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concorrente, né tantomeno deve pensare di sottrarre sempre i clienti al
ristorante, tenendoseli da sé in pensione completa. Questo è l’errore più grave:
pensare che il turismo si identifichi soltanto e completamente con l’attività che
uno svolge.
Se un albergatore offre un servizio splendido alla clientela e i clienti sono
soddisfatti, ma poi nella destinazione il comune decide che la nettezza urbana
non raccoglierà più i rifiuti per i costi eccessivi, potrà anche fare meglio come
albergatore, ma alla fine il turista non ci tornerà più, perché viene a vivere
un’esperienza complessiva, di sistema. Se il turista riterrà nove servizi su dieci
insufficienti, il decimo anche avendo fatto un buon lavoro, non avrà futuro.
Iniziamo con il dare alcune definizioni.
Per sistema s’intende un insieme di parti in relazione tra loro, ciascun
componente è influenzato dall’appartenenza ad un sistema, e a loro volta la
struttura e le condizioni di funzionamento risentono dei cambiamenti che
intervengono presso ciascun componente. Le singole relazioni tra le
componenti non sono significative di per sé, ma in riferimento all’intero sistema.
Attualizzando al turismo si descrive un modello proposto da Leiper (1979):
“Il turismo è un sistema originato dal viaggio e dal soggiorno temporaneo di
persone in un luogo diverso da quello di abituale residenza per una o più notti,
ad eccezione di chi viaggia con lo scopo primario di ottenere remunerazioni nei
luoghi visitati.
Gli elementi base del sistema turistico sono:
- i turisti;
- l’area generante;
- l’area di transito;
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- l’area di destinazione;
- l’industria turistica.
Questi cinque elementi presentano dei forti legami spaziali e funzionali,
mostrano i caratteri di un sistema e operano all’interno di un ampio ambiente
fisico, culturale, sociale, economico, politico e tecnologico”.
Il modello si sviluppa intorno a tre elementi:
1. l’elemento umano, cioè il turista portatore di una serie di bisogni e di attese
legati al viaggio e soggetto attivo nel processo di produzione e consumo di
servizi turistici;
2. l’elemento geografico, composto dall’area generante, l’area di transito e
l’aria di destinazione;
3. la filiera turistica, intesa come il complesso di attività necessarie per
organizzare, produrre ed erogare il prodotto turistico.
Analizziamo, così, i singoli elementi.
L’elemento umano è caratterizzato dal turista, con le sue attese, i suoi bisogni
e le sue preferenze. E partendo dal cliente-turista è possibile mettere a fuoco gli
altri elementi costituenti il sistema turistico. Il cliente rappresenta, di fatto,
l’elemento in funzione del quale l’intero sistema è costituito e funziona.
Determinati fattori di attrattiva (servizi offerti da aziende turistiche, fattori
ambientali, eventi culturali…) assumono rilevanza nel momento in cui sono in
grado di rispondere alle attese ed ai bisogni di un utilizzatore.
Una tale sottolineatura porta a considerare il prodotto turistico in un’accezione
allargata includendo l’insieme dei beni, dei servizi e dei fattori di attrattiva che
complessivamente soddisfano le attese di un determinato cliente e il settore
come l’insieme degli operatori che, da diverse risorse e competenze, attraverso
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diversi tipi di attività, partecipano congiuntamente alla creazione di un sistema.
D’altra parte, l’elemento geografico comprende tre aree: quella generante,
quella di transito e quella della località turistica di destinazione.
L’area generante è rappresentata dall’abituale residenza del turista, è il luogo
dove il tour inizia e termina e comprende tutti quei fattori che hanno dato
stimolo e origine allo spostamento e al soggiorno nella località turistica.
L’area di transito è l’unione tra l’area generante e l’area di destinazione turistica
e può comprendere una o più mete intermedie scelte come punto di ristoro per
spezzare il viaggio (di andata e/o di ritorno) o perché dotate di attrattive
interessanti. La qualità e l’efficienza delle attività di trasporto, delle
infrastrutture, dei servizi di accoglienza e di ristorazione condizionano la qualità
complessiva del viaggio.
La terza area è rappresentata dalla località di destinazione turistica del viaggio,
all’interno della quale sono prodotti ed erogati la maggior parte dei servizi
turistici destinati a soddisfare i bisogni del cliente finale.
Infine, l’elemento industriale del modello può essere descritto identificando
tutte le organizzazioni che svolgono un’attività produttiva prevalentemente,
anche se non esclusivamente, destinata a soddisfare il bisogno turistico.
Potremmo fare una classificazione in sei distinti settori, ciascun specializzato in
una specifica tipologia di prodotti/servizi, in grado di soddisfare in modo
completo il bisogno del turista, dal momento in cui decide di realizzare il suo
viaggio fino al momento del suo rientro nella località di residenza.
Tali settori possono essere così identificati:
Il settore ricettivo (accommodation) o dell’alloggio e del pernottamento che
fornisce ospitalità temporanea e servizi ad essa collegati, come quello di
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ristorazione in notevole varietà di combinazioni prezzo-servizio. Gli operatori
sono localizzati nelle aree di destinazione e nelle aree di transito. Le forme
d’impresa più importanti sono l’albergo, il residence, il villaggio turistico, la
camera in affitto, l’ostello, il campeggio, il rifugio di montagna, la foresteria di
comunità laiche e religiose;
Il settore di trasporto di persone comprende un ampio numero di soluzioni
rivolte al soddisfacimento di una domanda più ampia di quella turistica cui ci
riferiamo. Il servizio si esprime principalmente nelle aree di transito e si
estende nelle aree generanti e presso le destinazioni. Le forme più rilevanti
sono l’aereo, la nave (per crociere), la nave traghetto, i mezzi di trasporto
lacuale e lagunare, il treno, il bus intercittà, i trasporti urbani, le auto
noleggio;
Il settore delle attrazioni rappresenta una componente fondamentale
dell’offerta turistica. I beni culturali e paesisti, come i parchi naturali, i musei
d’interesse nazionale, i siti storici, gli impianti sportivi fissi (sci, tennis,
nuoto), pub, discoteche, l’organizzazione di concerti, mostre, mercatini, ed
altri eventi che si avvalgono del coinvolgimento sia di imprese private sia di
aziende pubbliche;
Il settore della progettazione e organizzazione di viaggi e soggiorni
costituito da aziende denominate tour operator. Esse selezionano due o più
componenti di viaggio, di solito il trasporto e l’alloggio, e li commercializzano
in un pacchetto turistico, il cui prezzo cela il costo dei singoli componenti;
Il settore dell’intermediazione al dettaglio per la domanda turistica è
composto in prevalenza da agenzie di piccole dimensioni che mettono in
relazione i settori del ricettivo, del trasporto e dell’organizzazione di viaggi e
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di soggiorni con il potenziale viaggiatore;
Il settore dell’organizzazione e gestione di convegni e congressi
riguarda l’attività sia di aziende che utilizzano immobili e attrezzature proprie
o di altri per organizzare dei convegni;
Il comparto di servizi pubblici di supporto al turismo comprende gli enti
pubblici a livello nazionale, regionale e locale, che svolgono compiti di
coordinamento, diffusioni delle informazioni, controllo, vigilanza, promozione
di una specifica destinazione;
I servizi turistici accessori quali gli istituti finanziari, assicurativi, di
commercio;
Il sistema politico-amministrativo che governa le località di destinazione
turistica, e che può, con le proprie decisioni, influire sullo sviluppo e
sull’organizzazione dell’offerta e della domanda;
La comunità ospitante, ossia l’insieme delle persone residenti nelle località
oggetto dei flussi turistici - anche se non direttamente coinvolte nell’attività –
e che entra in contatto con i visitatori.
Nei fatti, il turismo può essere definito come l’insieme dei fenomeni e delle
relazioni che si sviluppano dall’interazione di questi elementi, sia nel processo
di attrazione dei turisti, sia nel periodo di loro permanenza nella località scelta.
Gli elementi vanno poi ad interagire con molteplici fattori ambientali a carattere
economico, socio-culturale, politico…
Turista, comunità ospitante, imprese e sistema politico amministrativo sono
quattro aspetti che devono interagire tra loro e se lo fanno in modo opportuno si
crea il presupposto per far funzionare bene il turismo.
Affinché un insieme di elementi possa definirsi sistema, non sono sufficienti le
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caratteristiche immanenti di ogni elemento, né il fatto che gli elementi siano
semplicemente in relazione tra di loro, ma è necessario che tali relazioni siano
significative in relazione alla totalità del sistema. Pertanto i singoli settori o gli
elementi degli stessi, come il settore alberghiero o quello delle agenzie di
viaggio, oppure la singola destinazione turistica, di per sé non possono
costituire un sistema turistico.
E’ bene puntualizzare che, la complessità del sistema può derivare dalla varietà
della tipologia di organizzazioni coinvolte o dalla varietà dei ruoli assunti dagli
elementi del sistema e ciò spesso può portare conflittualità all’interno dello
stesso.
Sorgono tensioni tra le categorie di stakeholders coinvolte, ad esempio tra i
turisti e la popolazione residente che talora mal sopporta l’intrusione di individui
dalla cultura e dalle abitudini lontane e diverse; come pure tra i diversi tipi di
organizzazioni, ad esempio le agenzie di viaggio tentano di scoraggiare
qualsiasi tentativo dei tour operator di vendere direttamente al cliente.
Un elevato tasso di conflittualità può ridurre sensibilmente l’efficienza del
sistema rispetto al suo potenziale.
Non mancano però iniziative a valenza coesiva, instaurando forme di
collaborazione o cooperazione, che possono concretizzarsi in azioni comuni di
marketing, campagne di comunicazione, gestione delle facilities informative per
il visitatore, azioni di conservazione e valorizzazione dell’ambiente…
1.2 Il territorio turistico come realtà sistemica
Il processo di pianificazione territoriale che sottende l’elaborazione di una
strategia di sviluppo turistico deve necessariamente scaturire da un’analisi del
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potenziale di attrazione delle risorse turistiche, e da una contestuale valutazione
del livello di integrazione e di fruibilità.
L’attrattività di una regione turistica dipende dall’interazione di diversi elementi
territoriali che attengono tanto a qualsiasi elemento territoriale, sia esso
naturale o antropico, che sia in grado di attrarre un flusso turistico e di
soddisfarne le esigenze.
Sotto il profilo descrittivo le risorse turistiche possono distinguersi in diverse
tipologie:
- il contesto paesaggistico-naturale;
- le preesistenze storico-culturali;
- le attrazioni ricreative e culturali.
Le componenti sono in ogni caso elementi propri della realtà regionale che
preesistono all’organizzazione spaziale del fenomeno turistico, ma che ne
influenzano il territorio.
Altro elemento fondamentale del sistema turistico è la fruibilità.
L’attratività di una regione turistica dipende dalla fruibilità delle proprie risorse
territoriali, ossia dalla possibilità che il potenziale visitatore ha di “godere” di
quegli elementi paesaggistici e culturali che costituiscono i fattori di attrazione
dell’area prescelta come destinazione turistica.
La fruibilità è un concetto abbastanza ampio che racchiude tanti aspetti
sostanziali dell’offerta: non è solo nella disponibilità della risorsa o nella
possibilità che ha il turista di soddisfare un determinato bisogno ricreativo o
culturale; la fruibilità dipende anche dalle informazioni di cui dispone.
Un’attrazione è tale nel momento in cui è portata a conoscenza del suo
potenziale fruitore e, di conseguenza, la promozione diviene un momento
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imprescindibile del processo di valorizzazione turistica delle risorse.
L’insieme degli elementi che determinano la fruibilità dello spazio turistico,
anche se complesso ed eterogeneo, si presenta come un fattore di
moltiplicazione dell’attrattività turistica e, consente di valorizzare le risorse
presenti, di integrarle ed organizzarle in modo da costruire un sistema, che
potrebbe essere anche competitivo.
Profondamente diverso è il concetto di accessibilità turistica. Si tratta delle
condizioni generali di accesso che l’area presenta e che concorrono a
determinare il livello di attrattività delle regioni di destinazione, che può incidere
sulla stessa configurazione strategica del sistema.
Tale condizione ne fa uno degli oggetti principali delle politiche del turismo e
una delle più importanti determinanti dell’efficacia delle strategie di
valorizzazione turistica e/o di riposizionamento competitivo dei sistemi.
L’accessibilità turistica deve essere intesa in due diverse accezioni: da una
parte l’accessibilità fisica, dipendente dalle infrastrutture di collegamento;
dall’altra, l’accessibilità socio-economica che, invece, si ricollega a quei fattori
che più direttamente influenzano la mobilità turistica quali il tempo, il costo di
trasferimento, le informazioni, le motivazioni.
Un’ultima componente da tenere in considerazione è l’immagine, poiché
rappresentazione di sintesi dello spazio. Per immagine deve intendersi la
percezione complessione che il potenziale visitatore possiede di una
determinata regione turistica.
L’immagine è anche il mezzo più efficace per veicolare l’offerta turistica ed è,
dunque, un elemento fondamentale, nei piani di marketing e nelle strategie di
sviluppo locale.
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In conclusione, una località turistica diviene un insieme di tutti gli elementi che
compongono un sistema turistico: risorse, fruibilità, accessibilità, immagine,
contesto ambientale…Una valida organizzazione del sistema territoriale rivolto
al più semplice, fluido e valido utilizzo delle risorse, messe a disposizione in
funzione delle attività. Intendo dire mappe, carte, segnalazioni, indicazioni, aree
di sosta attrezzate, parcheggi, servizi di ristoro, sportelli e punti di informazione
coerenti con le attese, le aspettative, i bisogni dei nostri clienti di riferimento.
Non è più possibile parlare di turismo come un’entità astratta, trasversale o
indipendente dal sistema, anzi al contrario è possibile organizzare e progettare
il territorio secondo criteri di miglior qualità del vivere e dell’abitare, anche e
soprattutto per i residenti, utilizzando come modelli decisionali i progetti di
sviluppo turistico territoriale.
Politica che non potrà essere solo ambientale, solo territoriale, solo delle
infrastrutture, solo dei servizi, ma che potrà crescere e svilupparsi, e avere
buon successo, solo se attuata in forma sinergica tra gli elementi.
Maggiori servizi, più funzionali, ambiente conservato e soggetto a valida
manutenzione, abbellimento architetturale secondo le consuetudini e gli stili
locali, accessi facilitati, percorsi ciclabili, marciapiedi fruibili, sentieri ben indicati,
luoghi di sosta attrezzati consentono alla comunità locale per prima, una
migliore qualità della vita.
1.3 La qualità nel servizio turistico
I grandi numeri del turismo contemporaneo impongono una riflessione
sul concetto di qualità nell’offerta turistica. Si tratta, infatti, di un concetto di
grande importanza, da cui dipendono scelte cruciali e strategiche per il futuro
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del turismo. La riflessione è inoltre imposta dalla necessità di fare chiarezza
sulla “qualità”, un termine molto utilizzato, sia nei documenti ufficiali, sia nella
comunicazione, con significati diversi o contraddittori, spesso senza far
riferimento ad una specifica definizione.
Analizziamo la qualità dal punto di vista dell’offerta e della domanda.
Dal punto di vista dell’offerta, la qualità nel turismo può essere definita come
rispetto di standard promessi, (ad esempio nella ricettività, nella ristorazione), di
facilità di accesso al servizio e alla fruizione grazie ai trasporti, a internet, ai tour
operator, alle agenzie viaggio…, di sicurezza, con pretesa minimizzazione dei
rischi.
Nei documenti della Comunità Europea e nelle normative a livello nazionale e
locale che ne discendono, si ritrova un tipo di definizione legata alle
caratteristiche dell’azienda. Il motivo è semplice: si tratta di una scelta in
sintonia con la logica economica dell’accrescimento continuo, che deve basarsi
su una definizione della qualità collegata al fenomeno produttivo del servizio (in
questo caso) e facilmente misurabile, ad esempio con la certificazione della
qualità, secondo le norme ISO 9000, con la metodologia EFQM (European
Foundation for Quality Management, un modello basato su un punteggio che
permette di individuare in modo documentato aree di forza e di miglioramento),
con la creazione di uno staff di “controllori della qualità”. Si tratta di una
definizione della qualità con una forte connotazione imprenditoriale.
Dal punto di vista della domanda, la qualità nel turismo è, o dovrebbe essere,
tutt’altra cosa. Si tratta, o dovrebbe trattarsi, di una qualità collegata al valore
dell’esperienza, alle emozioni in quanto turisti (vedi figura1.1).