sotto qualsiasi "maschera" esso si celi. Ci� perch� sono dell'avviso che
il Totalitarismo corrisponde ad un'autonoma gestione del potere, poi-
ch� quando una forma di governo di tipo classico assume caratteristi-
che totalitarie, essa scompare per assumere una struttura del tutto di-
versa. A tal proposito occorre rispettare una particolare collocazione
del fenomeno, non generalizzando la sua rilevazione. Il Totalitarismo,
come deve essere correttamente inteso, si � manifestato infatti, soltan-
to nella Germania nazista (specialmente dal 1938 in poi) e nella Russa
comunista sotto il regime staliniano.
Se talvolta i vari argomenti trattati non risultano avere quell'approfon-
dimento che avrebbero meritato, ci� � dovuto alla ampiezza del tema
che spesso mi ha costretto a trattare sinteticamente i numerosi aspetti e
caratteristiche pur di abbracciare tutte le varie sfumature di questo fe-
nomeno. Per questa ragione ho ritenuto opportuno sacrificare il parti-
colare al generale, pur di poter dare,come � mio proponimento,un e-
sauriente quadro generale che aiuti ad individuare concettualmente ed
empiricamente
- II -
il TOTALITARISMO nella sua complessa realt� politica.
Lungi dal pretendere di apportare un qualsiasi contributo all'esatta in-
terpretazione, e collocazione del fenomeno, questo modesto lavoro ha
rappresentato per me un modo per conoscere l'argomento, raggrup-
pando le teorie, il pensiero ed i diversi punti di vista di alcuni fra gli
studiosi che hanno posto il Totalitarismo al centro delle loro opere, at-
tribuendogli una funzione pri maria nell'interpretazione degli sviluppi
politici che si sono verificati o potranno verificarsi nell'epoca in cui
viviamo.
- III -
Cap. 1� - DEFINIZIONE DEL FENOMENO
1 - II totalitarismo e sue caratteristiche
"La natura specifica del Totalitarismo deve essere ravvisata in un ca-
rattere largamente riconosciuto nella letteratura, e che � richiamato
dalla parola stessa: la penetrazione e la mobilitazione totale del corpo
sociale, con la distruzione di ogni linea stabile di distinzione tra l'ap-
parato politico e la societ�. E' importante sottolineare il grado estremo
della penetrazione e il grado estremo della mobilitazione, poich� l'a-
zione totalitaria penetra la societ� anche nelle sue cellule pi� riposte
proprio in quanto la coinvolge interamente in un movimento politico
permanente." (1)
"II totalitarismo � un fenomeno moderno, e con questo concetto si
vuoi connotare la nuova intensit�, capillarit� e forza di penetrazione
che pu� assumere, in estensione e in profondit�,
(1) N. BOBBIO e N. MATTEUCCI, Dizionario di politica, Torino 1976, v. Totalitarismo.
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il controllo potestativo." (1) Come pu� vedersi da queste e altre defi-
nizioni che saranno date in seguito, caratteristica peculia-re del Totali-
tarismo � l'identificazione fra Societ� e Stato. Tenendo presente l'evo-
luzione del rapporto Stato-Societ� Carl Schmitt prevede addirittura un
passaggio obbligatorio dovuto allo sviluppo dialettico, attraverso lo
Stato assoluto del XVII� e XVIII� secolo allo Stato liberale del XIX�
secolo e da questo allo Stato totalitario che identifica lo stato con la
societ�. (2) Quest'ultima osservazione sull'inarrestabilit� del processo
dialettico, pu� sembrare assurda se si pensa che la pi� gran parte degli
Stati moderni hanno forme di governo democratiche. Dobbiamo per�
convenire che "attenendosi al significato letterale del termine, si po-
trebbe sostenere che � nella stessa logica di inerzia degli Stati moderni
di essere, o di tendere ad essere sempre
(1) GIOVANNI SARTORI, Democrazia e Definizioni, Bologna 1976, p. 116
(2) HANNAH ARENDT, Le origini del totalitarismo, Milano 1967 p. 350
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pi� totalitari. E perci�, in questa accezione, anche uno Stato democra-
tico pu� essere onnipervadente, cio� totalitario: anche perch� nessuna
formula si presta - in principio - a legittimare cos� bene una estensione
totalitaria dell'orbita del potere politico come la democrazia. La demo-
crazia � regime di tutti e come tale � investita pi� di qualsiasi altra
formula etico-politica di una giurisdizione sul tutto."
Da convinzioni di questo tipo oltre che da fondamenti di natura filoso-
fica K. Jaspers � indotto ad affermare che "nessun paese � immune dal
partorire il mostro del Totalitarismo. Come un mitologico Proteo esso
assume sempre nuove sembianze, scivola via come un'anguilla, fa e-
sattamente il contrario di quello che dice, falsa il significato delle pa-
role, apre la bocca non per fornire informazioni, ma al solo scopo di
ipnotizzare, sa sviare l'attenzione, insinuare, intimidire e ingannare;
provoca e sfrutta
(1) GIOVANNI SARTORI , op. cit., p. 107
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ogni timore, distrugge - mentre la promette - ogni sicurezza."(1)
Lo Stato Totalitario non prevede tra lo Stato ed i cittadini, ne tra i cit-
tadini stessi, nessuna distinzione e nessuna separazione ma anzi mira
ad identificare l'individuo nello Stato s� che questo perde la caratteri-
stica di garante del diritto del singolo per acquistare quella, che si ma-
nifesta sotto varie forme, di comunit� in cui il singolo deve identifi-
carsi. Si tende, cio�, a realizzare una perfetta fusione fra le necessit� e
gli obiettivi del singolo con quelli dello Stato sottomettendo il partico-
lare all'universale. Cadono cos� i principi dello Stato di Diritto che nel-
la separazione fra i due elementi: Societ� e Stato, vedeva l'unica valida
garanzia di libert� e di giustizia.(2) Caratteristica comune ad ogni tipo
di Totalitarismo � il pi�
(1) KARL JASPERS, La battaglia contro il Totalitarismo,
Milano 1957, p. 86 (2) NUOVISSIMO DIGESTO, vol. XIX, v. Totalitarismo,
prof. GIULIO M. CHIODI
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completo accentramento di ogni forma di autorit�, ed un potere che
permea tutte le branchie della vita sociale, in ogni sua espressione: ar-
tistica, culturale, scientifica, ricreativa. Ogni attivit� acquista rilevanza
politica, nulla lasciato all'inter-pretazione e all'adesione personale.
Il controllo ideologico-politico � totale e viene persegui-
to,generalmente, attraverso il potere, in certo senso illimitato, accorda-
to al Partito. Questo ha sempre l'adesione delle masse la cui educazio-
ne ideologica � curata dai membri pi� fedeli dello stesso. La struttura
del Partito presenta una forma piramidale, alla cui sommit� � posto il
capo carismatico che � la personificazione vivente dell'ideologia; ac-
canto a lui, collocata nelle sfere pi� alte, possiamo individuare un'elite
dirigenziale costituita dai collaboratori pi� fedeli che hanno collabora-
to con cieca convinzione e determinazione al trionfo del movimento
Totalitario. Loro compito � quello di sorvegliare l'apparato burocrati-
co, di educare le masse, di segnalare e sciogliere gli elementi che di-
mostrino spiccate doti di zelo e fedelt�, i quali
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costituiranno il naturale serbatoio da cui attingere per rinnova re a da-
re continuit� all'apparato dirigenziale. Alla Base della costruzione pi-
ramidale � posto il movimento giovanile, partico-larmente curato ed
indirizzato da una propaganda capillare. Esso assume di solito forma
paramilitare, costituisce l'arma pi� micidiale nelle mani del Partito e
viene di volta in volta indirizzato contro i nemici e i dissidenti dell'i-
deologia.
Un'altra caratteristica di un governo di tipo totalitario � la coercizione,
per mezzo della quale esso limita ogni forma di dissenso. A tale scopo
� particolarmente curata l'efficienza di una polizia segreta per mezzo
della quale sia perseguito e quindi condannato o addirittura eliminato
fisicamente qualsiasi nemico del regime.
Il nemico, rappresenta un'immagine basilare dello Stato
(1) Per il concetto di nemico possiamo ricordare la concezione di C. Schmitt per il quale "II ne-
mico � la differenza etica (intesa non in senso morale ma dal punto di vista della "vita assoluta"
nell'eternit� del popolo), un estraneo da negare nella sua totalit� esistenziale." C. SCHMITT, II
concetto di politico, Bologna 1976, p. 147
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Totalitario, e lo possiamo distinguere In esterno ed Interno.(1) II ne-
mico esterno � rappresentato dagli Stati stranieri per 11 Totalitarismo
di tipo nazionalista o dagli Stati non proletari per 11 Totalitarismo di
tipo comunista. Il nemico interno � costituito dagli oppositori del re-
gime o da coloro che si trovano in posizione di naturale antitesi rispet-
to all'ideologia di Partito la figura del nemico � frequentemente evoca-
ta come strumento per una maggiore coesione delle masse e una loro
frequente mobilitazione, essendo particolarmente curate l'attivismo
politico in sincronia con l'indirizzo ufficiale.
Riscontriamo nel mito e nella simbologia (2) altre due caratteristiche
affini al governi totalitari.Anche se questi elementi sono presenti nelle
pi� svariate ideologie, ravvisiamo nei movimenti totalitari un uso ec-
cessivo ed indiscriminato di essi. La loro strumentalizzazione permea
tutte le manifestazioni
(1) NUOVISSIMO DIGESTO, vol. XIX, v. Totalitarismo, (prof. GIULIO M. CHIODI)
(2) Ibidem.
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della vita sociale e l'adeguamento ad essi ed il loro assorbimento da
parte di tutti i cittadini diviene un requisito indispensabile per ottenere
il pi� completo uniformamento e la piena accettazione delle direttive
del Partito. Spesso il mito, imposto con ogni mezzo, � utilizzato per
rafforzare o addirittura sostituire, quando manca, la vaga e lacunosa fi-
losofia di base; o per mascherare eventuali interessi contrastanti pro-
tetti. (1)
(1) Mussolini in un suo discorso tenuto a Napoli nel 1922 e citato da
HERMAN FINER in "Mussolini's Italy", p. 218 afferma usando paro-
le che riecheggiano Sorel:"Noi abbiamo creato il nostro mito. Il mito �
fede, passione. Non � necessario che esso debba realizzarsi. Esso �
una realt� per il fatto che � uno stimolo, una speranza, una fede, che �
coraggio. Il nostro mito � la nazione, il nostro mito � la grandezza del-
la nazione" Brano tratto da GEORGE H. SABINE. Storia delle Dot-
trine Politiche, Milano 1967, p. 687.
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