2 Introduzione
“Adesso che avevo trovato tutte le risposte mi hanno cambiato le
domande”1. Questa famosa vignetta attaccata su una porta del California
Institute of Technology spiega meglio di molte parole come negli ultimi
decenni ci si sia trovati a risolvere problemi che sono frutto della loro
stessa evoluzione.
La sensazione di disorientamento deriva dal fatto che giorno per giorno
la tecnologia spinge il progresso a fare continuamente un passo avanti e
quindi chi osserva le dinamiche settoriali vede una serie infinita di forze
che si spinge sempre più oltre, ma ognuna ha una direzione diversa, e se
tutti erano partiti dallo stesso punto, ci chiediamo quale sia la meta
finale. Questa sensazione è del tutto simile a quella che si prova
guardando quei puzzle 3D che sono fatti da tanti piccoli poligoni di
colori diversi e forme diverse: sembrano sparpagliati a caso senza
nessuna regola. Invece basta fare un passo indietro e osservare il puzzle
da distanza, sforzando un po’ la vista; ci si accorgerà che il tutto si
mescola in un indistinto all’interno del quale si vede perfettamente un
nuovo disegno ben più nitido.
Fuor di metafora il nostro obiettivo deve essere quello di ricercare il
punto di vista migliore. Il trade-off si evidenzia tra una visuale troppo
ravvicinata, che evidenzia i particolari facendo però perdere l’insieme
dei fattori che segnala macro comportamenti importanti e una visuale
che, dalla distanza, non consenta di notare, dando il giusto risalto, i
trend più significativi.
Si tratta di prevedere correttamente le conseguenze nel tempo di
determinati accadimenti legislativi, tecnologici e politici, è necessario
1
Tratta da 10 Nobel per il futuro, Catalogo 1993-1997 © Hypothesis
Introduzione 3
individuare con certezza i fattori che, nel medio periodo, si riveleranno
fondamentali per il cambiamento, senza confonderli con altri che
possono solo sembrare altrettanto rilevanti. Nel 1995, con la fine del
monopolio nelle telecomunicazioni cellulari in Italia, si prevedevano2 12
milioni di clienti nel 1998 e 20 milioni di clienti nel 2000. In realtà i 20
milioni di cellulari sono stati raggiunti già nel 1998. Sono casi di
successi grandiosi che hanno superato le aspettative. Ma esistono anche
centinaia di esempi contrari, di grandi innovazioni tecnologiche che
sono rimaste ai nastri di partenza per un qualsiasi problema commerciale
o di standard. Si prevedeva per il 1999 la morte della tastiera a causa
dell’utilizzo di software di dettatura vocale; ebbene, questi software
esistono, ma la loro diffusione è ancora minima. Oggi le previsioni
dicono che nel giro di pochi anni assisteremo alla scomparsa di tutti i
mezzi di telecomunicazione atti esclusivamente alla trasmissione di un
singolo tipo di informazione. Conseguentemente si prevede
l’integrazione di ogni tipo di trasmissione in ogni strumento: telefono,
televisione, video-conferenza e ogni altro servizio interattivo. Possiamo
crederci?
2
Mc Kinsey 1995
Capitolo 1
IL SETTORE DELLE
TELECOMUNICAZIONI
1.1. PREMESSA
Nell'ultimo decennio, telecomunicazioni e Information Technology
hanno subito un'importante evoluzione in ognuna delle nazioni più
avanzate del mondo. Un sentiero che ha portato questi due ambiti ad
accrescere la propria influenza su ogni particolare della società moderna.
Si stima che più del 50% del PIL degli Stati Uniti, Europa occidentale e
Giappone derivi da attività tecnologiche relative all’informazione3.
Nelle società industrializzate si assiste effettivamente al passaggio dalla
cosiddetta economia dei servizi quella dell’informazione.
Nel giro di pochi anni potremmo veramente non essere più in grado di
riconoscere quali sono i confini del settore delle telecomunicazioni.
Settore che per decenni ha attraversato un periodo di sostanziale stabilità
3
Palvia S., Palvia P., Zigli R. (1992)
6 Cap. 1 - Il settore delle telecomunicazioni
assicurata, dal lato della fornitura dei servizi, dal regime di monopolio,
esercitato attraverso l’istituto delle concessioni, e, dal lato delle
infrastrutture e della componentistica, da un regime oligopolistico di
mercato. Quest’ultimo era un effetto dei monopoli pubblici perché
accordi di acquisto esclusivo da parte del gestore monopolista
permettevano la sopravvivenza di pochi manifatturieri. Si instaurò,
quindi, un regime di monopsonio, con la presenza di un solo acquirente
e di un'offerta costituita da una pluralità, anche se molto ridotta, di
grandi imprese. Dagli anni 70, proseguendo con profonde accelerazioni
nel corso degli anni 80 e con radicali mutazioni nell’ultimo decennio, il
settore delle telecomunicazioni e più in generale l’industria della
comunicazione nel mondo ha modificato radicalmente il suo ambiente
operativo e le basi per ulteriori evoluzioni sono state poste. Si sono
ingenerate tensioni evolutive sia sul fronte della domanda di mercato
che dell’offerta. La prima diventa sempre più sofisticata e complessa,
così come poi vedremo nel secondo capitolo, la seconda è passata da
una situazione competitiva che prevedeva prodotti e servizi
sostanzialmente standardizzati e poveri di contenuti ad un nuovo
scenario fortemente aggressivo e altamente mutevole e in cui il
contenuto diventa preminente. Le tecnologie hanno subito un
accorciamento del proprio ciclo di vita, al punto che non si possono
esplicitare previsioni che superino il quinquennio. La tecnologia occupa
un posto fondamentale in questo cambiamento, ma sono le forze
politiche quelle che stanno dando il tempo ai cambiamenti dell’arena
competitiva. L’esempio più clamoroso è dato dai termini con cui si
giunse alla risoluzione del caso AT&T. Nel 1984, il Modification of
1.1. Premessa 7
Final Judgement4 (MFJ) del giudice Green produsse effetti carichi di
implicazioni nel momento in cui smantellò il Bell System, obbligandolo
a privarsi delle sue Local Exchange Companies (LEC). Alle aziende che
risultarono fu proibita la produzione di apparati e componentistica e fu
impedito di raggiungere le lunghe distanze al di fuori della local access
trasport area (LATA).
È necessario considerare la nuova struttura che sta emergendo in
maniera sempre più marcata in tutti i paesi europei. Ad un primo livello
d’analisi è palese come da un settore monopolistico basato quindi su una
sola impresa che impiega una singola tecnologia di base per la
trasmissione dei segnale e una domanda standardizzata, si è passati ad
un settore complesso, dinamico e, soprattutto, globale, popolato da un
considerevole numero di imprese in concorrenza tra loro che si
avvalgono di diverse tecnologie per soddisfare una domanda sempre più
segmentata e con esigenze diverse, non più ancorate all’unico bisogno di
telefonia vocale.
Il presente capitolo è rivolto all’individuazione dei confini settoriali,
tenendo sempre presente che il processo di convergenza fra
telecomunicazioni, information technology e media li rende indefiniti. A
questo processo dedicheremo il paragrafo 3.
Nel quarto paragrafo analizzeremo il ruolo della tecnologia, delle
infrastrutture negli sviluppi del settore.
4
Sancendo l’abuso di posizione dominante, l’antitrust americano ha imposto all’AT&T l’operatività
sulle sole lunghe distanze, e lo scorporo delle compagnie locali (regional bell operatine companies)
per le attività a corta distanza.
8 Cap. 1 - Il settore delle telecomunicazioni
Subito, però analizziamo storia ed evoluzione del settore delle
telecomunicazioni
1.2. LO SPAZIO DI MERCATO
L’industria delle telecomunicazioni comprende tutte quelle imprese
pubbliche e private che producono prodotti e servizi che rendono
possibile la trasmissione di informazioni, usando le tecnologie della
comunicazione. Questo settore avrà un ruolo di fondamentale
importanza per il futuro sviluppo del prodotto nazionale, delle
esportazioni e del mercato occupazionale. È stato stimato per esempio
che per costruire una rete in fibra ottica ad ampiezza nazionale in
Giappone, il mercato dei media e quello delle telecomunicazioni
raggiungerebbero un volume pari complessivamente a 1.230 miliardi di
dollari nel 2010, anno in cui la costruzione sarebbe portata a
compimento. La rete nazionale delle infrastrutture negli Stati Uniti
genererebbe inoltre vendite annuali pari a 300 miliardi di dollari in
numerose industrie. La Francia altresì stima che entro il 2005 il numero
di occupati nel settore dell'informazione raddoppierà fino a 600.000
unità5 Un risultato indiretto di questo fermento è dato dal progressivo
5
OECD (1996) Information Infrastructure policies in OECD countries
1.2. Lo spazio di mercato 9
passaggio, nelle economie più avanzate, dalla produzione ai servizi di
elaborazione delle informazioni. Questa trasformazione nell’offerta
consente agli utenti un rapido accesso ad un’ampia gamma di moderni
servizi di telecomunicazione a basso prezzo, costituendo un fattore
chiave della competitività in molti settori.
Ci si aspetta, inoltre che tale settore diventi il terzo più grande dopo
quello del cibo e delle bevande e quello chimico, in particolare che ben
il 30% delle sue entrate derivi da servizi di trasmissione di dati e
immagini, e non più solo di segnali vocali.
10 Cap. 1 - Il settore delle telecomunicazioni
1.2.1. La struttura dell’offerta
Esemplificheremo la struttura dell’offerta in termini di valore aggiunto,
classificando gli attori in base all’attività svolta. Abbiamo
· gestori di infrastrutture
· produttori di apparati e sistemi di telecomunicazione
· servizi di trasporto
· servizi a valore aggiunto
· contenuti
Mentre in passato la fornitura di servizi, limitati alla telefonia vocale, e
di infrastrutture di rete veniva a coincidere, oggi al contrario a motivo
delle nuove innovazioni tecnologiche, tale situazione è venuta meno.
Da un lato sono oggi disponibili diverse configurazioni di network,
dall’altro si sono moltiplicati i servizi non vocali, cosicché infrastrutture
e servizi rappresentano ora due segmenti di mercato diversi.
Gli apparati e i sistemi sono l’hardware necessario per installare e
utilizzare le reti. L’industria degli apparati rappresenta, infatti, il 23,9%
del totale del mercato delle telecomunicazioni nel 19986. Nella tabella 1
riportiamo la classifica delle prime dieci imprese produttrici di apparati
e sistemi di telecomunicazione, le cui entrate totali per questo tipo di
prodotti ammontano a 131.548.000.000 dollari.
6
Rapporto Assinform 1999 elaborazione su fonti diverse
1.2. Lo spazio di mercato 11
Tab. 1 - Top 20 Telecom eqiupment vendors
Company Headquarters US$ Bilion % change ‘97-‘98 As % of total
sales
Lucent USA 26,8 16.5% 89%
Ericsson Sweden 21,5 10.0% 95%
Alcatel France 20,9i 14.2% 84%
Motorola USA 20,5 -0.7% 70%
Nortel Canada 17,3 11.7% 98%
Siemens Germany 16,8 10.7% 25%
Nokia Finland 14,7 59.4% 94%
Nec Japan 12,6 -13.1% 31%
Cisco USA 8,4 31.2% 100%
Hughes USA 5,7 19.7% 96%
Fujitsu Japan 5,7 -14.8% 13%
Samsung Korea 5,5 8.8% 33%
3Com USA 5,4 -3.3% 100%
IBM USA 5,1 4.0% 6%
Matsushita Japan 4,3 4.0% 58%
HP USA 3,2 9.7% 7%
GEC UK 3,1 8.3% 24%
Qualcomm USA 2,9 65.2% 86%
Bosch Germany 2,8 0.0% 10%
Italtel Italy 2,2 -12.8% 95%
Top 20 205 10.3% 40%
Fonte: elaborazioni ITU, 1999
Sembra di poter osservare che il livello di concentrazione in questo
settore sia abbastanza elevato, ma conviene sottolineare che i dati
utilizzati provengono da fonti diverse e quindi possono sussistere
diversità nelle classificazioni adottate e nell’accuratezza con cui sono
state raccolte le informazioni. Consapevoli di questo, sapendo che il
mercato totale degli apparati di telecomunicazione del 1998 è pari a 206
12 Cap. 1 - Il settore delle telecomunicazioni
miliardi di dollari7, risulta quindi che le prime dieci imprese detengono
il 67,4% di quota di mercato. Il fatto che sembra prevalere un modello
poco concorrenziale, è una conseguenza delle scelte a suo tempo fatte
dagli operatori pubblici per garantire un certo grado di compatibilità
standardizzata e l’integrità della rete. Così sono stati stipulati contratti a
lungo termine fra gestori di servizi e produttori di sistemi e apparati, che
hanno avuto l’effetto di chiudere il mercato ai nuovi arrivati.
Proprio per questo le minacce agli attuali produttori non derivano dai
tradizionali competitori ma da aziende appartenenti a settori affini,
soprattutto alla luce della sempre maggiore convergenza delle
tecnologie, come quelle dei computer e del software. Tanto è vero che
la diffusione delle tecnologie digitali lungo tutto il settore dei media,
intrattenimento, editoria e della comunicazione sta completamente
ridefinendo il settore.
I gestori delle infrastrutture da sempre sono stati coloro che hanno la
proprietà e curano la gestione operativa delle reti di telecomunicazione.
I network-operators svolgono un ruolo di fondamentale importanza
fornendo le infrastrutture di base su cui circolano le informazioni. È
chiaro che questo ruolo è stato svolto prevalentemente da operatori
pubblici. In Europa fino al primo gennaio 1998, i PO (public operator)
avevano il monopolio nelle loro nazioni di appartenenza e, in virtù
dell’obbligo di raggiungere ogni zona e ogni persona all’interno del loro
territorio, sono gli unici operatori che oggi vantano un network
capillare. Tuttavia la liberalizzazione delle infrastrutture induce molti
operatori concorrenti a chiedere le licenze per costruire le proprie reti.
7
Gartner Consulting 1999
1.2. Lo spazio di mercato 13
In Italia il processo è in pieno svolgimento e gli operatori che hanno già
ottenuto la licenza per il network terrestre sono ormai qualche decina.
Per quanto riguarda le comunicazioni cellulari esistono già network
alternativi a quello di Telecom Italia e sono quelli di Omnitel e di Wind.
Il governo italiano ha di recente rilasciato la quarta licenza per la nuova
rete di Blutel.
I primi operatori ad affacciarsi sul mercato italiano delle
telecomunicazioni, hanno investito molto per costruire una propria
dorsale, generalmente mediante alleanze con i proprietari di reti
alternative: Ferrovie, Enel, Autostrade. Molti dei nuovi operatori,
invece, sembrano voler unicamente approfittare della situazione attuale,
in cui l’ex monopolista è costretto ad affittare la propria rete a prezzi
imposti dall’Unione Europea, ed utilizzano la rete di Telecom Italia con
il meccanismo dell’interconnessione. In realtà, quella che era una scelta
strategica obbligata, a causa dei pochi capitali dietro l’impresa o a causa
dell’impossibilità di trovare altre reti alternative a quelle scelte dai first-
comers, potrebbe rivelarsi una scelta vincente a causa degli sviluppi
delle tecnologie wireless che stanno facendo perdere importanza alla
variabile strategica dell’infrastruttura. Ad esempio, i nuovi sviluppi
delle tecnologie a microonde punto-multipunto, permetterebbero di
coprire l’ultimo miglio semplicemente con un’antenna ricevente per
ogni città e delle antenne sopra i condomini che si vuole raggiungere.
14 Cap. 1 - Il settore delle telecomunicazioni
1.2.2. I servizi di telecomunicazione
Nel Panorama of EU Industry 94 i servizi di telecomunicazione sono
definiti come in grado di “permettere un’interconnessione interattiva tra
persone, tra persone e computer e, infine, tra macchine, attraverso molti
differenti media. Essi, inoltre, permettono la diffusione delle
informazioni da un singolo punto a più punti, così come avviene per la
trasmissione satellitare diretta per la televisione o per la trasmissione
dati”.
Per servizi a valore aggiunto s’intende la fornitura a terzi di servizi di
trasmissione arricchiti di componenti a valore aggiunto che vanno al di
là del puro trasporto, impiegando infrastrutture che sono proprie o
possedute dai gestori di infrastrutture. Questi servizi oggi rappresentano
una forte leva competitiva, nel ridisegno delle posizioni nel settore e dei
suoi confini. Oggi anche gli operatori pubblici hanno licenze per la
fornitura di un’ampia gamma di servizi ai loro clienti e questa loro
posizione li rende i service provider dominanti nel mercato, anche se
subiscono la minaccia di una nuova categoria (come già accennato) di
operatori: quelli che fondano il loro business non sul trasporto ma sui
servizi all’utenza.
Per comprendere però meglio quale sarà l’evoluzione che gli operatori
pubblici subiranno, occorre sempre considerare l’ottica del consumatore.
Questi cercherà un pacchetto di caratteristiche, prodotti e applicazioni
che soddisfino un’insieme di bisogni. Questi ultimi vanno dalla TV
interattiva al controllo della salute, dal telelavoro alla messaggeria
1.2. Lo spazio di mercato 15
elettronica, ecc., in sostanza ciò che permette al cliente di entrare nel
mondo dell’informazione.
È da osservare che i servizi a valore aggiunto, nonostante la rilevanza
che potenzialmente potrebbero assumere in una reale economia fondata
sull’informazione, hanno per il momento una diffusione contenuta. La
necessità di affittare le linee dagli OP e il fatto che esistano rilevanti
economie di scopo tra servizi di base e a valore aggiunto spiegano il loro
scarso sviluppo, ma soprattutto il persistere, per il momento del potere
dei vecchi operatori. Comunque, data l’esistenza di molte fattispecie, ci
sembra opportuno dare sin dall’inizio una classificazione del settore dei
servizi a valore aggiunto. Lo spettro varia dai network-oriented
management services che offrono semplici servizi di trasmissione ed
includono servizi verticali, specifici a particolari settori commerciali, e
servizi orizzontali, generali e indipendenti dal settore di appartenenza
dell’utente finale. Concentreremo la nostra attenzione in particolare su
quei servizi che si ritiene avranno un maggiore impatto:
· EDI (Electronic Data Interchange)
· videoconferencing
· on-line database services
· e-mail
· electronic banking services
· telelavoro
· Intelligent Transportation Systems