1. LA PELLE E L’INVECCHIAMENTO
La pelle è un organo dinamico, che si interpone come barriera tra l’individuo e
l’ambiente esterno.
Le sue funzioni sono numerose: protezione dagli agenti esterni, regolazione
omeostatica, prevenzione dalla perdita percutanea di liquidi, elettroliti e proteine,
mantenimento della temperatura, percezione sensoriale e ruolo immunitario.
Proprio per la sua funzione e la sua posizione, la pelle è il maggiore indicatore
visibile dell’invecchiamento; infatti, oltre al processo di invecchiamento biologico,
che coinvolge tutto l’organismo, la cute è esposta anche a fattori esogeni che
accelerano questo processo.
Vedremo prima com’è strutturata la pelle, in seguito i fattori che regolano
l’invecchiamento ed infine gli effetti di questi fattori sulla cute.
1.1. LA PELLE
La sua estensione e’ mediamente di 2 m
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e il suo peso altrettanto considerevole, circa
1/6 del totale dell’individuo, con uno spessore variabile da 0,5 a 2-3 mm.
La cute è un organo epitelio-connettivale, in cui si distinguono epidermide, derma e
ipoderma (i primi due strati sono separati dalla giunzione dermo-epidermica) e in cui
si trovano gli annessi cutanei, quali: peli, capelli, unghie, ghiandole sebacee e
sudoripare (eccrine ed apocrine), fibre nervose e vasi sanguigni.
Figura 1. Schema della pelle in cui si possono vedere i tre strati (epidermide,
derma, ipoderma), gli annessi cutanei, i vasi sanguigni e l’innervazione.
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Figura 2. Sezione istologica della pelle vista al microscopio ottico.
1.1.1. EPIDERMIDE
E’ costituito da un epitelio pavimentoso stratificato cheratinizzato, privo di vasi
sanguigni; ha uno spessore di 0,1 mm circa e si possono distinguere cinque strati:
ξ Strato basale: è il più profondo ed è costituito da cheratinociti, che sono
cellule cilindriche; questo strato, mediante la mitosi, è in grado di
compensare la perdita a livello della superficie epidermica delle cellule
che desquamano, attraverso il processo di cheratinizzazione (durante
questo processo di migrazione, le cellule basali si trasformano e formano i
diversi tipi di cellule che si trovano negli altri quattro strati
dell’epidermide). I cheratinociti poggiano sulla membrana basale, alla
quale sono ancorati da emidesmosomi e aderiscono alle cellule vicine
attraverso desmosomi. Intercalati tra i cheratinociti si trovano i
melanociti, cellule dendritiche provviste di esili prolungamenti
citoplasmatici, al cui interno, a livello dei melanosomi, avviene la sintesi
di melanina;
ξ Strato spinoso: è costituito da cellule disposte in 3-7 strati di forma
poliedrica, ricche di tonofilamenti e collegate tra loro da prolungamenti
citoplasmatici fissati da desmosomi; qui si trovano le cellule di
Langerhans, che sono cellule dendritiche immunocompetenti di tipo
fagocitico e implicate nel riconoscimento di allergeni;
ξ Strato granuloso: è formato da cellule appiattite, disposte in 2-6 strati,
provviste di tonofilamenti e di granuli di cheratoialina (corpi di Odland)
che partecipano al processo di formazione di cheratina;
ξ Strato lucido: presenta cellule piatte priva di nucleo, con limiti
scarsamente distinti e citoplasma che presenta granuli di eleidina,
responsabili dell’aspetto traslucido a livello del palmo della mano e della
pianta del piede;
ξ Strato corneo: presenta cellule (corneociti) prive di nucleo e con organelli
citoplasmatici non riconoscibili; il citoplasma è ripieno di una sostanza
proteica, la cheratina, e la membrana plasmatica è costituita da protine, tra
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cui l’involucrina, che conferiscono una struttura rigida; gli strati più
superficiali sono rappresentati da cellule morte che desquamano e che
vengono sostituite da cellule provenienti dallo strato basale. Tra i
corneociti si trovano i lipidi intercellulari, quali ceramidi, colesterolo ed
acidi grassi che sono organizzati in dischi all’interno di piccoli organelli
citoplasmatici circondati da membrana, i corpi lamellari, chiamati così
per la disposizione a lamelle della frazione lipidica. Lo strato corneo è
ricoperto da un sottile film idrolipidico, che è costituito dal sebo prodotto
dalle ghiandole sebacee emulsionato con acqua proveniente dalla
sudorazione e dai residui di cheratinociti.
Lo strato corneo è costituito per il 70% da proteine, per il 15% da lipidi
ma anche da acqua (15%). Lo stato di idratazione dello strato corneo è
indispensabile, sia per permettere l’attività degli enzimi deputati alla
trasformazione dei lipidi sia per il mantenimento del film idrolipidico. Ci
devono quindi essere delle sostanze igroscopiche; queste sono gli NMF
(Natural Moisturizing Factor): sono amminoacidi e loro derivati,
molecole caratterizzate da basso peso molecolare e molti gruppi polari, in
grado di trattenere l’acqua. Queste sostanze si pensa derivino dalla
fillagrina, una proteina che viene sintetizzata durante il processo di
cheratinizzazione; una volta che la fillagrina ha terminato il suo compito
(formazione della struttura terziaria della cheratina) viene attaccata da
proteinasi formando così gli NMF.
Figura 3. Rappresentazione dell’epidermide:
1) strato corneo; 2) strato lucido; 3) strato granuloso; 4) strato spinoso; 5)
strato basale; 6) giunzione dermo-epidermica.
1.1.2. GIUNZIONE DERMO-EPIDERMICA
E’ uno strato di spessore variabile, interposto fra l’epidermide e il derma; è un
supporto anatomico, una barriera funzionale robusta, ma permeabile e selettiva, tra
derma ed epidermide.
Presenta molecole fibrillari che permettono una perfetta adesione tra i due strati; non
è piatta, anzi, presenta un andamento ondulare con la presenza di papille che
aumentano la superficie di contatto per facilitare gli scambi nutritivi e metabolici tra
i due strati.
Si possono distinguere quattro strati: piano intra-epidermico, lamina lucida, lamina
densa e sublamina densa.
La lamina lucida contiene fibronectina e laminina ed è attraversata da
microfilamenti, provenienti dalla membrana cellulare, che vanno ad ancorarsi alla
lamina densa, che è una struttura non fibrillare, contenente collagene di tipo IV, a cui
sono adese, sul versante dermico, fibrille di ancoraggio.
1.1.3. DERMA
E’ un tessuto connettivale, compatto e ben vascolarizzato che svolge il ruolo di
sostegno alla cute e agli annessi cutanei.
Presenta tre tipi di cellule: i fibroblasti, i mastociti e i linfociti; queste cellule sono
immerse nella sostanza fondamentale (o matrice extracellulare) che è formata da:
ξ glicosamminoglicani (GAGs) quali l’acido ialuronico, in grado di solvatarsi
in acqua, scambiare ioni e far permeare l’ossigeno, i condroitinsolfati, i
cheratansolfati;
ξ proteoglicani: sono dati dall'associazione dei GAG con le proteine nei quali è
facilmente distinguibile il gruppo proteico e i diversi GAG; a questa classe
appartengono i piccoli proteoglicani ricchi in leucina (SLRP) e decorina;
ξ proteine fibrose adesive, presenti anche nella giunzione dermo-epidermica,
quali fibronectina e laminina;
ξ proteine fibrose strutturali: collagene, elastina, fibrillina.
Le proprietà meccaniche della pelle dipendono principalmente da due proteine che si
trovano proprio a livello del derma: il collagene e l’elastina.
La resistenza alla tensione è conferita dalle fibre di collagene, che sono sintetizzate
nei fibroblasti e che costituiscono una complessa impalcatura. Il collagene si
organizza in fasci con orientamento ben definito: ogni fibra è composta da tre catene
sinistrorse di collagene (1000 amminoacidi ciascuna con struttura ripetuta Gly-X-
Pro) superavvolte in un’elica destrorsa. Un mammifero ha circa 30 varianti strutturali
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diverse di collagene e ciascuna forma differisce dalle altre per la sequenza
amminoacidica delle catene e per la funzione.
La flessibilità è data invece dalle fibre elastiche, costituite da polimeri dell’elastina
associati alle microfibrille. Esistono differenti tipi di fibre elastiche: fibre più spesse,
che decorrono parallele alla giunzione dermo-epidermica, e fibre più sottili (fibre di
elaunina e oxytalan), orientate perpendicolarmente alla giunzione dermo-epidermica.
Tutte e tre costruiscono una rete continua di fibre elastiche in tutto il derma.
Nel derma si possono riconoscere due strati:
ξ Derma papillare, che rappresenta la zona di nutrizione per l’epidermide e gli
annessi cutanei; è ricco di capillari, terminazioni nervose e sostanza
fondamentale; è ricco in elastina, le cui fibre sono disposte
perpendicolarmente; il suo nome è dovuto alla presenza di rilievi, le papille,
che aumentano la superficie di contatto.
ξ Derma reticolare, con funzione di sostegno vera e propria, ricca di fasci di
collagene disposti parallelamente all’epidermide e di fibre elastiche sottili
disposte anch’esse orizzontalmente.
1.1.4. IPODERMA
E’ costituito da tessuto adiposo, in cui decorrono fasci di tessuto connettivale che
rappresentano un sito di ancoraggio per il tessuto connettivo del derma ai tessuti
sottostanti.
Il suo spessore e la sua distribuzione dipendono da fattori quali: sesso, età, stato
nutrizionale e fattori ormonali.
1.1.5. INNERVAZIONE E VASCOLARIZZAZIONE CUTANEA
La cute è fornita di una ricca innervazione sensitiva con terminazioni nervose nel
derma e nell’epidermide; caratteristici dispositivi terminali ad anello costituiscono le
fibre nervose sensitive intorno ai follicoli piliferi.
Per la presenza di tale ricca innervazione sensitiva, la cute costituisce un esteso
apparato di senso per la ricezione di stimoli tattili, termici, dolorifici.
Le fibre nervose effettrici del sistema autonomo innervano le ghiandole cutanee e i
muscoli erettori dei peli.
Per quanto riguarda la circolazione sanguigna a livello della cute, le arterie,
provenienti dal sottocutaneo, formano la rete vasale profonda (o sottodermica), dalla
quale si dipartono rami ascendenti che vanno a formare la rete vasale sub-papillare.
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