4
di indagine da svolgere per l’organizzazione dell’aspetto pratico
della ricerca. In alcuni manuali generali sono presenti solo
fugaci cenni nei riguardi della ricezione in Italia delle teorie
sociologiche
4
.
Il sociologo italiano Filippo Barbano mette in risalto l’utilità
dello studio sulla ricezione e sui processi ad essa connessi
5
,
quali la ricezione diretta, mediata, implicita od esplicita.
Nella seconda metà del XIX secolo era presente una
ricezione detta “multipla”, dove un eccessivo eclettismo portava
ad un sovraccarico di ricezioni. “Ma perché il sovraccarico, il
tumulto di ricezioni non si risolva in un nuovo eclettismo è,
appunto, il carattere oggi altamente esposto degli enti cognitivi
e culturali a scenari plurianalitici o interteoretici che rende
necessari…gli studi e le ricerche sulla ricezione di contributi,
apporti, interessi, punti di vista, prestiti”
6
. Le ricerche di questo
genere secondo Barbano sono indispensabili per “fare un passo
avanti rispetto a quel modo… di raccontare la fortuna di questo
o quell’autore, di questo o quel libro”
7
soprattutto ora che
“l’informazione, la comunicazione e quindi la mobilità ed i
trasporti culturali oggi sono vistosamente in aumento , a livello
locale, internazionale e mondiale; per non parlare del
formidabile arricchimento informativo ed interattivo, di
documentazione e di elaborazione offerto dalla computazione
artificiale ed umana. Non è quindi solo la storia ma sono i
processi di mobilità e di esposizione culturale che chiedono
studi e ricerche sulle ricezioni: contestuali, testuali, passive ed
attive (recezioni)”
8
. Barbano prosegue indicando come gli studi
sulle ricezioni permettano fattivamente la ricostruzione dei dati
quello sociologico. La ricezione, non è più passivamente ridotta ad un passaggio di
informazione da una persona all’altra, ma diventa un attivo processo di informazione,
formazione ed elaborazione. Quando la ricezione è attiva si può dunque parlare di
recezione.
4
- Ad esempio si veda F. Jonas in Storia della sociologia, ed. Laterza, Bari,
1989, vol. II, pag. 462.
5
– Prefazione di F. Barbano al libro di R. K. Merton Teoria e struttura sociale, Il
Mulino, Bologna, 1992, pp. XXXIV-XXXIX.
6
– Ibidem, pag. XXXVII-XXXVIII.
7
– Ibidem, pag. XXXVI.
8
– Ibidem, pag. XXXVI.
5
raccolti durante le osservazioni e l’integrazione qualitativa delle
quantità registrate in precedenza, come l’uso delle fonti orali,
dei documenti personali e conversazionali offerti dalle fonti
non-convenzionali del sapere sociale e della vita quotidiana. “E’
sicuramente nel lavoro di ricerca che l’indagine di ricezione si
renderà sempre più efficace ed utile. Non è certo il processo
ricettivo a produrre il testo, ma è invece la traduzione
dell’oggettività sociale, in testualità del fare comunicativo, in
dire testualizzato che rende necessaria l’analisi di ricezione”
9
.
Le lunghe citazioni dalla prefazione di Barbano al libro di
Merton sono state utilizzate per evidenziare l’importanza e le
potenzialità che la ricerca sulla ricezione può sviluppare anche
nel campo sociologico. Tuttavia, nonostante tale riscontro
positivo, tali studi necessitano ancora di un adeguato sviluppo
generale.
L’analisi della ricezione di un singolo personaggio
racchiude dentro di sé una serie di dati che possono offrire una
vasta e specifica comprensione dell’impatto sociale procurato
dalle dottrine espresse. A volte, nella ricostruzione puramente
storica non si pone abbastanza in rilievo come le teorie di un
pensatore abbiano trovato fortuna in determinati ambienti
piuttosto che in altri, e di come tali ambienti abbiano accolto
ed elaborato una parte del suo pensiero tralasciandone il resto,
magari adattando alcune affermazioni al proprio contesto
specifico.
La ricerca si è indirizzata verso lo studio di un personaggio
di primo piano del mondo esoterico, ponendo così in risalto la
crescente e consistente rilevanza sociale che tale fenomeno
ricopre nella società contemporanea. Mutamenti sociali possono
essere causati ed incentivati da fenomeni quali la ricerca verso
nuove forme di spiritualità esoteriche nel duplice ed ambiguo
tentativo di razionalizzare l’irrazionale abbandonando il
contesto di vita moderno. “L’occulto, o in termini più raffinati,
l’esoterico, abbraccia strettamente tutto ciò che viene rilevato
dalla comprensione sociologica della struttura e dei dinamismi
9
– Ibidem, pag. XXXVIII.
6
sociali. Ciò vuol dire anche che un quadro concettuale di
riferimento sociologico può dare una certa organizzazione ed
una coerenza all’ordine dei fenomeni sovrannaturali e del
sortilegio, cioè quello dei fenomeni occulti. Se la sociologia
vuole rimanere al passo con i tempi deve fare i conti con
l’esplosione ed i mutamenti culturali, con la rivoluzione
culturale scaturita dalla società post-industriale e post-moderna.
Questo tentativo di comprendere le forze apparentemente
irrazionali che separano l’apparato istituzionale, esoterico, dalla
società moderna, dalle sue radici culturali, potrà costituire un
preludio fruttuoso per la scoperta sociologica dell’occulto”
10
.
Per uno sviluppo coerente e funzionale della tesi, un
appoggio sostanziale è stato offerto dal corso di Sociologia delle
Religioni. Oltre a fornire una adeguata base teorica generale
delle teorie esistenti, è soprattutto grazie all’aspetto puramente
pratico delle esercitazioni che si è potuta acquisire una solida
piattaforma di conoscenze, penetrando direttamente all’interno
del campo di studio.
In alcune occasioni ci si è infatti resi conto di come taluni
modelli di riferimento (ad esempio un pensatore)
appartenessero a contesti sociali a volte molto differenti fra
loro. Questo fatto si spiegava attraverso la diversa ricezione
sociale che tale personaggio aveva suscitato. Il contesto storico
poteva aver avuto diversi canali di mediazione, e le dottrine
espresse potevano essere estrapolate dal contesto generale per
creare determinati particolarismi.
Il presente studio si basa sulla ricezione in Italia di René
Guénon (Blois 1886 – Il Cairo 1951), metafisico ed esoterista
contemporaneo. Cristiano in seguito convertitosi all’Islam,
legato a diverse obbedienze Massoniche, ebbe anche diverse
esperienze all’interno dell’ambiente occultista. Consacrò la sua
esistenza allo studio della metafisica e al simbolismo proprio
delle religioni, mise in luce le deviazioni presenti all’interno
delle società spiritiche esistenti e propose consistenti indicazioni
10
- E. A. Tiryakian, “Esotérisme et exotérisme en sociologie”, in Cahiers intern de
Sociologie, n.ro 52, 1972, pag. 35.
7
e suggerimenti per la ricostituzione in Occidente di una élite
spirituale.
Guénon non fu uno storico delle religioni
11
né uno studioso
di mitologie comparate o ancora un indianista. Fu tutto questo e
molto di più, integrando tutto il suo scibile con una visione
puramente metafisica e trascendente e proponendosi di
annullare completamente ogni concezione scientifica moderna.
Tuttavia, J. A. Cuttat, un vecchio amico dell’esoterista di
Blois che in seguito sconfesserà tutto il suo passato da
“guénoniano”, ha definito la dottrina espressa da Guénon come
“Un neo-tradizionalismo, come se Guénon avesse ripreso e
inglobato in una conoscenza più vasta facente capo per forza
all’Oriente, le tre tesi fondamentali del tradizionalismo del XIX
secolo (specialmente di Joseph De Maistre e di Lamennais),
vale a dire: l’anti-razionalismo, l’umanità tradizionale come
criterio di verità, e soprattutto il primato spirituale
dell’Oriente”
12
.
Guénon è considerato come il fondatore della specifica
forma tradizionale espressa nel ventesimo secolo, la cosiddetta
“corrente perennialista”
13
. Le opere di Guénon hanno
contribuito ad uno sviluppo sostanziale delle forme tradizionali
dell’esoterismo occidentale del XX secolo, offrendo suggestioni
orientali (indiane ed islamiche) e precisazioni teoriche che
hanno dato luogo ad un esoterismo che cela dentro di sé la
presenza sempre attuale dell’antica gnosi.
Il metafisico francese è riuscito a creare un punto di unione
tra la Tradizione iniziatica Occidentale (ridotta comunque alla
sola Massoneria) e le correnti metafisiche del pensiero orientale.
L’aspetto esoterico, rivalutando la tradizione alchemica
11
- Tuttavia in alcuni trattati del grande storico delle religioni romeno Mircea Eliade si
possono riscontrare alcune affinità di vedute con Guénon, soprattutto in merito al
simbolismo.
12
- J. A. Cuttat, Annuaire de l’E.P.H.E., Vème Section: Sciences religieuses, 1958-59, pag.
68.
13
– A. Faivre, Esoterismo e Tradizione, Elledici, Torino, 1999. pp. 48-52. La corrente
perennialista comprende anche coloro che hanno proseguito l’opera di Guénon, come
Frithjof Schuon (1907-1998), Titus Burckhardt (1908-1984), Michel Valsan (1907-
1974), Marcel Clavelle (1905-1988) e Roger Maridort (1903-1977).
8
medievale, emerge così come una forma di sapere contrapposta
in modo netto a tutte le tendenze razionaliste e positiviste del
pensiero filosofico da Cartesio in poi
14
. Tuttavia l’opera di
Guénon può rappresentare un ulteriore punto d’incontro, infatti
“la prospettiva esoterica, con i suoi metodi simbolico-intuitivi,
fornisce risultati gnoseologici e veritativi (sic) che non solo
possono non essere in contrasto con altre forme di sapere,
incluso quello scientifico attuale, ma possono anche farle
proprie inserendole in un piano gnosico che supera, in
particolare, anche quello teorico-empirico della scienza”
15
.
Guénon viene riconosciuto come un maestro della
conoscenza tradizionale, ed in tale campo era considerato come
“la bussola infallibile” e la “corazza impenetrabile”. Egli stesso
diceva che i concetti espressi nelle sue opere non erano il proprio
pensiero personale
16
, ma la sua persona era il tramite attraverso
cui la Tradizione rendeva nota la sua dottrina perenne: “L’idea di
funzione tradizionale corrisponde a quella di mediazione: nel
caso di René Guénon quest’ultima è stata realizzata fra
l’Universale, ovvero l’ambito della Verità metafisica come
viene ancora presentato dagli esponenti della intellettualità
pura, e il mondo moderno, ossia quella parte di realtà in cui è
venuto progressivamente affermandosi nel corso dei tempi un
modo esclusivamente profano di esistenza”
17
. Per una più chiara
comprensione dell’ambito al quale ci si rivolge, conviene chiarire
cosa si intende per Tradizione: essa è il retaggio sapienziale
trasmesso dal Divino all’uomo, immutabile ed eterno. Entrando
in contatto con tali dimensioni, si opera in un contesto dove il
Sacro è posto al centro della propria esistenza, e dove l’aspetto
metafisico riveste il ruolo di unico riferimento per ogni azione
14
– G. Cognetti , L’arca perduta. Tradizione e critica del moderno in René Guénon,
Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 1996, pp. 7-10.
15
– Ibidem, pag.8.
16
– E’ assai noto il gravoso problema che si pone a chi voglia indagare sulle fonti utilizzate
da Guénon, dovuto anche al fatto che egli ne citi raramente qualcuna. Solo nel suo
giovanile lavoro L’Archeometra (Atanòr, Roma, 1986) Guénon cita espressamente più
volte l’occultista francese Alexander Saint-Yves d’Alveydre (1842-1909).
17
– M. Valsan, La funzione di René Guénon, ed. All’insegna del Veltro, Parma, 1985, pag.
8.
9
svolta. Quando Guénon parla di metafisica, egli non intende per
nulla riferirsi ad una “filosofia” come viene concepita in ambito
moderno; egli suggerisce di intenderne il senso riferendosi ad un
piano essenzialmente superrazionale, esistente al di là di ogni
condizionamento di tempo e di spazio, dove solo la pura essenza
intellettuale può arrivare.
Considerata la vastità degli argomenti trattati, la ricezione di
Guénon è avvenuta in diversi settori, alcuni dei quali però
hanno avuto un ruolo secondario rispetto ad altri. Scarsamente
noto al grande pubblico quand’era in vita, negli ultimi decenni
si è verificato in Italia un interesse diffuso per il recupero
integrale delle sue opere.
La ricerca, avendo quindi come tema un pensatore
metafisico ricollegabile anche a forme di esperienze religiose,
presentava alcuni problemi nell’approccio e nella successiva
tematizzazione. La particolarità essenziale delle esperienze
religiose analizzate riguarda la comunione tra l’aspetto
ortodosso ed essoterico di una religione, con il suo lato
esoterico. Da una parte ci si trovava di fronte la concretezza
ufficiale e riconosciuta di una Dottrina, dall’altra, ci si
imbatteva nella prospettiva più nascosta che integrava quella
palese.
La figura di René Guénon rappresenta quindi un punto di
riferimento determinato e circoscritto, in quanto può essere
inserita in un contesto religioso solo da un punto di vista
prettamente metafisico ed esoterico.
L’esperienza spirituale (attuata sia attraverso la pratica
religiosa sia tramite esperienze esoteriche) costituisce senza
dubbio l’aspetto più consono dove la dottrina Tradizionale
espressa dal pensatore metafisico francese possa rappresentare
un supporto efficace, ma non esclusivo, per accrescere la
propria spiritualità.
Non esiste, e non può esistere, una religione “guénoniana”
che ipoteticamente possa porre la figura di Guénon come quella
di un fondatore di una dottrina; ma il suo pensiero può risultare
efficace per un riavvicinamento ad una pratica religiosa, dove il
10
credente può vedere in Guénon un “chiarificatore” di alcuni
aspetti simbolici della propria religione di riferimento,
attraverso un punto di vista metafisico che si ponga
necessariamente oltre le specifiche caratteristiche del mondo
materiale.
Il pensiero tradizionale di Guénon è quindi servito come un
innesco per rivivificare forme religiose che avevano perso in
precedenza il loro carattere prettamente metafisico ma, con la
stessa intensità, ha cercato di porre chiarezza nel modo più
chiaro e netto possibile all’interno del vasto ambiente esoterico
presente in Occidente. Guénon avrebbe avuto la funzione
provvidenziale di mettere in guardia dai possibili errori che
possono incorrere coloro i quali sono intenzionati a percorrere
una via di realizzazione spirituale; inoltre avrebbe fornito
indicazioni precise per fare in modo di agevolare la
ricostituzione in Occidente di una élite intellettuale.
La ricezione di Guénon nel contesto italiano si è verificata
attraverso dei canali preferenziali ben determinati che hanno
dimostrato una vivacità chiaramente definibile.
Vista la molteplicità degli argomenti trattati nelle sue opere,
l’attenzione si è orientata, di volta in volta, verso differenti
tematiche, in sintonia con le vicissitudini di carattere politico e
culturale, ma anche spirituale e di costume che si sono proposte
all’interno del XX secolo.
Tale ricerca vuole fornire una serie di dati che possano
agevolare la comprensione dell’impatto sociale ottenuto da un
personaggio come Guénon, suggerendo in tal modo delle
specifiche ipotesi sul problema delle ricezione. Attraverso
l’elaborazione dei dati ottenuti, si giungerà in seguito all
formulazione delle tesi conclusive.
11
1. LA RICEZIONE DI GUENON
1.1 Metodologia e ipotesi della ricerca
Con il presente studio si è cercato di fornire un’ampia ma
particolareggiata serie di indicazioni per capire, nella maniera più
chiara possibile, il variegato tessuto sociale esistente intorno alla
figura di René Guénon.
E’ un autore tradizionalista che è stato, finora, poco
attualizzato, nonostante sia stato un riferimento decisamente
importante per alcuni settori non trascurabili della società
italiana.
Mentre, naturalmente, in Francia esistono diversi saggi e
biografie del metafisico francese, in Italia il grande interesse
suscitato dalla sua figura non è stato accompagnato da uno studio
organico, fatto salvo alcuni saggi che hanno rivestito,
recentemente, un valido supporto introduttivo. Eppure, nel
contesto italiano, non mancano segni evidenti che dimostrano
chiaramente come le dottrine espresse da Guénon raccolgano
numerosi consensi: lo sviluppo di gruppi di giovani intellettuali
che si convertono all’Islam dopo aver conosciuto Guénon
18
, la
nascita di centri studi tradizionalisti, il recupero del simbolismo,
lo straordinario sviluppo editoriale che stanno avendo le opere e
gli articoli di Guénon. Accanto a fenomeni che si possono
definire “coerenti” con la linea di pensiero del metafisico
francese, sono tuttavia sorti anche fenomeni più o meno
controversi: la vexata quaestio del recupero della sua dottrina da
parte dell’estrema destra politica, i sentimenti ambigui nei
confronti del pensatore tradizionale presenti all’interno
dell’ambiente massonico ed esoterico.
18
– N. D’Anna, René Guénon e le forme della tradizione, Il cerchio, Rimini, 1989, pag.
201.
12
Sono infine sorti alcuni fenomeni in netta contraddizione
con ciò che ha espresso Guénon: il recupero da parte di certi
nuovi gruppi spirituali della dottrina guénoniana o di una parte di
essa, avendo cura di rimodellarla a proprio piacere;
l’interpretazione arbitraria e personale del simbolismo;
l’utilizzazione, distorcendole malamente, di alcune affermazioni
di Guénon per praticare esoterismo a basso costo, occultismo e
spiritismo e tecniche realizzative che Guénon stesso non avrebbe
problema a definire “contro-iniziatiche”
19
infine l’apprezzamento
formale svolto da alcuni ambienti intellettuali che, partendo da
posizioni positiviste, hanno cercato di rendere Guénon
accessibile e accettabile ad un pubblico più vasto
20
. Quest’ultimo
punto, insieme ad una grandiosa opera editoriale, favoriscono il
rischio di una banalizzazione e di una errata interpretazione del
messaggio di Guénon, e gli ambienti più vicini all’eredità
trasmessa dal metafisico francese lamentano i pericoli insiti in
tali politiche culturali.
Il lavoro da svolgere presentava quindi, in nuce, una mole
consistente di dati da utilizzare. Per lo sviluppo pratico della
ricerca non si disponeva però di un sostanziale contributo teorico,
essendo la ricezione in campo sociologico uno studio che
presentava praticamente nessuna fonte di riferimento.
Si è quindi provveduto alla realizzazione di un nuovo e
personale modello di ricerca, che rispondesse nella maniera più
opportuna ad una completa e logica stesura della ricerca.
Ricostruendo la ricezione di Guénon in Italia attraverso lo
studio della dimensione storica, editoriale e dei gruppi sociali si è
19
– G. Cognetti, op. cit., pag. 286, suggerisce che “Un’ermeneutica tradizionale riscoperta
oltre la radicalità del nichilismo, che non consente di tornare indietro, potrebbe, da un
lato e secondariamente, offrire dei chiarimenti plausibili a proposito dell’accelerazione
degli eventi, che da tempo diversi ricercatori sottolineano, e del parallelismo di una
serie di fenomeni socio-storici constatabili in diverse zone del pianeta, non riconducibili
a relazioni causali; dall’altro e principalmente…potrebbe comportare una riabilitazione
della storia non più come temibile onnivoro ideologeme ma come mito, in termini
positivi e liberatori, produttivi di senso, con tutta la forza veritativa racchiusa nel “Fiat
Lux” delle sapienze tradizionali e di ogni iniziazione”.
20
– N. D’Anna, op. cit., pag. 202-203.
13
potuto quindi disporre di una valida traccia di sviluppo e di
analisi della ricerca.
Tramite lo studio del contesto storico all’interno del quale si
è verificata un ricezione della figura di Guénon, è stato possibile
individuare chiaramente quali sono stati i canali d’introduzione,
nonché i personaggi e gli ambienti che hanno reso concreta la
conoscenza del pensiero tradizionale guénoniano. Ci si renderà
conto dell’estrema vivacità del contesto esoterico-occultista
italiano prima della seconda guerra mondiale, di come i primi
tramiti siano stati successivamente ancora attivi per molto tempo,
del disorientamento verificatosi nel dopoguerra in concomitanza
con la morte di Guénon, della recente riscoperta delle dottrine
tradizionali grazie ad una vigorosa rinascita di nuove forme di
spiritualità.
La dimensione editoriale evidenzierà come in Italia si siano
pubblicate tutte le opere di Guénon, scritti articoli su riviste di
ambienti diversi, pubblicati recentemente saggi sul metafisico
francese. I dati forniti permetteranno di capire le politiche di
scelta editoriale delle case editrici in funzione della stampa delle
opere di Guénon, inoltre si analizzerà lo sterminato mondo delle
citazioni, notando come queste siano alquanto numerose, e di
come il metafisico francese sia in proporzione poco tematizzato.
Infine la dimensione dei gruppi, delle associazioni e dei
centri studi, svolge un approfondimento sulle realtà sociali
esistenti in Italia, dimostrando l’eterogeneità e la vitalità di tale
ambiente.
Tenendo presente le premesse descritte precedentemente, si
è quindi cercato di seguire un piano di lavoro che indirizzasse la
ricerca verso una funzionale investigazione ed una ordinata
compilazione.
L’individuazione dei settori specifici verso i quali incanalare
lo studio, ricopre il primo aspetto teorico della ricerca. Tali
settori, una volta chiariti, devono essere valutati tenendo
necessariamente in considerazione la specificità dell’aspetto
storico, politico, sociale e culturale dell’ambiente a cui fa
riferimento Guénon. Attraverso un’attenta ricerca bibliografica si
14
possono tracciare le prime linee generali da seguire, in modo che
anche il lavoro pratico di raccolta dei dati all’interno dei contesti
di ricezione abbia una sostanziale base di riferimento.
Lo schema elaborato funge da guida per lo sviluppo di uno
studio scientifico di sociologia applicata allo specifico campo
della ricezione di un modello. Non trovando suggerimenti e
riscontri simili presso le pubblicazioni consultate, si è stilato uno
schema originale, tenendo in considerazione l’ambiente e il
contesto temporale proprio della figura di riferimento della
ricerca: René Guénon, pensatore tradizionale ed esoterista
francese contemporaneo.
La ricerca è stata suddivisa in tre differenti dimensioni di
riferimento iniziali:
- Dimensione storica;
- Dimensione editoriale;
- Dimensione dei gruppi sociali.
Ogni originaria dimensione racchiude al suo interno altre
sotto-dimensioni più specifiche.
L’analisi della dimensione storica rappresenta un’ottima
fonte di ricerca e di elaborazione dei dati raccolti, considerando
che lo studio delle dimensioni rimanenti deriva dalla
ricostruzione storica della ricezione di Guénon.
Notando come l’interesse sociale maturato per il metafisico
francese presenti un andamento assai incostante nell’arco di
tempo analizzato, si è quindi resa opportuna una divisione
temporale che tenga in considerazione, attraverso i mutamenti
anche sociali, la differenza di attenzione suscitata.
La dimensione storica possiede tre indirizzi di ricerca:
- Il primo approccio ricettivo antecedente la seconda guerra
mondiale;
- La continuazione dell’interesse nel dopoguerra;
- La nuova e vivace attenzione degli ultimi decenni.
All’interno delle precedenti dimensioni è stato sviluppato uno
studio che seguisse :
- La prima scoperta dell’autore;
- I mediatori che hanno introdotto il soggetto;
15
- Il contesto nel quale si è sviluppata l’attenzione;
- Le motivazioni che hanno portato ad interessarsi di Guénon.
Il riscontro editoriale di Guénon risulta un solido supporto
di comprensione per lo studio sociologico. Attraverso l’analisi
delle case editrici si può tracciare un primo profilo della
dimensione sociale, sia analizzando il fenomeno quantitativo
delle pubblicazioni, sia utilizzando in maniera opportuna i dati
delle politiche di scelta editoriale adottate dalle edizioni
consultate. Anche in questo contesto risulta opportuno, nella
valutazione dei dati, tenere necessariamente presente l’ambiente
politico e culturale all’interno del quale vengono stampate le
pubblicazioni.
La dimensione editoriale presenta le seguenti sotto-dimensioni:
- Opere di Guénon pubblicate in Italia;
- Articoli di Guénon pubblicati presso riviste italiane;
- Libri che tematizzano la figura e l’opera di Guénon;
- Articoli con riferimenti alla figura e all’opera di Guénon;
- Citazioni apparse all’interno dell’editoria italiana;
- Questionario sulle principali case editrici che hanno nel
catalogo opere di e su Guénon.
Nell’analizzare i gruppi sociali si pongono ulteriori
problemi di approccio, di sensibilità e di coinvolgimento. Il
contesto sociale presenta sia individui singoli, sia associazioni o
realtà più o meno nascoste con appartenenze e pratiche diverse e
non facilmente catalogabili.
La dimensione delle associazioni e dei centri studi presenta
le seguenti sotto-dimensioni di ricerca:
- Questionario su gruppi che ritengono la figura di Guénon
come modello di riferimento.
- Analisi di gruppi sociali che presentano un approccio
ortodosso al pensiero di Guénon;
- Analisi di gruppi sociali che presentano un approccio
eterodosso e frammentario nei confronti delle tesi espresse da
Guènon;
16
Per la raccolta dei dati utilizzati per la stesura della ricerca si
è fatto uso di questionari specifici, sia per il contesto editoriale
che per quello dei gruppi sociali. Soprattutto in quest’ultimo
campo, tuttavia, è risultato alquanto difficile delineare in maniera
schematica (come il questionario favorisce) condizioni che
esprimono una forte componente spirituale, difficilmente
riportabili in un’indagine di tale tipo. In ogni caso si è cercato di
ovviare a questo problema elaborando le risposte con uno stile
più discorsivo. Dove, al contrario, è stato possibile utilizzare
pienamente il questionario, si è ricreato uno stile sintetico e
schematico.
Lo studio suggerisce quindi una serie di ipotesi a cui si
tenterà di fornire tracce di risoluzione.
1) La prima introduzione di Guénon nel contesto italiano si
è verificata in ambienti esoterico-occultisti ben
circoscritti, ma estremamente attivi, favoriti dal clima
politico e spirituale allora esistente.
2) L’opera di Guénon è stata recepita da diversi ambienti
sociali, ma ciò ha portato ad una interpretazione non
univoca e a volte eterodossa del suo messaggio, anche
all’interno del mondo più vicino a Guénon, quello
islamico. Alla morte del metafisico francese, mancando
il punto di riferimento, sono sorti problemi di
“successione” e di disparità dottrinali che hanno avuto un
ruolo anche nel contesto italiano.
3) Il problema del recupero da parte dell’ambiente politico
di estrema destra del pensiero guénoniano viene ormai
dibattuto da decenni, lasciando tuttavia insoluti una serie
di dubbi. Non confondendo l’aspetto di Guénon
propriamente metafisico, e quindi super partes, con il suo
ruolo di suggeritore e chiarificatore dell’ “età oscura”, si
tenterà in merito di esporre alcune ulteriori
chiarificazioni.
4) Dopo che la figura e una parte dell’opera di René
Guénon sono state per anni conosciute e gelosamente
custodite da un ristretto numero di persone, negli ultimi
17
decenni si è verificata una massiccia pubblicazione di
ogni scritto dell’esoterista di Blois. Il tessuto sociale
italiano ha ricevuto una mole molto ampia di nozioni di
cui ignorava i fondamenti. Se tale fatto è dovuto
principalmente ad una nuova richiesta di spiritualità, ma
anche dal fascino sempre esercitato dalle teorie
tradizionali, è innegabile che ciò comporta una sorta di
individualizzazione generale del messaggio guénoniano,
fatto quanto mai distante da ciò che il pensatore
metafisico francese si auspicava quando era ancora in
vita.
5) Recentemente si è verificato un certo interesse verso il
pensiero guénoniano, dopo anni di oblio, anche da parte
di un certo settore del mondo accademico. E’ tuttavia
possibile inserire, conciliare e fare accettare
tranquillamente dalla cultura contemporanea un così
radicale negatore della validità del pensiero filosofico
moderno?
6) Le critiche più acute nei confronti di Guénon sono state
formulate da una parte del mondo cattolico, nondimeno
in tale ambiente esercita una sorta di attrazione e di
notevole rispetto al di là delle inconciliabilità dottrinarie
profonde e nette.