Introduzione
2
prove sperimentali da soddisfare con l’attrezzatura per caratterizzare il materiale da un
punto di vista multiassiale.
Il progetto, la realizzazione e le modifiche costruttive dell’attrezzatura hanno
permesso di affinare una metodologia sperimentale in grado di fornire risultati esaurienti
nel campo della compressione idrostatica.
Il terzo ed ultimo passo della trattazione vede, infine, la realizzazione delle prove
definitive e l’analisi dei risultati sperimentali.
L’elaborato è stato suddiviso in cinque capitoli ed un’appendice.
Il primo capitolo è interamente dedicato alla presentazione dei solidi cellulari, dalla
descrizione delle caratteristiche meccaniche, alla spiegazione del fenomeno
dell’assorbimento energetico, passando per la principale classificazione delle strutture
espanse.
Nel secondo capitolo viene approfondita la caratterizzazione delle schiume
metalliche essendo, esse, oggetto dell’analisi sperimentale. Particolare attenzione è
rivolta ai metodi di produzione esistenti, essendo essi fortemente influenzanti le
caratteristiche meccaniche del prodotto finito. La descrizione delle principali applicazioni
dei metalli espansi completa la struttura del capitolo.
Nel terzo capitolo viene presentata l’evoluzione della superficie di snervamento a
partire dai materiali densi fino alla descrizione del dominio caratteristico delle strutture
cellulari. In particolar modo sono presentate le tre teorie principali oggi proposte
riguardanti la superficie di inizio plasticizzazione dei solidi cellulari: la teoria di Gibson
ed Ashby [1], la teoria di Miller [6] e quella di Deshpande e Fleck [7].
Il quarto capitolo tratta la descrizione dell’attrezzatura sperimentale progettata e
realizzata. Nella prima parte viene proposto il dimensionamento di massima del sistema
per prove idrostatiche, quindi sono elencate le problematiche rilevate nel corso della
messa a punto e le relative soluzioni adottate. La seconda sezione del capitolo descrive,
invece, le varianti costruttive sull’attrezzatura per l’esecuzione delle prove sperimentali
di idro-compressione fino alla configurazione finale della macchina. Il capitolo termina
con la spiegazione della metodologia sperimentale per la realizzazione delle prove
suddette e la descrizione di una configurazione alternativa del sistema per lo svolgimento
di prove su materiali polimerici.
Il quinto capitolo propone le prove realizzate nel corso della messa a punto del
sistema; particolare attenzione è stata rivolta alla riproduzione dell’esperimento utilizzato
dagli studiosi Deshpande e Fleck per determinare la superficie di snervamento di questa
tipologia di materiali. Nel corso del capitolo viene descritta la procedura di preparazione
dei campioni di prova, fondamentale per non perdere di vista eventuali fenomeni di
anisotropia. Il capitolo evolve, quindi, con la descrizione delle prove sperimentali
conclusive, l’analisi dei dati e dei fenomeni rilevati.
In appendice sono proposte tutte le prove definitive realizzate suddivise per tipologia
di campione (direzione di schiumatura/direzione di estrusione) In questa sezione è
possibile recuperare i dati necessari all’analisi di ciascun singolo esperimento eseguito.
Una sequenza fotografica per ciascun provino mostra le caratteristiche tipologie di
collasso e l’anisotropia del comportamento meccanico.
Introduzione
3
A concludere l’intero lavoro svolto sono proposte le principali considerazioni
riguardanti l’attrezzatura sperimentale ed i fenomeni derivanti dall’analisi delle prove
multiassiali.
Capitolo 1
I solidi cellulari
La locuzione solido cellulare (dal latino cella: dispensa, cameretta) designa una
struttura composta da celle. In natura esistono molti materiali di tale genere come il
legno, le spugne, il sughero, i coralli.
Oggigiorno, grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più innovative, l’uomo è in
grado di produrre artificialmente questa tipologia di struttura. I solidi cellulari, infatti,
possono essere fabbricati a partire da basi metalliche, polimeriche, ceramiche e vetrose;
quasi tutti i materiali possono essere “schiumati” o espansi, ovvero prodotti in una
struttura a celle chiuse o aperte anche se generalmente queste strutture non sono mai
completamente distinte.
Nella varietà a celle aperte il solido costituente la schiuma è distribuito solo sugli
spigoli delle celle stesse, mentre nel caso di celle chiuse è contenuto anche sulle facce; in
tal caso ciascuna cella è distinta da quelle adiacenti senza presenza di interstizi o condotti
comunicanti.
I prodotti così ottenuti vengono indicati con il termine di schiume ed il loro campo di
applicazione è molto vario grazie alle ottime caratteristiche di assorbimento di energia
specifica e di formabilità; i principali campi d’impiego riguardano l’isolamento termico
ed acustico, la filtrazione per catalizzatori, la preparazione di forme a perdere in fonderia,
la sicurezza passiva in campo veicolistico, gli imballaggi e le applicazioni strutturali [1].
I solidi cellulari Capitolo 1
6
Le schiume naturali ed artificiali presenti sul mercato sono numerose; nella tabella
1.1 si riportano i nomi di alcune di esse unitamente alla categoria di appartenenza:
Tabella 1.1 Elenco di alcune schiume disponibili sul mercato.
Nome
Sigla
Categoria
Acrinolitrile butadiene stirene ABS Polimerica
Allumina - Ceramica
Duralcan Al/SiC Metallica
Balsa - Naturale
Cordierite CORD Ceramica
Sughero - Naturale
Polistirene espanso PSE Polimerica
Zirconia stabilizzata FSZ Ceramica
Vetro - Ceramica
Melammina MEL Ceramica
Mullite - Ceramica
Policarbonato PC Polimerica
Polietilene PE Polimerica
Fenolo PHEN Polimerica
Polimetilmetacrilato PMA Polimerica
Polipropilene PP Polimerica
Polistirene PS Polimerica
Poliuretano PUR Polimerica
Polivinilcloruro PVC Polimerica
Urea formaldeide UF Polimerica
IFAM Alluminio Metallica
Alulight Alluminio Metallica
Inco Nichel Metallica
Saf Alluminio Metallica
Alporas Alluminio Metallica
Duocel Alluminio Metallica
Gasar Rame Metallica
1.1 Applicazione dei solidi cellulari in campo veicolistico
Un materiale per essere idoneo alla costruzione di un componente del veicolo, oltre a
rispondere ai normali requisiti quali robustezza, estetica, resistenza agli attacchi di agenti
esterni, stabilità dimensionale e riciclabilità, deve possedere, in alcuni casi, adeguate
Capitolo 1 I solidi cellulari
7
capacità di assorbimento di energia ai fini della protezione degli occupanti a bordo; tutte
le caratteristiche menzionate devono, però, essere correlate ai costi di produzione.
I solidi cellulari sono attualmente oggetto di ricerca da parte dei centri di sicurezza
delle industrie del settore dei trasporti poiché ritenuti i più adatti a ricoprire il ruolo di
assorbitore localizzato di energia durante un urto. Per assorbimento localizzato di energia
si intende la capacità del materiale di dissipare energia senza richiedere importanti
contributi da parte delle strutture limitrofe.
A seguito di un urto, la maggior parte dell’energia cinetica è dissipata dalla struttura
del veicolo: l’introduzione dei solidi cellulari non incrementa la capacità di assorbimento
globale ma è fondamentale sia in quelle zone in cui si può verificare l’impatto con la testa
o con altre zone del corpo degli occupanti del veicolo, sia in zone in cui un piccolo urto
potrebbe provocare danni all’intera struttura del veicolo. Un analogo discorso vale per i
caschi per uso motociclistico, automobilistico ed alpinistico.
Per le applicazioni indirizzate alla salvaguardia di parti della vettura durante urti a
bassa velocità l’obiettivo principale è assorbire il maggior quantitativo possibile di
energia compatibilmente con la forza sopportabile dalla struttura di sostegno della
schiuma.
Nella maggior parte dei casi le applicazioni dei solidi cellulari nel settore dei
trasporti riguardano:
- riempimento interno paraurti;
- riempimento scatolati della scocca;
- imbottitura sedili e appoggiatesta;
- imbottitura pannelli porta ed imperiale;
- rivestimento plancia, montanti e traverse.
Figura 1.1 Paraurti Ford riempito di schiume strutturali.
Per tutte queste applicazioni esistono normative specifiche che definiscono le zone di
impatto ed i requisiti da rispettare.
Oltre alla grande capacità di dissipare energia e al basso peso specifico, i solidi
cellulari soddisfano i requisiti di isolamento acustico e termico, quindi ricoprono un ruolo
importantissimo nella definizione delle caratteristiche dell’abitacolo del veicolo.
I principali solidi cellulari, utilizzati nelle applicazioni veicolistiche, appartengono
alle seguenti categorie:
I solidi cellulari Capitolo 1
8
- honeycomb;
- schiume di alluminio (si stanno proponendo come riempitivo di scatolati per
incrementare l’efficienza di dissipazione energetica);
- polimeri espansi (molto efficienti grazie alla loro caratteristica di riciclabilità).
1.2 Proprietà dei solidi cellulari
I solidi cellulari hanno proprietà fisiche, meccaniche e termiche che sono misurate
con gli stessi metodi usati per i solidi compatti.
Nella figura seguente vengono rappresentate le principali proprietà delle schiume [1],
ovvero densità (a), conduttività (b), modulo di Young (c), forza di compressione (d),
confrontate con le corrispondenti del solido pieno costituito del materiale base.
(a) Densità
106
103
1
SOLIDI
SCHIUME
Solidi
metallici
Solidi ceramici
Solidi polimerici
Schiume metalliche e
ceramiche
Schiume polimeriche
normali
[ρ∗/ρs=0.05]
Schiume polimeriche
speciali
[ρ∗/ρs=0.002]
(b) Conduttività
103
1
10-3
SOLIDI
SCHIUME
Solidi
metallici
Solidi ceramici
Solidi polimerici
Schiume metalliche e
ceramiche
Schiume polimeriche
[ρ∗/ρs=0.2]
Schiume polimeriche
[ρ∗/ρs=0.04]
Kg/m3 W/mK
10
(c) Modulo Elastico
105
103
10-3
SOLIDI
SCHIUME
Solidi
metallici
Solidi ceramici
Solidi polimerici
Schiume metalliche e
ceramiche
Schiume polimeriche
normali
Schiume polimeriche
Speciali [ρ∗/ρs=0.002]
(d) Forza di compressione
106
103
1
SOLIDI
SCHIUME
Solidi
metallici
Solidi ceramici
Solidi polimerici
Schiume metalliche e
ceramiche
Schiume
polimeriche
1
MN/m2
Schiume
elastomeriche
10-3
MN/m2
(d) Carico di resistenza
a compressione
Figura 1.2 Confronto proprietà solidi/schiume.
Capitolo 1 I solidi cellulari
9
È immediato notare come la variabilità di proprietà chimico-meccaniche delle
schiume sia molto più estesa rispetto a quella dei solidi compatti; questa caratteristica
determina un potenziale utilizzo delle schiume in quei campi che i materiali non espansi
non riuscirebbero a ricoprire.
1.3 Gli honeycomb
Rappresentano la struttura più semplice e regolare nel campo dei solidi cellulari e
proprio per questo motivo possono essere analizzati in modo da ricavarne più
precisamente le equazioni che ne descrivono il comportamento, per poi estendere queste
ultime a solidi cellulari più complessi come le schiume.
L’honeycomb (struttura a nido d’ape) è un solido cellulare costituito da un insieme
ordinato di celle aventi forma ben definita come si nota nella figura sottostante:
Figura 1.3 Honeycomb esagonale.
Le celle sono di norma esagonali, ma possono
anche essere quadrate, triangolari e romboidali.
Gli honeycomb di metallo e di polimero sono
utilizzati principalmente come anima nei pannelli
sandwich per applicazioni aeronautiche (ove si
richiedono elevata resistenza e massa contenuta) ed in
sistemi indirizzati all’assorbimento di energia.
La struttura ceramica è, invece, adatta alle
applicazioni ad alte temperature ed in ambiente
corrosivo.
1.4 Le schiume
Nella maggior parte dei solidi cellulari, invece di una struttura regolare come quella
dell’honeycomb, le celle sono costituite da un insieme di poliedri impaccati nello spazio;
questa tipologia di materiale tridimensionale prende il nome di schiuma.
Figura 1.4 Schiuma metallica a celle chiuse.