La Supply Chain delle Organizzazioni Fieristiche
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PARTE PRIMA
La Supply Chain delle Organizzazioni Fieristiche
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INTRODUZIONE AL CONCETTO DI
SUPPLY CHAIN
La dinamicità dei mercati attuali e le conseguenze delle globalizzazione, portano le
aziende ad operare in un mercato dove tempestività e servizio sono requisiti
indispensabili per la sopravvivenza. Ciò ha condotto le imprese a modificare strategie e
organizzazione al fine di ridurre il time-to-market e operare in tempo reale in un
rapporto di connessione e di collaborazione continua con clienti, fornitori e partner
commerciali. Da ciò scaturisce un modello di “impresa estesa”, dove ogni impresa è
parte di una più ampia rete di aziende interconnesse (il supply network). Nelle
dinamiche economiche attuali i rapporti azienda contro azienda sono quindi sempre più
sostituiti da rapporti supply network contro supply network, dove le aziende devono
effettuare scelte strategiche e gestire i processi superando i propri confini organizzativi,
consapevoli di operare all’interno di un sistema più ampio. A seguito della scomparsa
dei limiti spazio temporali che in passato limitavano e regolavano la competizione, le
imprese devono ripensare i processi interni e le relazioni esterne per ottenere un
vantaggio competitivo al fine di:
Migliorare la propria capacità di innovazione;
Migliorare la capacità di risposta ai mutamenti della domanda;
Aumentare la soddisfazione del cliente.
Tutto ciò porta al miglioramento della competitività e all’aumento dei profitti, che sono
gli obiettivi finali e motivo di sopravvivenza della quasi totalità delle imprese.
Si tratta dunque di fare meglio ciò che l’azienda sa già fare, di farlo più velocemente, di
anticipare il cambiamento o addirittura provocarlo: per fare questo servono modelli
organizzativi orientati al perseguimento di più elevati livelli di efficienza ed efficacia, di
flessibilità e reattività. Il lubrificante strategicamente più rilevante per questi modelli
deve essere un sistema condiviso e strutturato di informazioni che coinvolge ed è a
disposizione di tutti attori della Supply Chain e del Supply Network, portando
all’esterno delle singole organizzazioni il flusso informativo che tradizionalmente si
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svolge all’interno (il flusso classico: acquisti ->logistica -> produzione -> marketing ->
vendite -> customer care).
La Supply Chain è quindi una rete globale composta da entità economiche quali ad
esempio fornitori, aziende di produzione (di beni e/o servizi), magazzini, centri di
distribuzione, clienti, che operano in un ambiente condiviso in modo integrato e
organico per configurarsi ogni volta al meglio come catena del valore più adatta per
perseguire le opportunità che il mercato presenta.
Tali organizzazioni sono coinvolte attraverso collegamenti a monte e a valle in
differenti processi e attività che producono valore nella forma di prodotti e servizi
destinati al consumatore finale, spesso coinvolgendolo come parte integrante della
catena (soprattutto nelle aziende di servizi il cliente è sempre più coinvolto nella fase di
costruzione ed erogazione del prodotto/servizio).
Ad oggi nella maggior parte delle imprese, anche manifatturiere, il concetto della
centralità del cliente e del servizio prevale su quello della centralità del prodotto, le cui
caratteristiche intrinseche di qualità, di affidabilità e di prestazione, sono considerate un
“dato di fatto”, una condizione necessaria ma non sufficiente per essere competitivi sul
mercato.
Da ciò scaturisce la necessità di capire come, sull’onda della riorganizzazione delle
attività aziendali e di marketing, l’interrelazione tra creazione del valore per il cliente
finale e processi di organizzazione della supply chain abbiano modificato la gestione dei
rapporti di fornitura.
Al centro dell’analisi è quindi la creazione del valore per il cliente finale che si sviluppa
tramite l’integrazione tra marketing e supply chain management (SCM), tanto che
alcuni autori sostengono che il termine Demand Chain o Demand Chain Management
(DCM) coglierebbe meglio un’attività che vede come punto di partenza i bisogni
specifici dei clienti, in funzione dei quali viene organizzata la Supply Chain
(Bocconcelli 2005, 1). Per cui il concetto di DCM può essere considerato come un
macro processo che include tutte le attività che un’impresa svolge nel tentativo di creare
e fornire il servizio necessario a soddisfare le necessità del cliente: per fare ciò è
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necessario evidenziare le reciproche influenze ed interconnessioni tra processi di
creazione del valore per il cliente finale e gestione della supply chain adottando una
prospettiva incentrata sul cliente.
Dove e come si crea il valore per il cliente? È questo il punto cruciale, che parte dalla
constatazione che il valore per il cliente finale dipende e viene generato nell’ambito
dell’intera Supply Chain in un’ottica integrata. Non si tratta semplicemente di una
riorganizzazione in termini puramente “efficientistici”, rivolta alla riduzione dei costi e
all’eliminazione degli sprechi, ma di una riorganizzazione che vuole individuare i punti
critici di generazione del valore per poi “svilupparsi” a monte e a valle dell’intera
catena.
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1.La definizione
In base alla definizione di Ganeshan e Harrison (Iovane lla 2002, 6) possiamo
considerare la supply chain come “una rete di risorse e punti di distribuzione che svolge
le funzioni di approvvigionamento dei materiali, di trasformazione in prodotti intermedi
e finiti, di distribuzione e consegna ai clienti e che è composta da imprese autonome che
condividono finalità comuni”.
Al centro della definizione sta la condivisione delle finalità, dove ogni attore che opera
nella Supply Chain rappresenta un nodo con una propria domanda, una certa capacità
produttiva e con, grazie al proprio sistema informativo, la capacità di poter gestire in
modo efficiente la domanda e la propria potenzialità produttiva, e di potersi
riconfigurare in tempi brevi per sfruttare le opportunità offerte dal mercato.
Una definizione più operativa ci viene fornita dal MIT (Iovanella 2002, 13) dove “il
Supply Chain Managment (SCM) è un approccio integrato e orientato al processo per
l’approvvigionamento, la produzione e la consegna di prodotti e servizi ai clienti.
L’SCM gestisce le relazioni con i sub-fornitori, i fornitori, le operazioni interne, gli
intermediari, i distributori e il cliente finale; comprende la gestione delle materie prime,
dei semilavorati e dei prodotti finali nonché dei flussi informativi ed economici.”
Questa definizione mette in evidenza l’importanza, insita nel concetto di SCM, della
gestione non solo delle attività interne, ma di tutte le attività svolte dalla catena di
produzione e distribuzione, dove, non essendo più sufficiente la gestione del movimento
delle merci dal fornitore al produttore fino al cliente finale, la Supply Chain, per
raggiungere livelli elevati di efficienza, deve partire dalle operazioni di progettazione e
finire con l’assistenza post- vendita (in alcuni casi, soprattutto in aziende di servizi, fino
al customer care) e deve sincronizzare tutte le operazioni di fornitura, produzione e
distribuzione, presidiando l’intera catena di fornitura, produzione e
commercializzazione.
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2.Evoluzione e fattori di sviluppo
Il concetto di Supply Chain fa la comparsa nei primi anni settanta, dove è considerato
un approccio gestionale che consente il miglioramento dei sistemi di distribuzione, di
stoccaggio e di produzione, focalizzato sul singolo nodo della catena logistica con
l’obiettivo di migliorarne l’efficienza. Successivamente ci si rende conto, che
l’ottimizzazione di tutto ciò che riguarda la singola entità non consente di ottenere un
ottimo globale nella Supply Chain e che bisogna andare oltre. Il cambiamento di
approccio è dovuto al mutamento delle condizioni dei mercati e alla comparsa di alcuni
fattori quali:
1. la crescente decentralizzazione dell’attività produttiva;
2. la nascita di produzioni multisito, dove chi governa il processo si occupa di
assemblare i prodotti e di consegnarli al cliente;
3. L’accorciamento dei canali di distribuzione, con il produttore sempre più vicino
al consumatore finale;
4. la crescente apertura di mercati internazionali, che porta alla personalizzazioni di
prodotti e processi correlati in base a esigenze locali;
5. l’aumento dell’estensione e della raggiungibilità dei mercati porta ad un
inasprimento della concorrenza, che spinge a fornire servizi e prodotti di alta
qualità, in tempi sempre più brevi.
Per cui dalla nascita come evoluzione della gestione della logistica, gestione del
processo di distribuzione fisica dei prodotti e delle relazioni tra magazzino e funzioni di
trasferimento dei prodotti, successivamente si aggiungono e integrano altre funzioni
quali la gestione della produzione, degli approvvigionamenti, degli ordini, fino ad una
terza fase, quella attuale, dove il Supply Chain Management arriva a coprire l'intera
catena di attività e relazioni che legano l'azienda ai suoi fornitori e sub- fornitori, e ai
clienti finali. In prospettiva, a seguito di una crescente focalizzazione sul cliente, i cui
bisogni diventano fattori guida nel processo decisionale, saranno integrate nella Supply
Chain funzioni quali lo sviluppo di prodotto, il marketing, il servizio, per assicurare al
cliente qualità, personalizzazione di prodotto e velocità di consegna e ampiezza di
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Supply Chain Interna
Supply Chain Integrata
gamma. La figura seguente adattata da Stevens (Ufficio Acquisti N° 6/05) mostra
graficamente l’evoluzione in oggetto.
3.Evoluzione del marketing dei servizi: i
bisogni del cliente
Assodato quindi che è necessaria una visione integrata della Supply Chain
comprendente anche il marketing, per conciliare l’orientamento al cliente con
efficienza, riduzione dei costi e ottimizzazione degli aspetti logistici, diventa
fondamentale avere come punto di partenza i bisogni specifici dei clienti nel momento
in cui si progetta la catena del valore, operando a ritroso in funzione della
soddisfazione di tali bisogni, invece di partire dal fornitore/produttore e procedere in
avanti . Il cliente finale diventa quindi il punto di riferimento per tutti gli attori e per
tutti i processi che formano la Supply Chain.
In una prospettiva incentrata sul concetto di catena del valore, dove le imprese
interagiscono per creare valore per il cliente finale, il fondamentale prerequisito è la
Fornitori Acquisti Produzi
one
Distribu
zione
Clienti Catena con entità
indipendenti
Fornitori Clienti Catena con
integrazione
interna
Acquisti
Produzi
one
Distribu
zione
Catena
totalmente
integrata
Fornitori
Integrazione
interna
Clienti