II
considerato, individuando quelle variabili che influenzano
l’acquisto di autovetture rendendolo più o meno probabile.
Infine, abbiamo realizzato una classificazione del territorio sulla
base della combinazione di questi fattori, ottenendo una
ripartizione della regione di studio in aree omogenee rispetto le
variabili considerate: tale suddivisione rappresenta una preziosa
fonte informativa per raffinare le strategie di vendita sul territorio
e compiere azioni mirate di geomarketing sviluppate ad hoc sul
cliente.
Il piano di lavoro di questo studio è articolato in quattro parti.
Nel primo capitolo vengono introdotti alcuni concetti riguardanti
l’attuale panorama economico, le più recenti strategie di
marketing adottate dalle imprese (one-to-one marketing,
segmentazione del mercato, geomarketing) e i principali
strumenti necessari per questo genere di studi.
Nel secondo, vengono trattate ancora delle tematiche prettamente
concettuali: illustriamo infatti una serie di definizioni e modelli
teorici a completamento del bagaglio informativo necessario per
una miglior comprensione del caso di studio.
Il terzo capitolo è dedicato alla parte operativa dell’analisi
condotta: vengono quindi descritte le fasi di lavorazione, i
modelli impiegati e i risultati ottenuti con un’opportuna
interpretazione delle stime.
Il quarto ed ultimo capitolo riepiloga l’iter seguito fino a quel
momento, mostra i limiti e le problematiche incontrate e propone
possibili sviluppi di tale analisi.
III
RINGRAZIAMENTI
Un primo ringraziamento va al Dott. Stefano Duccio Gazzei,
oltre che per il valido aiuto fornitomi, per la pazienza e
disponibilità avuta nei miei confronti.
Un secondo, ma non per importanza, doveroso grazie va a tutto
lo staff della G&O srl, nelle persone di Cesidio, Augusto,
Massimo ed Annabruna, per l’aiuto ed il supporto logistico
fornitomi durante i mesi di formazione.
Desidero porgere un ulteriore grazie ad Andrea e Massimiliano,
preziosissimi nell’aiutarmi a reperire anche le informazioni più
introvabili.
Infine, desidero ringraziare i miei genitori, per avermi permesso
con il loro sostegno ed i loro sacrifici di conseguire questo
importante traguardo della mia vita.
1CAPITOLO 1
NOZIONI TEORICHE PRELIMINARI
1.1 L’attuale scenario di marketing
In un ambiente economico complesso e frammentato, le imprese
avvertono la forte necessità di utilizzare al meglio le risorse di cui
dispongono, razionalizzando ed ottimizzando gli investimenti,
incrementando i profitti e riducendo i costi, oltre che individuando sul
territorio le potenzialità non sfruttate.
Un’ adeguata strategia di mercato non può che fondarsi su una
comprensione quanto più completa possibile dei fenomeni e delle
situazioni che caratterizzano l’ambiente nel quale si colloca un’
impresa.
La conoscenza approfondita delle evoluzioni in atto nelle diverse
situazioni di mercato può dunque contribuire a definire meglio le
costanti del cambiamento, distinguendo ciò che ha una reale
consistenza ed importanza da quanto invece è solo il riflesso di mode
o formulazioni generiche (W. Scott, 1991).
2Alla luce, infatti, dei mutamenti dello scenario competitivo, con
l’aumento della concorrenza sempre più abile (favorito anche
dall’apertura dei mercati ai competitori esteri) e con la rivoluzione
degli stili di vita e delle esigenze dei consumatori (consapevoli ormai
di essere protagonisti del mercato), diviene essenziale per il
management delle aziende avere una cultura specifica dei singoli
mercati, delle loro caratteristiche in termini territoriali, demografici e
di stili di vita e del modo di operare dei new competitors con i quali
dovranno misurarsi.
L’aspetto più visibile di tale processo d’innovazione in atto sul
mercato è costituito dal notevole sviluppo della gamma di prodotti e
prestazioni d' opera offerti.
Il modello vincente si avvicina dunque a quello di un’ organizzazione
la cui sopravvivenza e il cui sviluppo dipendono dalle proprie
autonome e originali capacità di affrontare e superare le sfide di un
ambiente di mercato sempre più dominato dalla competizione.
(W.Scott, 1991).
La mission aziendale diventa quella di “definire i mercati in cui
l’azienda intende operare, nonché il ruolo che essa sceglie di assumere
in essi, con l’obiettivo di valorizzare i propri punti di forza per
acquisire un vantaggio competitivo difendibile nel tempo”
(Corigliano, 1999).
Per qualsiasi impresa operante in un mercato dominato dalla
concorrenza, le condizioni del vantaggio competitivo sono
fondamentalmente due: l’efficienza operativa e il corretto
posizionamento sul mercato.
3Come ben chiarisce Mottura, l’efficienza operativa corrisponde alla
capacità dell’azienda di migliorare “la propria struttura dei costi,
ottenendo l’abbassamento della funzione di costo unitario e quindi
realizzando una condizione di vantaggio competitivo che viene
normalmente definita cost leadership, e la propria struttura dei rischi,
in modo da ridurre l’onere economico derivante dagli stessi in termini
sia di perdite sia di variabilità dei margini di redditività”.
Per efficacia del posizionamento di mercato possiamo invece
intendere la capacità dell’impresa di migliorare:
1. la qualità dei propri servizi, e quindi il loro valore per la
clientela in termini di soddisfazione dei bisogni;
2. la segmentazione della clientela, così da conoscere gli specifici
bisogni finanziari in modo sempre più dettagliato;
3. la differenziazione dei servizi offerti, al fine di renderli sempre
più adeguati alla specificità dei bisogni corrispondenti secondo
un criterio di crescente personalizzazione del servizio;
Le imprese più a rischio sono quelle che non riescono a monitorare i
propri clienti e concorrenti e a migliorare costantemente il valore della
propria offerta. Troppe imprese non sono riuscite a definire
attentamente il proprio mercato o la proposta di valore e hanno
compensato questa mancanza investendo risorse eccessive
nell’acquisizione di nuovi clienti destinati ad essere ben presto
perduti. Esse adottano un punto di vista a breve termine, orientato alla
vendita e alla fine non riescono a soddisfare i propri azionisti,
dipendenti, fornitori e partner commerciali (P.Kotler, 2004).
41.1.1. Evoluzione del marketing
In questo paragrafo, faremo un breve excursus sull’evoluzione del
marketing, dalle sue origini ad oggi: questo ci consentirà di
comprendere meglio come si siano evoluti gli scenari economici e
sociali nel corso degli anni, quali strategie siano state messe in atto
finora, di capire come si sia giunti alle tendenze più recenti (che
approfondiremo successivamente introducendo il concetto di
Geomarketing), e quali possano essere le possibili prospettive future.
Ci riferiremo alla classificazione condotta da Corigliano nel suo
lavoro (1999), nel quale individua tre fasi di evoluzione del marketing.
Il primo periodo, detto “pionieristico”, tra il 1945 e 1960, coincide
con una forte ripresa dell’economia, stroncata negli anni precedenti
dalla guerra: questo si traduce in un maggior reddito, nuove
opportunità di lavoro e conseguentemente in una domanda di beni e
servizi crescente, a volte superiore all’offerta. E’ in questo contesto
che vengono proposte le prime definizioni di marketing: in ognuna di
esse il ruolo del consumatore è piuttosto marginale, risulta un
semplice “oggetto” dell’attività di marketing.
E’ durante il secondo periodo, definito “classico”, tra il 1960 e il
1975, che si inverte questa tendenza: il consumatore assume sempre
più importanza nelle strategie di marketing, diventando il fulcro
dell’attività. Questa nuova propensione è spiegabile grazie ad una
rapidissima evoluzione tecnologica, mediante la quale molte aziende
iniziano a chiedersi come sfruttare adeguatamente il potenziale
produttivo che ora è facilmente raggiungibile. La realizzazione del
profitto diventa dunque funzionale alla soddisfazione dei bisogni del
5consumatore ed il vantaggio competitivo si sposta lentamente sul
terreno della differenziazione e della segmentazione della domanda:
per far ciò, occorre individuare quelle aree in cui vi sono desideri
insoddisfatti dell’utente. Il problema semmai risiede nella difficoltà
intrinseca che un’ azienda può avere nel riconoscere questi bisogni.
Nel terzo periodo, dal ’75 ad oggi, la situazione è nuovamente
cambiata: il contesto socio-economico attuale si presenta complesso,
instabile e poco controllabile da leggi di mercato che risultino sempre
idonee e il comportamento dei consumatori si sposta da logiche di
massa sostanzialmente omogenee a logiche estremamente
personalizzate ed individuali.
PERIODO DISPONIBILITA’
DI BENI
PREOCCUPAZIONE
PRIORITARIA
STRUMENTI
TIPICI
OBIETTIVO
PIONIERISTICO
Da limitata a
sufficiente
Efficienza
produttiva e
distributiva
Accento su
vendite e
distribuzione
Massimizzazione
dei volumi di
vendita
CLASSICO
Da sufficiente ad
abbondante
Consumatore
Analisi delle
aspettative del
consumatore
Profitto
attraverso la
soddisfazione del
consumatore
COMPETITIVO Eccedente Concorrenza
Analisi
competitiva e
ricerca
dell’eccellenza
Conquista della
preferenza del
consumatore
rispetto alla
concorrenza
Tabella 1.1 - Evoluzione del concetto di marketing (Fonte: Corigliano, 1999)
Per dominare questa complessità le aziende reagiscono modificando la
propria organizzazione interna e cercando di rispondere alle svariate
istanze di mercato attraverso una segmentazione sempre più spinta del
6mercato stesso che consenta loro di sviluppare un rapporto con il
cliente altamente individualizzato.
L’orientamento di un’impresa moderna che proceda in tal senso
prende il nome di micromarketing, definito da Ziliani (1999, pg. 68)
come “…l’orientamento strategico dell’azienda commerciale che,
grazie all’impiego di tecnologie informatiche, misura e risponde
puntualmente e contemporaneamente alla dimensione spaziale e alla
dimensione comportamentale della varietà e complessità del proprio
mercato”.
La micronizzazione del mercato, vale a dire la sua scomposizione in
componenti minute, è invero un concetto contraddetto da alcuni
studiosi che lo considerano incompatibile con l’affermarsi
nell’economia mondiale della tendenza alla globalizzazione dei
mercati (trend di evoluzione che ha caratterizzato i mutamenti nel
quadro economico negli ultimi anni).
In particolare, secondo Levitt e Ohmae, l’omogeneizzazione dei
bisogni, che caratterizza popolazioni che vivono in diversi paesi, porta
ad operare in tutto il mondo con la medesima offerta e con le stesse
modalità di marketing, secondo una strategia di standardizzazione.
Ma anche nel caso dei mercati globali, differenze nel comportamento
degli acquirenti, nell’organizzazione dei mercati e nell’ambiente
competitivo conducono spesso ad una creazione, all’interno dei
singoli paesi, di diversi segmenti di consumo che, a seconda della
rilevanza di specifici valori culturali e regionali, vanno affrontati con
una strategia differenziata di adattamento
1
.
1
Per ulteriori approfondimenti si vedano Ohmae K. (1986), La triade del potere. Le strategie
vincenti per imporsi sul mercato mondiale, Sperling & Kupfer, Milano; Levitt T. (1983), “The
globalization of markets”, Harward Business Review; Lambin J.J. (1996), Marketing. McGraw-
Hill, Milano.
71.2 Il ruolo del consumatore nella definizione delle
politiche aziendali
I consumi ed il consumatore sono diventati gli elementi centrali
attorno ai quali concepire e organizzare il marketing in impresa,
procedendo a formulare ed attuare idonee politiche di mercato
2
.
Il successo di un’ impresa commerciale dipende in grande misura dal
compratore e, soprattutto, dalla capacità dell’ impresa di
condizionarne il comportamento.
La competizione tra le aziende risulta dunque sempre più basata su
un’attenta strategia di marketing personalizzato o addirittura di “one-
to-one marketing”
3
, in un percorso che ha come obiettivo proprio
quello di stabilire una relazione diretta con il singolo consumatore, al
contrario del passato, quando si creava un prodotto che rispondesse
“in media” ai bisogni dei clienti.
Per conquistare il consumatore-cliente è oggi necessario identificarlo
in modo estremamente mirato, per soddisfarne, in termini di offerta,
le specifiche esigenze di consumo (vedi fig.1.1)
La domanda da parte del consumatore è stata ed è tuttora in continua
evoluzione: le trasformazioni nei consumi di carattere “quantitativo”
(si pensi al ridimensionamento improvviso dei consumi causato dalla
crisi economica degli anni settanta) hanno portato ad una riduzione
degli investimenti nelle strategie di vendita, ma a partire dalla fine
degli anni ottanta, soprattutto fattori di carattere “qualitativo” hanno
2
Cfr. Fiocca R. (1990), Evoluzione dei consumi e politiche di marketing, Egea, Milano.
3
La capacità di un’impresa di trattare con i clienti uno alla volta è stata resa possibile dai
miglioramenti nella flessibilizzazione della produzione, dai database di marketing, da internet.
Ciononostante la pratica del marketing one-to-one non è adatta ad ogni tipo di azienda:
l’investimento necessario per la raccolta dei dati, l’harware e software può superare i profitti
derivanti dai risultati. Per maggior approfondimenti si veda P. Kotler, Marketing management,
Prentice Hall 2004
8provocato una trasformazione della domanda di consumo, rendendo
particolarmente critiche le funzioni del marketing ed imponendo una
sostanziale revisione dei suoi contenuti.
Figura 1.1 - Il concetto del cliente (Fonte: P. Kotler, 2004)
Possiamo annoverare tra tali fattori:
- una maggior varietà di beni e servizi;
- una grande quantità di dati su ogni argomento disponibile, che
rende possibile confrontare informazioni su prodotti e servizi;
- il diffondersi del benessere, che ha condotto gradualmente i
consumatori a ricercare una più elevata qualità della vita mediante
una maggiore disponibilità di servizi;
Si pensi, in proposito, all’accresciuta disponibilità di tempo libero,
allo sviluppo dell’urbanizzazione, al prolungamento della vita
media, alla modifica dell’organizzazione della vita familiare
determinata dal massiccio ingresso delle donne nel sistema
produttivo, alla maggior mobilità delle persone e così di seguito
(W.Scott, 1991);
Punto di
Partenza
Singolo
cliente
Elementi
Esigenze e
valori del
cliente
Mezzi
Integrazione
del marketing
one-to-one
e catena del
valore
Fini
Aumento della
profittabilità
mediante lo
sviluppo
delle vendite per
cliente, del grado di
fedeltà o del valore
a lungo termine
9- il consumatore ha acquisito maggiore cultura, conseguendo livelli
d’ istruzione più elevati che in passato, divenendo più esperto e di
conseguenza più esigente;
- si sono modificate le determinanti alla base dell’atto di consumo,
che passano dall’esigenza di soddisfazione materiale,
all’espressione di comportamenti dotati di valore sociale e
simbolico;
- il consumo è ora caratterizzato dalla ricerca di fattori di distinzione
e personalizzazione che, oltre a soddisfare la richiesta di un
prodotto più adatto alle proprie specifiche esigenze, consentano
anche di esprimere le differenze esistenti negli stili di vita,
nell’ambiente e nel comportamento sociale del consumatore;
- Mercati locali protetti da consolidate consuetudini vengono di
colpo resi globali per effetto delle comunicazioni di massa, della
mobilità delle persone, della maggior diffusione della cultura
economica-finanziaria. Nell’ambito dell’attuale mercato globale si
vanno delineando segmenti formati da consumatori appartenenti ad
aree geografiche diverse ma accomunati da preferenze omogenee
nei confronti di determinati prodotti. Il soddisfare la domanda di
questi segmenti implica quindi la capacità di offrir loro un valore
maggiore rispetto a quello offerto da tutti gli altri concorrenti
operanti sul mercato (W. Scott, 1991).
Per i suddetti motivi, la domanda è sempre più eterogenea ed
individuale e maggiormente caratterizzata da una spiccata
personalizzazione che la pone di fatto al centro dell’ interesse
dell’impresa.