vedi: Filippo La Porta, La
nuova narrativa italiana : travestimenti e stili di fine secolo, Torino, Bollati Boringhieri, 1999;
Accademia degli Scrausi , Parola di scrittore : la lingua della narrativa italiana dagli anni ’90 ad
oggi, Roma, Minimum fax, 1997; Elisabetta Mondello, La narrativa italiana degli anni ‘90, Roma,
Maltemi, 2004.
5
Cfr Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini, Milano, Feltrinelli, 1980.
6
Il saggio citato è “I cannibali non mordono più”, di Gianni Turchetta, inserito nella nota rivista
annuale Tirature ’05, Giovani scrittori e personaggi giovani, a cura di Vittorio Spinazzola, Torino,
Il saggiatore, Fonazione Arnolod e Alberto editore, 2005. In esso viene riportata un’utile
panoramica della produzione giovanile dalla fine degli anni’80 agli anni ’90, concentrando
l’attenzione sull’antologia Gioventù cannibale e sui racconti in essa contenuti.
7
Aldo Nove, Amore mio infinito, Torino, Einaudi, 2000
8
Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via, Milano, A. Mondadori, 1999
9
Gioventù cannibale (a cura di Daniele Brolli, Torino, Einaudi, 1996) è un’ antologia creata allo
scopo di raccogliere le nuove scritture sotto il segno del pulp. Rappresentò un riconoscimento
editoriale, critico, e letterario per tutti quei giovani che fino ad allora avevano scritto al massimo
per Under 25, la collana editoriale fondata da Tondelli al medesimo scopo. Il nevroromanticismo è
un movimento filosofico letterario fondato in occasione dell’uscita dell’album di Garbo Up the
line. Ad esso parteciparono Niccolò Ammaniti, Tiziano Scarpa, Isabella Santacroce, Tommaso
Labranca e Aldo Nove.
10
L’espressione è tratta da un’intervista a Isabella Santracroce redatta su Exibart. Com. Cfr il
link: http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCategoria=45&IDNotizia=20589 (consultato il
21/03/2009).
11
Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo, Milano, Feltrinelli, 2004.
8
fotocopie tra i ragazzi della capitale, vennero subito esaurite. Nel 2004 la
Feltrinelli finalmente si decise a pubblicare il volume, che scalò le vette di tutte le
classifiche, e ne venne tratto anche un film di grande successo
12
. Apre così la
stagione dei romanzi d’amore.
Nel 2005, infatti, il panorama della narrativa italiana è gremito di Cupidi e
fanciulle innamorate
13
. Basti considerare che solo l’anno dopo il successone di
Tre metri sopra il cielo la Feltrinelli lancerà la giovane Giulia Carcasi con Ma le
stelle quante sono, pubblicato nella stessa collana “Super UE”
14
con cui uscì il
libro di Moccia. Nello stesso anno numerosi saranno i volumi pubblicati con al
centro una storia d’amore, che hanno avuto un grande successo, e la cui storia si
sviluppa contemporaneamente a quella dei romanzi familiari - la loro maggior
produzione, come si avrà modo di analizzare in seguito, si registra soprattutto nel
biennio 2004/2005.
Qualche anno prima Cupido colpisce anche le penne dei meno giovani. E ciò
accadde probabilmente dopo quel Va dove ti porta il cuore
15
che, come suggerisce
La Porta, rappresenta «uno dei successi editoriali maggiori degli ultimi anni,
facendo arricciare il naso ad alcuni critici e soddisfacendo palati e gusti
diversissimi»
16
. Il filone del romanzo sentimentale scritto da penne più mature
viene nutrito da scrittrici di un certo spessore, come Luce D’Eramo o Lidia
Ravera.
D’altro canto il romanzo della Tamaro, se costituisce un primo tassello della
produzione dei romanzi d’amore, rappresenta anche un primo esempio di romanzo
familiare, presentando non poche affinità con alcuni di quei testi su cui si
concentrerà questa analisi. Nel libro le pagine ruotano attorno alle parole di zia
Olga, che attraverso alcune lettere racconta alla nipote la sua vita prima come
figlia problematica, e poi come madre. La forma epistolare del romanzo, tra
l’altro, richiama irrimediabilmente la scrittura diaristica della Ginzburg, e delle
sue storie familiari di cui la lettera rappresentò il codice prediletto. Basti ricordare
12
Il film citato è: Tre metri sopra il cielo,di Luca Lucini, sceneggiatura di Teresa Ciabatti e Federico
Moccia, 2004.
13
Per approfondire il successo dilagante dei romanzi d’amore scritti da giovani e indirizzati a giovani,
confronta il numero di Tirature del ’06, Di cosa parlano i romanzi d’amore, a cura di Vittorio
Spinazzola, Torino, Il saggiatore, Fonazione Arnolod e Alberto editore, 2006.
14
Giulia Carcasi, Ma le stelle quante sono, Milano, Feltrinelli, 2005
15
Susanna Tamaro, Và dove ti porta il cuore, Milano, Baldini & Castoldi, 1994
16
Filippo La Porta, La nuova narrativa italiana: travestimenti e stili di fine secolo, Torino,Bollati
Boringhieri, 1999, p.112.
9
i due romanzi epistolari Caro Michele, o La città e la casa, nei quali si affronta la
sofferenza causata dalla sgretolazione di una famiglia approfittando dell’intimità
concessa dal genere, che, a confronto delle altre forme romanzate, si presta
fisiologicamente ad tono più sincero e confidenziale
17
.
Un pò di anni dopo la pubblicazione di Va dove ti porta il cuore, alla fine del
secolo scorso, come spiega accuratamente Maria Sofia Patruzzi nel suo saggio su
Tirature, il romanzo rosa si riscatta finalmente da lettura di consumo e d’evasione
alla Harmony. Si definisce quindi nella sua veste letteraria, presentandosi come
intreccio passionale che punta sul «Pathos dei sentimenti, sul gioco complesso
delle relazioni affettive che complicano ma danno anche significato
all’esistenza»
18
. La Patruzzi, inoltre, mette in evidenza come la maturazione del
rosa vada di pari passo con una sua necessaria separazione dal romanzo di
formazione, con il quale si è identificato per anni, fino al 1980 circa. Separazione
che prende corpo nei personaggi raccontati da Lidia Ravera nel suo romanzo
Maledetta gioventù
19
, dove, secondo il critico, la figura di Carlo va a
rappresentare questa nuova fisionomia del romanzo, in cui «La vicenda
sentimentale non è più l’esperienza centrale di una giovinezza incompiuta che,
proprio attraverso il rapporto con l’altro sesso, porta a termine un processo
formativo»
20
Altrove sono storie di tradimenti, di ingiurie, che spesso rinvangano delusioni
passate, identificazioni irrisolte, rabbie inespresse. Laddove la lente narrativa si
dilata sulle storie dei più adulti, le crepe delle ferite diventano molto più profonde
e difficili da rimarginare, e i fiumi di lacrime si rigettano sulle vicende complesse
raccontate nei nuovi romanzi. Icona del supplizio amoroso fotografato da tutte le
angolature possibili è la scrittura di Elena Ferrante, che, come chiosa Maria
Serena Palieri, «dopo essere stata sulla carta figlia, moglie, madre, proseguirà
nell’indagine dei legami familiari e nel prossimo romanzo ci si presenterà nei
panni di sorella (o di nonna?).»
21
.
17
I testi a cui si fa riferimento sono entrambi di Natalia Ginzburg: Caro Michele, Torino, Einaudi,
1983; La città e la casa, Torino, Einaudi, 1984.
18
Maria Sofia Patruzzi, “Amore e sesso, romanzo sentimentale: l’amore degli adulti”, in Tirature
2000, , a cura di Vittorio Spinazzola, Torino, Il Saggiatore, Fondazione Alberto e Arnoldo
Mondadori, 2000, p. 42.
19
Lidia Ravera, Maledetta gioventù, Milano, Mondadori, 1999.
20
Maria Sofia Patruzzi, saggio cit., p. 45.
21
Maria Serena Palieri, “Il Ferrante Novel”, in Tirature 2000, Romanzi di ogni genere, dieci
modelli a confronto, rivista citata, p. 97
10
Addirittura la Palieri considera tanto importante la sua produzione da coniare
l’etichetta di “Ferrante Novel” per definire tutti quei testi che condividono «quel
mix di stile, contenuti, strategia promozionale, che caratterizza la produzione della
misteriosa Elena Ferrante, e che – a nostro parere – è venuto fondando un vero e
proprio, femminilissimo genere.»
22
Dunque, mentre i fuochi cannibalici si andavano spegnendo alla fine del
secondo millennio, tra gli animi più sensibili si faceva largo un certo bisogno
introspettivo, che sul finire degli anni ’90 proiettiva nel rapporto uomo-donna la
sua cifra tribolatoria. E all’inizio del nuovo millennio si decide di andare molto
più a fondo, e si racconta la famiglia. Un bisogno che trova le sue radici nel più
ampio ritorno al sentimento che si è realizzato negli ultimi quindici anni, e in
particolare nella ricerca inaudita che si rivolge ai rapporti interumani e che emerge
leggendo le ultime scritture.
Nel raccontare la famiglia tali tematiche acquistano maggiore complessità,
essendo poste nel nucleo più profondo della vita societaria, la famiglia, e
sviluppandosi in un arco di tempo lungo e disteso, che spesso ricopre l’intero
Novecento. Quindi, se la tendenza a raccontare di sé e dei rapporti parentali si
genera sulla scia dei romanzi sentimentali – avviata dalle penne dei più giovani e
consolidata dalla forza degli scrittori più adulti - c’è da precisare che, sotto certi
aspetti che riguardano la complessità delle tematiche e le strutture narrative, essa
tendenza arriva a dei risultati letterari più solidi e originali – basti pensare del
livello di ricerca sulla cultura e la società, sulla politica e la storia, che viene
riportata sulle loro pagine.
È però importante ribadire che il tessuto placentare in cui sviluppano i romanzi
familiari è quello delle storie sentimentali. A dimostrazione di ciò intervengono
innanzitutto le coincidenze cronologiche, che vedono incontrarsi il filone delle
storie d’amore scritte dai giovani con il grande successo dei testi che verranno
studiati tra le pagine che seguono. Inoltre ci sono scrittrici che, come la Maraini,
hanno alimentato entrambe le tendenze.
I due tipi di narrativa, le sentimentale e la familiare, sono accumunate dalla
necessità nell’artista di oggi di tornare all’umano e a ciò che lo riguarda più
profondamente: il rapporto con gli altri e con l’altro.
22
Maria Serena Palieri, saggio cit. p.96
11
Bisogno tanto sentito e innegabile che vien da chiedersi se non sia il caso di
proporre ai critici un nuovo dibattito, che vada a definire un “post-neo-
modernismo”: la narrativa dei rapporti interumani.
12
13
CAPITOLO I.
LA NARRATIVA FAMILIARE. STUDIO APPROFONDITO
SULLE OPERE
I.1. Una piccola storia di grandi successi.
Negli ultimi anni i romanzi familiari hanno avuto un enorme successo. Infatti
osservando le statistiche dei libri più venduti
23
, dopo i picchi di vendita segnati dai
gialli e dai noir, si registra un’alta tiratura tra i romanzi di argomento familiare. In
particolare nel 2004 Il dolore perfetto di Ugo Riccarelli, Colomba di Dacia
Maraini, La masseria delle allodole di Antonia Arslan occupano rispettivamente il
sedicesimo, il ventiquattresimo e il venticinquesimo posto dei libri più venduti in
Italia. Altro picco nelle vendite si rileva nel 2007: Mal di pietre di Milena Agus,
Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia e ancora La masseria delle allodole di
Antonia Arslan si attestano il settimo, il ventinovesimo e trentasettesimo posto in
classifica.
Nel promuovere questo consenso tra i lettori hanno contribuito indubbiamente i
concorsi letterari. Se si considera che nel 2003 Vita di Melania Mazzucco vinse il
premio Strega, mentre nel 2007 Mille anni che sto qui si aggiudicò la vittoria
dell’altrettanto illustre premio Campiello, evidente risulterà il legame tra i premi e
il diffondersi di questa tendenza narrativa. Infatti, grosso modo la stagione dei
romanzi familiari viene inaugurata nel 2003 con il successo di Vita
24
. Il premio
Strega, fondato nel 1947 dai coniugi Guido Alberti e Maria Bellonci, da sempre
lancia scrittori e opere nelle vette delle classifiche dei libri più venduti. Infatti,
senza andare troppo indietro nel tempo si consideri il romanzo di Paolo Giordano,
23
Si fa riferimento alle classifiche annue dei libri più venduti pubblicate dal settimanale Tuttolibri,
inserto de La Stampa. Sul settimanale le classifiche vengono pubblicate la prima settimana di
gennaio.
24
Prima del 2003, tra i romanzi di argomento familiare in Italia troviamo: Susanna Tamaro, Va
dove ti porta il cuore, Milano, Baldini e Castoldi, 1994; Margaret Mazzantini, Il catino di zinco,
Venezia, Marsilio, 1994; Alessandra Lavagnino, Le bibliotecarie di Alessandria, Palermo,Sellerio,
2002.
14
La solitudine dei numeri primi,
25
che dopo aver vinto l’edizione del premio Strega
2008 è salito in cima alle graduatorie delle vendite.
Non a caso nello stesso 2003 la Longanesi propone alla scrittrice Francesca
Marciano di pubblicare in Italia La casa rossa, già edito da una casa editrice
americana. Tale proposta da parte della famigerata casa editrice, segnale di un
interesse ormai forte verso questo nucleo narrativo, viene riferito dalla scrittrice
ad un’intervista a Stradanove:
Sono stati i miei editori americani a sollecitarmi a scrivere un secondo romanzo
per loro, e così è nata Casa Rossa, che ho scritto in inglese, per Pantheon. Anche
questa volta, solo in un secondo momento la Longanesi si è fatta avanti: il suo
direttore editoriale Luigi Brioschi ha creduto moltissimo nel manoscritto e l’ha
voluto acquistare per l’Italia. Naturalmente ci tenevo moltissimo che il libro
uscisse anche qui.
26
Dal 2003 al 2006 il panorama della narrativa italiana si infittisce di romanzi di
argomento familiare
27
; infatti, dopo una piccola pausa nel 2007, tornano a
riempire le librerie nel 2008
28
, dopo la vittoria del Campiello da parte di Mariolina
Venezia con Mille anni che sto qui. L’anno in cui vinse la Venezia partecipò,
aggiudicandosi il secondo posto in classifica, Milena Agus con Mal di pietre,
storia di una nonna, della sua vita e delle sue travagliate vicende sentimentali
29
.
Oltre la pubblicità offerta dalle premiazioni ai concorsi, fattori di natura sociale
ed economica, soprattutto ragioni di mercato, hanno stimolato gli editori ad
investire in queste storie. Nella maggior parte dei casi sono state grandi case
editrici, aziende di alto calibro e potenza nel mercato, a pubblicare romanzi di
argomento familiare: soprattutto la Rizzoli che, investendo su di loro, ha lanciato
una vera e propria moda narrativa. Infatti nel 2003 la stessa Mazzucco lavorò con
la Rizzoli nella prima edizione di Vita, che l’anno successivo promosse la
25
Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi, Milano, Mondadori, 2008
26
L’intervista a Francesca Marciano su La casa rossa è tratta dal sito www.stradanove.net,
(visitato il 02/02/2009
27
Nel 2003 vengono pubblicati: La casa rossa di Francesca Marciano; Vita di Melania Mazzucco.
Nel 2004 Colomba di Dacia Maraini; La masseria delle allodole di Antonia Arslan; Il dolore
perfetto di Ugo Riccarelli. Nel 2005 Mentre dorme il pescecane di Milena Agus; Tutto su mia
nonna di Silvia Ballestra; Nel 2006 Mal di pietre di Milena Agus; Mille anni che sto qui di
Mariolina Venezia
28
Nel 2008 esce Un cappello pieno di ciliege romanzo postumo di Oriana Fallaci; Ovunque io sia
di Romana Petri; Ali di babbo di Milena Agus; Conta le stelle se puoi di Elena Loewenthal.
29
Per un approfondimento su Milena Agus si rimanda al prossimo capitolo
15
pubblicazione di Colomba di Dacia Maraini e de La masserie delle allodole di
Antonia Arslan. Sicuri del successo finanziato dalla Rizzoli, negli anni successivi
anche altre grandi major dell’editoria hanno investito nei romanzi familiari: ad
esempio nel 2004 la Mondadori pubblica Il dolore perfetto di Ugo Riccarelli e nel
2005 l’Einaudi Tutto su mia nonna.
In altri casi, invece, giovani case editrici emergenti nel panorama del mercato
librario, hanno puntato su questo successo per rafforzare la loro importanza
commerciale: basti pensare alla casa editrice Nottetempo, che ha pubblicato tutti i
romanzi di Milena Agus e tanti altri di questo genere
30
.
Il caso della Feltrinelli con Moccia e poi con la Carcasi, e adesso la Rizzoli con
le storie familiari, dimostrano come l’industria libraria colga in anticipo un
movimento narrativo, e vi investe affinché diventi un successo letterario. Un testo
viene pubblicato, infatti, solo se questo può assicurare un ritorno nei guadagni
dell’azienda, come chiosano Janine e Greg Brèmond ne L’editoria condizionata:
Attraverso la comunicazione sul libro e la diffusione, le major influenzano i
comportamenti d’acquisto. Parallelamente, il contenuto dei libri è sempre più
sotto l’influenza del marketing e molti libri sono “costruiti” in funzione degli
imperativi della promozione.
31
Ciò convalida un discorso di negoziazione tra il mercato editoriale e le richieste
del pubblico: una casa editrice promuove la pubblicazione solo di quei testi di cui
ha la certezza che riscuoteranno un grande successo. Questa certezza la rilevano
dalle analisi di mercato, attraverso dati statistici dei libri più venduti nelle
maggiori librerie, sulla base di indagini effettuate settimana per settimana. Inoltre,
le stesse major, attraverso le pubblicità e altri mezzi di promozione, diffondono
nell’immaginario collettivo la certezza che quel libro sarà una lettura
indimenticabile, e così facendo ne facilitano la diffusione. Ad esempio, in
copertina si inseriscono frasi avvincenti che trascinano il lettore nella storia,
oppure sintetizzano i contenuti più ammiccanti del testo nella piccola recensione
inserita nella quarta di copertina.
30
Per un approfondimento sull’attività editoriale della casa editrice Nottetempo, si rimanda al
prossimo capitolo.
31
Janin e Greg Brèmond, Editoria condizionata, Milano, edizioni Silvestre Bonnard, 2003, p. 27